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NUTRA HORIZONS

E-commerce versus negozio fisico: cosa cambia?
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Milano, 30 gennaio 2025 – Supermercati, ipermercati ed e-commerce a confronto: è quel che ha fatto la sedicesima edizione dell’Osservatorio Immagino diGS1 Italy, con un dossier dedicato all’analisi della penetrazione del canale web sull’ampio paniere rilevato dal servizio Immagino di GS1 Italy Servizi e della...
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Milano, 30 gennaio 2025 – Supermercati, ipermercati ed e-commerce a confronto: è quel che ha fatto la sedicesima edizione dell’Osservatorio Immagino diGS1 Italy[1], con un dossier dedicato all’analisi della penetrazione del canale web sull’ampio paniere rilevato dal servizio Immagino di GS1 Italy Servizi e della sua presenza all’interno dei 10 principalifenomeni di consumo analizzati dall’Osservatorio Immagino.
Da quest’indagine è emerso che i prodotti monitorati da Immagino presenti anche sulle piattaforme di vendita online delle catene della GDO e su Amazon sono 102.567 e che, nell’anno finito a giugno 2024, nel canale e-commerce hanno realizzato1,2 miliardi di euro di vendite contro i 47,7 miliardi di euro incassati nei supermercati e negli ipermercati fisici.
Se l’assortimento proposto sul web nei dieci panieri presenta un’incidenza numerica delle referenze simile a quella rilevata nei negozi fisici, invece il valore del carrello online in alcuni casi si differenzia notevolmente, per effetto del peso di scelte d’acquisto differenti e più eterogenee.
In particolare:
- Neiprodotti del paniere rich-in (come quelli segnalati come ricchi in proteine o fibre) e in quelli per chi soffre di intolleranze alimentari (come quelli senza lattosio o gluten free) il giro d’affari sviluppato online raggiunge una quota maggiore del 28% rispetto a quella degli incassi realizzati in supermercati e ipermercati fisici.
- Su una percentuale analoga (27%) si collocano le referenze legate ai lifestyle (come quelle biologiche o vegane) e quelle collocate nell’area della Corporate Social Responsibility (CSR), come i prodotti certificati FSC o Sustainable Cleaning.
- Indice leggermente sopra media (+3%) anche per i prodotti che richiamano l’italianità, in particolare per i Dop, a conferma di come l’e-commerce possa essere un canale importante per tutte le realtà che vogliono commercializzare prodotti legati al territorio e alla tradizione.
- Nell’area del free from l’e-commerce ha un indice di allocazione lievemente sotto media (99%) con alcune eccezioni, come i prodotti presentati come privi di aspartame o con assenza/limitata presenza di pesticidi o di residui.
- Tra gli ingredienti benefici l’e-commerce mostra il maggior indice di penetrazione tra i superfood (indice di allocazione 134%), le spezie (133%) e i dolcificanti (127%), in virtù della sua capacità di diffondere e intercettare i fenomeni di consumo più trendy.
Ma chi compra online? Per rispondere, l’Osservatorio Immagino ha voluto costruire il profilo degli acquirenti dell’e-commerce, analizzando i loro comportamenti d’acquisto all’interno dei più rilevanti fenomeni di consumo del canale online.
Per scaricare gratuitamente la sedicesima edizione dell’Osservatorio Immagino e lo speciale “Dieci anni del servizio Immagino”: osservatorioimmagino.it.
Per seguirlo sui social #OsservatorioImmagino
[1] L’Osservatorio Immagino di GS1 Italy è lo studio semestrale che analizza le abitudini di consumo degli italiani, incrociando le informazioni riportate sulle etichette dei prodotti di largo consumo digitalizzate dal servizio Immagino di GS1 Italy Servizi (oltre 100 variabili tra ingredienti, tabelle nutrizionali, loghi e certificazioni, claim e indicazioni di consumo) con le rilevazioni NielsenIQ su venduto in supermercati e ipermercati italiani. La sedicesima edizione monitora l’andamento di 138.179 prodotti venduti nella grande distribuzione italiana tra luglio 2023 e giugno 2024.
In che modo sono stati coinvolti i portatori di interesse?
Durante l'aggiornamento abbiamo avviato una consultazione pubblica e abbiamo ricevuto commenti da un'ampia gamma di portatori di interesse, tra cui esponenti del mondo accademico, gruppi di consumatori, industria, ONG e pubblico in genere, per un totale di oltre 700 commenti. Tutti i commenti ricevuti, insieme alle nostre risposte, sono disponibili al pubblico in forma di allegato alla guida. Abbiamo anche organizzato un colloquio scientifico nel maggio 2023 per discutere le tendenze attuali della ricerca alimentare e garantire che i nostri metodi di valutazione del rischio rimangano efficaci. Ora che la guida è stata pubblicata, la presenteremo in seminari, conferenze e altri eventi. Restate sintonizzati sui nostri canali per gli aggiornamenti!
Questa guida riguarda anche gli alimenti derivati da colture cellulari?
Sì, la guida si applica a tutte le richieste di valutazione di nuovi alimenti, comprese quelle per gli alimenti e ingredienti alimentari derivati da colture cellulari.
L'aggiornamento ridurrà la necessità di test sugli animali?
Il nostro obiettivo è ridurre al minimo i test sugli animali, in linea con la più ampia strategia dell'UE per la loro graduale eliminazione. Raccomandiamo ai richiedenti di utilizzare metodi alternativi convalidati quando possibile. Se sono necessari studi sugli animali, questi devono essere conformi agli standard dell'UE e i richiedenti devono condurre un'attenta revisione della letteratura scientifica prima di procedere con qualsiasi studio in vivo.
In che modo ciò protegge i consumatori?
Nell’UE vigono alcuni dei più alti standard di sicurezza alimentare al mondo. Il ruolo dell'EFSA è quello di garantire che ogni nuovo alimento sia sicuro per il consumo dell’uomo nell'ambito degli usi per esso proposti. Una volta completata la nostra valutazione, spetterà alla Commissione europea e alle autorità nazionali dell'UE assumere decisioni sull'approvazione e la commercializzazione, compresi i requisiti in fatto di etichettatura. Il nostro obiettivo è garantire che tutti i nuovi alimenti presenti sul mercato siano sicuri e non sfavorevoli dal punto di vista nutrizionale.


Bruxelles, 10 febbraio 2025 – 14 i Cluster nazionali della bioeconomia che hanno firmato oggi a Bruxelles un Memorandum di intesa triennale che ha l’obiettivo di supportare e rafforzare in Europa la Bioeconomia circolare e sostenibile. Tra i promotori e firmatari dell’accordo il Cluster Italiano della Bioeconomia Circolare...
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Siglato Memorandum di intesa tra 14 Cluster nazionali europei per spingere e crescere nella bioeconomia”
Bruxelles, 10 febbraio 2025 – 14 i Cluster nazionali della bioeconomia che hanno firmato oggi a Bruxelles un Memorandum di intesa triennale che ha l’obiettivo di supportare e rafforzare in Europa la Bioeconomia circolare e sostenibile.
Tra i promotori e firmatari dell’accordo il Cluster Italiano della Bioeconomia Circolare Spring, realtà che riunisce oltre 160 stakeholder fra Università, centri di ricerca pubblici e privati, PMI e grandi imprese nazionali e multinazionali, attivi in diverse filiere produttive: chimica verde, agro-alimentare, carta e cellulosa, gestione di risorse idriche, aerospazio, automotive ecc.
Nel dettaglio l’accordo intende accelerare l'industrializzazione e la commercializzazione di idee innovative “biobased” e stimolare l'innovazione, la competitività e la resilienza dell'Europa grazie alla bioeconomia circolare. Così i 14 Cluster lavoreranno per i prossimi tre anni insieme condividendo know how, stabilendo relazioni commerciali, promuovendo il capitale umano e sviluppando progetti di R&S per applicazioni alimentari, industriali ed energetiche.
E sempre insieme si muovono oggi e si muoveranno per chiedere ai decisori una serie di azioni concrete che possano sostenere la bioeconomia circolare e sostenibile nel quadro del Green Deal dell’UE come ad esempio maggiori investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione; incentivi per lo scale up industriale; una revisione dei codici NACE; un aggiornamento della normativa UE sui bioprodotti; un modello europeo per l’accesso al mercato; un sistema di appalti pubblici verdi sul modello BiopPreferred degli Stati Uniti, solo per citare alcuni dei punti evidenziati all’interno del Memorandum.
“La bioeconomia circolare è una potente opportunità di innovazione, rigenerazione e sviluppo sostenibile. È profondamente legata alle risorse locali, è interdisciplinare per natura e collega più settori e tecnologie, facendo leva sulle specificità dei territori e sulle filiere integrate. Si tratta di uno strumento che non può mancare all’interno di una strategia di decarbonizzazione europea che voglia stimolare la competitività. - commenta Catia Bastioli presidente del Cluster Italiano della Bioeconomia circolare SPRING – Il nostro Cluster è stato un forte promotore di questo Memorandum di intesa internazionale. Ci auguriamo possa essere un ulteriore strumento per riconoscere le bioraffinerie come infrastrutture essenziali della bioeconomia circolare, per accelerare l’industrializzazione e la commercializzazione dei prodotti biobased in Europa e in Italia per stimolare l'innovazione, la competitività e la resilienza dei Paesi europei facendo leva sulle loro specificità.”

4° Simposio Sifnut a Milano
Si terrà a Milano (Hilton Garden Inn Milan North) il 25 ottobre prossimo il 4° Simposio Sifnut (Società italiana formulatori in nutraceutica).
Tre i capisaldi per lo sviluppo di un prodotto di qualità che verranno affrontati dalle diverse relazioni in programma...
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4° Simposio Sifnut a Milano
Si terrà a Milano (Hilton Garden Inn Milan North) il 25 ottobre prossimo il 4° Simposio Sifnut (Società italiana formulatori in nutraceutica).
Tre i capisaldi per lo sviluppo di un prodotto di qualità che verranno affrontati dalle diverse relazioni in programma:
1) Farmacologia - Lo studio dei meccanismi farmacodinamici alla base dell’azione dei nutraceutici rappresenta una conditio sine qua non per una corretta formulazione. Infatti, attraverso gli studi farmacodinamici è possibile non solo individuare attivi funzionali e relativi pathways d’azione, ma anche evidenziare eventuali criticità in termini di interazioni, assorbimento, e biodisponibilità, ponendo le basi su cui costruire una corretta tecnologia di delivery.
2) Tecnologia - L’efficacia di un qualsiasi attivo non dipende esclusivamente dalla scelta del nutraceutico o dal dosaggio utilizzato, ma anche da una sua corretta formulazione biofarmaceutica. Forme a rilascio modificato sito/tempo/velocità specifiche possono essere utilizzate per sopperire alle problematiche di scarsa efficacia che spesso si riscontrano con le forme convenzionali nel trattamento o come adiuvanti al tratta-mento di specifiche patologie. Nuove tecnologie formulative associate allo sviluppo di specifiche tecnologie di delivery rappresentano un settore di ricerca chiave per migliorare non solo l’efficacia terapeutica, ma anche la stabilità, l’organolettica ed in generale la performance globale del formulato.
3) Testing - Le idee formulative e le tecnologie implementate dovrebbero essere validate da studi che ne avvallino la reale efficacia. A tal proposito indagini preliminari in vitro o sugli animali se correttamente concepite costituiscono il primo step verso la conferma dell’efficacia del nutraceutico. I più recenti modelli in vitro disponibili permettono infatti di stimare in maniera accurata i potenziali effetti del prodotto in vivo, offrendo risultati preliminari su cui costruire una sperimentazione clinica realmente utile e scientificamente attendibile. La sperimentazione clinica infine rappresenta l’ultimo step di ricerca dell’efficacia e della sicurezza del prodotto che completa il processo di ricerca e sviluppo ideale del formulato.

