E adesso make up!
Giuseppina Viscardi
R&I Cosmetic Consultant
Italia
Bio...
BIOGRAFIA
Laureata in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Milano.
Master in Scienza e Tecnologie Cosmetiche presso l’Università di Siena.
Cosmetologa ed esperta formulatrice di prodotti cosmetici per il make up, in particolare prodotti colati.
Ha lavorato presso i più importanti laboratori di ricerca italiani del make up: Intercos, Tecnocosmesi, Gamma Croma (ora Chromavis).
Da 15 anni consulente R&I.
Sostenibilita’ colorata: anche il make up
si aggiorna nel rispetto dell’ambiente
Tutto scorre, tutto cambia, nulla rimane mai uguale a sé stesso. La speranza e la volontà è che il cambiamento porti a un miglioramento non solo per chi ha iniziato ad operare la trasformazione ma anche, e soprattutto, per le generazioni future. Questo è il concetto che sta alla base dell’idea di sostenibilità. In fondo la sostenibilità è altruismo: cercare di soddisfare i propri bisogni rispettando le generazioni che verranno, consegnando loro un mondo più vivibile e meno inquinato. Siamo arrivati, neanche troppo lentamente, ad un punto di svolta poiché il pianeta non è più in grado di sopportare ancora a lungo le nostre ingerenze. Quindi riciclare, diminuire gli sprechi, semplificare, utilizzare energia pulita, insomma basarci su un’etica che sostenga il binomio economia & natura. Uno dei settori che ha fatto da apripista è stato quello alimentare: le persone hanno sentito l’esigenza di assumere cibo biologico, più “pulito” e salutare. I nuovi alleati del benessere sono le vitamine, gli antiossidanti, i probiotici e tutti quegli elementi che si possono trovare nei cibi freschi attentamente selezionati in base ai metodi di coltivazione.
Da ciò che mangiamo a ciò che ci applichiamo sulla pelle il passo è breve: è ormai ampiamente comprovato che la cosmetica è legata a doppio filo al campo dell’alimentazione da cui trae importanti spunti per la formulazione di nuovi prodotti. Lo skin care ha già iniziato da tempo a percorrere questa via, ma per quanto riguarda il make up? La cosmesi colorata come si sta ponendo nei confronti dell’approccio sostenibile? Il settore si sta seriamente impegnando per fare in modo che i gesti di bellezza quotidiana pesino il meno possibile sulla salute del pianeta; molte cose sono cambiate, a partire dall’approccio formulativo sino ad arrivare allo studio di un packaging più facilmente smaltibile. La parola chiave rimane però “qualità”, i nuovi prodotti abbracciano sì il rispetto ambientale ma non abbassano la guardia sull’effetto finale che deve essere sempre perfetto e altamente performante.
I primi a sposare questa causa sono stati gli “indie brand”: hanno fatto scuola con il loro approccio “clean” olistico e hanno conquistato l’attenzione prima e la fiducia poi delle generazioni più giovani (Millennials e Generazione Z) da sempre molto attente ai cambiamenti e soprattutto saldamente convinte che è tempo di impostare un nuovo stile di vita. Il concetto di “clean beauty” è entrato nel loro lessico quotidiano in cui prevale il pensiero del “meglio senza” cioè prodotti privi di materie prime non solo poco gradite alla pelle ma anche dannose per l’ambiente (un esempio su tutti è rappresentato dalle microplastiche, ormai bandite perché altamente inquinanti in quanto non biodegradabili). Gli acquisti sono così influenzati dalla lettura dell’ingredient list: una lista ingredienti breve, con materie prime di origine naturale, dà la sensazione di essere di fronte ad un prodotto migliore e quindi è più incentivante alla spesa.
Nell’ultimo anno però, anche i brand di alta gamma hanno modificato prospettiva e hanno inserito tra i loro prodotti alcune novità che si avvicinano in maniera inequivocabile alla “rivoluzione green”.
Un marchio francese molto noto anche nella moda ha proposto un nuovo lip balm contenente il 95% di materie prime di origine naturale: messo in prevendita sul sito della maison ai primi di dicembre 2020 è andato esaurito in poche ore!! L’attenzione è stata catalizzata anche dal fatto che l’astuccio è ricaricabile, un piccolo gesto ecosostenibile che inizia a fare la differenza. Infatti, questo concetto è stato esteso anche alla nuova gamma di rossetti. Per il marchio è stato un po’ come tornare alle origini visto che nel 1953 il primo rossetto lanciato dal suo fondatore era proprio ricaricabile. Sulla scia del successo del lip balm viene creato anche un fondotinta con caratteristiche simili: 96% di ingredienti di origine naturale (acqua inclusa) molti dei quali derivati da fiori. L’aspetto tecnologico è rappresentato dal fatto che è garantita una tenuta di 24 ore, ambizioso traguardo per un prodotto con una percentuale di naturalità così elevata.
Un altro brand francese ho fatto un ulteriore passo creando un rossetto brillante e super idratante contenente il 95% di ingredienti di origine naturale. Nessun compromesso sulla sensorialità e sulle performance: ottima scorrevolezza ed elevata tenuta sono le caratteristiche principali associate a una straordinaria luminosità.
Sempre dalla Francia, e sempre nell’alta profumeria, arriva il fondotinta con ben il 97% di ingredienti di origine naturale. Definito come “perfezione luminosa naturale”, entusiasma le consumatrici donando 24 ore di luminosità, 24 ore di correzione e 24 ore di idratazione. Praticamente la quintessenza naturale del make up!
Infine, due novità: una che uscirà a breve sul mercato (orientativamente dopo l’estate) e l’altra appena uscita. La prima è la nuova linea inclusiva di un brand di moda un tempo italianissimo e riconoscibilissimo per il suo famoso punto di rosso. Nonostante l’acquisizione da parte di un grande gruppo francese, la parte creativa è tutta italiana e il suo direttore ha realizzato una linea di make up completa con alcuni prodotti (rossetti e palette) refill in modo da minimizzare lo spreco in un’attuale prospettiva ecologica.
La seconda è invece la collezione tutta vegana, “clean” e dal packaging ricaricabile di un noto marchio spagnolo di “fast fashion”: le texture e le oltre 175 nuance in gamma sono adatte a tutte le età, a ogni pelle e a ogni genere. Il motto che la accompagna è assolutamente conforme alle nuove prospettive contemporanee “There is no beauty, only beauties”: libertà di espressione per una molteplicità di look in cui tutti si possano rispecchiare e riconoscere.
Ma non solo il contenuto ha la sua importanza nell’evoluzione sostenibile, anche il contenitore ha un ruolo di primo piano. Abbiamo appena parlato di prodotti ricaricabili, ma quando questo non è possibile si è pensato a packaging totalmente riciclabili. Per ottenere questi risultati i produttori hanno sviluppato confezioni in monomateriale facilmente smaltibili in un’unica soluzione, oppure si è creato un prodotto agevolmente scomponibile nei suoi diversi materiali. E’ questo il caso di uno storico marchio americano che da qualche mese ha presentato il suo ultimo fondotinta in un contenitore di vetro (materiale riciclabile per eccellenza) con il tappo a pompetta tutto in plastica: una volta esaurito il fondotinta basta svitarlo dalla boccetta e smaltire le due parti separatamente in maniera molto facile.
Sempre in vetro è la flaconette del mascara di una sofisticata etichetta francese abbinata a un applicatore e raschiatore privi di microplastiche, il tutto 100% riciclabile. Naturalmente la formula contenuta è in linea: 99% di materie prime di origine naturale!
Non è possibile, in conclusione, non menzionare la carta come materiale all’avanguardia per il packaging: leggero, versatile, ecologico. Utilizzata principalmente per palette e prodotti labbra è adatta a make up vegani (è sostenibile), low cost (è economica), di lusso (può essere scolpita come un bassorilievo o avere finiture sontuose).
Attendiamo con impazienza i prossimi traguardi eco-friendly nel settore make up, la creatività e l’esperienza dei formulatori porteranno sicuramente a risultati sorprendenti e truccarsi sarà ancora più piacevole perché lo faremo con più consapevolezza e rispetto.