Vi presento la nuova Bregaglio!

 Kintsugi

Se questo fosse stato un giorno normale avrei puntato la sveglia alle 6.00 come ogni giorno lavorativo. Mi sarei preparata di tutto punto: trucco, parrucco e vestizione. Avrei infilato le mie decolleté e in omaggio all’arrivo della primavera avrei certamente optato per il mio cappottino primaverile rosa antico a fantasia pied-de-poule. Un ultimo colpo di lacca ai capelli prima di uscire di casa e sarei salita in macchina, direzione Biassono. Ma da un anno a questa parte, questa vita non ci appartiene più e molte cose (forse troppe) sono cambiate.


22 Marzo 2021. Mi sveglio e accendo il pc – iniziano ormai così tutte le nostre giornate…

Kintsugi, dal giapponese 金継ぎ, aggiustare con l’oro.

Il Kintsugi è una antichissima pratica che divenne una vera e propria forma d’arte nel XV secolo: la leggenda narra che quando l’ottavo shogun (dittatore militare) dello shogunato Ashinkaga, Ashikaga Yoshimasa, ruppe la sua tazza da tè preferita, commissionò a degli artigiani di ripararla in modo che fosse ancora utilizzabile. Per riuscire nell’impresa, gli artigiani utilizzarono della lacca naturale mescolata con polvere d’oro, ottenendo un risultato sbalorditivo. Questa nuova forma di artigianato prese piede velocemente tra le corti e i collezionisti dell’epoca: numerosi furono infatti i casi di porcellane rotte volontariamente per fare in modo che venissero riparate tramite la tecnica del Kintsugi, alzandone il valore economico e artistico…

Dall’altra parte del video, Manuela Bertuzzi e Cristina Minelle mi accolgono in call. L’ultima volta che ci siamo viste di persona, ci eravamo promesse che in questo periodo sarei tornata a trovarle per visitare la nuova sede Bregaglio. Questo era quello che mesi fa pensavo vi avrei raccontato oggi. Ma da quel giorno, le nostre vite sono profondamente cambiate.


Manuela e Cristina invece, non sono affatto cambiate e le ritrovo sorridenti come sempre davanti al pc. Si fa di necessità virtù, ed entrambe ruotano gli schermi per mostrarmi con orgoglio i loro nuovi uffici: pareti color lampone per Manuela e accessori rigorosamente extra-pink nella libreria di Cristina. Decisamente si sono già ambientate! La nuova sede Bregaglio non dista affatto dalla precedente anzi, è proprio lì a pochi metri, sebbene sia completamente differente: “una graziosa palazzina di mattoni in un bel giardino fiorito a pochi passi dal parco” mi raccontano entusiaste. Qui ciascuno ha tutto lo spazio di cui ha bisogno: “Tre piani, Sara! – ribadiscono a più riprese - di cui uno interamente dedicato ai laboratori!”. Uno spazio grande e accogliente che ciascuno di loro si è affrettato a personalizzare. Forse anche per il desiderio umano di ricreare intorno a sé un ambiente familiare e accogliente dove sentirsi completamente al sicuro in questo periodo storico così difficile. Mi raccontano dei loro rispettivi uffici “Il mio ufficio affaccia sul parco, Sara!” … il loro entusiasmo è tale che malgrado la distanza fisica è come se io fossi li con loro; riesco a respirarne l’atmosfera anche attraverso il pc e capisco che questa sede è già diventata a tutti gli effetti Casa Bregaglio.


Se all’interno di Casa Bregaglio l’effervescenza del gruppo regna sovrana, lo spazio esterno è invece dominato dalla natura calma; un’oasi verde dove camelie fiorite e robusti alberi sanno donare ristoro e serenità all’animo, alleviando il peso delle incertezze di questi tempi.


Tutto è cambiato dall’ultima volta che ci siamo incontrate e sebbene nessuno fosse pronto ad affrontare tutto questo, la situazione contingente è riuscita a trasformarsi in nuova energia positiva che ha dato impeto a nuove attività.


Cristina si occupa di Marketing & Communication e svolge attività di coolhunting; lei è dunque il collante naturale fra laboratorio e rete commerciale. È proprio lei a raccontarmi le novità: in questo periodo di distanziamento forzato - dice Cristina- ci siamo spesso chiesti come poter coinvolgere i clienti in una nuova esperienza…è nata così l’idea dei podcast. “Tra riunioni su zoom e incontri su skype il nostro intento era quello di sviluppare contenuti originali dove le nostri voci trasportassero l’utente verso nuovi immaginari, dove coolhunting, ricerca scientifica e sguardo al futuro, si incontrano per raggiungere i nostri clienti”. I podcast sono il nuovo strumento di Bregaglio a supporto dei commerciali per aprire nuovi dialoghi e collaborazioni. Ogni podcast, infatti, tratta un argomento, un mood da tener d’occhio che potrebbe dar origine a nuovi sviluppi cosmetici. Il visual podcast, insomma, vuole essere un luogo dove fantasticare insieme sulla bellezza futura. Un lavoro di squadra quindi, per far fronte alla nuova realtà; un confronto costante tra Osservatorio e Laboratorio che si concretizza in un vero brainstorming ove fotografie e input si trasformano in progetti ispirazionali per i clienti. E chi meglio del team commerciale può diffondere questo lavoro dall’azienda al di fuori?


Il laboratorio, rappresentato da Annamaria Ratti e dal suo fidato braccio destro Viviana Brancato, insieme ad Elena Toni -che risponde alle esigenze dei clienti a livello documentale e regolatorio- oggi costituisce il vero trait-d’union tra il commerciale e il marketing; a loro si aggiungono i numerosi stagisti che Bregaglio, da sempre attenta alla formazione dei giovani e a collaborazioni con il mondo universitario, accoglie periodicamente.


Per il mercato nutraceutico i punti di riferimento sono Andrea Poli e Katia Tudisco, mentre per il comparto cosmetico la squadra è capitanata da Davide Bozzarelli. La Direzione Commerciale e Tecnica è stata di recente affidata a Pietro Signorelli, figura storica del team Bregaglio, subentrato in questo ruolo alla scomparsa del Dott. Pasero.


Una vera riorganizzazione aziendale dunque, quella attuale, volta ad una ottimizzazione dell’operatività e della collaborazione tra le diverse aree aziendali. Insieme hanno creato sinergie vincenti, proponendosi al cliente con innovazione e intraprendenza, attraverso incontri “virtuali” (come imposto dal momento storico), ove il marketing e il commerciale, lavorano fianco a fianco. Se infatti questo tragico momento storico ha avuto un merito (l’unico), è stato quello di riportarci tutti a una dimensione più umana ritrovando uno spirito di collaborazione e dialogo che avevamo perso…o forse semplicemente trascurato o dato per scontato.


Seduta davanti allo schermo del mio pc ho incontrato il team Bregaglio; un modo insolito di incontrarsi e raccontarsi questo, ma che ormai è diventato parte della nostra vita quotidiana, al punto tale che ormai sembra essere questa la nostra “normalità” … ma se l’entusiasmo e la voglia di trasmettere energia la fanno da padrona anche attraverso i pixel del video, arriva il momento in cui il pensiero di tutti corre inevitabilmente al tragico evento che ha colpito Bregaglio in questi mesi.


Io non ho avuto modo di conoscere bene Luca Pasero ma ricordo che quando ci incontravamo mi guardava sorridente e poi concludeva sempre con la stessa frase: “tu sei troppo alta” ... l’ultima volta che sono stata in Bregaglio, abbiamo chiacchierato di cosmetica intorno ad un vassoio di baci di dama e tra un biscotto e l’altro abbiamo tirato ora di pranzo...


Oggi Manuela Bertuzzi, Amministratore Delegato e Direttore Generale, ha saputo raccogliere con eccellenza questa eredità guidando l’azienda da abile condottiera nei primi mesi dell’anno. Il senso di responsabilità, da sempre attribuito a ciascun collaboratore, ha fatto in modo che nessuno fosse colto impreparato, ed anzi, l’Azienda ha reagito senza esitazione, affrontando il presente (e il futuro) con grande intraprendenza e determinazione. Da poco, Pietro ha affiancato Manuela nella direzione aziendale, ed entrambi rivestono il ruolo di Amministratori Delegati e Direttori Generali, facendo parte del Consiglio di Amministrazione.


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“Sogno o son desto? Chiudete gli occhi, anzi, teneteli aperti, sognare si può e si deve”


Inizia così l’ultimo podcast Bregaglio, dove come in una fiaba, la voce narrante di Cristina mi conduce in un itinerario tra sogno e razionalità parlandoci di surrealismo e di immaginazione come fonte di ispirazione per trovare nuove prospettive… mi metto comoda sul divano e mi lascio trasportare in questo viaggio fantastico...

Ogni oggetto riparato con la tecnica del Kintsugi diventa unico nel suo genere e il risultato finale, sarà sempre un pezzo d’arte unico al mondo. Il fascino del Kintsugi, dunque, va ben oltre la bellezza del materiale prezioso utilizzato e ha una valenza filosofica.


Pensiamo alla nostra vita come ad una tazza da tè: ciascuno di noi è unico al mondo. Per quanto due pezzi possano apparire simili, essi non saranno mai completamente identici. E nonostante tutto quello che può capitarci, ci rimettiamo in piedi e continuiamo a vivere. Giorno dopo giorno “ripariamo” le nostre ferite e ogni ferita lascia una cicatrice.


Il significato spirituale del Kintsugi sta proprio in questo: non dobbiamo nascondere le ferite che abbiamo perché se le “ripariamo” nel modo giusto, diventeranno medaglie che celebrano le battaglie a cui siamo sopravvissuti. Così l’arte del kintsugi diventa oggi metafora di valore e resilienza.


[…]


Ho pensato a lungo al titolo che avrei voluto dare a questo testo; spesso e volentieri la letteratura o la cinematografia mi vengono in soccorso… ma quando Cristina, in una delle nostre lunghe chiacchierate mi ha parlato di questa arte giapponese, ho subito pensato che la storia di Bregaglio avrebbe dovuto intitolarsi proprio così!


“Sogno o son desto? Chiudete gli occhi, anzi, teneteli aperti, sognare si può e si deve”…

Un vero viaggio non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi (Marcel Proust)

Sara Corigliano

Project leader "Italia"

TKS Publisher | Italia

Testo a cura di