UN BLEND DI ATTIVI DALLA FORESTA AMAZZONICA PER UN APPROCCIO OLISTICO PER LA PELLE SENSIBILE

(1a PARTE)

Arrossamenti, prurito, bruciore: chi ha la pelle sensibile conosce bene queste sensazioni. Un fenomeno sempre più diffuso che colpisce uomini e donne in tutto il mondo, influenzando non solo l’equilibrio cutaneo, ma anche il benessere generale.

I fattori scatenanti sono molteplici: stress, inquinamento, sbalzi di temperatura, sostanze chimiche aggressive. La pelle reagisce attivando il sistema immunitario, con il rilascio di mediatori infiammatori che alterano anche il microbiota cutaneo, ovvero l’insieme di microrganismi (batteri, virus e funghi) che abitano la superficie e gli strati più profondi di epidermide e derma.

Se l’esposizione agli agenti irritanti è occasionale, la pelle riesce a ristabilire il suo equilibrio. Tuttavia, quando il fenomeno diventa cronico, la risposta immunitaria si intensifica, causando sintomi persistenti come rossore, formicolio e infiammazione (12).

Secondo dati epidemiologici, il 50% delle donne e il 40% degli uomini soffrono di pelle sensibile, mentre il 70% della popolazione riferisce sintomi correlati. Numeri che confermano quanto questo fenomeno sia diffuso e rilevante.

INTRODUZIONE

C’è un aspetto meno noto, ma sorprendente: la pelle sensibile e il benessere psicofisico sono strettamente connessi. Il nostro corpo, infatti, risponde allo stress cutaneo modulando i livelli di beta-endorfine, molecole con un duplice effetto.

Le endorfine in generale (dal greco endo- = interno e -orfina = morfina) sono neuropeptidi oppioidi prodotti dal sistema nervoso centrale e dalla ghiandola pituitaria. La loro funzione principale è inibire la trasmissione del dolore e generare una sensazione di euforia, simile a quella indotta dagli oppioidi. Tra queste, le β-endorfine sono le più efficaci nel sollievo dal dolore. Sebbene vengano naturalmente rilasciate in risposta al dolore, le endorfine possono essere stimolate anche da altre attività, come l’esercizio fisico, il contatto con la natura o il rilassamento (3).

In un contesto di pelle sensibile, le β-endorfine subiscono un decremento nella loro produzione, influenzando negativamente il benessere generale. Durante un processo infiammatorio invece, la pelle rilascia queste molecole per attenuare la percezione di dolore e disagio (4, 5).

IL LEGAME TRA PELLE SENSIBILE E BENESSERE PSICOFISICO

Oltre a influenzare il sistema immunitario, la pelle sensibile altera il microbiota cutaneo. In condizioni normali, la pelle sana secerne molecole non infiammatorie e presenta un microbiota variegato, dominato da batteri neutri o commensali, come il Corynebacterium. Tuttavia, nella pelle sensibile, il Corynebacterium può produrre molecole con attività pro-infiammatoria, contribuendo all’insorgenza di reazioni avverse. Anche altri microrganismi, come Kocuria e Micrococcus, possono proliferare in maniera eccessiva, favorendo ulteriori irritazioni e sensibilizzazioni cutanee. Questo squilibrio, noto come disbiosi cutanea, rappresenta un fattore chiave nell’evoluzione della pelle sensibile (6, 7, 8).

Quando la pelle è esposta a stress, attiva un sistema di protezione che favorisce il mantenimento del benessere cutaneo. Uno dei principali meccanismi di difesa è la produzione di molecole che stimolano il recettore cannabinoide di tipo 2 (CB2) presente sulla superficie delle cellule.

MICROBIOTA CUTANEO E PELLE SENSIBILE: UN EQUILIBRIO FRAGILE

Composizione e meccanismo d’azione

Beraca CBA il cui nome INCI corrisponde a Copaifera Officinalis (balsam copaiba) Resin (and) Passiflora Edulis Seed Oil (and) Tocopherol è costituito da:

  • Olio di Copaiba: ricco di β-cariofillene, un sesquiterpene noto per le sue proprietà antinfiammatorie e calmanti, agisce in profondità, riducendo l'infiammazione e contribuendo al benessere della pelle.
  • Olio di semi di frutto della Passione: ricco di acidi grassi essenziali, in particolare acido linoleico (omega 6), acido oleico e acido linolenico, aiuta a migliorare la permeabilità cutanea, favorendo l’assorbimento degli attivi. Inoltre, il suo processo di upcycling — utilizzando i semi che altrimenti verrebbero scartati — rappresenta una soluzione eco-friendly che valorizza le risorse naturali (91011).

Il meccanismo d’azione prevede una riduzione dell’irritazione attraverso l’inibizione del rilascio di citochine pro-infiammatorie come l’IL-6, riducendo il rossore e la sensibilità cutanea. Stimola il benessere cutaneo attraverso la produzione di β-endorfine, promuovendo una sensazione di relax e comfort cutaneo. Infine, riequilibra il microbiota cutaneo modulando la presenza di batteri pro-infiammatori come Kocuria e Corynebacterium, favorendo un profilo microbico più sano e un’epidermide protetta.

Lo skin feel vellutato rende l’applicazione un momento di puro relax, lasciando la pelle morbida e setosa. Il tutto è esaltato dall’aroma legnoso e speziato dell’Olio di Copaiba.


Disegno dello studio

L’efficacia dell’attivo è stata valutata attraverso studi ex vivo e clinici. Lo studio ex vivo ha previsto l’allestimento di un protocollo su un modello di pelle infiammata in cui il blend è stato testato al 3 e al 5% con il benchmarck CBD, un composto ben noto derivante dalla pianta di cannabis. Il modello di pelle è stato stimolato con acido lipoteicoico.

Un secondo test ha previsto invece l’utilizzo di un modello di pelle non stressata in cui l’ingrediente al 3% è stato confrontato con placebo (Figura 1).

Lo studio clinico è stato condotto su un panel di 21 donne (27-65 anni) con pelle sensibile ed eritema. Il protocollo ha previsto l’applicazione del prodotto al 3% su metà viso, mentre sull’altra metà è stato applicato un placebo, per un periodo di 28 giorni. Le valutazioni sono state effettuate ai tempi T0, 7, 14 e 28 giorni, analizzando i seguenti parametri: livelli di IL-6 (analisi biochimica), rossore cutaneo (misurazione strumentale), composizione del microbiota cutaneo (analisi metagenomica 16S rRNA) e sensibilità cutanea (test di percezione soggettiva).


La formula della crema viso utilizzata viene riportata di seguito (Figura 2):

Figura 1. Rappresentazione schematica dei protocolli adottati per i test ex vivo.

Figura 2. Composizione della formula della crema viso utilizzata per testare l’efficacia in vivo.

MATERIALI E METODI

Studio ex vivo

Come si osserva nei grafici sottostanti, nel modello di pelle infiammata, il blend di oli naturali, confrontato con il Benchmark, è in grado di produrre una maggior quantità di beta endorfine sia al 3% (+52% p< 0,05) sia al 5% (+ 74% p < 0,001) migliorando la risposta cutanea e la riduzione delle reazioni avverse legate all’irritazione. Nel modello di pelle non stressata, rispetto al placebo, si evince un aumento della produzione di endorfine rispetto al controllo. (+19% p < 0,05) (Figura 3).

Studio clinico

La valutazione di efficacia in vivo ha permesso di dimostrare che l’attivo è in grado di ridurre la produzione di IL-6 del 37,9% e di diminuire il rossore cutaneo dell'8,5%. I partecipanti hanno riportato un miglioramento del benessere cutaneo, con una riduzione della reattività cutanea già dopo una settimana di applicazione (Figura 4 ).

Di seguito sono riportati due esempi di volontarie. Nella prima immagine, una donna di 46 anni presenta un miglioramento dell’omogeneità cutanea del 47,9% e una riduzione dell’intensità del rossore del 7,1%. Nella seconda immagine, una volontaria di 50 anni mostra un incremento dell’uniformità dell’incarnato del 25,9% e una diminuzione dell’intensità del rossore del 7,6% (Figura 5).

Analisi del microbiota cutaneo

11 volontari randomizzati sono stati selezionati per l’analisi del microbiota condotto con il metodo di sequenziamento del rRNA 16S. L’attivo mostra di downregolare Kocuria e Corynebacterium, coinvolti nel processo di infiammazione e nella pelle sensibile. Il microbiota risulta quindi spinto verso un profilo sano (Figura 6).

Dai risultati emerge anche un effetto anti-irritante, capace di ridurre la reattività della pelle e migliorare la sensazione di di comfort già dopo una sola settimana. Gli effetti continuano a migliorare fino a 28 giorni (Figura 7).

Figura 3. Risultati dei test ex vivo. A sinistra l’efficacia dell’attivo in un modello di pelle infiammata, a destra in un modello di pelle non stressata.

Figura 4. Risultati dei test clinici: a sinistra l’efficacia dell’attivo di ridurre la secrezione di IL-6 e a destra la capacità di ridurre il rossore.

Figura 5. Esempi di due volontarie di età differente dopo l’utilizzo del blend di oli dopo 28 giorni.

Figura 6. Risultati dell’analisi metagenomica del microbiota cutaneo. In particolare, si evidenziano i batteri appartenenti al genere Kocuria, Micrococcus e Corynebacterium.

Figura 7. Risultati del blend di attivi in vivo in termini di riduzione di irritazione cutanea confrontati con il placebo.

RISULTATI E DISCUSSIONE

Il blend di oli di Copaiba e frutto della Passione può rappresentare un’innovazione nel trattamento della pelle sensibile grazie al suo approccio olistico basato su ingredienti naturali. La sua efficacia clinicamente dimostrata e confrontata con un benchmark, unita all’attenzione per la sostenibilità, offre nuove opportunità nel mercato della dermocosmesi. Grazie alla combinazione di azioni lenitive, riequilibranti e antinfiammatorie, questo complesso vegetale aiuterebbe la pelle a recuperare la sua salute e il suo benessere in modo naturale ed efficace. Per approfondire ulteriormente la sua efficacia, studi futuri potrebbero prevedere l’ampliamento del panel coinvolgendo anche uomini.

CONCLUSIONI

Riferimenti bibliografici

PEER REVIEWED

EDIZIONE SPONSORIZZATA DA:

UPCYCLING

NEW

spazio

spazio

KEYWORDS

Copaiba

Frutto della Passione

Benessere olistico

Pelle sensibile

Upcycling

Microbiota cutaneo

La pelle sensibile è una condizione sempre più diffusa, caratterizzata da infiammazione, rossore e disbiosi del microbiota cutaneo. Un ingrediente naturale derivato da oli di Copaiba e semi di frutto della Passione, con proprietà lenitive, riequilibranti e antinfiammatorie, agisce stimolando il recettore CB2, promuovendo il rilascio di beta-endorfine e riducendo al tempo stesso la secrezione di citochine pro-infiammatorie come l’IL-6. Studi ex vivo e clinici hanno dimostrato una riduzione del rossore (-8,5%) e un miglioramento del microbiota. Formulato secondo principi di sostenibilità e upcycling, è in grado di ripristinare il benessere cutaneo.

ABSTRACT

PEER REVIEWED ✅