DATI, TENDENZE E POLITICHE PER LA PARITÀ DI GENERE
IL MERCATO DEL LAVORO FEMMINILE IN ITALIA
TRA LUCI E OMBRE:

INTRODUZIONE
Non è entusiasmante il quadro che emerge sul mercato del lavoro femminile in Italia basato sui dati forniti da Inapp e Inps tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025.
Il primo Istituto nel “Rapporto annuale su mercato del lavoro e politiche di genere” (1) ha evidenziato che, nonostante il leggero incremento annuale del tasso di occupazione, a fine 2024 il 64% dell’inattività è predominato dalle donne, che hanno lasciato il lavoro per motivi di cura nella fascia di età tra i 15 e i 64 anni (per il 34% contro il 2,4% degli uomini) e nella fascia tra i 25 e i 34 anni (per il 43% delle donne contro il 4% degli uomini).
Il rapporto conferma situazioni purtroppo radicate nel mondo del lavoro: la modalità di assunzione a tempo determinato maggiore verso le donne, l’utilizzo del part-time per la metà dei nuovi contratti del primo semestre del 2024 e la combinazione del contratto di lavoro a tempo determinato con tempo parziale in prevalenza associato al genere femminile.
Inps mette in luce che i maggior ostacoli alla parità sono la cultura dell’abitudine e il lavoro di cura a carico delle donne (2). Ma non solo, il divario di stipendio e di contratto spesso deriva dal settore di appartenenza, visto che le donne risultano più presenti nei servizi e nel mondo dell’istruzione. E così in termini retributivi, in media, gli uomini guadagnano circa il 20% in più.
CAMBIAMENTI CLIMATICI: CAUSE E IMPATTI
A livello mondiale il Global Gender Gap Report 2024 (3) del World Economic Forum ha evidenziato che è aumentata la distanza che separa la società attuale dal raggiungimento effettivo e globale della parità di genere: ci vorranno, infatti, 134 anni per colmare il gender gap – una cifra che a livello spannometrico corrisponde a circa 5 generazioni di persone.
Considerando il ritmo evolutivo di ogni area, i risultati pubblicati nel 2024 mostrano che l'attesa della parità nel livello di istruzione è prevista a 20 anni (+4 anni rispetto a quanto esposto nel report del 2023), la partecipazione politica a 169 anni (+7 anni rispetto al 2023), la partecipazione economica a 152 anni (-17 anni dal 2023), mentre il tempo per colmare il divario relativo alla salute e sicurezza rimane indefinito.
Figura 2. Effetti dei raggi UVA e UVB sulla cute
IL RUOLO DELLE NORME ISO
Per quanto riguarda l'Italia, rispetto al 2023 ha peggiorato ulteriormente la propria posizione, passando dal 79 ª alla 87 ª posizione, con un tasso di parità di genere del 70,3% mentre a livello europeo, l’Italia si trova alla 37ª posizione su 40.
Il deludente posizionamento italiano rispetto ai paesi europei è dovuto principalmente al peggioramento della partecipazione economica e al tasso di partecipazione alla forza lavoro, nel quale persiste una differenza di -17.4% tra quella delle donne e degli uomini (40.7% vs 58.1). Qui la presenza femminile rimane sottorappresentata, con difficile accesso a posizioni apicali e una percentuale di 42.6% nei Consigli d’Amministrazione.
L'EMENDAMENTO DI FEBBRAIO 2024: PRINCIPALI AGGIORNAMENTI
Per quanto riguarda l’ambito dell’istruzione, invece, l’Italia ha migliorato il proprio rating di 4 posizioni rispetto al 2023, a dimostrazione degli sforzi introdotti dagli enti pubblici e privati nel promuovere l’istruzione femminile, soprattutto negli ultimi anni, alle materie STEM.
Numerosi studi italiani evidenziano un costante aumento della percentuale di donne e ragazze che conseguono titoli di studio. Nel corso delle ultime quattro generazioni attive nel mercato del lavoro—Baby Boomer, Gen X, Millennials e Gen Z—le donne hanno raggiunto livelli di istruzione sempre più elevati, spesso arricchiti da esperienze internazionali e qualifiche superiori rispetto agli uomini (4).
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL/ILO) ha recentemente pubblicato la “Guida sulla parità salariale. La valutazione neutra e non discriminatoria del lavoro” (5) che fornisce una serie di prassi – suddivise in processi - per l’attuazione di misure per la parità salariale all’interno delle organizzazioni, rivolgendosi sia ai rappresentanti dei datori di lavoro e ai sindacati, sia agli operatori e ai formatori.
IMPLICAZIONI DELL’EMENDAMENTO
A livello nazionale quali sono le iniziative a disposizione degli enti pubblici e privati per contrastare questo divario?
In primis, troviamo l’esonero dal versamento dell'1% dei contributi previdenzialie e contribuiti economici per l’adozione di sistemi di gestione a favore della Parità di Genere, come la UNI/PdR 125:2022.
Di recente divulgazione il nuovo protocollo d’intesa 2025 tra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e la Consigliera Nazionale di Parità, che definisce le modalità operative per individuare e sanzionare le violazioni della normativa in materia di parità e pari opportunità (Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n. 198), anche attraverso segnalazioni tempestive di azioni discriminatorie, la condivisione strutturata dei dati statistici e delle risultanze ispettive, l’avvio di iniziative formative e informative a livello nazionale e territoriale per ispettori e Consigliere di Parità.
Disponibile per le imprese il Bonus assunzione donne, esenzione totale dai contributi previdenziali per le aziende che assumono donne a tempo indeterminato, con un tetto massimo di 650 euro al mese per 24 mesi (6).
Di ulteriore valore etico e sociale è il “Reddito di Libertà” che prevede un incentivo (400 euro al mese per 12 mesi) per i datori di lavoro privati che assumono donne disoccupate vittime di violenza entro il 31 dicembre 2026. Questo contributo è valido per le donne prive di impiego da almeno 6 mesi nelle regioni della Zes unica per il Sud o 24 mesi altrove e alle donne impiegate in settori con una disparità di genere superiore al 25%, purché senza lavoro da almeno 6 mesi.
Sono poi presenti incentivi per le nuove imprenditrici a sostegno della partecipazione delle donne nel mercato del lavoro e all’avvio di attività imprenditoriali.
Paola Guccione
Biologa, dal 2014 svolge attività di Lead auditor freelance per SQS ITALIA (Associazione Svizzera per Sistemi di Qualità e Management) per le norme ISO 9001, 14001, 45001, 22000, 22716, 14065 e per gli standard European Federation for Cosmetic Ingredients (EFfCI) e FAMI QS. E’ stata consulente libera professionista per le Good Manufacturing Practices (GMP) presso aziende che producono Materiali a Contatto con Alimenti (MOCA) e nel settore cosmetico. Ha conseguito la qualifica di Food Contact Expert-Business Operator e si è occupata inoltre di consulenza nel settore alimentare (Autocontrollo HACCP) e di certificazione RABC, dopo aver svolto a inizio carriera attività di responsabile del laboratorio di microbiologia nel settore alimentare e ambientale.

Nonostante le diverse iniziative attuate e gli strumenti a disposizione, il gender gap si conferma un evento attuale, che necessita di consapevolezza e politiche concrete per ottenere risultati duraturi.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il 50° anniversario dell’entrata in vigore della Legge 151/75 sulla riforma del diritto di famiglia, nel rilasciare la propria dichiarazione in tema di pari diritti e doveri tra i coniugi all’interno della famiglia, ha sottolineato che “la tutela dei diritti richiede consapevolezza e coscienza sociale” (7).
CONCLUSIONE
Riferimenti bibliografici
- Inapp, Rapporto annuale su mercato del lavoro e politiche di genere (Gender policy report 2024), Dicembre 2024 https://oa.inapp.gov.it/items/2ebe882a-1604-457f-a562-040afd925adf
- Inps, Rendiconto di Genere 2024, Febbraio 2025 https://www.inps.it/it/it/inps-comunica/notizie/dettaglio-news-page.news.2025.02.rendiconto-di-genere-2024-i-dati.html
- World Economic Forum, Global Gender Gap 2024 – Insight report, Giugno 2024 https://www.weforum.org/publications/global-gender-gap-report-2024/digest/
- Valore D, Oltre le generazioni- esperienze, relazioni, lavoro, marzo 2024. https://www.valored.it/ricerche/oltre-le-generazioni-esperienze-relazioni-lavoro/
- ILO, Guida sulla parità salariale. La valutazione neutra e non discriminatoria del lavoro, Roma: Ufficio internazionale del lavoro, 2025. https://www.grassoeassociati.it/wp-content/uploads/2025/05/Guida-sulla-parita-salariale.pdf
- Fonte Alley Oop, Il Sole24Ore “Lavoro: tutti gli incentivi per l’occupazione femminile”, 26 marzo 2025. https://alleyoop.ilsole24ore.com/2025/03/26/donne-lavoro-incentivi/
- Dichiarazione del Presidente Mattarella nel 50° anniversario dell'entrata in vigore della legge sulla riforma del diritto di famiglia Legge 151/75. https://www.quirinale.it/elementi/132980

PEER REVIEWED
PARITÀ DI GENERE
KEYWORDS
Mercato del lavoro femminile
Parità Di Genere
Gender Gap
Occupazione
Politiche Di Genere
Disuguaglianza Salariale
Il mercato del lavoro femminile in Italia continua a mostrare segnali di criticità, come evidenziato dai più recenti rapporti di Inapp, Inps e dal Global Gender Gap Report 2024. Nonostante alcuni progressi, il tasso di inattività femminile rimane elevato e le donne sono ancora fortemente penalizzate da contratti precari, lavoro part-time e disparità retributive. Il divario di genere si riflette anche nella scarsa rappresentanza in ruoli apicali e nella retribuzione economica. Tuttavia, si registrano miglioramenti nell’ambito dell’istruzione, grazie a politiche pubbliche e private volte a promuovere la formazione femminile, soprattutto nelle materie STEM. Diverse iniziative nazionali cercano di colmare il gap, ma la strada verso una reale parità di genere è ancora lunga e richiede consapevolezza sociale e politiche concrete.