Il 28 maggio scorso il Gruppo aromi e fragranze, uno dei 13 gruppi merceologici di Aispec, associazione nazionale imprese chimica fine e settori specialistici aderente a Federchimica, ha nominato il Dott. Paolo Merlano come nuovo Presidente del Gruppo, in carica per il triennio 2025-2028. Il neoeletto Presidente ha rilasciato per Beauty Horizons un’intervista esclusiva che abbiamo il piacere di condividere con i nostri lettori. Il Gruppo aromi e fragranze rappresenta circa 50 imprese, sia medio piccole, sia grandi, italiane e multinazionali.
Gli aromi e le fragranze sono prodotti sia a partire da materie prime di origine naturale con procedimenti fisici, enzimatici e microbiologici, sia per sintesi chimica. Il Gruppo aromi e fragranze aderisce a diverse associazioni europee e internazionali:
IFRA - International Fragrance Association – rappresenta, dal 1973, gli interessi del settore per un uso corretto e sicuro delle fragranze in tutto il mondo
EFFA - European Flavour and Fragrance Association – fondata nel 1961, è l’organizzazione europea, che rappresenta l’industria degli aromi
IOFI - Organizzazione internazionale dell’industria degli aromi – è l’associazione che rappresenta l’industria degli aromi in tutto il mondo.

Riferimenti bibliografici


Da dove riparte il Gruppo aromi e fragranze con questa nomina? Quali sono i primi obiettivi da perseguire, secondo lei, e quali le priorità?

Mi permetta anzitutto di sottolineare che questa nomina rappresenta per me un grande onore, per il quale ringrazio sinceramente il Consiglio Direttivo del gruppo e Federchimica. Il Gruppo aromi e fragranze riparte da una base associativa forte e molto fidelizzata, che conta sulla capacità del Gruppo di rispondere efficacemente e in modo tempestivo alle emergenti necessità. Ritengo fondamentale perseguire e proseguire il dialogo e la collaborazione sinergica con le Associazioni delle imprese a monte e a valle del nostro settore. 
Tra le priorità, particolare attenzione si dovrà riservare all’impatto delle nuove norme europee, che limiteranno la possibilità di impiego di molti componenti chiave per le nostre produzioni.   


Che eredità raccoglie dal suo predecessore, dott.ssa Claudia Dellera, e quali elementi intende valorizzare o rinnovare?

Il mio predecessore ha lasciato una eredità importante in termini di impegno profuso e risultati raggiunti. Tra questi, la realtà di un Gruppo forte e ben consolidato, costituito da imprese che crescono sia in numero, sia in termini di fatturato complessivo. Ritengo fondamentale valorizzare ulteriormente il servizio di assistenza tecnico-regolatoria alle imprese così come la   partecipazione di tutte le imprese associate alle attività del Gruppo.


Il settore Aromi e Fragranze è chiamato ad affrontare numerose sfide globali: la complessa congiuntura geopolitica, le normative sempre più stringenti, la sostenibilità ambientale. Qual è, secondo lei, la più urgente da affrontare oggi?

Tutti questi fattori sono strettamente interconnessi e naturalmente meritevoli di grande attenzione. Tuttavia, ritengo prioritario affrontare l’impatto che le future norme europee avranno sulla nostra produzione industriale, poiché limiteranno l’impiego di importanti sostanze tradizionali.   È evidente che l’attuale situazione geopolitica costituisce un ulteriore elemento di preoccupazione, soprattutto a riguardo dell’approvvigionamento delle materie prime provenienti dai Paesi extra europei.  



Negli ultimi anni si parla sempre più di fragranze “green”, ingredienti naturali, trasparenza di filiera. Quanto sono davvero centrali questi temi nelle strategie delle aziende del settore?

Il nostro settore ha sempre riservato grande attenzione a queste tematiche: l’industria degli aromi e delle fragranze è nata facendo uso quasi esclusivamente di materie prime naturali. Con l’evoluzione industriale, dovuta anche all’allargamento dei mercati, le materie prime naturali sono state progressivamente affiancate da materie prime sintetiche. Ciò, non dimentichiamolo, anche al fine di limitare le coltivazioni intensive. Proprio con questa finalità, da oltre un decennio l’industria mondiale degli aromi e delle fragranze ha creato un programma specifico dedicato alla sostenibilità, “IOFI-IFRA Sustainability Charter”, che impegna le imprese ad agire e produrre in modo rispettoso dell’ambiente, ponendo particolare attenzione alla coltivazione delle materie prime naturali, alle condizioni di lavoro degli agricoltori extra UE, al consumo responsabile delle risorse idriche e, in generale, al contenimento  dei riverberi  che la produzione industriale ha sull’ambiente circostante e sulla qualità della vita dell’uomo.


Conosciamo il magazine di Federchimica “Fatti, non fake!” e il suo intento di sfatare falsi miti sulla chimica. A che punto siamo, nel 2025, con il contrasto ai pregiudizi verso il settore? 

Il nostro Gruppo, così come avviene per Aispec, è costantemente impegnato nell’offrire al pubblico generalista e a quello specializzato numerosi elementi di analisi e approfondimento utili a far conoscere e apprezzare il contributo – a volte nascosto - che la chimica apporta nella vita quotidiana di ciascuno. 
In questo percorso, il magazine di Federchimica costituisce uno strumento essenziale e molto apprezzato, rappresentando in modo evidente una autorevole fonte di informazione. 
Il coinvolgimento fattivo e costante di tutte le associazioni in questa azione di comunicazione e divulgazione non può che costituire un elemento di soddisfazione e stimolo per proseguire in questa attività che ritengo fondamentale. 
Spesso, capita infatti di osservare nell’opinione pubblica un atteggiamento antiscientifico e di avversione per la chimica. È necessaria quindi una informazione che, partendo dalle scuole, illustri il contributo fondamentale che la chimica apporta alla società e al progresso economico e sociale.
Ciò anche al fine di rendere attraenti i relativi percorsi di studio quanto mai necessari per formare il personale specializzato richiesto dalle nostre Aziende, spesso in difficoltà nel reperire sul mercato di lavoro personale adeguatamente qualificato. 
Il nostro gruppo, insieme ad Aispec e Federchimica, è impegnato da tempo in progetti di educazione e formazione, con risultati soddisfacenti e confortanti.
Il nostro target sono le nuove generazioni: la loro forza, nella quale crediamo fermamente, è il nostro futuro.


Il mondo degli aromi e delle fragranze ha una storia secolare. Come si è evoluto nel tempo e qual è la previsione per il futuro, anche dal punto di vista normativo?

Abbiamo alle nostre spalle una tradizione forte e solida: una storia nata nelle piccole botteghe artigiane che riuscivano ad estrarre ed esaltare le proprietà organolettiche di piante, fiori e frutti per creare profumi, creme, unguenti ma anche condimenti, liquori e aromi alimentari. 
Il mondo degli aromi e delle fragranze è da sempre un mondo vivace e dinamico: le realtà artigianali hanno saputo, con impegno e maestria, trasformarsi in realtà industriali diverse per dimensione e mercati, ma mantenendo sempre il focus sulla necessità di fornire al consumatore finale fragranze e aromi sicuri e aderenti alle sempre più stringenti normative, da ultimo quelle europee. 
La nostra attenzione alla salute del consumatore non è infatti argomento dell’oggi, non è una moda, ma è un patrimonio codificato da oltre mezzo secolo. 
L’industria delle fragranze, tramite la propria associazione internazionale IFRA, già dal 1973 si è auto imposta, infatti, un proprio codice di auto-regolamentazione, continuamente aggiornato in base agli studi scientifici sulle materie prime, e le aziende che non lo rispettano sono espulse dall’associazione stessa.
Ciò a riprova, se fosse ancora necessario, di quanto la sicurezza dei nostri prodotti sia un elemento imprescindibile ed essenziale del nostro lavoro quotidiano, della ricerca dei nostri laboratori, dell’impegno dei nostri imprenditori. 


Negli ultimi anni si parla molto di fragranze sostenibili e personalizzate: cosa ne pensa di questi trends? Ne vede altri altrettanto forti all’orizzonte?

Nel panorama contemporaneo, la sostenibilità non è più un concetto astratto o una semplice tendenza: è una necessità concreta che guida le scelte dei consumatori. Sempre più consapevoli dell’impatto ambientale delle proprie azioni, le persone cercano soluzioni che rispettino la natura anche nei gesti quotidiani, come l’uso di una fragranza.
È in questo contesto che nascono le fragranze eco-sostenibili, espressione di un nuovo equilibrio tra eleganza e responsabilità. Questi profumi sono formulati con ingredienti naturali e biologici, spesso provenienti da pratiche agricole rigenerative che tutelano la biodiversità e riducono l’impatto ambientale. Non si tratta solo di una scelta etica, ma anche di un ritorno all’autenticità olfattiva, dove ogni nota racconta una storia di rispetto per la Terra.
Ma la sostenibilità non si ferma alla composizione. Anche il packaging si evolve: flaconi ricaricabili, materiali riciclati e riciclabili, etichette biodegradabili. I brand più attenti si impegnano a garantire trasparenza lungo tutta la filiera, offrendo prodotti che non solo profumano, ma comunicano valori.
Questa trasformazione coinvolge l’intero settore, spingendo le aziende a ripensare i propri processi produttivi, a investire in ricerca e innovazione, e a costruire un dialogo più autentico con i consumatori.
Inoltre, la ricerca di unicità è diventata una priorità per i consumatori. Non si tratta più solo di scegliere una fragranza che piaccia, ma di costruire un’identità olfattiva che rispecchi la propria personalità, il proprio umore o persino un momento della giornata. È in questo contesto che si afferma con forza il trend del layering, ovvero l’arte di sovrapporre più profumi per creare combinazioni uniche e su misura.
Il layering consente a ciascuno di diventare il “naso” della propria esperienza sensoriale. Fragranze leggere e trasparenti possono essere abbinate a note più intense e persistenti, dando vita a un profumo che evolve nel tempo e che racconta una storia personale.


GIULIA DONATIELLO

Editorial Department

BEAUTY HORIZONS - TKS Publisher

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