L’IMPORTANZA DELLA TEXTURE E DELLA SENSORIALITÀ DEL PRODOTTO COSMETICO:

EFFICACIA ED IMPLICAZIONI EMOZIONALI

(1a PARTE)

Percezioni sensoriali e benessere cerebrale: come possono i cosmetici di nuova generazione coinvolgere sempre di più la sfera sensoriale per potenziarne l’efficacia e stimolare emozioni positive?

Il processo cognitivoche si instaura quando si verifica un’interazione con un prodotto cosmetico può essere diviso in due fasi: per prima cosa si attua una percezione, attraverso il sistema sensoriale, delle caratteristiche del prodotto legate a colore, profumo e texture. Queste informazioni vengono successivamente integrate attraverso alcuni processi fisiologici, per identificare un valore simbolico associato al prodotto o percepire un’emozione positiva (1).

Negli ultimi anni si è delineata una tendenza evolutiva del settore cosmetico focalizzata sempre di più sull'esperienza sensoriale del consumatore (2). Il prodotto cosmetico non viene caratterizzato esclusivamente da efficacia e sicurezza, che rimangono sicuramente parametri fondamentali da valutare durante lo sviluppo, ma anche dalle sue specifiche caratteristiche sensoriali legate ad effetti tattili, visivi ed olfattivi, veri e propri key drivers della soddisfazione del consumatore (3): la ricerca della multisensorialità o “polisensorialità” (4), intesa come interazione ottimale tra tatto, olfatto e vista, diventa un parametro strategico per l'innovazione del prodotto e per soddisfare pienamente le esigenze dei consumatori. Il sempre più evidente interesse verso un benessere di tipo olistico per l’organismo, porta quindi i brand ad investire in formulazioni che non solo promettono efficacia, ma offrono anche importanti vantaggi sensoriali come texture coinvolgenti e capaci di evocare emozioni positive e benessere mentale (2).


TREND BEAUTY 2025: IL RITORNO ALLA SENSORIALITÀ

L’importanza delle caratteristiche sensoriali del cosmetico è testimoniata da numerose pubblicazioni scientifiche ed elaborati di settore: la texture, in particolare, viene identificata come un vero e proprio trigger emozionale ed elemento sorpresa in grado di condurre alla “soddisfazione sensoriale”. Le ultime analisi di mercato indicano come soprattutto prodotti ibridi, trasformanti ed “esperienziali”, in grado di sorprendere e deliziare i sensi e la percezione del consumatore, mostrino un interessante successo sul mercato (4, 5, 6).

La texture descrive l’insieme delle caratteristiche tattili della formulazione ed è implicata nell’efficacia stessa del prodotto assieme agli attivi funzionali: rappresenta quindi l’insieme delle caratteristiche sensoriali che un cosmetico presenta prima dell’applicazione, sia come aspetto del prodotto che nel momento del cosiddetto pick-up, durante l’applicazione, anche detto “rub-out”, e dopo l’applicazione sulla pelle, ossia l’after-feel (7).

I tratti distintivi della texture del cosmetico includono gli aspetti visivi (texture opaca, lucida, traslucida, trasparente, perlata, per esempio), la consistenza (fluida, leggera, compatta), la skin-feel (setosa, vellutata, scorrevole, per esempio) e la sensazione residua, ossia il “tocco” percepito dopo l’assorbimento del prodotto che può essere più asciutto, sticky, levigato o powdery, per citare alcune caratteristiche.

Le caratteristiche sensoriali della texture saranno valutate e definite come “attributi” nei vari metodi utilizzati per il sensorial assessment del prodotto.

TEXTURE DEL COSMETICO: CARATTERISTICHE PRINCIPALI

Nello sviluppo formulativo dei prodotti cosmetici, è quindi importante svolgerne una valutazione sensoriale per ottenere riscontri utili allo sviluppo stesso: l'analisi sensoriale, in questo contesto, diventa uno strumento fondamentale per comprendere l’impatto della texture sulla percezione emozionale del consumatore e quindi le sue preferenze, per migliorare la resa complessiva delle formulazioni ed ottenere maggiori vantaggi sul mercato. Le aziende cosmetiche, nell’ottica di sviluppo di prodotti sempre più innovativi, adottano approcci multidisciplinari, che combinano studi di neuroscienze e di psicologia per analizzare l'esperienza sensoriale percepita dal consumatore (8).

La texture del prodotto viene quindi studiata in relazione alla piacevolezza d'uso, alla facilità di applicazione, alla persistenza sensoriale ed alla compatibilità con diverse tipologie di pelle (9).

L'analisi della sensorialità di un cosmetico, quindi, implica lo studio sistematico delle percezioni soggettive generate dal prodotto prima, durante e dopo l'applicazione: la valutazione si focalizza sul come il cosmetico stimola il sistema sensoriale in relazione al tatto, alla vista ed all’olfatto. L'obiettivo è quello di identificare le specifiche caratteristiche sensoriali che influenzano le emozioni del consumatore e la sua soddisfazione nell’utilizzo e, di conseguenza, la sua propensione all'acquisto ed all’uso prolungato della formulazione (10).

L’IMPORTANZA DELL’ANALISI SENSORIALE E DELLA TEXTURE

L'analisi sensoriale di un prodotto cosmetico rappresenta un passaggio fondamentale nello sviluppo formulativo: può essere eseguita attraverso diversi metodi tutti finalizzati a comprendere in maniera approfondita l’esperienza del consumatore in relazione all’utilizzo di un prodotto cosmetico e valutarne quindi possibili cambiamenti formulativi in relazione alle differenti materie prime utilizzate, ognuna in base al relativo impatto sulla sensorialità.


Principali tipologie di metodi per il sensorial assessment

Le tipologie principali dei test comunemente utilizzati per l’analisi sensoriale del cosmetico sono tre: discriminativi, descrittivi ed edonistici (11): ogni test presenta differenti approcci alla valutazione sensoriale e coinvolge la selezione dei partecipanti secondo criteri differenti (12).

I test di tipo discriminativo mirano a determinare se ci siano differenze percettibili tra due o più prodotti: un esempio classico è il test del triangolo, in cui ai partecipanti vengono presentati tre campioni, due dei quali sono identici, per identificare quello diverso; i test descrittivi sono invece progettati per identificare e quantificare le caratteristiche sensoriali di un prodotto cosmetico: gruppi di esperti vengono istruiti a riconoscere e quantificare parametri sensoriali specifici, come ad esempio la spalmabilità, l’assorbimento, la skin-feel, utilizzando delle scale di valori strutturate. Questa tipologia di test consente una descrizione precisa del profilo sensoriale del prodotto e la comparazione tra più campioni in modo ripetibile offrendo una comprensione approfondita che va oltre i test di tipo discriminativo; questi ultimi, pur non fornendo il medesimo livello di informazioni dettagliate sulle differenze sensoriali dell'analisi descrittiva, vengono spesso utilizzati come fase iniziale grazie alla loro efficienza ed al rapporto costo-efficacia.

Un esempio interessante di analisi descrittiva è rappresentato dal Quantitative Descriptive Analysis (QDA) sviluppato dalla Tragon Corporation nella metà degli anni '70: una prima fase del test prevede la selezione di soggetti che soddisfano determinati criteri, come la conoscenza tecnica dei prodotti testati, la comprovata competenza sensoriale nelle categorie di prodotti pertinenti o l'essere utilizzatori abituali delle varie categorie di prodotti; vengono poi identificati tra i 12 e 20 i soggetti in grado di rilevare accuratamente le differenze tra i prodotti oggetto dello studio: ai membri del panel viene fornito un sottoinsieme di prodotti per la valutazione e viene chiesto loro di sviluppare con parole proprie un linguaggio per descriverne le caratteristiche sensoriali in categorie come "prima dell'uso", "durante l'uso" e "dopo l'uso" (13).

I test edonistici, infine, sono focalizzati nel determinare la preferenza o il gradimento generale di un prodotto: in un test di preferenza, ai partecipanti vengono presentati due o più prodotti e viene chiesto loro di selezionare una preferenza con l'obiettivo di identificare il prodotto più apprezzato dalla maggior parte dei partecipanti; in test di accettazione, invece, ai partecipanti viene chiesto di indicare il loro gradimento generale di un singolo prodotto utilizzando una scala specifica di gradevolezza che in genere va da “estremamente gradevole” a “estremamente sgradevole”. Lo scopo è valutare l'accettabilità generale del prodotto e determinare in che misura è apprezzato dai partecipanti (12).

Tra i principali attributi valutati dall'analisi sensoriale della texture di un cosmetico occorre menzionare la viscosità, la spalmabilità, il tempo di assorbimento, il residuo percepito, la sensazione post-applicazione, per citarne alcuni; la viscosità esprime la resistenza alla deformazione ed è correlata alla percezione di densità e ricchezza del prodotto, mentre la spalmabilità misura la facilità con cui il prodotto si distribuisce sulla pelle; importante è valutare anche il residuo percepito, ossia la sensazione cutanea residua come eventuale effetto “sticky” o effetto filmante del prodotto, per esempio; la sensazione che si percepisce in seguito all’applicazione è fondamentale per realizzare prodotti confortevoli per la pelle e può essere setosa, vellutata, ricca, fresca, solo per citare alcuni termini descrittivi. Questi parametri non solo definiscono la qualità percepita, ma influenzano in modo determinante il giudizio complessivo sul prodotto ed i riscontri che potrà avere sul mercato.

Indipendentemente dal metodo utilizzato per ottenere un profilo sensoriale dei prodotti cosmetici, è fondamentale rispettare e seguire condizioni e procedure ben definite e standardizzate: la norma ISO 13299:2016 fornisce linee guida complete per l'intero processo di definizione di un profilo sensoriale (14).

Principali tipologie di metodi per il sensorial assessment: misurazioni strumentali

Al fine di minimizzare la soggettività, ridurre i costi e ottimizzare i tempi, sono stati messi a punto metodi di misurazione strumentale per prevedere la percezione sensoriale, investigando sulle potenziali correlazioni tra gli attributi tattili e dati strumentali associati alle caratteristiche fisiche delle formulazioni (11); tali metodi utilizzano strumenti di misurazione oggettiva per analizzare proprietà meccaniche e reologiche della formulazione come consistenza, viscosità e spalmabilità: questi dati vengono spesso correlati con le valutazioni soggettive per validare la percezione sensoriale (15). Tuttavia, le significative variazioni nella scelta e nella definizione degli attributi sensoriali, nonché l'impiego di differenti metodi strumentali, pongono difficoltà nel confrontare efficacemente i risultati in letteratura e nello stabilire chiare correlazioni tra loro: inoltre, anche la complessità delle proprietà fisiche intrinseche delle formulazioni contribuisce a rendere la sfida ancora più complessa.

ANALISI DELLA TEXTURE DEL COSMETICO: METODI PRINCIPALI

La texture dei cosmetici e l'analisi sensoriale non rappresentano solo aspetti tecnici della formulazione, ma diventano centrali nella progettazione di prodotti capaci di creare un valore “esperienziale”: l’innovazione, in campo cosmetico, si gioca sulla sensorialità, dove scienza, emozione e tecnologia si incontrano.

TEXTURE DEL COSMETICO: PROSPETTIVE FUTURE

Riferimenti bibliografici

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Sensorial Assessment

Percezioni sensoriali e benessere cerebrale in ambito cosmetico: le formulazioni cosmetiche di nuova generazione sono sempre più efficaci nel coinvolgere ed interagire con la sfera sensoriale per potenziarne l’efficacia e stimolare emozioni positive. Durante lo sviluppo formulativo, occorre quindi tenere in considerazione non solo l’efficacia del prodotto legata alla presenza di ingredienti attivi, ma anche texture e sensorialità al fine di evocare emozioni positive e benessere mentale durante e dopo l’applicazione del cosmetico. I test sensoriali sono quindi fondamentali nella creazione di nuove formulazioni performanti e di gradimento per il consumatore.

ABSTRACT