PACKAGING
DA FONTI RINNOVABILI PER COSMETICI
PACKAGING
La preferenza dei consumatori per i materiali ecologici è evidente, soprattutto quando si tratta di materiale da imballaggio per prodotti cosmetici. Questo articolo evidenzia quanto le decisioni di acquisto dei consumatori siano influenzate da fattori come la provenienza ecofriendly dell'imballaggio. In risposta a questa tendenza, produttori e distributori stanno sempre più spesso ricorrendo a fonti biobased per il packaging di prodotti cosmetici e si stanno quindi adoperando per apporre “etichette” ecologiche che attestino la provenienza del materiale da imballaggio attraverso programmi di certificazione. Il test del carbonio-14 viene utilizzato per verificare la porzione di materiale derivata dalle biomasse.
Il packaging dei prodotti cosmetici assolve diverse funzioni: protegge il prodotto, migliora l'estetica e fornisce informazioni mediante apposite etichette e loghi. Più recentemente, il packaging cosmetico ha trovato impiego anche per comunicare gli sforzi di sostenibilità di un'azienda attraverso l'uso non soltanto di materiale di imballaggio ecologico ma anche di etichette ecologiche (1). I consumatori sensibili a sostenere comportamenti di acquisto rispettosi dell'ambiente stanno dunque optando sempre più per articoli cosmetici confezionati in materiale biobased. Il biobased packaging, come la bioplastica, è formulato da risorse di biomassa come il mais o la canna da zucchero (2). I consumatori oggigiorno sono anche molto attenti anche al fenomeno del greenwashing, ossia la pubblicità ingannevole intesa a fuorviare i consumatori attenti all'ambiente, e sono molto scrupolosi nel verificare il contenuto del materiale di imballaggio (3). Al fine di poter dimostrare l'uso di materiale biobased per l'imballaggio, i produttori di cosmetici spesso fanno ricorso ad apposite certificazioni. Per fare questo però, i produttori devono prima inviare campioni del materiale di imballaggio ai laboratori che eseguono analisi al carbonio-14 in modo da confermare la percentuale del contenuto biobased di un materiale.
INTRODUZIONE
HALEY GERSHON*
Beta Analytic | USA
Bio...
BIOGRAFIA
Haley Gershon, Marketing Manager presso Beta Analytic, è entrata a far parte della società nel 2018. Il suo ruolo primario prevede la conduzione di progetti di marketing a livello internazionale per molteplici laboratori del comparto cosmetico, degli alimenti e degli aromi, delle fonti rinnovabili e dei biocarburanti. Ha un background scientifico con un duplice titolo di studio in Ecosystem Science & Policy and Political Science oltre ad aver conseguito il Sustainability Certificate rilasciato dalla University of Miami.
Le tendenze indicano che indipendentemente dal prezzo, i consumatori preferiscono acquistare articoli di brand con imballaggi ecologici. In uno studio incentrato sull’imballaggio, i risultati hanno dimostrato che il 62% dei 1200 intervistati a livello nazionale, preferirebbe acquistare articoli da marchi con imballaggi ecologici (4). In un altro sondaggio condotto su 5000 partecipanti e incentrato sulla consapevolezza ambientale relativamente alle decisioni di acquisto dei consumatori, il 62% dei rispondenti ha affermato che è importante che i prodotti acquistati siano imballati in modo sostenibile. Gli stessi partecipanti sono stati poi interrogati sull'imballaggio specifico per prodotti cosmetici. Il 47% dei consumatori ha risposto di essere disposto a pagare il 5% in più per i prodotti cosmetici con imballaggi ecologici. Le risposte ottenute hanno indicato chiaramente che i consumatori ritengono che l’imballaggio in plastica convenzionale sia dannoso per l'ambiente e costituisca un fattore importante per l'inquinamento degli oceani (5).
La crescente domanda dei consumatori per packaging da fonti rinnovabili contribuisce significativamente al valore del mercato globale degli imballaggi in bioplastica, che dovrebbe crescere da 5,94 miliardi di dollari nel 2018 a 24,84 miliardi di dollari US entro il 2026.
Il segmento degli imballaggi rigidi domina il mercato degli imballaggi biobased con applicazioni prevalentemente utilizzate per il confezionamento di cosmetici come polveri, rossetti, creme e altri articoli (6). La crescente domanda di packaging cosmetico ecologico è evidente in base ai comportamenti di acquisto dei consumatori (5). Tuttavia, i consumatori sono ben consapevoli delle potenziali pratiche di greenwashing e cercano cosmetici con etichette e certificazioni che attestino l’uso di imballaggi ecologici (7).
LE INDAGINI CONDOTTE SUI CONSUMATORI CONFERMANO UNA PREFERENZA PER I MATERIALI BIOBASED
L’interesse dei consumatori verso il biobased packaging ha spinto i produttori a intraprendere le procedure necessarie al fine di certificare i materiali impiegati per l’imballaggio. Sono disponibili diversi programmi di certificazione, come il BioPreferred Program del Dipartimento per l’Agricoltura statunitense (USDA), il Din Certco DIN-Geprüft Biobased Scheme e il Vinçotte OK Biobased Program, che consentono di esporre sui prodotti idonei un logo che indica chiaramente la percentuale di materiale biobased che contengono (8).
Per partecipare al programma USDA BioPreferred, le aziende devono prima compilare la richiesta sul sito web del programma. Segue poi la fase di test, ove le aziende devono in primis completare il Biobased Participant Agreement del Safety Equipment Institute (SEI). Il passaggio successivo consiste nel sottoporre i campioni a un laboratorio di analisi del carbonio-14, accreditato ISO 17025. A seconda dei risultati ottenuti, i prodotti idonei possono apporre l'etichetta ecologica certificata USDA sulla confezione (9). Per poter ottenere tale etichetta, la confezione del prodotto cosmetico deve contenere almeno il 25% di contenuto biobased (10).
DIN CERTCO, un organismo di certificazione tedesco, consente ai prodotti idonei di apporre il proprio marchio di qualità ecologica attraverso lo schema di certificazione DIN-Geprüft Biobased. La certificazione DIN-Geprüft Biobased richiede in primo luogo che i test vengano eseguiti secondo lo standard ASTM D6866, CEN / TS 16137 o ISO 16620(11-13). Nell'ambito di questo programma, il materiale di confezionamento cosmetico può essere certificato come biobased se il contenuto bio rientra in uno dei tre livelli di qualità: Biobased 20-50%, Biobased 50-85% e Biobased> 85%. Pertanto, questo schema di certificazione è applicabile agli imballaggi parzialmente o totalmente derivati da materie prime biobased. La fase successiva della certificazione prevede la determinazione della frazione organica del materiale. Al termine delle analisi, viene dunque rilasciato un certificato al partecipante (14).
Vinçotte OK Biobased di TUV Austria è un altro programma progettato per certificare prodotti e materiali di confezionamento biobased. Per ricevere la certificazione OK Biobased, il programma prevede due passaggi. Il primo passo è la fase di candidatura in cui devono essere compilate e presentate tutte le informazioni necessarie. Il secondo passaggio è la fase di test, in cui il materiale viene analizzato. Ai fini dell'idoneità, il materiale di imballaggio deve contenere almeno il 20% di contenuto biologico (15). La certificazione del confezionamento di prodotti cosmetici tramite programmi come le certificazioni USDA BioPreferred, DIN CERTCO e OK Biobased garantisce ai consumatori che il materiale di confezionamento sia veramente composto da ingredienti di origine vegetale.
LE FASI DI CERTIFICAZIONE DEL BIOBASED PACKAGING
Il test del carbonio-14 è un passaggio fondamentale nel processo di certificazione. In quanto terze parti, i laboratori di analisi del carbonio-14 possono fornire risultati di cui i consumatori si fidano. Il carbonio-14 viene misurato in conformità a standard riconosciuti a livello internazionale come ASTM D6866, CEN / TS 16137 e ISO 16620-2 per determinare il contenuto bio di campioni solidi, liquidi e gassosi, ad esempio plastica e polimeri (11-13).
L'analisi viene eseguita utilizzando uno strumento di spettrometria di massa con acceleratore che verifica la quantità di carbonio-14 presente. In base alla quantità, il contenuto bio (in %) è determinato in ragione della presenza dell'isotopo in qualsiasi materiale costituito da risorse rinnovabili o biomasse. Pertanto, una presenza di carbonio-14 produrrebbe un risultato compreso tra l'1% e il 100% e un campione privo di carbonio-14 produrrebbe uno 0% di contenuto da fonti rinnovabili (16).
CARBONIO-14
L'interesse dei consumatori per gli imballaggi da fonti rinnovabili va di pari passo con la crescita, a livello globale, di iniziative a tutela dell'ambiente. Poiché il packaging ecologico influisce sulle decisioni di acquisto, i consumatori vanno alla ricerca di mezzi volti ad autenticare gli ingredienti dell'imballaggio. Grazie alle certificazioni e alle apposite etichette ecologiche per imballaggi derivati da fonti rinnovabili, i produttori sono in grado di fornire una garanzia, che consente ai consumatori di verificare la veridicità del materiale eco-compatibile. Il test al carbonio-14 è uno strumento accurato per determinare la quantità di materiale biobased presente nell'imballaggio di un prodotto.
CONCLUSIONI
*Articolo pubblicato su HPC Today e tradotto da Sara Corigliano
Haley Gershon, “Biobased packaging for cosmetics”, HPC Today March/April 2020 Vol. 15(2), pp. 22-23.
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