Editoriale
Silvana Maini
Direttore editoriale
TKS Publisher
Italia
Quando nel 2013 il regista Paolo Sorrentino ci ha regalato “La grande bellezza”, forse non immaginava che negli anni successivi questo titolo sarebbe diventato una specie di slogan sdoganato nelle situazioni più varie.
Ambientato a Roma il film è un impietoso affresco dei nostri tempi, sullo sfondo, tuttavia, di una città che è di per sé un paradigma di bellezza. Sono nata a Roma e devo confessare che quando vedo la mia città citata e in fondo anche invidiata soprattutto dai cittadini di altri Paesi, mi viene sempre spontaneo un sussulto di orgoglio anche se la mia vita professionale si è poi realizzata a Milano.
Nel mese di luglio del drammatico 2020 sono tornata a Roma dopo una lunga assenza (TKS è a Milano) per motivi di lavoro.
Apparentemente sembrava che la pandemia avesse mollato la presa invitando quindi ad un certo ottimismo nelle prospettive estive, cosa che di fatto abbiamo vissuto senza sapere quanto l’avremmo pagata in autunno.
Quando sono arrivata in treno alla stazione Termini il primo shock. Nessuna fila ai taxi, solitamente un girone dantesco di viaggiatori stanchi e innervositi e di “tassinari” agitati.
In tempi normali questa assenza di coda sarebbe stata motivo di giubilo. In realtà era un richiamo sinistro che avrebbe aperto il cuore al dramma quando, esauriti gli impegni di lavoro, mi sono concessa una passeggiata nella Città Eterna.
Avrei ripreso il mio treno di ritorno a Milano con il cuore pesante.
Piazza Navona deserta, bar e ristoranti chiusi, i pochi aperti che cercavano di richiamare gli scarsissimi passanti con inviti per altro per nulla convinti.
Alla basilica di san Pietro nessuna coda per entrare, al Pantheon pure, i Lungotevere deserti battuti da un vento caldo e secco che sollevava foglie aride.
Eppure, ero comunque ne "La grande bellezza" e tutto quello che mi circondava - scorci architettonici, panoramici - richiamava sempre qualcosa di ancestrale e antico che sovrastava la grande tristezza dominante.
Roma ne ha visti di flagelli e pestilenze nella sua Storia, Castel Sant’Angelo è stato dedicato proprio ad una epidemia di peste, e certamente anche questa pandemia diventerà uno dei brutti ricordi della sua storia eterna.
Noi lavoriamo nel business della bellezza. Ma al termine business preferirei quello di arte della bellezza. Perché questo termine richiama elementi come il sentimento, la passione, la voglia di vita e la capacità di reagire alle tempeste della vita.
BEAUTY HORIZONS nasce con la vocazione di dare spazio al mondo del beauty attraverso la voce dei suoi protagonisti. Ed il fatto che sia nato in uno dei momenti più drammatici della nostra storia, assume oggi un particolare significato di rinascita. Voglia di rinascita, stimolo alla rinascita, speranza nella rinascita. Perché la grande bellezza è dentro di noi e chiede solo di essere riscoperta, riportata alla luce.
Le mascherine per quanto coprenti non riusciranno a nascondere il linguaggio dello sguardo che è lo specchio dell’anima... come si dice: "si sorride con gli occhi, si accoglie con uno sguardo".
L’industria del beauty ha ovviamente risposto alla nuova situazione dedicando spazio agli occhi. Questo è importante perché non parliamo di un trucco specifico solo per gli occhi: il dedicare attenzione a ciglia, sopracciglia è dare attenzione a tutta la persona.
Per questo è sempre importante avere cura di sé, concederci tempo per la nostra persona. Perché tutto questo è anche comunicazione e voglia di incontro con l’altro. E poiché l’incontro con l’altro è prezioso, oggi la mancanza di una stretta di mano ce lo fa capire. Ecco allora che il trucco lancia un messaggio di vita e diventa qualcosa di molto importante che va ben oltre l’individuo e diventa un ponte verso gli altri.
Voglio essere ottimista.
La bellezza che si specchia sul Tevere si incontrerà ancora - speriamo molto presto - con la nostra bellezza a passeggio nei magici tramonti capitolini, uomini e donne di ogni età.
Quando questo accadrà, magari in un bel giorno d’estate, allora davvero avremo ridato al mondo quella grande bellezza che è segno e volontà di eternità che può nascere solo dentro di noi, dalla nostra voglia di vita e di condivisione con gli altri.
Con questo mio augurio vi lascio ad una buona lettura con sguardo aperto sui nuovi orizzonti della bellezza.