La formulazione del trucco per gli occhi
nel rispetto della fisiologia cutanea

Gli occhi si possono considerare uno degli organi più delicati del corpo umano, con un’anatomia molto complessa nonostante la loro esigua dimensione. A protezione dei bulbi oculari ci sono le palpebre (superiore e inferiore), pieghe muscolo-cutanee sottili e mobili che non solo ostacolano il contatto con gli agenti esterni ma aiutano a mantenere il corretto tasso di idratazione.


Ma anche la cute del contorno occhi è particolarmente fragile e sensibile e ciò va tenuto in estrema considerazione quando si devono formulare prodotti di make-up da applicare in questa sede. Ombretti, eye-liner, correttori, illuminanti, primer, tutti i prodotti da trucco che vengono a contatto con questa zona devono essere rispettosi della sua fisiologia.


Innanzi tutto perché il suo spessore è inferiore rispetto alla cute del viso e questo la rende estremamente delicata; inoltre perchè il numero delle ghiandole sebacee e sudoripare è limitato (di conseguenza apparirà più secca) così come le fibre di collagene ed elastina. In aggiunta, a causa di periodi stressanti e/o dell’età, la microcircolazione sanguigna e linfatica tende a rallentare causando la comparsa di borse e occhiaie. Infine la zona perioculare è sottoposta costantemente ai movimenti della mimica facciale e ciò aumenta in maniera considerevole l’insorgenza di rughe di espressione che poi nel tempo si possono trasformare in rughe più profonde.

Ciò non significa che gli occhi non possono essere truccati, ma nella formulazione dei prodotti deve essere valutata con attenzione la scelta delle materie prime da utilizzare. In questi ultimi due/tre anni il trucco degli occhi ha subito un’impennata molto importante confermando anche in maniera decisa il trend di prodotti a lunga tenuta e/o no transfer. Per raggiungere questo obiettivo è conoscenza universale che l’impiego di sostanze volatili (di derivazione acquosa o oleosa), resine e filmogeni garantiscono il migliore risultato. Di qualsiasi origine siano queste materie prime (siliconica o sue alternative) hanno però l’effetto collaterale di rendere la pelle secca una volta che sono evaporate e di rivestirla, per lunghe ore se non addirittura tutto il giorno, con un film perfettamente adeso composto tra gli altri da pigmenti e polveri.


Per ovviare a questi effetti collaterali, che si possono tradurre anche in una perdita di comfort nel tempo con sensazione di “appiccicosità” e di sgradevole effetto tensore, si può ribilanciare la formula utilizzando diversi accorgimenti. Di seguito alcuni esempi: pigmenti rivestiti che possono aumentare le performances del prodotto finito e al contempo renderlo più “skin friendly”, principi attivi lenitivi e restitutivi in percentuale funzionale per contrastare l’effetto disseccante, oli leggeri e facilmente assorbibili dalla pelle che creino un ambiente ad essa favorevole, solo per citarne alcuni. In linea di massima la tendenza è quella di associare a materie prime tecnologicamente performanti (in genere di origine sintetica) altre di origine naturale o con un’elevata percentuale di naturalità per poter garantire sì un prodotto innovativo ma il più possibile omologato ai parametri della Clean Beauty.


Inoltre è interessante osservare come i gruppi di consumatori si stiano sempre più diversificando in base all’età e ai propri principi di vita. Da un lato le fasce più giovani sono costantemente alla ricerca di un make-up occhi di grande impatto con ombretti altamente scriventi, saturi di pigmenti e perle, eye liner dal tratto perfetto e dal colore pieno, insomma un trucco quasi professionale che resista a qualsiasi situazione ambientale ma che sia anche il più possibile sostenibile. Dall’altro lato esiste tutta una schiera di persone più mature che adottano un trucco più pacato, più assimilabile ad un trattamento, in grado di esaltare la loro tipologia di bellezza.


Nel considerare questi due gruppi che stanno, diciamo così, agli antipodi è automatico pensare che il make-up accompagni per gran parte della vita, in un modo o nell’altro, la maggior parte delle persone. E siccome un’azione reiterata nel tempo porta sempre a delle conseguenze (positive, ma in alcuni casi anche negative) è importante che questa consuetudine sia il più vantaggiosa possibile per la pelle. Se poi valutiamo anche che le buone abitudini si imparano da giovani e che in cosmetica la costanza premia sempre è facile concludere che l’utilizzo sin dall’ adolescenza di un trucco per gli occhi formulato in maniera corretta preserverà questa zona così delicata e permetterà di mantenerne l’integrità nel corso degli anni.