LA PELLE UNISCE MENTE E CORPO
La ricerca cosmetologica moderna si sta concentrando sulla scoperta di nuovi ingredienti funzionali in grado di migliorare le interazioni fra la pelle e il sistema nervoso. In questo quadro è nata la neurocosmetica, una disciplina di recente sviluppo mirata allo sviluppo di prodotti che esprimono un’attività diretta sulle strutture del sistema nervoso periferico presenti a livello della pelle (1).
Particolare attenzione è rivolta alle formulazioni che contrastano lo stress cutaneo, correlato, come documentato da alcuni studi, all’infiammazione e all’invecchiamento precoce della pelle. La comunità scientifica ha messo in luce alcuni dei meccanismi che legano il rilascio di specie reattive dell’ossigeno (Reactive Oxygen Species, ROS), uno degli eventi caratteristici delle situazioni di stress, sia all’invecchiamento cronologico che al photoaging. Tuttavia, sono ancora numerosi gli aspetti da chiarire a riguardo (2).
Per interferire con questi meccanismi, la neurocosmetica si avvale dell’impiego di ingredienti neurorilassanti di derivazione vegetale e di strategie finalizzate a contrastare le risposte infiammatorie correlate allo stress, con diversi meccanismi d’azione.
INTRODUZIONE
La pelle è la barriera dell’organismo verso l’ambiente esterno. È un luogo di frontiera, scambio e ricezione, in continua evoluzione e in diretta connessione con il sistema nervoso centrale.
Lo studio di alcune patologie dermatologiche relativamente diffuse nella popolazione lo conferma. Talune dermatosi che colpiscono il viso, come l’acne rosacea e la dermatite seborroica, seguono un pattern patogenetico che è funzione del rilascio di specifici neurotrasmettitori, anche in risposta a specifici stati emotivi (3. 4. 5).
Ma non è necessario spingersi così lontano per ottenere una prova del legame fra cervello e derma. Un’espressione molto usata nel linguaggio comune per indicare un forte stato di irritabilità cita i “nervi a fior di pelle”, il volto avvampa per l’imbarazzo e la timidezza e sbianca per lo spavento, i capelli possono cadere in massa a causa di un forte stress (5).
Tali effetti visibili sulla superficie cutanea sono legittimati dalla presenza, all’interno del tessuto cutaneo, di una fitta innervazione che occupa tutto il suo spessore, essendo assente solo a livello dello strato corneo. Questa connessione, nell’ambito della quale la pelle trasmette e riceve informazioni da fonti esterne e interne al corpo, induce risposte a livello del sistema neuroimmuno-cutaneo-endocrino (NICE). Sull’esistenza di circuiti afferenti a tale sistema agisce la neurocosmetica (1).
Gli ingredienti usati in neurocosmetica agiscono seguendo diversi meccanismi d’azione, alcuni dei quali verranno esaminati nel corso della presente trattazione.
LA PELLE È LO SPECCHIO DELL’ANIMA
MONICA TORRIANI
Consulente scientifica | Italia
Bio...
Monica Torriani è laureata in Farmacia presso l’Università degli Studi di Milano. Ha fondato WELLNESS4GOOD, un blog di approfondimento sul ruolo sociale dei farmaci. Si occupo di healthcare per la carta stampata e il web e svolge attività di consulenza scientifica.
Gli ingredienti che svolgono la loro attività direttamente sulle terminazioni nervose presenti a livello cutaneo si comportano come modulatori del rilascio di neurotrasmettitori.
Appartengono a questa categoria i peptidi botulinum-like, che promuovono il rilassamento della muscolatura del volto al fine di distenderne i lineamenti e ridurre la profondità delle rughe. Tali composti sono stati i primi neurocosmetici della storia.
Di questo gruppo fanno parte anche le sostanze impiegate allo scopo di controllare la reattività della pelle ipersensibile nei confronti di specifici stimoli ambientali (escursioni termiche, tassi elevati di umidità nell’aria, presenza di inquinanti…) (6. 7).
Le sostanze ad azione indiretta modulano le funzioni delle cellule non appartenenti al sistema nervoso periferico come agonisti o antagonisti di recettori neuropeptidici o modulatori dell’effetto dei neurotrasmettitori (1).
L’ISPIRAZIONE VIEN DAL BOTOX
La scienza ha, infatti, dimostrato ormai da anni che il tono dell’umore, le emozioni e le sensazioni che caratterizzano le persone nei diversi momenti della loro vita originano nel cervello, che invia segnali biochimici al corpo, pelle inclusa, al fine di ottenere determinati effetti fisiologici (8. 9).
Uno dei principali protagonisti nella cascata di reazioni determinate dallo stress è il cortisolo. Non a caso questa sostanza è anche comunemente nota come ormone dello stress. Quando l’esposizione agli stimoli stressogeni è prolungata, le cellule cutanee non interrompono la secrezione di cortisolo. Pertanto, i suoi livelli rimangono localmente elevati, causando una cascata di reazioni che determina effetti dannosi sull’omeostasi cutanea. L’attivazione del processo infiammatorio che ne consegue è responsabile dell’aspetto stanco che assume la pelle. Tale stato viene interrotto nel momento in cui subentrano i meccanismi di regolazione a feedback che sospendono il rilascio di cortisolo (8. 9. 10. 11).
La permanenza di alti livelli di cortisolo interferisce con l’elasticità della pelle a causa dei danni provocati alle molecole di elastina e collagene. E genera conseguenze che portano alla degradazione delle proteine presenti nel derma, alla riduzione del livello di idratazione cutanea (dovuta alla minor produzione di acido ialuronico) e all’impoverimento della barriera cutanea (12).
Un intero filone della neurocosmetica è orientato verso lo sviluppo di prodotti il cui effetto è quello di mantenere in equilibrio le concentrazioni di cortisolo. Uno dei percorsi più battuti, in questo senso, si basa sull’inibizione dell’enzima 11β-idrossi-steroido-deidrogenasi di tipo 1 (11β-OSD1), i cui livelli sono aumentati nella pelle dei soggetti anziani e a seguito dell’esposizione ripetuta alla radiazione ultravioletta.
Da qui il fiorire di studi incentrati sullo sviluppo di inibitori reversibili e selettivi della 11β-OSD1 finalizzati al rallentamento dell’invecchiamento cutaneo (13).
CORTISOLO SOTTO CONTROLLO
La pelle è una fonte di β-endorfine. Queste sostanze sono neurotrasmettitori peptidici che agiscono su più fronti. Com’è noto, stimolano i centri del piacere soprassiali inducendo analgesia e generando sensazioni di euforia. Inoltre, sono in grado di modulare la risposta immunitaria. I recettori per le β-endorfine sono espressi anche a livello cutaneo, dove tali ligandi mediano gli eventi alla base di fenomeni quali la rigenerazione della pelle e la guarigione delle ferite (14. 15. 16).
La ricerca neurocosmetica si è pertanto orientata verso lo sviluppo di derivati vegetali in grado di interagire con questi circuiti. Allo scopo sono stati messi a punto estratti di piante quali l’agnocasto (Vitex agnocastus) incapsulati in un sistema di delivery progettato per controllare il rilascio delle fitoendorfine e la loro stessa biodisponibilità, al fine di ottenere benefici in termini di rallentamento dell’invecchiamento cutaneo e miglioramento della luminosità della pelle (17. 18).
ENDORFINE E STRATEGIE DI BELLEZZA
La persistente esposizione a stimoli stressogeni interferisce con l’attività del Nuclear Factor-kB (Nuclear Factor kappa-light-chain-enhancer of activated B cells, NF-kB), un fattore di trascrizione presente nei cheratinociti. Il risultato è un incremento dei livelli di citochine, chemochine e Nitrossido Sintetasi di tipo inducibile (iNOS) e, in ultima analisi, la promozione dell’infiammazione.
Ciò conduce alla comparsa di rossori, disidratazione, colorito spento e opaco e può slatentizzare episodi di rosacea nei soggetti predisposti.
Fra gli ingredienti impiegati in neurocosmetica per contrastare l’infiammazione, è possibile trovare l’estratto di fiori, foglie e semi di Agastache mexicana. Tale estratto sembra ridurre il rilascio di citochine e la migrazione dei fattori di trascrizione NF-kB verso il nucleo, migliorando il tono della parete vascolare e favorendo la ricostituzione della barriera cutanea (19).
STOP ALL’INFIAMMAZIONE
Numerose ricerche mettono in relazione l’attivazione del recettore per la melatonina di tipo 1 (MT1) con il ritmo sonno-veglia e con il mantenimento di una pelle elastica. A questo proposito, vale la pena ricordare le frequenti associazioni fra disturbi dermatologici quali la dermatite atopica e i disordini del sonno. Le alterazioni dei ritmi circadiani possono influenzare la sintesi della melatonina a livello cutaneo e incidere sul ritmo sonno-veglia, promuovendo il rilascio di cortisolo e la reattività cutanea. La cascata di eventi che ne deriva porta alla distruzione delle fibre di collagene e alla riduzione dell’efficienza del microcircolo cutaneo. L’ischemia che ne deriva provoca una riduzione dell’apporto di ossigeno e nutrienti al tessuto. Tale meccanismo viene ascritto anche fra le cause della comparsa delle occhiaie nei soggetti che non dormono a sufficienza (20. 21. 22).
Come citavano le voci popolari di un tempo, il sonno è un rimedio di bellezza, dunque.
Fra gli ingredienti testati per il meccanismo d’azione interferente con il rilascio di melatonina, ricordiamo l’estratto di cellule staminali di girasole (Helianthus annuus, HACCE), ricco in flavonoidi e fitomelatonina. In virtù della sua attività, che porta alla riduzione dello stress cutaneo e al miglioramento della qualità della pelle, HACCE può essere considerato come una sorta di “sostituto” vegetale della melatonina e viene considerato un ingrediente molto promettente in neurocosmetica (1).
UN SONNO DI BELLEZZA
Il concetto di pelle sensibile è definito come una complessa condizione dermatologica. Viene inquadrato come una sindrome definita dal verificarsi di sensazioni spiacevoli (bruciore, dolore, prurito) in risposta a stimoli che normalmente non dovrebbero provocarli (vento, presenza di inquinanti ambientali, raggi UV, escursioni termiche, contatto con detergenti e tessuti) e non correlati con alcuna lesione della pelle (23).
Si tratta di un fenomeno che riguarda una fetta importante della popolazione, in particolare le donne.
L’iperreattività delle pelli sensibili è mediata dall’attivazione delle fibre nervose cutanee, a sua volta dovuta all’iperattivazione dei recettori a potenziale transitorio (TRP), responsabile dell’infiammazione persistente.
Fra gli ingredienti che agiscono interrompendo questa catena di eventi, vale la pena citare un peptide bioispirato da una proteina tossica prodotta dall’anemone di mare (Heteractis crispa). Il polipeptide analgesico di tipo 1 (APHC1) presente nel veleno di questa specie si comporta come inibitore dei recettori TRPV1 (Transient Receptor Potential Vanilloid 1) e ha mostrato sperimentalmente di essere in grado di migliorare la risposta al dolore sia acuto che cronico. Tale molecola appare anche essere interessante ai fini dello sviluppo di neurocosmetici indicati per la pelle sensibile (24).
SENSIBILI MA NON TROPPO
Una delle maggiori criticità con cui il mercato e i consumatori devono confrontarsi è la confusione spesso generata dalla generale tendenza ad attribuire funzioni neurocosmetiche ad ingredienti non neurocosmetici, definita in gergo neurocosmetics fiction.
La confusione viene spesso ingenerata dal fatto che molti neurotrasmettitori e neurormoni che vengono prodotti e rilasciati dal sistema nervoso (come la serotonina, la dopamina e le endorfine) possono anche essere sintetizzati e liberati localmente da specifiche cellule della pelle, agendo sempre a livello locale ma con funzioni differenti da quelle che interagiscono con meccanismi centrali.
In questo caso, dunque, non si può dire che il composto che ne ha favorito, secondo percorsi diversi, il rilascio abbia un’attività di tipo neurotrasmettitoriale o neurormonale, non potendo agire modificando l’umore o lo stato di benessere (25).
In generale, la neurocosmetica è una disciplina molto promettente, che potenzia le aspirazioni innovative dell’industria cosmetica, nell’ottica dell’acquisizione di strumenti di sviluppo sempre più sofisticati.
La produzione di formulazioni cosmetiche che agiscono su corpo e mente asseconda la tendenza moderna all’avvicinamento fra questi due ambiti, da tempo oramai riconosciuti come inscindibili.
LE PROSPETTIVE (AL DI LÀ DELLA FICTION)
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NEUROCOSMETICA
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