Il nostro Comitato Scientifico
LAURA BUSATA
Cosmetics R&D Senior Specialist
Unifarco | Italia
Formulatrice Cosmetologa, Cosmetics R&D Manager di Unifarco, gestisco la formulazione e lo sviluppo dei prodotti cosmetici Farmacisti Preparatori, Unifarco Biomedical e Dolomia Skin Care.
Sono laureata in Farmacia e specializzata in cosmetologia presso il Master di II li20vello in Scienza e Tecnologia Cosmetiche dell’Università di Ferrara.
Sono anche membro della Società Italiana di Chimica e Scienze Cosmetologiche e della Società Francese di Cosmetologia.
Dal 2014 presto la mia attività di docente a contratto nel Corso di Tecnologia Cosmetica II del Master di II livello in Scienza e Tecnologia Cosmetiche presso l’Università degli Studi di Ferrara.
CARMEN CANTISANI
Dirigente medico
Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico Umberto I, "La Sapienza" Università degli studi di Roma | Italia
Sono specializzata in dermatologia generale, videodermatoscopia, tumore della pelle non melanoma, dermatologia estetica, perdita di capelli e allergologia.
Ho studiato alla Sapienza Medical school e Harvard Medical School di Boston, MA. Ho intrapreso una collaborazione scientifica con l'Università di Boston, Providence (RI), Trialect incorporation CA, Università di Manchester, ecc.
Sono stata professoressa a tempo determinato presso l'Università Guglielmo Marconi e la Sapienza Medical School di Roma.
Infine sono autore di diversi manoscritti internazionali, relatore invitato a conferenze nazionali e internazionali, membro del comitato scientifico, guest editor e revisore per diverse riviste internazionali.
CINZIA CORINALDESI
Professore Ordinario in Ecologia
Università Politecnica delle Marche | Italia
Sono laureata in Scienze Biologiche e ho conseguito un dottorato di ricerca in Biologia ed Ecologia marina.
Dal 2007 insegno presso l'Università Politecnica delle Marche dove sono titolare dei corsi di Biologia Marina e Applied Marine Ecology nell’ambito del Master Internazionale IMBRSea (Unione Europea).
Con il mio gruppo di ricerca studiamo gli effetti degli impatti umani e dei cambiamenti globali sulla vita marina e sul funzionamento degli ecosistemi e dal 2000 conduco anche ricerche sull’impatto dei prodotti per la cura personale, in particolare delle creme solari, sugli ecosistemi marini.
Ho prodotto oltre 120 pubblicazioni scientifiche internazionali e faccio parte del comitato editoriale di 4 riviste scientifiche. Sono titolare di un brevetto su formulazioni di creme solari eco-compatibili con la vita marina.
SONIA LANERI
Professoressa e Responsabile del Laboratorio R&D Cosmetics
Università degli Studi di Napoli Federico II | Italia
Sono laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche nel 1992 col massimo dei voti e la lode presso la Facoltà di Farmacia di Napoli. Ho proseguito gli studi con il dottorato di ricerca in Scienze del Farmaco, la scuola di specializzazione in Farmacia Ospedaliera ed una borsa post-doc.
Sono ricercatore presso il Dipartimento di Farmacia dell'Università di Napoli Federico II dove insegno ai Corsi di “Analisi e Chimica dei prodotti cosmetici”, “Laboratorio di chimica dei prodotti cosmetici” ed al Master di II livello in Scienza e Tecnologia cosmetiche.
Responsabile del Laboratorio RD Cosmetics, la mia produzione scientifica negli ultimi anni si è focalizzata sulla ricerca di nuovi protocolli sperimentali di valutazione di efficacia di cosmetici mediante metodiche di bioingegneria non invasive.
ROBERTO LEONARDI
Consulente – Cofondatore
Progetti e Prodotti SRL | Italia
Ho maturato un'irripetibile esperienza in qualità, chimica analitica, regulatory, organizzazione, processi, formulazione, marketing in una azienda di prodotti per estetica professionale.
Poi in una multinazionale ho ricoperto ruoli di responsabilità globale, ideando prodotti per capelli di alto impatto.
Dopo un periodo come consulente sono entrato nell’Ufficio Acquisti Materie Prime di un'importante azienda del make up.
Recentemente ho aperto una società di consulenza per la cosmetica ed altri campi.
Inoltre, sono stato insegnante in diversi atenei.
MARCO OLIVA
Direttore R&D HC
Zobele Group | Italia
Laureato in Chimica industriale a Milano, ho sempre svolto attività di Ricerca e Innovazione in contesti multinazionali sia nell’Home sia nel Personal Care.
In qualità di Direttore Ricerca e Sviluppo, mi sono occupato di sviluppo formulativo e di packaging, oltre che di attività regolatorie e di assicurazione qualità.
Ho sempre operato in contesti dinamici, volti alla commercializzazione dei brand in diversi canali, dalla grande distribuzione alla farmacia, valutando così ambiti con diverse categorie merceologiche e molteplici tipologie di prodotti.
L’innovazione ha rappresentato in tutti questi anni un elemento fondamentale per dare impulso alle attività di sviluppo attraverso un chiaro atteggiamento proattivo sulla base dei trend di mercato e dei cosiddetti “consumer needs”.
Attualmente sono Direttore R&D Home Cleaning di Zobele Group.
GIACOMO SANTUS
Presidente
HCI | Svizzera
Formazione in chimica industriale, con un’esperienza professionale che inizia in un la20
boratorio QC per poi approdare alla ricerca sviluppo in una societa’ specializzata nella produzione conto terzi di cosmetici e Medical device. Un ultimo step di crescita, nella stessa societa’, in ambito produzione per poi passare, in un gruppo internazionale, al settore commerciale.
Dopo diversi anni nello stesso gruppo, un ulteriore sviluppo professionale nella area business development in un gruppo multinazionale con sede in Francia.
All’inizio del nuovo millennio la scelta di misurarsi con una nuova sfida mi convince ad intraprendere un’attivita’ imprenditoriale che a tutt’oggi e’ ancora in corso.
L’onore di rappresentare prima l’associazione italiana MAPIC nel board dell’associazione Europea e poi l’associazione Europea ( EffCI) in campo internazionale completano il quadro della mia vita di lavoro.
CARLA VILLA
Fondatore e CeO
ACCADERMICA Srl,
Docente di Prodotti Cosmetici
Università di Genova | Italia
Laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche presso l’Università di Genova con una tesi sperimentale sull’analisi di prodotti cosmetici, ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Scienza e Sviluppo del Prodotto Cosmetico nel 1997. Oggi sono ricercatore presso il Dipartimento di Farmacia, Sezione di Chimica del Farmaco e del Prodotto Cosmetico (Unige) a capo del "Green20
Cosmetic Lab", dove si svolge ricerca nell’ambito di procedure estrattive ecocompatibili e ingredienti verdi.
Sono docente dell’insegnamento Prodotti Cosmetici, per i Corsi di Laurea Magistrale in Farmacia e CTF e nel 2015 ho fondato la Start up ACCADEMICA SRL, Spin off dell'Università di Genova, di cui sono CeO.
LAURA BUSATA
Cosmetics R&D Senior Specialist
Unifarco | Italia
Quando decisi di frequentare la facoltà di Farmacia, certamente il mio obiettivo non era quello di diventare cosmetologa, a dire il vero all’epoca non sapevo esistesse questa professione. Arrivata al quarto anno di studio, per guadagnare alcuni crediti necessari a completare il percorso formativo, pensai di provare a fare un’esperienza di stage in un’azienda. Volevo capire come fosse lavorare in un ambiente diverso da quello della farmacia, per comprendere quale dei due percorsi avrei preferito intraprendere.
Uscendo dall’Ufficio Stage della facoltà senza buone notizie, “al momento non abbiamo aziende disponibili” mi dissero, il mio sguardo si posò su un piccolo annuncio appeso in bacheca che diceva: azienda cosmetica di Belluno cerca stagista. Era un segno, non poteva essere successo così e basta! Staccai il bigliettino con il contatto e la sera stessa scrissi una mail.
In un batter d’occhio mi ritrovai in un laboratorio a maneggiare materie prime a me sconosciute, ad eseguire con le mie mani prodotti di tutti i tipi, dagli shampoo alle creme per il viso, scoprendo che dietro ad un vasetto di crema è nascosto un mondo tutto da esplorare.
Da quel preciso momento iniziò il mio percorso in questo settore, che mi portò a scoprire il bellissimo mondo della cosmetica, del quale mi innamorai subito.
La Distinta Base Valorizzata (DIBA, in inglese BOM) ovvero la storia del passaggio da buon tecnico a scarso manager
Chi ha la fortuna di saper sciare, sa che i momenti esaltanti sono quelli in cui si raggiunge una velocità da ebbrezza, ma che quelli più impegnativi sono le curve, sia da affrontare per evitare il solito fantomatico albero o burrone, sia quelle necessarie a frenare. Direi che queste ultime sono quelle decisamente più difficili.
La vita è analoga, i successi danno ebbrezza e soddisfazione, ma i momenti più significativi sono quelli in cui si cambia rotta.
Se parliamo di momenti professionali, dato che ormai, se non citi parole inglesi, non sei nessuno, il concetto afferisce in maniera abbastanza esaustiva nel "change management", quella competenza gestionale che fa capaci di provocare e gestire il cambiamento.
Quando fra i vostri colleghi o ancora peggio capi, appare qualcuno che è forte nel change management o è incaricato di questo, potete stare certi che la vostra vita stessa sta cambiando, normalmente fra intense sofferenze.
Ci sono vari modi e vari stili di manager in questo.
Uno può essere, tipicamente in una azienda di proprietà familiare, l'arrivo del "Salvatore della Patria" ovvero quel manager esterno che ha la totale fiducia della proprietà per rimettere a posto una situazione compromessa dalla passata gestione: la proprietà o i precedenti manager si fanno da parte e lasciano campo libero a chi, di solito, taglia costi del personale e spalma il lavoro su chi resta.
In una situazione del genere, tanti anni fa, io persi l'innocenza "da tecnico di laboratorio" per poi essere costretto, su mandato specifico, ad affrontare tematiche gestionali, a sporcarmi le mani con costi, margini di profitto, definizione e gestione di budget ed altre amenità del genere.
Venne il giorno in cui il Salvatore della Patria, in azienda da qualche mese senza mai avermi rivolto la parola, mi chiamò nel suo ufficio ed in presenza del mio capo mi disse che era il momento di cominciare a lavorare. Gli chiesi, secondo lui, cosa stessi facendo per dieci ore al giorno e bontà sua mi spiegò che era ora di smettere di perdere tempo in … (non cito) da laboratorio e diventare il responsabile della Distinta Base Valorizzata.
Mi spiegò che la DIBA con i relativi costi, era l'ossatura fondamentale di una azienda manifatturiera e che lo avrebbe evitato molto volentieri, ma era costretto ad affidarmi quell'incarico perché ero l'unico di 60 persone che aveva la precisione necessaria a creare e manutenere le distinte base nel sistema informatico. Per chi non lo sapesse, la DIBA è la struttura portante di una azienda manifatturiera, essendo l'elenco dei materiali, dei processi, della mano d'opera caratterizzanti ciascun prodotto. Con i relativi costi, è il mattone che forma tutte le costruzioni del conto economico e del relativo controllo di gestione industriale.
E' come se fosse, anzi è quello che per i cosmetologi è la formula di un prodotto.
Non l'avevo chiesto, ma capii al volo cosa dovevo fare e almeno l'80% delle implicazioni che ne conseguivano per la mia vita, incluso l'immenso potere che ne derivava e l'invidia dei colleghi, specialmente quelli che prima si occupavano di tutto ciò e che venivano esautorati.
Oltre alla mia precisione, la decisione fu presa in base al fatto che nessuno meglio di me in azienda conosceva il prodotto in tutti i suoi componenti, non solo la formula, ma anche il packaging ed i processi di fabbricazione, confezionamento, spedizione, ideazione, etc. Infatti ero il responsabile del laboratorio, occupandomi di qualità (ai tempi nasceva la qualità totale) regolatorio, ideazione e formulazione, ma anche di industrializzazione e gestione dei processi.
In questi casi, le domande sono sempre quelle due: cosa ho perso? Cosa ho guadagnato?
Ho probabilmente perso un consolidamento ed uno sviluppo delle mie capacità tecniche personali, di cui forse oggi sento un poco la mancanza, non sono forse abbastanza topo di laboratorio.
Ho invece guadagnato il divertimento e l'autorealizzazione (vedi Maslow) di capire ed entrare in maniera completa nei meccanismi di una azienda, parlare con tutti, capire soprattutto il controllo di gestione industriale che è la parte imprescindibile di una azienda che funziona.
Quel "Salvatore" coerentemente con il nuovo clima aziendale che stava creando, pretese che io mi togliessi il camice e che mi mettessi la cravatta tutti i giorni, forse questa parte fu quella che mi costò di più.
Il cerchio si chiuse quando, in una multinazionale, anni dopo, un altro Salvatore, molto più bravo del primo, mi costrinse a togliermi la cravatta (sempre per clima aziendale) mi mise nel gruppo di gestione a livello globale, buttandomi fuori dalla comfort zone del mio cantuccio della filiale locale e mi mandò in giro per il mondo a creare e gestire gruppi di lavoro…ma questa è un'altra storia.
ROBERTO LEONARDI
Consulente – Cofondatore
Progetti e Prodotti SRL | Italia
Se è vero che non ci si deve mai fermare e guardare indietro, per una volta, visto che il tempo passa alla velocità della luce, lo vorrei fare….
Ed ecco che vedo il ragazzo che ero, con un sogno legato alla passione per le auto da una parte e la razionalità, dall’altra, che mi spingeva ad intraprendere gli studi che mi avrebbero aiutato a fare qualcosa a cui aspiravo: far star bene le persone.
Non stiamo certo parlando di una professione che è quasi una missione, come lo può essere quella di un medico. Tuttavia si tratta di un lavoro che, partendo da preconcetti che legavano la cura della persona a qualcosa di futile ed evanescente, si è trasformato nel corso degli anni fino a diventare un mestiere che permette alle persone di vivere meglio con se stesse e con gli altri.
Uno degli aspetti più bello del mio lavoro è sicuramente legato al fatto che mi ha consentito di viaggiare praticamente in tutto il mondo; imparando, condividendo e crescendo sempre.
Si tratta di un lavoro che mi sento di consigliare a chi, in questi anni, sta pensando al proprio futuro.
Un lavoro divertente e pieno di cose da fare.
Un lavoro per curiosi e fantasiosi che non hanno paura di osare e sbagliare, per poi riprovare!
A volte capita di chiedermi cosa sarebbe successo se avessi seguito la passione per i motori, ma dopotutto, la strada che ho percorso mi ha dato tante soddisfazioni, quindi mi rispondo che è andata bene così.
Ho ancora un sacco di cose da fare che mi spronano a voler continuare: fermarmi a riposare non è ancora all’ordine del giorno!
GIACOMO SANTUS
Presidente
HCI | Svizzera
Posso dire di essere un po’ figlia d’arte. Mia madre (scomparsa giovanissima) era laureata in Farmacia e lavorava nel laboratorio di microanalisi dell’Università di Genova, dove io da bambina amavo andare per giocare con i cavalieri della sua bilancia analitica in legno, col suo rifrattometro di Abbe, con le cartina tornasole, con le formule “magiche”…
In adolescenza, forse come scudo, forse per ripicca, avevo giurato a me stessa che mai avrei calcato le sue orme, fino all’ultimo giorno utile per iscriversi all’Università. Ricordo ancora l’espressione delusa di mio padre quando gli mostrai la prima di due brochure prese in segreteria studenti: Lettere Antiche con indirizzo archeologico. La seconda era Chimica e Tecnologia Farmaceutiche.
Incoerenza e indecisione erano evidenti, ma una vocina dentro mi chiamava forte e forse il mio era solo un inutile tentativo di resistere. E così mi “arresi” a CTF. “Fai fare bella figura alla mamma” mi disse mio padre commosso e sollevato. “Una cosina da nulla!” pensai io terrorizzata...
Da allora non mi sono mai voltata indietro e ho avuto sempre chiaro il mio obiettivo. Sono passati 35 anni dalla mia scelta e ancora gioco in laboratorio, tra cartine tornasole e formulazioni “magiche” di nuovi prodotti cosmetici, con lo stesso entusiasmo di allora. Oggi lavoro a fianco a quel laboratorio di microanalisi e la vecchia bilancia coi suoi cavalieri, un po’ in sella, un po’ disarcionati, è sulla mia scrivania a “pesare” il tempo che passa.
CARLA VILLA
Professoressa di Chimica Cosmetica
ACCADERMICA Srl | Italia
Se dovessi raccontare un aneddoto collegato alla mia passione per il mondo cosmetico, mi viene in mente il lontano 2005, quando, in occasione di un progetto in collaborazione con la Procter&Gamble, sede di Pescara, mi ritrovai in un laboratorio con un tewameter, un sebumeter ed un primordiale Visioscan.
Mi feci spiegare cosa fossero, ma vedere in quel piccolo monitor la mia pelle in bianco e nero mi illuminò sul cammino di ricerca che avrei voluto seguire. Inoltre, da chimico farmaceutico puro, in quell’istante capii come potevo approcciarmi ai prodotti cosmetici, considerandoli dei veri coadiuvanti per il benessere cutaneo e quanto era necessario verificare le loro potenzialità sulla cute umana.
Diciamo che da allora ho sempre seguito le novità del settore cosmetico, in particolare i nuovi attivi e la loro efficacia, tanto da trasformare uno dei miei laboratori di sintesi chimica in efficacia sui prodotti cosmetici acquisendo nel tempo sempre più apparecchiature performanti ed innovative, così da porci come punto di riferimento per le aziende di settore del territorio.
Oggigiorno, la consapevolezza di poter realizzare nuovi protocolli che supportino anche i claims più originali, ci fa essere in prima linea nelle collaborazioni tra mondo produttivo ed accademia in quanto solo una sinergia di intenti può promuovere l’innovazione e lo sviluppo di un Paese.
SONIA LANERI
Professoressa eResponsabile del Laboratorio R&D
Università degli Studi di Napoli Federico II | Italia
Non ho un aneddoto particolare legato alla mia carriera professionale di cui sono peraltro molto soddisfatto, non avendo nulla da rinnegare e altrettanto da recriminare.
Posso solo dire che ho sempre cercato di fare dei reparti di R&D che ho avuto l’onore e il piacere di guidare, veri e propri elementi di spinta innovativa e propositiva e non certo di mera esecuzione.
La creatività non è solo legata alla qualità tecnica di un prodotto ma alla capacità di capire il business a tutto tondo e proporre soluzioni tecnologiche che diano una chiara risposta alle esigenze e alle tendenze in atto.
Attrarre il consumatore suscitando curiosità e interesse, è il compito legato a una proposta tecnologica semplice, credibile e funzionale. Un uomo di R&D può fare marketing. Più difficile il contrario……….
MARCO OLIVA
Direttore R&D HC
Zobele Group | Italia
Agli inizi del 2000, ero ancora una studentessa in biologia marina dell’Università di Ancona in cerca di una tesi stimolante e innovativa. Mi proposero di sviluppare una ricerca sugli effetti delle creme solari sulla vita marina.
L’ipotesi che le creme solari potessero essere un problema per il mare, come spesso avviene nella scienza, è venuta per caso.
Una collega tornando dal Messico aveva raccontato in laboratorio di aver visto dei cartelli in cui si vietava l’uso di creme solari prima di fare il bagno nei cenotes. Non si sapeva ancora nulla sull’argomento e non fu facile. Mi laureai dopo quasi due anni di ricerche con il massimo dei voti, pubblicando i risultati della tesi. Da allora è iniziato il mio viaggio alla ricerca degli ingredienti più pericolosi.
Negli anni, pur dedicandomi a diverse linee di ricerca, dallo studio del DNA fantasma in mare ai virus che abitano negli abissi, non ho mai abbandonato il mio primo “amore”.
Ho viaggiato per il mondo, munita di maschera, pinne e boccaglio, dal Mar Rosso al Mare di Celebes, dai Caraibi alla Thailandia fino alle Fiji per studiare l’effetto delle creme solari sulle scogliere coralline più minacciate dal turismo a quelle più lontane dalla civiltà.
Nel 2008 i risultati ottenuti sono stati pubblicati su una prestigiosa rivista scientifica aprendo questo nuovo filone di ricerca a livello mondiale.
In quasi 15 anni i nostri risultati insieme a quelli di molti altri ricercatori, hanno portato al bando di alcuni filtri UV in diversi paesi del mondo e hanno spinto le aziende produttrici più sensibili all’ambiente a cercare prodotti sempre più green & blue.
Tutt’oggi giro con maschera, pinne e boccaglio, tra le altre cose, e sogno di salvare gli oceani senza dover rinunciare alla nostra salute e bellezza.
CINZIA CORINALDESI
Professore Ordinario in Ecologia
Università Politecnica delle Marche | Italia