SOSTENIBILITA'

È un dovere, oramai, indifferibile conseguire degli obiettivi comuni e collettivi per rendere accessibile a chiunque il concetto di sostenibilità sia in termini di fruizione che di educazione. 

Stiamo vivendo in una decade decisiva per il futuro del pianeta. Le Nazioni Unite hanno stilato 17 grandi obiettivi da raggiungere entro il 2030 (SDGs). 

Lo sviluppo sostenibile è argomento di ampio respiro e deve tener conto di fattori sociali, ambientali ed economici globali; la definizione più corretta è quella che si incentra sull’equità intergenerazionale di fruizione delle risorse del pianeta – “soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”. 

INTRODUZIONE

La sostenibilità é saldamente collegata al concetto di sviluppo, e la cosmesi é tra i settori industriali in cui lo sviluppo è di vitale importanza per pesare sul mercato in maniera competitiva ed affermarsi e riaffermarsi di anno in anno.  

La “lealtà” e la “trasparenza” sono principi che i consumatori hanno scelto a sostegno e tutela del loro potere di acquisto e di scelta.  

Conoscere per comprare è fondamentale per il consumatore del terzo millennio.  

L’utente sempre più attento ed edotto sulla composizione del cosmetico, grazie alla consultazione online di blog e data base di vario tipo, riesce a spulciare virgola dopo virgola la lista ingredienti evitando di cadere nella trappola del greenwashing

COSMETICI SOSTENIBILI    

ANTONIETTA BERNARDI

Università degli Studi di Napoli Federico II | Italia

Bio...

L’industria Beauty sta vivendo un’era di acquisizioni Hi-Tech, e non si tratta di vezzi tecnologici fini a sé stessi o volti a conquistare una fetta di consumatori tech-addicted.  

L’innovazione che semplifica e arricchisce il quotidiano, utilizzando smart device, è una leva che aiuta ad individuare cosa deve essere sviluppato in maniera veloce e mirata e con feedback real-time. Si risparmia, così, tempo e si induce il consumatore a rivalutare le priorità di acquisto con considerazioni eco-etiche verso consumi più consapevoli.  


Durante la pandemia Covid-19 si sono moltiplicati in rete i Virtual Try on, il “tester” virtuale che, sfruttando la fotocamera del mobile, guida l’utente alla scelta online della nuance più idonea al proprio incarnato. 


Si usano anche IoT (Internet of Things), che entrano in modo intimo e familiare nei rituali quotidiani dello skincare. Dei veri e propri “dispensatori di bellezza” smart che sfruttando App e sensori per valutare fattori ambientali, danni dovuti alle radiazioni UV, pH della pelle, squilibri ormonali e quant’altro, personalizzano un prodotto “su misura”.  

BEAUTY HI-TECH 

Negli ultimi dieci anni sono stati notevoli i progressi compiuti, in termini di sicurezza e biodegradabilità delle materie prime usate nella produzione dei cosmetici. L’attenzione posta dai governi e la spinta dei sistemi armonizzati, in particolare sugli obblighi normativi relativi alla valutazione della tossicità e all’ecotossicità delle sostanze chimiche, hanno indotto i produttori ad incrementare le produzioni di sostanze chimiche sostenibili.   

In pochissimi anni dal loro utilizzo le microbeads sono state bandite dai cosmetici da risciacquo: quelle microsfere di plastica dall’effetto esfoliante/abrasivo minano gli ecosistemi acquatici, ciò ha reso necessario un tempestivo intervento normativo da parte di diversi paesi del mondo per vietarne l’utilizzo. 

ECO-LUTION 

In media, un prodotto cosmetico (shampoo, emulsione) comprende il 70-80% di acqua. L’acqua è, quindi, sicuramente il tema più caro all’industria cosmetica oltre ad essere la risorsa più preziosa che va preservata. Nonostante il progresso, circa il 40% della popolazione mondiale vive in contesti dove manca acqua potabile. I cambiamenti climatici aggravano la situazione e si stima che la carenza di acqua potrebbe indurre 700 milioni di persone a spostarsi dalle proprie zone di origini entro il 2030.  


Negli ultimi anni sono comparsi sul mercato moltissimi prodotti cosmetici Water-free. Prodotti più difficili da formulare e con molti limiti in termini di “declinazione” del formulato dovuti all’assenza del principale mezzo solvente. 

Hanno, però, diversi vantaggi: 

  • Rimuovere l’acqua dal cosmetico significa ridurre il rischio di contaminazioni microbiche, non sono, quindi, necessari conservanti per preservare il cosmetico da fenomeni di inquinamento.  

  • un prodotto cosmetico senza acqua è certamente più concentrato in principi attivi. Inoltre, molti attivi, come ad esempio la Vitamina C, risultano essere più stabili in forme cosmetiche anidre, dove i fenomeni di ossidazione sono ridotti.  

  • Anche dal punto di vista economico un prodotto cosmetico anidro è più sostenibile, in quanto solitamente dura di più. Essendo più concentrato se ne usano quantità minori.

Sono tantissimi i nuovi brand che producono detergenti water-free in bars, shampoo, balsami e docciaschiuma in forma solida che possono essere venduti con un packaging molto minimale e biodegradabile. 


Per la realizzazione di un prodotto cosmetico viene utilizzata anche un’ingente quota di “acqua virtuale”, usata nei vari processi necessari alla fabbricazione del cosmetico. Le grandissime quantità di acqua impiegate per la produzione di cosmetici sono sicuramente un grande problema per la salvaguardia dell'ambiente. Gli utenti esigenti e consapevoli, che stanno adattando le proprie abitudini a stili di vita e consumi più etici, si aspettano che le aziende cosmetiche si muovano nella direzione di minimizzare gli sprechi di acqua nelle produzioni. Vogliono un prodotto finale sempre più sostenibile e trasparente, vogliono leggere in etichetta la water footprint, ossia il volume totale di acqua utilizzata per la realizzazione del bene che stanno acquistando. 

WATER-FREE E WATER FOOTPRINT  

Il tema del packaging sostenibile è sicuramente il più discusso dell’industria cosmetica, da sempre caratterizzata da imballaggi di plastica monouso. Dopo i contenitori in plastica riciclata e quelli in plastica biodegradabile, i grandi colossi del settore cosmetico hanno fatto grandi promesse per ridurre l’utillzzo di plastica vergine per il prossimo futuro e hanno creato delle salde partnership con centri di ricerca per sviluppare packaging alternativi.

Grandi catene di rivenditori di prodotti cosmetici stanno valutando programmi pilota di riciclaggio. Nel tentativo di ridurre il proprio carbon footprint, piccoli e grandi produttori di cosmetici adottano sempre più imballaggi riciclabili e ricaricabili. 

PACKAGING SOSTENIBILE 

Il confine tra cibo e prodotti di bellezza è sempre più sottile e nascono dei network all’insegna dello zero waste tra produttori agricoli e piccoli produttori cosmetici.  

I marchi di bellezza “naturali” o “biologici” corrono sovente il rischio di non riuscire ad approvvigionarsi degli ingredienti naturali, su cui hanno costruito la loro linea cosmetica, questo perché in meccanismi di colture globali si verificano delle carenze che non riescono a rispondere alla richiesta del mercato.  

Mediante sistemi di integrazione verticale è possibile limitare gli sprechi della filiera di produzione di un ingrediente vegetale, sfruttandone il doppio uso alimentare e cosmetico a seconda dei requisiti tecnici necessari. Queste iniziative racchiudono il concetto di sostenibilità nella sua accezione più ampia perché l’approvvigionamento trasparente degli ingredienti promuove anche l’economia locale ed enfatizza produzioni etiche ed eco-compatibili.  

FILIERA SOSTENIBILE 

Sostenere la natura, la biodiversità, le risorse, le diversità culturali, l’uguaglianza di genere, la qualità nell’istruzione. Minimizzare gli sprechi e l’impatto dei consumi sull’ambiente. Preservare le risorse naturali, far crescere le economie locali sono tutte azioni volte ad eliminare la fame e le ingiustizie sociali nel mondo.  

Destinare, quindi, parte dei ricavi della vendita del cosmetico ad azioni sostenibili dai risvolti prettamente sociali, che vadano ad impattare sulla fame e sulla povertà è sicuramente uno sforzo che i consumatori consapevoli apprezzeranno.  

Con un semplice gesto di acquisto consapevole e sostenibile è possibile risparmiare risorse e contribuire alla rimozione di gap sociali, per liberare uomini, donne e bambini dalle condizioni abiette e disumane che l'estrema povertà e la mancanza di istruzione generano. 

ACQUISTO SOSTENIBILE 

S.O.S.TENIBILE

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