In pillole: flash sulla bellezza
a cura della redazione di
BEAUTY HORIZONS
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Voce: Elisa Novaresi
TKS Publisher / Lead digital designer
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Nei bracieri delle case romane bruciano bacche e legni odorosi: incenso, rosa, eucalipto. Un omaggio alla divinità, un raffinato piacere, una forma di sanitizzazione dell’ambiente. Dall’aria, come è noto da millenni, può giungere un contributo alla salute psico fisica. Ma ciò che viene trasmesso attraverso l’aria può anche essere utilizzato dalla cosmetologia. Basti pensare all’enorme potenzialità dell’aromaterapia, ai suffumigi per pulire la pelle, alla nebulizzazione di deodoranti o lacche per capelli attraverso gli spray ecologici, formulati dalla cosmetologia ispirandosi a quell’aerosol naturale che è la nebbia.
Una bacinella di acqua bollente, una manciata di erbe e bicarbonato, un panno sulla testa ed ecco il vecchio rimedio per il naso chiuso ma anche per una pulizia a fondo dei pori dall’inquinamento, dal sebo, dai punti neri. Il suffumigio, caro alle nostre nonne, prepara efficacemente la pelle ad essere rassodata e tonificata da sieri e creme con estratti di Hamamelis, Equiseto o Ginseng.
Tuttavia il fumo è anche il più potente mezzo per invecchiare una pelle giovane. Si è infatti dimostrato che esiste un rapporto diretto tra fumo di sigaretta e danni cutanei, soprattutto sulla sottile pelle femminile. Rughe sottili, colorito spento, tono cutaneo atono sono dovuti ad una vasocostrizione, con rallentamento della microcircolazione sanguigna, alla quale si accompagna una ridotta presenza di ossigeno, che rende la pelle asfittica e riduce l’attività delle cellule.
Colpa della nicotina? Non soltanto. Infatti il fumare incide sulla microcircolazione cutanea dopo pochi minuti, mentre applicando un cerotto contenente nicotina pura i primi effetti si misurano dopo 45 minuti circa. Ai danni del fumo di sigaretta concorrono altri elementi tossici presenti: prodotti di degradazione e ossido di carbonio, che causano un invecchiamento precoce, direttamente correlabile al numero di sigarette e al “modo” di fumare.
Dall’aria e dai suoi vapori possiamo quindi ottenere salute e bellezza ma anche degrado precoce, soprattutto per l’incremento di radiazioni e onde elettromagnetiche. Secondo gli antichi filosofi greci, discepoli di Anassimene, tutto nasce e deriva dall’aria.
Forse avevano qualche ragione. Come i vecchi medici che davano al clima (all’aria “buona” o “cattiva”), prima ancora che si parlasse di inquinamento, una grande importanza per la salute. L’aria che ci circonda -possono aggiungere i cosmetologi- contribuisce a scandire i ritmi dell’invecchiamento: per noi e per la nostra pelle.
Fermare il tempo che passa è il sogno antico dell'uomo: la fontana della giovinezza, la levigatezza delle statue greche, i modelli sempre-giovani proposti dai mass media ne sono un esempio che si perpetua nel tempo. Eppure sembra che molti consumatori, così attenti al tempo, non vogliano spenderne neppure una piccola parte per curarsi al meglio. Ignorano in tal modo il principio fondamentale della salute e della bellezza: la prevenzione, la costanza nei trattamenti, l'utilizzo di prodotti assolutamente privi di quei rischi che sono invece accettabili quando si tratta di farmaci.
Assistiamo oggi a una corsa sfrenata e spesso irrazionale verso il cosmetico iperattivo, da applicare e da dimenticare, che agisca a lungo senza tener conto dell'"individuo cosmetico", un concetto strettamente legato a ogni essere vivente, al suo patrimonio genetico, alla sua risposta biochimica, nella quale si condensano gli eventi fisiologici di tutta la vita.
Prendere troppo sole - ci insegna la dermatologia - vuol dire accumulare un danno che prima o poi esploderà sotto forma di foto-invecchiamento o di danni più gravi (da cheratosi attiniche al carcinoma). E’ nata così la scienza della foto-protezione, con cosmetici rigorosamente studiati, da calibrare secondo il fototipo e da applicare con intelligenza secondo l'ora, la stagione e la località. Ma l'uomo del "Tempo moderno", come nel famoso film di Charly Chaplin, corre sempre e comunque: preferisce cosmetici ad altissima protezione, da applicare una tantum, senza il disturbo di studiare la propria pelle, di rinnovare la protezione, di utilizzare al meglio ciò che la cosmesi gli offre.
Deodorarsi è un impegno sociale, oltre che un bisogno di igiene dell'uomo moderno, ma molti preferiscono applicare il deodorante una volta al giorno, una volta alla settimana, senza bisogno di pensare e di capire che ciò che dura a lungo è senz'altro più potente e quindi più rischioso di altri prodotti a funzionalità più blanda, lenta e sicura.
Depilatori sempre più veloci, permanenti rapidissime e, perché no, trattamenti anti invecchiamento o anti cellulite ad azione immediata sono ancora una attrazione per molte persone che, per pigrizia o per scarsa conoscenza, non capiscono cosa significhi la vera cosmetologia: una scienza antica, che si basa su equilibrio e costanza, come nelle terapie orientali, dove vengono gradualmente riequilibrati i centri energetici del nostro corpo.
Prevenire l'invecchiamento vuol dire curarsi per tempo, acquisire conoscenza dei propri rischi, scegliere e utilizzare prodotti sicuri, con grande rigore e continuità. Esporsi al sole senza rischi vuol dire usare cosmetici di protezione giusti, né troppo blandi né troppo intensi, riapplicarli con frequenza, eliminarli dopo la spiaggia e utilizzare prodotti doposole: decongestionanti, idratanti e restitutivi.
Alla base della salute e soprattutto della bellezza prolungata negli anni c'è sempre una grande oculatezza: alimentare, psichica e di vita, alla quale mal si accompagna la fretta e la ricerca del nuovo o del miracoloso a ogni costo.
Purtroppo oggi si sta assistendo a un bombardamento sempre più martellante di informazioni cosmetologiche, con dispensatori di consigli, di informazioni e di novità spesso senza alcun fondamento scientifico.
In un'epoca in cui Leggi internazionali sempre più attente e severe impongono all'industria cosmetica un grande rigore metodologico, in cui i tecnici e gli scienziati scoprono nuovi principi attivi, nuovi processi e nuove metodologie applicative, la comunicazione sta subendo una profonda battuta d'arresto, trasmettendo al pubblico un'informazione superficiale e molto spesso erronea.
Ricerca e scienza cosmetica sembrano ormai un mondo sempre più lontano dai protagonisti che parlano di bellezza senza approfondimento né rigore e nella fretta non ci si sofferma più a “capire” i bisogni
individuali ma si “esegue” una cosmesi usa e getta i cui danni verranno alla luce, purtroppo soltanto fra molti anni.