L’attenzione che il consumatore pone verso il settore alimentare, così come l’interesse verso il proprio benessere psicofisico, fluttua annualmente con le tendenze salutistiche: le diete mima-digiuno, i workout intensivi, i super-alimenti, le diete proteiche per gli sportivi, il cibo biologico, il crossfit, i programmi detox -per citarne alcuni.  

Nel corso degli anni il binomio salute-sport, uno dei binomi vincenti per eccellenza, è andato via via tramutandosi in un trinomio: non si parla solo più di salute e sport ma di salute, sport e nutrizione. Da qui la scelta infinita di possibilità che associano piani alimentari a percorsi sportivi creati su ogni esigenza, dove sport e nutrizione concorrono entrambi alla salute, ma dove la nutrizione fa da colonna portante anche alla performance sportiva.  

La cosiddetta “dieta”, appellativo imputato a dei regimi alimentari restrittivi, volti a ricercare la perdita di peso, ha acquisito connotazioni salutistiche condivise da sportivi e consumatori attenti, i quali non necessariamente vogliono “tornare in forma” ma ricercano quotidianamente, attraverso le loro scelte alimentari, di prendersi cura del proprio corpo. Partendo da questa crescente attenzione verso il cibo, il passaggio all’alimentazione come alleata dello sportivo è stato breve.  

Chi pratica attività sportiva sa che il proprio corpo deve disporre delle energie necessarie per affrontare uno sforzo: tanto più si fa attività fisica, tanta più energia si consuma, tanto più bisogna averne a disposizione. Una dieta varia ed equilibrata garantisce l’apporto di sostanze nutritive per garantirne l’energia sufficiente: questa prevede un adeguato consumo di frutta e verdura così come di carboidrati complessi e proteine. Le proteine per la ricostituzione dei muscoli, i carboidrati per la disponibilità di energia e frutta a verdura per l’apporto di micronutrienti e il bilancio salino. Senza dimenticarci, ovviamente, dell’acqua.

Accanto a moderazione, varietà ed equilibrio ci sono poi anche gli alimenti che da tanti vengono riconosciti come alimenti per lo sportivo.  

Ma quando si parla di alimenti sportivi, a cosa ci si riferisce esattamente? 
Esistono davvero degli alimenti per sportivi?  

Attualmente i prodotti per sportivi ricadono concettualmente sotto l’ombrello del Regolamento (UE) n. 609/2013. Questo, anche conosciuto con l’acronimo FSG (“Food for Specific Groups Regulation”) ha soppiantato il concetto di alimenti destinati ad una alimentazione particolare, precedentemente definito dalla Direttiva n. 89/398/CEE, sostituendolo con quello di alimenti per gruppi specifici.  

Nonostante i prodotti destinati agli sportivi cadano idealmente sotto questa normativa, essa non riporta alcun riferimento agli sportivi. Il campo di applicazione di tale regolamento vede infatti le disposizioni per gli alimenti per la prima infanzia, alimenti a fini medici speciali e alimenti presentati come sostituti totali della dieta per la riduzione del peso corporeo. Gli sportivi, infatti, non vengono ritenuti una categoria di popolazione che necessita di alimenti specificamente concepiti poiché chi fa attività fisica non ha condizioni invalidanti per cui necessita di cibi diversi da quelli già sul mercato.  

Tuttavia, all’interno del framework legislativo alimentare, ci sono regolamenti che interessano lo sportivo più da vicino così come ci sono categorie nelle quali lo sportivo può trovare prodotti alimentari confacenti alle sue esigenze. Questi alimenti per lo sportivo possono cadere, in base alla loro composizione, tra gli alimenti comuni (Regolamento n° 178/2002, il regolamento quadro degli alimenti), tra gli integratori (Direttiva n° 2002/46/CE) o tra gli alimenti fortificati (Reg. n° 1925/2006).  

Gli integratori alimentari disciplinati dalla Direttiva 2002/46/CE sono prodotti che vengono consigliati per integrare la dieta; questi si presentano solitamente in forma di capsule, polveri, liquidi. Non esplicano azione nutritiva ma sono mirati a sopperire delle mancanze dell’organismo o supportare situazioni particolari di deficit.  

I cibi arricchiti invece, come per esempio i prodotti energetici (ricchi in zuccheri), rientrano nel Regolamento n° 1925/2006, il quale disciplina gli alimenti per i quali è prevista l’aggiunta di vitamine e minerali o di talune sostanze. Questi vengono anche definiti alimenti fortificati e, differentemente dagli integratori, sono veri e propri alimenti.  

Tra i regolamenti che interessano da vicino lo sportivo, inoltre, ci sono il Regolamento n° 1924/2006 sui claims, nonché quello sulle etichettate, il Regolamento n° 1169/2011. Le indicazioni che vengono riportate sugli alimenti sono quelle che più interessano lo sportivo, il quale ricerca determinati alimenti ed effetti salutistici in modo da avere un effetto positivo sulle proprie prestazioni fisiche.  

Per concludere, ad oggi, non vi è un framework di regolamenti per la messa sul mercato di prodotti ai fini sportivi. I principali motivi per cui questi non sono regolati nello specifico sono essenzialmente due: gli alimenti comuni possono essere alimenti sportivi, poiché quello che può cambiare in uno sportivo è il regime alimentare e non l’alimento in sé; secondo, la legislazione vigente garantisce la sicurezza e la trasparenza degli alimenti sul mercato al fine di informare il consumatore -sportivo in questo caso- dei valori nutrizionali e di composizione degli alimenti così che la scelta sia consapevole.  

 Alimentazione sportiva: quale normativa?