Il 12 Settembre si è tenuto a Milano, al Museo della Scienza e della Tecnica, il Flavour Day, il primo evento italiano dedicato al mondo degli aromi, iniziativa promossa dal Gruppo AISPEC Aromi e Fragranze. Scopriamone di più insieme alla Dott.ssa Claudia Dellera, Presidente del Gruppo.


Dott.ssa Dellera, che cos’è il Flavour Day?





E’ una iniziativa promossa a livello europeo da Effa (European Flavour Association) per far conoscere il mondo degli aromi a tutti gli stakeholders coinvolti (consumatori, autorità, associazioni di filiera etc). Molto spesso si ignora quanto gli aromi hanno contribuito e continuano a contribuire all’evoluzione degli stili e consumi alimentari e siano parte fondante della nostra vita di tutti i giorni.

Si è quindi voluto definire un programma di comunicazione incentrato sulla divulgazione del mondo degli aromi. Il primo passo è stato proprio creare un format divulgativo che mettesse in relazioni gli aromi con sostenibilità, creatività e dieta consapevole: Il Flavour Day!

La prima edizione del Flavour Day risale al 2017 a Bruxelles a cui poi sono seguiti altri “Flavour Day” in varie città europee, patrocinate dalle associazioni Nazionali di produttori di aromi; in epoca di COVID abbiamo anche organizzato un Flavour Day virtuale che ha coinvolto tutta Europa!

In ciascuna edizione “Flavour Day” le varie associazioni nazionali hanno declinato i tre grandi temi conduttori secondo la propria cultura e tradizioni aggiungendo al format inziale molti spunti e diverse prospettive.

Per questo anche in Italia abbiamo ritenuto opportuno inaugurare questo processo di avvicinamento alla divulgazione (divagazione!) del mondo degli aromi osservandolo da angolazioni inaspettate. Il motto che ha siglato il Flavour Day italiano è stato: Tradizione, Scienza e Futuro.

Al nostro evento sono seguiti nei mesi successivi il Flavour Day di Berlino e di Parigi che ha concluso la programmazione 2023!
In particolare, a Berlino la seconda edizione è stata organizzata dalla DVAI (Associazione aromi Tedesca) il 9 novembre con titolo: “Food diversity with flavours: sustainable - safe - healthy”, mentre si è conclusa la stagione 2023 a Parigi il 14 di November con il titolo “Flavourings, your sensory allies”.


Perché l’evento si è tenuto al Museo della Scienza e della Tecnica?


Quando abbiamo iniziato a ragionare su dove tenere questo Flavour Day in Italia abbiamo immediatamente pensato al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci (MUST) perché questo è un meraviglioso luogo di raccolta di fatti e oggetti che evidenziano quanto l’essere umano abbia saputo e sappia dimostrare di essere protagonista del suo tempo, e tutto quanto ci circonda ne sia un esempio tangibile. Il Museo è inoltre un luogo di formazione con i suoi molteplici laboratori esperienziali dedicati alle scolaresche: stimolando la curiosità degli studenti si collegano meccanismi che fanno parte della nostra vita quotidiana a concetti e a principi scientifici.

E così anche l’industria si è lasciata affascinare da questo approccio e siamo arrivati alla conclusione che per lasciare un segno non basta solo parlare di aromi, occorre anche dare la possibilità alle nuove generazioni di sperimentare e conoscere il mondo degli aromi in prima persona. Così abbiamo collaborato con il MUST all’organizzazione di laboratori sul cibo e aromi dedicati alle scuole secondarie di primo grado.

Un impegno che ci ha visto molto soddisfatti considerando che lo slot di laboratori (2 sessioni per 5 giorni) è andati esaurito nel giro di pochissime ore!


Il focus della giornata è stato Tradizione, Scienza e Futuro. Che cosa è emerso per ognuno di questi aspetti?


La giornata è stata la composizione armoniosa di molteplici argomenti e relatori che hanno miscelato con grande sapienza mondi all’apparenza opposti un accordo perfetto!

Fulvio Piccinino, scrittore ed esperto di liquoristica, ha ricordato quanto la tradizione di alcune eccellenze italiane abbia radici profonde nella storia. Ha raccontato del vermut – nato come medicamento e poi evoluto nel corso dei secoli a prodotto da intrattenimento– dei suoi ingredienti, che sono poi storicamente le basi per la composizione degli aromi (infusi, distillati ect.), e di quanto, nonostante le ricette delle sue varie declinazioni restino a tutt’oggi segrete, siano ben note le spezie e le erbe utilizzate!

Silvano Fuso, scrittore e autore del libro “Sensi chimici” – alla cui stesura anche il Gruppo Aromi e Fragranze ha collaborato, dando il suo supporto tecnico – ci ha portato nel mondo della divulgazione scientifica con un efficace panoramica dell’evoluzione degli aromi tra passato e futuro. Ci ha fatto riflettere su quanto è importante e onnipresente la chimica. Spesso si ritiene che essa sia una creazione umana e altrettanto frequentemente le si attribuiscono connotazione negative. La chimica è invece presente in natura, gioca un ruolo fondamentale in moltissimi aspetti della vita e conoscerla un po’ di più non può che farci apprezzare maggiormente la complessità del mondo in cui viviamo. Non dimentichiamo che il più grande chimico mai esistito è proprio Madre Natura!

Mauro Fontana, Presidente Unione olio palma sostenibile, ha raccontato una storia di sostenibilità, dimostrando quanto gli argomenti debbano essere giudicati sulla base dei dati oggettivi ottenuti grazie alle nuove tecnologie in modo capillare, e che la scienza gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’umanità.

Da ultimo Anna Barbara, Presidente del PoliDesign, ci ha raccontato il mondo del design olfattivo, un’innovazione nell’approccio al design degli ambienti con radici ancestralmente profonde.

In conclusione, abbiamo avuto la possibilità di vedere il mondo degli aromi da inusuali punti di vista che ci hanno fatto ricordare che più che un lavoro questa è una passione!


Come è cambiata la funzione e la visione degli aromi nel tempo? 

  

L’essere umano, al pari degli altri esseri viventi ha da sempre utilizzato ciò che trovava in natura per soddisfare le proprie esigenze, modificandolo e adattandolo ai propri bisogni. E questo è accaduto inevitabilmente anche nel mondo degli odori e dei sapori. L’uomo ha imparato, tramite le sue conoscenze chimiche, ad identificare ed estrarre i principi dei singoli odori e sapori. Ma dalla metà dell’800 i progressi della chimica hanno portato alla sintesi di nuovi composti, si assiste ad un continuo interscambio tra natura e scienza: la scienza imita e studia la natura ma, alle volte, può anche produrre innovazioni che in natura non esistono.

E proprio impiegando questo processo il mondo degli aromi si è evoluto partendo da aromi semplici ottenuti imitando la natura (infuso di arancio/distillato di cannella) arrivando allo studio delle neuroscienze e dei recettori del gusto per poter apportare una qualità di vita migliore ai consumatori (es: alcuni principi attivi farmaceutici sono molto amari: l’impiego degli aromi che modificano tale percezione aumenta l’accettabilità da parte dei pazienti).

Di fatto nella linea del tempo gli aromi si sono mossi da una posizione di elemento accessorio ad un ruolo strategico nell’accettabilità e nel design di nuovi alimenti più sostenibili, sempre rispondendo agli stringenti requisiti di sicurezza vigenti in Europa.


Ha accennato al Design Olfattivo, cos’è esattamente?


Spazio e profumo (odori) sono correlati. Il profumo viaggia nello spazio attraverso l’aria e l’umidità, il legno, narrando storie passate, anticipando il futuro che verrà. Il profumo (gli odori) può attrarre o respingere, può trasmettere conforto o ansia, creare ricordi potenti. Gli odori sono legati ai luoghi così come alla natura, alla divinità, alla malattia, al sesso, al cibo, al quotidiano, allo straordinario, all’evanescente, alla vita!

Il “Design dell’invisibile”, legato all’olfatto, non è monopolio solo dell’industria e della scienza, ma con tutte le sue ramificazioni, appartiene anche ad Architetti, Designer, Antropologi, Sociologi, Psicologi. Il Design Olfattivo indaga i territori olfattivi di luoghi, oggetti e materiali, compresa la sua evoluzione storica, immaginando nuovi scenari, creando nuove esperienze, in uno dei campi del Design meno esplorati ed emozionanti di tutti i tempi.

La “Sensorialità” gioca un importante ruolo equilibratore ed emozionale. L’odierna gerarchia dei sensi deve essere rivista e il Design in tutte le sue forme deve incoraggiare l’incorporazione del profumo nel suo processo creativo; il Politecnico di Milano offre un corso specificatamente dedicato a questo.


Quali altre attività ha previsto e prevederà il progetto?


Abbiamo ritenuto essenziale lasciare un piccolo segno tramite la collaborazione ed il patrocinio del laboratorio Aromi e cibo con il MUST. Il laboratorio ha coinvolto 250 studenti della scuola secondaria di primo grado, facendogli sperimentare in prima persone le meravigliose sensazioni che questo mondo può dare. Abbiamo ad oggi ricevuto riscontri molto positivi e stiamo valutando se prolungare il nostro impegno. A livello Associativo ci sono molteplici attività, più generali che comprendono anche gli aromi, dedicate ai giovani: mi permetto di ricordare il Premio nazionale Federchimica Giovani, promosso ogni anno, che si rivolge a livello nazionale agli studenti della scuola secondaria di primo grado e dove esiste una sezione dedicata al tema chimica e cibo.


Sono previste attività di formazione e informazione per far fronte alle problematiche che verranno evidenziate?


Il gruppo di lavoro IAAF (Integratori Alimentari e Alimenti Funzionali) all’interno di SIMeFrealizza regolarmente corsi ed eventi di formazione sia in presenza che on line, sicuramente organizzeremo incontri sia di comunicazione dei risultati sia di formazione sugli item che emergeranno come preponderanti.

A tal proposito facciamo presente che il 12 Ottobre si terrà a Milano l’evento in presenza INTEGRATORI ALIMENTARI AUTORIZZATI E/O IN USO PER MANTENERE NEI LIMITI IL COLESTEROLO EMATICO, FATTORE DI RISCHIO CARDIVASCOLARE .


Concludiamo invitando chi ci legge a partecipare al questionario, come funziona l’adesione e cosa comporta? 

  

Il questionario è libero ed anonimo, si trova sul sito della SIMeF ed è pubblicizzato sui social anche su Linkedin. Non è obbligatorio rispondere a tutte le domande, può essere completato anche parzialmente. Mi permetto di suggerire a chi sia interessato di iscriversi alla nostra società che è molto vivace sia in termini di formazione che di sostegno ai soci.