PROBIOTICI,

IMPORTANTI ARMI A DIFESA DEL SISTEMA IMMUNITARIO

PROBIOTICI

Oggi un tema prioritario e strategico per il mercato degli integratori alimentari è rappresentato dalla capacità della farmacia di continuare a mantenere la leadership di canale di questo comparto merceologico, che solo in farmacia sviluppa un giro di affari di circa 3 miliardi di euro. “In un periodo in cui, a causa della pandemia COVID, sempre più consumatori procedono ad un acquisto su una delle numerose piattaforme di e-commerce, il consiglio professionale e personalizzato di un integratore può rappresentare uno strumento importante per fidelizzare il cliente alla farmacia”, dichiara Alessandro Colombo, Vice Presidente di Integratori Italia. Anche perché secondo una recente ricerca realizzata da Kantar per Integratori Italia su mille consumatori di integratori alimentari nel Gennaio 2021, a causa della pandemia questi mettono al primo posto dei loro bisogni di integrazione (6 volte su 10) un supporto al sistema immunitario. Altro dato rilevante è che il farmacista si conferma (insieme al medico) con un livello di credibilità del 62% il riferimento più autorevole per avere un consiglio qualificato su quale integratore scegliere.  

È importante sottolineare anche che la maggior parte dei consumatori di integratori ha una predisposizione a stili di vita salutari e un’attenzione a mantenere o migliorare il proprio benessere psico-fisico: gli integratori non si sostituiscono ad una dieta bilanciata o uno stile di vita sano ma sono invece un supporto o la risposta ad una specifica esigenza. “Nella categoria degli Integratori per il sistema immunitario si ritrovano prodotti di diversa natura: vitamine, minerali, estratti vegetali. Inoltre, negli ultimi anni sono stati pubblicati studi molto interessanti sul ruolo di alcuni specifici probiotici con spiccate proprietà di supporto del sistema immunitario, in grado di esplicare la propria azione a livello del microbiota dell’intestino, ove risiede il 70% del nostro sistema immunitario”, prosegue Colombo. 

I miliardi di microrganismi che ritroviamo nel nostro intestino e il loro ruolo sul sistema immunitario hanno ricevuto, soprattutto in questo periodo, una risonanza mediatica mai avuta prima. Anche perché sino a pochi anni fa il ruolo del microbiota e dei probiotici era stato primariamente legato al loro ruolo sul benessere dell’intestino. Al fine di dissipare le informazioni scorrette, che possono creare confusione ed incertezze, è bene comprendere i punti fondamentali quando si parla di probiotici, microbioma e sistema immunitario. 

IL MERCATO DEGLI INTEGRATORI NEL 2021 

Il corpo umano è continuamente esposto a un'ampia varietà di agenti patogeni, inclusi batteri, virus, funghi e altri microrganismi, che tentano di accedere e replicarsi all'interno del corpo. L'immunità si basa sulla capacità di distinguere fra ciò che può essere pericoloso e quello che invece non arreca pericolo; una capacità molto precisa e sofisticata, tanto che in alcuni organi del corpo è favorita la proliferazione di batteri (es. intestino, vagina) mentre altri sono mantenuti sterili (polmoni), pur essendo in contatto con l’ambiente esterno”, spiega Lorenzo Morelli, Microbiologo, Direttore DiSTAS Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una filiera agro-alimentare Sostenibile, Facoltà di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali di Piacenza.  

Il tratto gastrointestinale è l’organo con il maggior numero di interazioni con antigeni dietetici e microbici e richiede la comunicazione con il sistema immunitario sistemico per modulare le risposte appropriate. Questa parte dell’organismo ospita una complessa comunità microbica, il microbiota, che, fra molte altre funzioni, aiuta ad allenare il sistema immunitario, influenzando la salute generale la durata della vita. La composizione dl microbiota non è casuale, ma è selezionata da una serie di meccanismi attivati dal corpo umano”, prosegue Morelli. 

La dieta è in grado di modificare in maniera profonda il microbiota, ma altre possibilità di modulazione sono costituite dall’uso di prebiotici, probiotici, simbiotici, antibiotici e, recentemente, dal trapianto di microbiota fecale. L’utilizzo di probiotici per modulare il microbiota si basa sulla teoria che la specie probiotica introdotta interagisca con i microrganismi residenti nel nostro intestino, cooperando per il mantenimento dell’eubiosi (stato di salute del microbiota) in condizioni più o meno fisiologiche, come ad esempio durante l’assunzione di antibiotici, o ripristinandola in seguito a una condizione di disbiosi (alterazione dello stato fisiologico del microbiota). 

IL MICROBIOTA, SCOPRIAMO COS’È   

I batteri probiotici possono essere un ulteriore modo per condizionare in modo positivo la composizione del microbiota intestinale, fornendo un supplemento di batteri per le loro dimostrate capacità di interazione con il sistema immunitario. 

“Queste proprietà sono specifiche per ogni ceppo (individuo) batterico e devono essere quindi comprovate da studi specifici per ogni prodotto”, continua il professore. 

Alcuni ceppi possono svolgere un’azione di barriera, impedendo la colonizzazione da parte di patogeni; altri possono anche rafforzare la normale funzione della nostra barriera stimolando la produzione di muco. Inoltre, i probiotici sarebbero in grado di interagire con le cellule del nostro sistema immunitario, da un lato stimolandolo, ma dall’altro inducendo una attività anti-infiammatoria indispensabile per il mantenimento della fisiologica risposta immunitaria [1]. Tuttavia, questi effetti non sono tutti contemporaneamente presenti negli stessi ceppi probiotici. Per quanto riguarda l’utilizzo di probiotici in soggetti sani, una recente revisione della letteratura ha concluso che la supplementazione con probiotici negli adulti sani può portare a un aumento nel microbiota intestinale della concentrazione di quello specifico probiotico somministrato ma solo in modo transitorio, senza indurre quindi cambiamenti persistenti nel microbiota intestinale.  

INTEGRATORI CON PROBIOTICI E SISTEMA IMMUNITARIO

Anche se oggi il mondo scientifico ha ancora molto da dirci sui probiotici che sono disponibili sul mercato, la ricerca ha già ampliato gli orizzonti e il futuro si apre a nuovi scenari. Continueremo in parte ad utilizzare i ceppi probiotici disponibili oggi sul mercato, ma con maggiore consapevolezza e, probabilmente, riusciremo a combinarli al meglio per sfruttare il massimo degli effetti dalla sinergia dei diversi ceppi.  

La strategia di integrazione probiotica del futuro, quindi, comporterà una profonda conoscenza del microbiota e delle tecniche diagnostiche ad esso associate da cui deriverà la competenza necessaria per una integrazione mirata e personalizzata. Sarà quindi opportuno lo sviluppo di vere e proprie “cliniche del microbiota” dove diversi specialisti – tra i quali il microbiologo, il gastroenterologo e il nutrizionista- collaborino per definire una integrazione sempre più personalizzata e dai risultati migliori per la nostra salute. 

QUALE STRATEGIA PER I PROBIOTICI DEL FUTURO?  

EDIZIONE SPONSORIZZATA DA

ALESSANDRO COLOMBO1           LORENZO MORELLI2

Integratori Italia | Italia

DiSTAS, Fac. di Scienze Agrarie, alimentari e ambientali, Università Cattolica | Italia

Bio...

Il Dr. Alessandro Colombo, laureato in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche a Milano, ha svolto diversificate esperienze in alcune aziende farmaceutiche multinazionali sia in ambito Marketing/ Sales che in ambito Strategic Planning/ Business Development.  

Per nove anni è stato Direttore Generale di Pharbenia srl, azienda del gruppo Bayer specializzata nello sviluppo e commercializzazione di integratori a base vegetale.  

Attualmente è Direttore Generale di Biocure, filiale italiana di PiLeJe, il primo gruppo industriale francese nel settore degli Integratori alimentari e dei probiotici in farmacia. 

In ambito associativo, è stato per due anni Presidente della associazione confindustriale Integratori Italia (Unione Italiana Food), dove oggi ricopre la carica di Vice Presidente. 

Il Prof. Lorenzo Morelli, laureato in Scienze Agrarie nel 1979, oltre 138 pubblicazioni, dal 2004 è professore ordinario di Biologia dei Microrganismi. Dal 2010 è Direttore DiSTAS - Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una filiera agro-alimentare Sostenibile, Facoltà di Scienze Agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica, sede di Piacenza e Cremona, e Preside della Facoltà stessa. 

L’attività di ricerca ha riguardato vari aspetti della microbiologia intestinale dell’uomo e degli animali in allevamento, in particolare l’utilizzazione a fini probiotici di lattobacilli. È membro di numerose commissioni nazionali ed internazionali.