Editoriale

Nicola D'Anzi

Savio Industrial S.r.l.

Italia

Van Gogh aveva dipinto il “Ramo di mandorlo in fiore” in occasione della nascita del nipote, Vincent Willem, scegliendo il mandorlo proprio come simbolo della nuova vita, poiché esso è uno dei primi alberi a fiorire all’inizio della primavera. 


Stiamo vivendo un periodo storico molto particolare, dove tutto ci sembra fermo, eppure la nuova stagione, quella della vita, è già arrivata da un po’, e non solo i mandorli, ma anche molte altre piante sono fiorite. 

In questo periodo dell’anno è impossibile non notare che il ciclo della vita non si ferma, indipendentemente da tutto quello che ci sta accadendo. Ad esempio, le api, ma anche molti altri impollinatori, fanno il loro ritorno, e ci permettono di assistere a uno dei più spettacolari eventi in natura: l’impollinazione entomofila, il più caratteristico esempio di simbiosi che possiamo osservare.  


Si parla in questo caso di simbiosi mutualistica, una situazione win-win dove entrambe le specie, la pianta e l’insetto in questo caso, trovano un vantaggio: il fiore fornisce nutrimento all’ape, quest’ultima si offre quale veicolo del polline permettendone la diffusione su altri fiori e quindi la riproduzione.  

Esiste anche un altro esempio di simbiosi mutualistica, altrettanto spettacolare e che ci accompagna per tutta la vita: l’uomo e il suo microbiota, ovvero l’uomo e la popolazione di microrganismi che colonizzano i diversi distretti del corpo. Questi microrganismi, per lo più batteri ma anche miceti e virus, non arrecano danno, piuttosto svolgono una pletora di funzioni a beneficio del loro ospite. 


La più studiata simbiosi uomo/microorganismi è sicuramente quella del “microbiota intestinale”. Il legame fisiologico con il nostro organismo è così intimo che alcuni lo considerano un organo vero e proprio, d’altronde si stima un rapporto di 1:1 tra la popolazione microbica rispetto alle cellule che ci compongono. Insomma, non siamo mai soli, e questo compagno di vita è unico e speciale, perché ognuno di noi possiede il proprio microbiota, caratteristico e identificante al pari di una impronta digitale. 

Quando questo organo sta male, si parla di disbiosi, un’alterazione della composizione di microorganismi dovuta a diversi fattori che possono essere endogeni o esogeni e che influenzano lo stato di salute dell’ospite. 

Tra le funzioni più importanti della comunità microbica enterica vi è quella di digerire per noi le fibre e altri composti che introduciamo con la dieta, metabolizzandoli e producendo altre sostanze fondamentali nel generare e mantenere il microambiente intestinale. Il microbiota è soggetto agli stimoli esterni, cambia, si modifica, è una comunità estremamente dinamica, e il suo stato di salute, riflette in modo caratteristico quello del proprio ospite.  

E proprio allo scopo di mantenere sano questo organo e di mantenerlo in equilibrio, si sente parlare di modulazione del microbiota intestinale e dell’insieme del patrimonio genetico ad esso associato, il microbioma. Si cerca di ottenere questa modulazione attraverso l’uso di prodotti che per lo più ricadono nella categoria degli integratori alimentari, ma anche con l’uso di farmaci specifici o introducendo specifici ceppi di microorganismi proprio con il fine di influenzare la composizione di questa comunità. Lo scopo è quello di spostare l’equilibrio verso quella frazione di microbi ‘buoni’ che contrasterebbero la crescita di quelli ‘cattivi’. Sebbene il microbiota intestinale sia unico per ognuno di noi è emerso che, in relazione a una particolare condizione patologica, il profilo microbico di individui malati abbia caratteristiche comuni, e si pensa di poter riconoscere queste deviazioni e quindi tentare di modularle per il ripristino delle condizioni fisiologiche. 


Lo sforzo della ricerca è quello di trovare approcci sempre più innovativi e ‘personalizzati’ in base all’unicità di ognuno di noi e del nostro microbiota. Molte aziende del settore e centri di ricerca universitari sono impegnati nella caratterizzazione di nuovi ceppi e dei relativi metaboliti, nello studio di nuove matrici organiche che possano fungere da prebiotici, o nuove tecnologie che assicurino l’efficacia dei prodotti futuri. 


In questo numero di NUTRA HORIZONS sono descritti alcuni approcci innovativi per la modulazione di questa strabiliante simbiosi mutualistica, che rappresenta sempre di più un target per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici. 


Buona lettura a tutti! 

Una strabiliante simbiosi mutualistica:
l’uomo e il suo microbiota