E adesso make up!


Giuseppina Viscardi
R&I Cosmetic Consultant
Italia
Bio...
Giuseppina Viscardi è laureata in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Milano.
Master in Scienza e Tecnologie Cosmetiche presso l’Università di Siena.
Cosmetologa ed esperta formulatrice di prodotti cosmetici per il make up, in particolare prodotti colati.
Ha lavorato presso i più importanti laboratori di ricerca italiani del make up: Intercos, Tecnocosmesi, Gamma Croma (ora Chromavis).
Da 15 anni consulente R&I.
Il trucco è in uno stick
Nell’immaginario della maggior parte delle persone quando si parla di prodotti di make-up in stick viene associata l’idea di un rossetto. Formalmente questo prodotto può essere considerato il capostipite della categoria, quello che sin dalla sua prima uscita sul mercato, nel primo decennio del ‘900, è rimasto fedele a sé stesso. Molte sono poi state nel tempo le declinazioni dei prodotti per labbra (colati in vasetto o fondello, fluidi in flaconette, in tubetto, e via dicendo), ma il vero riferimento per truccare le labbra in maniera perfetta rimane sempre il classico pastello che viene estratto dal packaging con iconica e femminile gestualità.
Ma la sua praticità, la comodità e la maneggevolezza hanno ben presto contagiato un’altra tipologia di prodotto: il fondotinta. Era la fine degli anni ’50 del 900 quando Max Factor lanciò sul mercato il “Pan Stick”. In un packaging dalla forma ovoidale grande il doppio circa di un rossetto era contenuto un pastello cremoso ideato “per essere applicato con la facilità di un rossetto in meno di 20 secondi”.
Già allora si iniziava ad avvertire la necessità di avere a disposizione un trucco che coniugasse funzionalità e facilità d’uso. E arrivando ai giorni nostri si osserva sempre di più che questa tipologia di prodotti è diventata una macro-tendenza e sta acquistando una popolarità e un consenso crescente, al punto tale che anche i marchi di alta profumeria hanno nelle loro linee fondotinta in stick con funzionalità diversificate. La semplicità di poterlo portare agevolmente con sé per ritocchi veloci ovunque, anche durante i viaggi aerei perché privo di acqua, lo posiziona tra i prodotti più utilizzati da avere nel proprio beauty.
La continua innovazione sul piano formulistico ha modificato notevolmente l’applicazione e la resa finale: i primi stick rilasciavano uno strato di colore spesso e pesante, inoltre frequentemente evidenziavano in maniera innaturale i tratti del viso dando un aspetto piuttosto artificioso.
Con l’avvento di nuove materie prime (soprattutto cere, polveri sensoriali, ma anche pigmenti rivestiti ed esteri) si sono raggiunti due traguardi molto importanti: innanzitutto la stesura risulta più agevole, scorrevole e il film depositato è decisamente più leggero al punto tale che si fonde con la grana della pelle lasciando un aspetto molto naturale e “fresco”, quasi che il viso non sia truccato, ma nascondendo contemporaneamente le piccole imperfezioni.

Inoltre, alcuni prodotti, definiti due in uno, presentano una doppia praticità: agiscono al contempo da correttore e fondotinta risultando quindi ancora più pratici, funzionali e sostenibili. La formulazione di un fondotinta in stick non è esattamente uguale a quella di uno stick per le labbra. Entrambi sono sì prodotti anidri che presentano pigmenti al loro interno e che vanno applicati sul viso, ma la loro funzionalità è completamente diversa.
Innanzitutto, la differenza di diametro: lo stick viso ha un diametro decisamente superiore a quello di uno stick per le labbra (anche e non solo per ragioni pratiche) e questo incide notevolmente sui tempi di raffreddamento e sulla reticolazione delle cere.
In genere è contenuto in un packaging che protegge tutto lo stick: durante l’uso la base viene ruotata in modo da esporre solo una piccola parte dello stick per permettere l’applicazione sul viso. Il rossetto invece fuoriesce dal packaging per almeno la metà della sua lunghezza: durante l’applicazione la forza impressa per farlo scorrere sulle labbra potrebbe determinare l’inclinazione, se non addirittura la rottura, del pastello se questo non è formulato con il giusto bilanciamento tra parte solida e parte liquida.
In secondo luogo, la texture: il rossetto deve avere una texture cremosa (sia essa matt o brillante) ma che non si infiltri nelle piccole rughe del così detto “codice a barre” e che scivoli gradevolmente sulle labbra. L’area di contatto tra labbra e pastello è decisamente inferiore rispetto all’area di contatto tra viso e fondotinta in stick e questo garantisce una maggiore facilità di scorrevolezza. Anche il fondotinta deve scivolare bene in applicazione e rilasciare la corretta dose di prodotto, ma il rischio è che si creino delle piccole “increspature” sulla pelle dovute proprio a un non corretto equilibrio tra struttura e dimensione dello stick.
L’associazione tra una formulazione clean, texture innovativa (magari transforming), praticità d’uso e applicazione (un packaging ben studiato fa la differenza), renderanno questa classe di prodotto sempre più forte sul mercato e sempre più amata dalle giovani generazioni.
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Make-up in stick
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