In pillole: flash sulla bellezza
a cura della redazione di
BEAUTY HORIZONS
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Voce: Elisa Novaresi
TKS Publisher / Lead digital designer
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La luce è yang, cioè il principio maschile; l'ombra è yin, cioè il principio femminile. Insieme concorrono a formare il tao, cioè il corso normale delle cose. La luce infatti rappresenta, nella simbologia filosofica e religiosa, la vita, l'intelligenza, la "quintessenza" delle cose. Ma non c'è luce senza ombra: due elementi che si compenetrano e si alternano armoniosamente nel ciclo della vita.
Luce è anche energia, emessa dal sole attraverso quelle onde che viaggiano nello spazio e di cui l'uomo conosce una serie di effetti: dal calore emesso dai raggi infrarossi, che permette la vita sulla terra; agli effetti biologici indotti dai raggi ultravioletti, in grado di raggiungere le nostre cellule, stimolando la formazione della vitamina D e la crescita ossea o innescando quei pericolosi meccanismi che portano al fotoinvecchiamento e ai melanomi. Tra questi raggi c'è quello tecnicamente definito l'intervallo " visibile", che rende possibile distinguere le cose, assaporarne i colori nelle loro molteplici sfumature, stimolando il nostro benessere psico-fisico e la gioia di vivere.
La cosmetologia, scienza dell'uomo, attinge al mondo della luce per ottenere effetti speciali: colori, riflessi, profondità, che creano magistrali giochi di luci e di ombre.
Uno dei primi effetti cosmetici è la lucentezza, particolarmente importante per la bellezza dei capelli, poiché ne sottolinea la salute e l'integrità strutturale. I capelli rovinati, secchi, destrutturati presentano una superficie sconnessa, a squame sollevate, dove la luce si diffonde in modo disordinato, con lo stesso effetto opaco di una superficie di marmo grezzo e non lucidato. Ma quando il capello viene trattato con cosmetici ad elevate "performances", ecco che la sua superficie diventa liscia e ristrutturata, le tegole cheratiniche si abbassano e la luce si riflette come su un marmo tirato a specchio, con un elevato effetto di lucentezza. I prodotti di finishing, i trattamenti ri-acidificanti, un'opportuna scelta di shampoo delicati sono i grandi alleati della bellezza dei capelli, riportanoli alla loro naturale vaporosità e lucentezza.
Ma è soprattutto il colore la grande fonte di fascino e di seduzione. Colore per truccare il viso, colore sui capelli: per modificare, abbellire, ringiovanire. Un colore, quello cosmetico, che si è modificato negli ultimi anni, grazie a notevoli innovazioni tecnologiche.
Sugli occhi e sul viso ormai non si trova più il "colore" ma una "luce colorata", creata da un gioco di riflessione e rifrazione che riesce a dare colori e trasparenze.
Sui capelli, le ultime tinture hanno creato effetti speciali, con una gamma di nuances ad elevata naturalezza e trasparenza, pur assicurando la completa copertura dei capelli bianchi. Le calotte colorate, uniformi e spente, degli anni '70 - '80 sono un lontano ricordo: oggi il gioco della colorazione si basa su un sapiente accordo di luci e di ombre.
Per esaltare un viso, i grandi truccatori del cinema usano la tecnica dei chiaroscuri, o "del modellaggio", che consente di accentuare o affinare incavi e sporgenze ridisegnando, con pochi colpi di pennello: naso, mento, contorni del viso attraverso sfumature di luce sui punti da esaltare e di ombre su quelli da rendere meno evidenti.
E i capelli? Anche per loro si procede a colpi di luce e di ombra: tonalità più chiare e dorate per illuminare le masse opache e tonalità più scure per dare volume e profondità ai capelli schiariti, in un gioco molto efficace di naturalità.
Ma è soprattutto sui nuovi effetti speciali che la scienza tricologica gioca il suo rapporto con la luce: esplosioni di viola, rossi estremi e ipnotici, tiziani esasperati o gli stessi riflessi del rame e dell'oro, si mescolano sui capelli attraverso l'assorbimento e la riflessione della luce.
Come un tocco di chiaroscuro nasconde le rughe e le occhiaie, cancellando i segni del tempo, così le nuove "luci colorate" e le ombre profonde che si adagiano sui capelli permettono di trasformarli in una cornice del viso, unica e personalizzata. Nasce una nuova colorazione dei capelli che si avvicina sempre di più alla stessa creatività artistica dei grandi maestri del trucco.
Si parla ormai di "make up" dei capelli per comunicare agli altri la nostra personalità, particolarmente importante in questi anni in cui il viso è semi-nascosto dalle mascherine anti-covid, mentre i capelli sono liberi di esprimere il loro splendore.
La carezza gentile della mano che affonda nei capelli è una delle sensazioni più dolci, ci ricorda gli affetti della prima infanzia e dei primi innamoramenti. La testa (o meglio il cuoio capelluto che la ricopre) sono caratterizzati non per caso da una elevata risposta sensoriale. Ne sono responsabili il sottilissimo strato cutaneo e la forte presenza di innervazioni, in particolare ci sono ben sei branche di nervi sensoriali che controllano altresì viso e occhi.
E’ per questo che dalla testa e dai capelli partono infinite stimolazioni, di benessere o di disagio. Basta pensare alla sensazione dei capelli “ritti in testa” per uno spavento, all’effetto dei “capelli bianchi” per dispiaceri e traumi, sino alla funzione di “specchio” della nostra salute attribuita allo stato dei capelli. E’ noto infatti che, quando il nostro organismo soffre per disagi fisici o psichici, i capelli diventano flosci, devitalizzati e spenti.
Un invisibile, sottilissimo filo lega il benessere dell’uomo ai suoi capelli e alla sua pelle, un filo noto ai fisiologi e agli psicologi, riscoperto oggi dai laboratori di ricerca cosmetica nelle formulazioni più avanzate di trattamento e cura.
Accanto allo studio di molecole attive contro l’alopecia, per combattere forfora e sebo o per dare volume e forma, nasce una nuova scienza che potremmo definire una “tricologia dello star bene”, dove si mescolano tecniche di applicazione e di massaggio (seguendo gli antichi rituali delle culture orientali), profumazioni in grado di creare sensazioni di relax e di benessere (per assorbimento cutaneo e per inalazione) attraverso la stimolazione dei centri cerebrali che producono endorfine e molecole bioattive.
A questi due importanti fattori, noti da tempo, se ne unisce un terzo: la sensorialità dei prodotti e delle loro strutture (creme, shampoo, lozioni, gel da toccare, da guardare, da stendere o nebulizzare sulla pelle e sui capelli, con un tocco avvolgente e impalpabile, mai untuoso ma, al contrario, morbido e leggero). Queste nuove texture trasmettono una immediata sensazione tattile e creano stimoli che i neurosensori riportano al cervello umano come piacere, gradevolezza, soddisfazione e appagamento. Si tratta di reazioni che ormai si misurano scientificamente con precise tecniche strumentali, tra cui la “risonanza magnetica” per captare e trasferire in immagini le risposte cerebrali.
Alla tricologia dello star bene, contribuisce una nuova generazione di ingredienti cosmetici: oli, biopolimeri, sostanze naturali o molecole di sintesi che permettono ai formulatori di studiare forme nuove, dove la gradevolezza sensoriale e il benessere diventano un importante principio attivo.
I grandi mix di cultura e di ricerca dei nostri giorni permettono alla cosmetologia e alla ricerca tricologica di realizzare prodotti dove si mescolano, in modo indissolubile, antiche tradizioni orientali e avanzate ricerche di biomolecole verso quella cosmesi sensoriale di cui una capigliatura sana, folta e vitale è il più immediato e visibile testimone.