HAIR FILLER:
L’ULTIMA FRONTIERA DELL’INNOVAZIONE PER I CAPELLI
HAIR CARE
L’industria cosmetica sta estendendo al settore della tricologia molti degli elementi di successo sviluppati per la dermatologia.
Da qualche tempo raggiungono il mercato con cadenza regolare formulazioni sofisticate, destinate a un pubblico sempre più esigente che dedica ai capelli la stessa attenzione prestata alla pelle.
Secondo il Beauty Report 2021 di Cosmetica Italia, le vendite di prodotti per i capelli nel nostro Paese, che rappresentano il 12,7% del mercato cosmetico complessivo, hanno superato nel 2020 il miliardo di euro (1.489 milioni se si considerano anche le vendite nel salone professionale) ed espresso una marcata crescita (+3,9%) nei canali non professionali (Ref 1).
Il canale privilegiato rimane la grande distribuzione (con 814,1 milioni €), seguita dalla farmacia (192,8 milioni €) e dalla profumeria (28,6 milioni €). Tuttavia, occorre precisare che sulla penalizzazione degli acquisti nel salone professionale hanno pesato anche le limitazioni imposte dal lockdown.
Ancora piuttosto marginale, come peso a valore, e in diminuzione rispetto al precedente periodo di osservazione, il gruppo che comprende le lozioni e i trattamenti d’urto (-2,4%), con un valore pari a 61,7 milioni €. Si tratta, comunque, di un segmento destinato ad espandersi, anche alla luce dei significativi investimenti in ricerca che lo stanno alimentando.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un fiorire di altre new entry, che hanno debuttato nel mercato della cosmetica tricologica.
Alle spume e ai prodotti per lo styling si sono aggiunti i sieri, la cui funzione è quella di ammorbire e lucidare (Ref 14) la superficie esterna del capello, grazie alla presenza di derivati siliconici innovativi.
Più recentemente, hanno riscosso un certo successo le BB cream, prodotti multitasking con effetto districante, anticrespo e di prolungamento della durata del colore che ha fatto da apripista per le altre formulazioni “alfabetiche”: le CC cream (neutral o colorate) hanno richiamato interesse per le buone performance in termini di conferimento di uniformità cromatica alla chioma e di rinnovamento della luminosità del colore.
INTRODUZIONE
Gli hair filler rappresentano un trattamento cosmetico innovativo che contribuisce a restituire corposità ai capelli disidratati e assottigliati da colorazioni e trattamenti termici dovuti all’azione del phon e delle stirature eseguite con la piastra. Qualcosa di più specifico, dunque, rispetto alla tradizionale maschera, per quanto ricca e nutriente possa essere la sua azione: un vero e proprio intervento mirato a uniformare le rugosità attraverso il riempimento delle irregolarità della fibra capillare.
Analogamente ai comuni riempitivi dermatologici, gli hair filler agiscono rimpolpando e ridensificando la struttura del capello. Come i loro omologhi per uso cutaneo, anch’essi contengono spesso l’acido ialuronico, oltre ad altre sostanze ristrutturanti di origine vegetale (come la cheratina vegetale, l’estratto di tè verde), ceramidi, collagene idrolizzato, minerali (silicio, rame, zinco, ferro e magnesio) vitamine e altri attivi ad azione antiossidante di ultima generazione.
Mentre alcuni di questi prodotti sono pensati per un uso settimanale, altri sono disegnati per un’applicazione più frequente, anche quotidiana.
Di solito si trovano in commercio formulati in fiale da massaggiare sulle chiome bagnate, con o senza risciacquo, ma sempre con tempi di massaggio rapidissimi: i prodotti destinati al salone e quelli per l’homecare condividono la medesima praticità di utilizzo.
RIPARAZIONE E RIDENSIFICAZIONE
MONICA TORRIANI
Consulente scientifica | Italia
Bio...
Mi sono laureata in Farmacia presso l’Università degli Studi di Milano. Ho fondato WELLNESS4GOOD, un blog di approfondimento sul ruolo sociale dei farmaci. Mi occupo di healthcare per la carta stampata e il web e svolgo attività di consulenza scientifica.
A differenza del cosmetico a effetto riempitivo di libera vendita, l’hair filler estetico è un trattamento iniettivo anticaduta che viene eseguito dal medico estetico. Consiste nella biostimolazione del cuoio capelluto e trova indicazione nei casi di diradamento o indebolimento patologico dei capelli, stempiatura o alopecia causati da problemi di pertinenza tricologica, una volta, cioè, che si siano escluse cause sistemiche.
L’hair filler estetico vene impiegato per trattamenti che si compongono di una serie di iniezioni, praticate con microneedles, di soluzione salina tamponata a base di acido ialuronico ad alto peso molecolare e altre sostanze ad attività stimolante del cuoio capelluto, fra cui amminoacidi, antiossidanti e polipeptidi. Le aree più trattate sono quella frontale nelle donne e quella temporale negli uomini, quelle più sensibili all’azione degli androgeni.
L’effetto è quello di stimolazione dei follicoli piliferi attraverso il potenziamento dell’irrorazione sanguigna, con il duplice risultato di prevenzione della caduta di nuovi capelli e di ispessimento della struttura dei capelli già presenti.
Generalmente la frequenza del trattamento, che può essere abbinato alle terapie laser e a frequenza infrarossa per la stimolazione della ricrescita, è di una seduta ogni 2 settimane per 2 mesi circa. Le iniezioni non sono dolorose e non necessitano di anestesia: le osservazioni sperimentali mostrano che la procedura basata sull’utilizzo dei microneedles viene ben tollerata anche dalle persone ansiose e spaventate dall’impiego di aghi (Ref 2).
L’HAIR FILLER ESTETICO
A differenza di quanto avviene nei filler dermatologici, il ruolo di riempitivo dell’hair filler estetico non è affidato direttamente all’acido ialuronico. Nella formulazione, questa molecola viene piuttosto impiegata come vettore a rilascio controllato dei cosiddetti peptidi biomimetici, i composti biologici che rappresentano il vero e proprio elemento riempitivo (Ref 3).
Si tratta di sequenze di aminoacidi a basso peso molecolare costruite con metodiche di sintesi biotecnologica per mimare (da qui l’aggettivo “biomimetici”) l’azione dei fattori di crescita specifici endogeni, polipeptidi naturalmente presenti nei tessuti. I peptidi biomimetici si legano selettivamente ai recettori di membrana delle cellule del bulbo pilifero e sono caratterizzati da un buon profilo di sicurezza, confermato negli studi sperimentali (Ref 4). In una ricerca condotta su un gruppo di 30 pazienti diagnosticati con telogen effluvium, nessuno di essi ha manifestato reazioni avverse, né possibili conseguenze dell’effetto rebound. Le analisi condotte alla tricoscopia e al fototricogramma mostrano un incremento dei parametri correlati allo stato di salute dei capelli (densità, numero di unità follicolari per centimetro quadrato, percentuale di capelli in fase anagen, diametro dei capelli) rispetto al gruppo di controllo.
L’attività di questi peptidi si basa sul fatto che la loro interazione con i recettori di membrana inibisce la sintesi di molecole che si oppongono alla crescita dei capelli, come TGF-beta (Transforming Growth Factor-beta), un fattore antiproliferativo (Ref 5-6) la cui sintesi a livello del bulbo pilifero è attivata dal testosterone.
Un secondo meccanismo d’azione consiste nell’inibizione dei ROS, i radicali liberi dell’ossigeno (Reactive Oxygen Species, che comprendono il perossido di idrogeno e il radicale anionico superossido) che vengono comunemente prodotti in seguito all’esposizione alla radiazione ultravioletta del sole e ad altri fattori ambientali stressogeni e mediano l’azione del TGF-beta (Ref 7-8). Grazie a questa attività antiossidante, inducono anche un rallentamento del fenomeno di incanutimento dei capelli legato al photo aging.
In ultimo, l’azione dei peptidi biomimetici promuove la neoangiogenesi, la nascita e l’accrescimento di nuovi vasi sanguigni a partire da quelli già esistenti, favorendo il corretto trofismo del cuoio capelluto e dei follicoli piliferi (Ref 5).
I PEPTIDI BIOMIMETICI
I peptidi biomimetici sono agonisti sintetici di fattori di crescita endogeni, dei quali mimano l’azione biochimica. Sono formati da sequenze che comprendono fino a 15 aminoacidi e possono fornire benefici clinici simili a quelli espressi dai fattori di crescita ricombinanti, a costi ridotti e con maggiore stabilità chimica.
Il primo peptide usato per stimolare la crescita dei capelli è stato il GHK-Cu peptide, un complesso del glycyl-L-histidyl-Lysine peptide con il rame, che media reazioni quali l’inibizione dei radicali liberi, la formazione del trombossano, il rilascio di fattori ossidanti e di TGF-beta. Inoltre, aumenta la sintesi di SOD e la vasodilatazione, bloccando l’azione dannosa dei raggi UV (Ref 9-10). In particolare, questo peptide sembra favorire la crescita dei capelli stimolando le cellule staminali presenti a livello del follicolo pilifero.
AHK-Cu peptide, che entra a far parte del Tripeptide-copper complex sembra agire promuovendo da un lato la proliferazione delle cellule mesenchimali della papilla dermica e sopprimendo dall’altro i segnali apoptotici (Ref 9-11).
Come suggerisce il nome, Octapeptide-2 è una sequenza sintetica di 8 aminoacidi (acido glutamico, glutamina, leucina, lisina e treonina), biosimile alla beta-Timosina 4, che stimola la crescita dei capelli promuovendo l’angiogenesi, la migrazione e la differenziazione delle cellule staminali alla base del follicolo e il rimodellamento della matrice extracellulare (Ref 12). Octapeptide-2 potenzia la crescita in vitro di cheratinociti e fibroblasti. Per inibire la sua degradazione da parte delle proteasi e delle peptidasi, il peptide viene protetto tramite microincapsulazione (Ref 9).
Decapeptide P3 è, invece, un antagonista del FGF-5, fattore di crescita dei fibroblasti, che ne sopprime in vitro e in vivo (nel modello murino) la proliferazione attraverso l’interazione con i recettori FGF-1 e FGF-2 (Ref 13).
Infine, Sh-polypeptide 9 è un peptide biomimetico sintetico VEGF-like che viene incapsulato al fine di garantire la capacità di penetrazione della barriera cutanea, la stabilità e la purezza del peptide (Ref 9). Questo composto mostra un’attività superiore (a dosi inferiori) rispetto al Minoxidil nell’aumento del rilascio del fattore di crescita dell’endotelio vascolare e nella stimolazione del rilascio di FGF-beta. Inoltre, esprime un’azione antinfiammatoria attraverso l’inibizione di IL-1a.