Gian Andrea Positano

Responsabile del Centro Studi

Cosmetica Italia

Editoriale

L’attraversamento della crisi generata dal Covid-19 può essere paragonato, esasperando il contesto culturale, al periodo buio del Medioevo e, la forte ripresa che si registra nel primo semestre 2021 sembra portare un solido ottimismo fondato su andamenti del sell-in molto dinamici. La fiducia dei consumatori sta portando benefici sui mercati interni e, di conseguenza, la rinnovata propensione al consumo stimola ritmi di crescita della produzione di cosmetici a doppia cifra. 

La stima di chiusura del 2021 propone una crescita di oltre sei punti percentuali per un valore totale del fatturato superiore agli 11,3 miliardi di euro. Il rientro ai livelli del 2019 dovrebbe avvenire nella seconda metà nel 2022 anche se, ad oggi, i trend di sviluppo sia sul mercato interno che per quanto riguarda le esportazioni fanno prevedere un anticipato e repentino recupero di fatturato e marginalità. L’offerta italiana di cosmetici conferma la sua competitività grazie all’innovazione delle formulazioni e alla dinamica di servizio delle imprese produttrici; a ciò si aggiunge il costante studio dei trend e delle modalità di consumo, straordinariamente cambiati dopo i primi lockdown e difficilmente reversibili. 

In merito alle imprese cosmetiche produttrici in conto terzi, la stima di chiusura 2021 è di oltre dieci punti percentuali, con un valore dei fatturati superiore a 1,5 miliardi di euro, valore vicino ai livelli pre-Covid. 

Le valutazioni sul contoterzismo cosmetico nel periodo della crisi pandemica sono poco omogenee a causa delle differenti strategie e opzioni di specializzazione delle imprese terziste: infatti alcune aziende specializzate nei singoli canali hanno cercato di rimodulare la produzione, sia riconvertendo in alcuni casi sui prodotti igienizzanti, sia cercando nuove pianificazioni in Italia e all’estero. Purtroppo, è stata proprio la domanda estera quella che ha condizionato in negativo il settore, tradizionalmente orientato ai mercati internazionali che mediamente assorbono l’80% della produzione. 


Confronto tra andamento industria cosmetica e contoterzismo cosmetico in Italia 

Il forte orientamento alle esportazioni del contoterzismo cosmetico pone sotto i riflettori l’andamento dell’interscambio verso le destinazioni estere. 

Infatti, entrando nel merito delle esportazioni delle imprese cosmetiche, nei primi sei mesi del 2021, si registra una forte crescita (+19,4%) per un valore pari a 2,3 miliardi di euro che recupera così il mezzo miliardo perso nel primo semestre 2020 (-21,4% rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente). 

Anche in termini di bilancia commerciale, si raggiungono i livelli pre-crisi. Infatti, sono 1,3 i miliardi di differenza tra export e import, proprio come nel 2019, segnale della competitività dell’industria cosmetica italiana messa in stand-by solo dal Covid-19. 


La forte accelerazione, che emerge dal trend delle esportazioni, è generata in misura importante dalle destinazioni extra europee (+30,9%), seppur con un’incidenza a valore sul totale export pari al 38%. Storicamente, il peso delle destinazioni al di fuori dai confini europei è prossimo al 36%: seppur con segnali deboli, si registra il desiderio di tornare a esplorare mercati meno concentrati, nicchie d’utenza o realtà produttive e distributive non presidiate, cause di forza maggiore, durante la pandemia. 

La lettura dell’export per famiglie di prodotto giustifica i lunghi periodi di restrizioni vissuti dai consumatori: la profumeria alcolica registra un +47%, segnale della ripresa avvenuta, e, con essa, di tutti gli elementi di socialità e di routine legati alla quotidianità. Anche cura pelle e cura capelli, grazie a ritmi di poco superiori ai 25 punti percentuali, recuperano i valori persi nel primo semestre del 2020. Resta timida invece la ripresa dei trucchi (+2,1%), mentre registrano ancora andamenti negativi i prodotti legati all’igiene, condizionati probabilmente da un’offerta orientata fondamentalmente al mercato interno. 

Se con l’export emergono tutti i presupposti per un pieno recupero dei valori di commercio estero già entro fine anno, i valori di sell-in globali vedranno il ritorno ai valori pre-Covid nella seconda metà del 2022; ad oggi, la crisi pandemica sembra avere un impatto sull’industria cosmetica limitato, con una coda corta di effetti, proprio come nella crisi del 2008, riconfermando ancora una volta le caratteristiche di aciclicità del settore. 

Il rinascimento della filiera cosmetica