La magia è racchiusa in un battito di ciglia 

Il trucco degli occhi ha un punto di riferimento fermo: il mascara. Basta pettinare le ciglia un paio di volte con l’apposito applicatore e subito diventano più voluminose, più incurvate, più allungate; insomma la morfologia dell’occhio assume nuove dimensioni e lo sguardo guadagna immediatamente in intensità e seduzione. Ma anche il mascara ha il suo mentore, il prodotto a cui ispirarsi per ottenere i migliori risultati: le ciglia finte. Soprattutto quando si vuole rivendicare il claim “volumizzante” il richiamo alle faux cils è d’obbligo. 

Comunque per un make-up occhi perfetto e molto glamour l’utilizzo di entrambi è imprescindibile. 

Difficile risalire esattamente alla genesi delle ciglia finte: sembra che nei primissimi anni del Novecento Charles Nessler, professionista esperto nel trattamento dei capelli e inventore dell’apparecchiatura per eseguire la permanente, nel suo salone di Londra già proponesse alle sue clienti ciglia posticce che anni dopo vennero immesse sul mercato con il nome di “Nesto Lashes”.  

Ma fu nel 1911 che Anna Taylor depositò un brevetto negli Stati Uniti relativo ad una sottile striscia di tessuto a forma di mezzaluna su cui erano stati cuciti piccoli ciuffi di capelli. 

Naturalmente l’industria cinematografica americana non poteva di certo ignorare questo nuovo strumento di bellezza e nel 1916 il regista D.W. Griffin nel suo film “Intolerance” volle che la protagonista Seena Owen indossasse ciglia finte affinchè il suo sguardo apparisse quasi ipnotizzante. 

Negli Anni Venti il cinema muto spopola e le attrici enfatizzano decisamente il trucco degli occhi per rendere la comunicazione molto più convincente: sbattendo vezzosamente le palpebre truccate con le ciglia finte rendevano lo sguardo più provocante e sensuale. Naturalmente questo risultato fece diventare in breve tempo le ciglia posticce assai richieste da moltissime donne per il make-up quotidiano. 

Il successo delle ciglia finte conobbe un’ascesa inarrestabile sino agli Anni Settanta, in particolare l’applicazione “a ciuffetti” (anche sulle palpebre inferiori) che regalava una peculiare profondità allo sguardo in maniera molto evidente e decisa. Tra le icone che ne fecero un accessorio imprescindibile ricordiamo le attrici Marylin Monroe e Greta Garbo, le modelle Twiggy e Veruschka, la cantante Mina, solo per citarne alcune, ma non c’era donna che non ne facesse uso non solo per necessità artistiche ma anche nella vita quotidiana. 

Negli Anni Ottanta e Novanta la tendenza si invertì e questo accessorio cadde in disuso, venendo utilizzato quasi esclusivamente nel mondo dello spettacolo. 

Agli inizi degli anni Duemila dal Giappone arrivò una grande novità: il make-up artist Shu Uemura ideò l’applicazione “One by One”. Grazie a questa tecnica rivoluzionaria una o più extension vengono applicate direttamente sul singolo ciglio utilizzando della colla chirurgica. Il risultato finale è molto più naturale e la durata è in funzione del ciclo vitale delle ciglia stesse. 

La regina indiscussa delle ciglia finte rimane comunque Huda Kattan che, insieme alle sue sorelle, ha iniziato la sua ascesa nel mondo del beauty creando proprio una linea di modelli studiati ad hoc per ogni forma di occhio. Le sue ciglia finte ebbero un successo così grande che tutte le celebrità del mondo della moda e del cinema le indossavano. 


Naturalmente i materiali di cui sono composte le ciglia finte si sono evoluti nel tempo: dai capelli si è passati alla seta e ai peli animali (molto apprezzati quelli di visone), sino ad arrivare alle fibre sintetiche di ultima generazione (per esempio PBT – polibutilene tereftalato) che garantiscono migliore stabilità nel tempo, massima qualità applicativa, la sensorialità e il comfort ad alto livello. 

Anche la colla utilizzata per far aderire il supporto alla rima cigliare ha subito dei miglioramenti: dalle resine (spesso causa di allergie) e dalla colla di pesce (poco resistente nel tempo) si è arrivati ai polimeri. 

In effetti il ruolo della colla è centrale: innanzitutto deve essere ben tollerata dalla pelle delicata delle palpebre, durare tutto il giorno anche in situazioni straordinarie (mentre si pratica sport o ci si commuove), asciugarsi velocemente, essere facilmente rimovibile al momento dello strucco, resistere a particolari condizioni climatiche (soprattutto in riferimento ai climi umidi e caldi).  

Attualmente esistono sul mercato diverse varietà di colle: principalmente sono formulate disperdendo in acqua, o altri tipi di solventi volatili, gomme (naturali e/o sintetiche) in associazione a polimeri filmogeni. Alcune inoltre presentano una colorazione nera che fa sembrare le ciglia ancora più folte e voluminose. 


Ma l’ultima innovazione high tech non prevede nemmeno più l’utilizzo della colla: le nuove ciglia finte infatti sono magnetiche! Sono costituite da un supporto sottile in cotone, plastica o silicone, che funge da base per i ciuffetti, con incorporati piccoli magneti al centro e alle estremità. Si appoggia un primo supporto al di sopra delle ciglia naturali, successivamente un secondo supporto al di sotto: i due supporti aderendo perfettamente tra di loro racchiudono nel mezzo le ciglia naturali. 

In alternativa si può utilizzare un eyeliner magnetico (carico di ossidi di ferro) che è in grado di attrarre i magneti presenti nel supporto delle ciglia posticce, permettendo così di utilizzare un singolo supporto anziché due.