OPERAZIONE RE-SHAPE TRATTAMENTI RASSODANTI PER RIDEFINIRE LA SILHOUETTE

Da sempre, la pelle “a buccia d’arancia” mette in allarme le donne: adolescenti, adulte e mature, snelle, curvy; tutte possono essere preda di questo fastidioso inestetismo che si localizza principalmente su glutei, fianchi, cosce, ma può anche interessare addome, braccia, e la parte superiore del dorso. La comparsa, invece, delle smagliature, quelle antiestetiche striature caratterizzate da colorazioni che variano dal rosso-rosato al bianco a seconda della progressiva gravità, non risparmia nemmeno la cute degli uomini di ogni età (1, 2, 3).

Sbalzi ponderali repentini, frequenti soprattutto in età adolescenziale, in seguito a diete dimagranti, o al periodo post-partum, ritenzione idrica, ed alimentazione scorretta, possono creare i presupposti per la comparsa di questi temuti inestetismi (1,2, 4).

Se eliminarli è impossibile, ormai dovremmo averlo capito a nostre spese dopo innumerevoli e reiterati sforzi, potremmo sempre scendere a compromessi, evitando di correre ai ripari con trattamenti urto a ridosso della prova costume. La nostra pelle ci chiede di dedicarle tanto impegno e costanza per aiutarla a migliorare il suo aspetto giorno dopo giorno, e restituirle benessere e salute. Per questo, ci sono i cosmetici!

Negli ultimi anni sono stati formulati prodotti per la skincare rassodante che danno buoni risultati anche su inestetismi di vecchia data; il miglior modo, però, resta quello di prevenire la loro insorgenza.


INTRODUZIONE

Generalmente, ai trattamenti cosmetici rassodanti è richiesta un’azione marcata sull’”impalcatura di sostegno” della pelle, abbinata ad effetti tonificanti sul microcircolo, ed idratanti(4).Allo scopo, sono usati ingredienti funzionali, spesso in combinazione, in grado di aumentare il tono della pelle poiché stimolano l’attività metabolica dei fibroblasti promuovendo la biosintesi di fibre collagene ed elastiche, incrementando la produzione di acido ialuronico, proteoglicani, ed altri componenti della matrice dermica, riducendo l’attività degli enzimi deputati alla loro degradazione (elastasi, collagenasi, ialuronidasi), oppure favorendo i processi riparativi naturali che provvedono alla riorganizzazione delle fibre (4, 3, 5). Alcuni esempi?

Il Palmitoyl tripeptide-38, un frammento bioattivo di natura peptidica in grado di agire come una matrikina, i fitoestrogeni, tra cui la genisteina, un isoflavone della soia, particolarmente indicati per la donna in età matura, il retinolo, gli estratti di alghe come la Chlorella, oppure i fitoestratti di centella (riepitalizzante), ginseng, gingko, echinacea, luppolo, fico d’india (elasticizzante) (3,4,6, 7,8), le Vitamine A, B5, E, niacina, la frazione insaponificabile di avocado, melograno, oliva (azione eutrofica e rigenerante), e gli oli/burri vegetali di mandorle dolci, andiroba, karitè, Limnanthes alba (4).Gli acidi boswelici, derivati triterpenici ricavati dall’incenso, una resina secreta dalla corteccia della Boswellia serrata, l’acido ursolico, presente nelle foglie di molti vegetali tra cui basilico e rosmarino, gli estratti di edera e spirea, in virtù delle loro spiccate proprietà antinfiammatorie, possono trovare efficacemente applicazione nelle fasi avanzate della cellulite, quando l’accumulo locale di scorie metaboliche e CO2 che inducono il rilascio di sostanze algogene, ossia che generano dolore, e l’inadeguata ossigenazione dei tessuti comporta arrossamento, fastidi, e senso di pesantezza percepibile a livello degli arti inferiori (3).

Poi ci sono i funzionali specifici per il microcircolo, in grado di aumentare la resistenza dei capillari, diminuendone la permeabilità, e contrastando la fuoriuscita ed il ristagno dei liquidi interstiziali. I flavonoidi di cardo, carrubo, meliloto, olivo, olivello spinoso, vite, (3, 7) e gliestratti vaso-attivi di amamelide, ananas, equiseto, rusco, ippocastano, betulla, frutti di bosco, sono di elezione.

Meritano una breve trattazione i cosiddetti “sensates”, quel gruppo di ingredienti con effetto termico (estratti di capsico, mentolo e mentil-derivati, alcune combinazioni di oli essenziali come Cinnamomum zeylanicum, Curcuma Zedoaria, e Zingiber officinalis) che inducono localmente vasodilatazione o vasocostrizione, in modo da tonificare la muscolatura liscia delle pareti vasali (4).

All’efficacia rassodante contribuiscono anche sostanze attive sulle adiposità localizzate (4). La caffeina, tra lemetilxantine, è indubbiamente la più nota ed utilizzata da tempo, sebbene ultimamente, estratti vegetali titolati, derivati da piante che ne sono particolarmente ricche come Cola (Cola acuminata), Cacao (Theobroma cacao), Tè verde (Camellia sinensis), Matè (Ilex paraguariensis), Guaranà (Paullinia cupana) stanno diventando sempre più comuni. (4, 3,9)Questi ingredienti sono in grado di accelerare il metabolismo degli adipociti perché aumentano la demolizione dei grassi (lipolisi) in essi contenuti, consentendo così di contrastarne l’ipertrofia che si osserva nelle fasi precoci della cellulite.

In commercio vi sono formulazioni con carnitina, talvolta presente in forma di complesso qualora legata ad acido linoleico coniugato (CLA-Carnitina) per migliorarne l’assorbimento, magari combinata con altri fitoestratti (4).

La ricerca di sistemi di veicolazione ottimali e all’avanguardia è un aspetto molto importante per questa categoria di prodotti, perché ci si assicura che i funzionali scelti raggiungano il target ed esplichino al top la loro efficacia (3).

Frequente, è anche l’utilizzo di funzionali derivati da Fucus vesciculosus (Quercia marina), e Laminaria digitata, due alghe brune (4). Unica accortezza? Per il loro contenuto in iodio sono controindicati in caso di ipertiroidismo, se si è in terapia con ormoni tiroidei, in gravidanza o allattamento (3).

La degenerazione delle funzioni cutanee nelle zone colpite dal rilassamento cutaneo ed inevitabilmente, dagli inestetismi di cellulite e smagliature, determina anche un rallentamento del turnover epidermico che favorisce l’accumulo di cellule morte ed impurità a livello superficiale, riducendo ulteriormente l’ossigenazione dei tessuti (3). Un aiuto in più per migliorare l’aspetto della pelle lo apportano i leviganti superficiali come gli alfa-, beta-, o poli-idrossiacidi (AHA, BHA, PHA). Grazie alla loro blanda azione esfoliante, la superficie cutanea diventa più liscia, e la trama più omogenea, (4, 8) a beneficio della compliance da parte dei consumatori, in relazione alla percezione di funzionalità del trattamento.Le formulazioni vengono inoltre arricchite con ingredienti idratanti che ripristinano il film idrolipidico e migliorano le caratteristiche plasto-elastiche della pelle e le proprietà barriera per difendersi dalle aggressioni esterne di natura chimica, fisica, microbiologica, ambientale (3, 4)

Il risultato complessivo post-applicazione? Un effetto ridensificante del derma ed una migliore strutturazione della giunzione dermo-epidermica, di cui beneficiano tutti gli strati dell’epidermide.

La gamma di prodotti a disposizione è ampia: fanghi ad azione osmotica coadiuvati o meno da bende, guaine, o pantaloncini in qualità di dispositivi ausiliari, patch, scrub a risciacquo da usare sotto la doccia, oli, emulsioni fluide dalla texture leggera o gel a rapido assorbimento, creme termoattive, maschere bifasiche, mousse, spray, trattamenti in gocce, a volte modulati secondo il principio della cronobiologia (9,10). L’obiettivo è sincronizzarsi con i bioritmi cutanei, come fanno alcuni “superconcentrati” da applicare la sera prima di andare a dormire, quando la pelle è maggiormente ricettiva. Altri esempi sono i “cosmetici gemelli” ad azioni complementari, uno per la mattina ed uno per la sera (4).

La durata dei trattamenti rassodanti può variare. In media, è sufficiente all’incirca 1 mese, a fronte di 2 applicazioni giornaliere nella prima fase di trattamento, ed 1 applicazione al giorno nella fase di mantenimento, in base al prodotto scelto; il tutto, da ripetersi almeno 4 volte l’anno.

La costanza e buona volontà nel seguire le indicazioni di applicazione definite in etichetta premiano con un feedback positivo post-trattamento!


L’AIUTO COSMETICO

Il settore dei trattamenti rassodanti, al pari di quelli ristoratori del microcircolo indicati per ristabilire il benessere delle gambe stanche e pesanti, è quello che più di ogni altro offre largo spazio alle strategie combinate IN&OUT, vale a dire un cosmetico topico più un integratore alimentare (4).

È necessario premettere che, malgrado la comprovata efficacia di un determinato prodotto, l’intervento dermocosmetico può ridurre la visibilità di un inestetismo nelle zone affette, ma non essere pienamente risolutivo; del resto, talvolta, nemmeno ricorrendo ad interventi mirati di medicina estetica (laser, microdermoabrasione, etc.) (11,12,13, 8) si riescono a raggiungere i risultati tanto anelati. Per queste ragioni, sarebbe più corretto riferirsi ad un’azione preventiva.

Raccomandazioni speciali per le future mamme: considerando il notevole stiramento dei tessuti cutanei a cui si va progressivamente incontro con il passare dei mesi fino al termine, l’applicazione di un trattamento per prevenire la comparsa delle smagliature è consigliabile già a partire dal terzo mese su addome, fianchi e seno.

NUTRA-COSMESI COMBINATA IN&OUT

Riferimenti bibliografici

Cosa mettere nel beauty case per “difendere” le gambe dal caldo estivo? 

Alcuni trattamenti dermocosmetici, appositamente formulati per garantire sollievo e freschezza immediati, possono entrare a far parte di una “leg routine” quotidiana che aiuti a ridurre le sensazioni di pesantezza, gonfiore, e lentezza.  

Si tratta, generalmente, di prodotti in spray, gel, o emulsioni leggere, scorrevoli e a rapido assorbimento, che contengono ingredienti funzionali selezionati per le loro attività protettive e tonificanti su vene e capillari. (8)  

Diversi i meccanismi:  

  • Regolazione del tono vascolare, con l’obiettivo di “far fare ginnastica” alla muscolatura liscia delle pareti vasali; 
  • Protezione dell’endotelio dei vasi sanguigni; 
  • Stabilizzazione della permeabilità capillare; 
  • Attivazione e miglioramento del microcircolo; 
  • Attività eutrofica a livello di epidermide e derma.  

Alcuni esempi? Aloe vera, e mentolo rinfrescanti, amamelide, centella asiatica, edera, equiseto, frutti di bosco, gingko, ginseng, ippocastano, rusco (comunemente noto come pungitopo), e vite rossa, che contengono fitocomplessi costituiti da saponine triterpeniche e flavonoidi (3). 

Le saponine triterpeniche aumentano la resistenza delle pareti capillari e ne diminuiscono la permeabilità, favorendo di conseguenza il riassorbimento degli edemi e la riduzione del ristagno di liquidi intercellulari. Questa attività è sinergica con quella antiossidante dei flavonoidi, in particolare, glucosidi di rutina e quercitrina, kaempferolo, cumarine e tannini (3).  

Vale sempre la regola dell’applicazione con massaggio che parte dalla pianta del piede verso la caviglia, per poi salire verso il polpaccio e la coscia, in modo da favorire il ritorno venoso. (8) Buona idea conservali in frigorifero per un booster di freschezza.  

LEGS' ROUTINE A PROVA DI ESTATE

E se, nonostante avessimo seguito scrupolosamente tutti questi consigli riguardo le buone abitudini per prenderci cura delle nostre gambe, continuassimo a non percepire i risultati sperati? 

E se un solo prodotto non fosse sufficiente a ristorare le nostre gambe? 

Vi è più di un’alternativa dalla nostra parte per fugare i nostri dilemmi, peraltro legittimi, a riguardo. 

Infatti, in commercio, accanto ai classici prodotti cosmetici “all-in-one”, multifunzionali a rapido assorbimento (9), “must-have” perfetti per chi ha una vita frenetica e quindi poco tempo da dedicare ad una leg beauty routine completa ma non vuole comunque rinunciarvi, si aggiungono le cosiddette “combo”, ovvero un cosmetico ed un integratore alimentare in sinergia per un’azione locale e sistemica, tutta a beneficio del tono del microcircolo. 

La composizione di questi prodotti prevede usualmente la presenza di un pool di botanicals, ovvero estratti e preparati vegetali, derivati da meliloto, orthosiphon, finocchio, ed equiseto, che favoriscono il fisiologico processo di eliminazione dei liquidi in eccesso grazie alle loro ben nota azione drenante, oppure di natura polifenolica come i bioflavonoidi troxerutina (nota anche come vitamina P4, presente in tè, caffè, cereali, ma spesso estratta dai fiori di Sophora japonica) (10), esperidina, esperitina, e diosmina (abbondanti nei frutti del genere Citrus, quindi, gli agrumi) dall’attività flebotonica (11, 12, 13), ma anche vitamina C, necessaria per la sintesi del collagene, vitamina E antiossidante, ed oligoelementi essenziali. 

Possiamo dimenticare la bromelina? Questo interessante ingrediente non è
altro che una complessa miscela di enzimi proteolitici estratti da
polpa, buccia, ma soprattutto dal gambo dell’ananas, dalle comprovate proprietà diuretiche e drenanti, utilissime in caso di edemi, ritenzione idrica (14) e disfunzioni del microcircolo; per queste ragioni, può essere d’aiuto per la prevenzione ed il trattamento della cellulite. 

Scoperta nel 1891 dallo scienziato venezuelano Vicente Marcano, è la più studiata tra le proteasi derivate dall’ananas; tuttavia, è stato necessario molto tempo prima di riuscire ad isolarla e caratterizzarla (15, 16). 

La letteratura riporta numerose ricerche che dimostrano un effetto sinergico della bromelina in combinazione con trattamenti convenzionali per diverse condizioni patologiche (17, 18, 19, 20). 

Possiamo, infatti, trovarla nella formulazione di integratori, in associazione alla nattochinasi per promuovere il benessere cardiovascolare, alla curcumina per aumentare l’effetto antinfiammatorio, al mirtillo rosso per combattere la cistite, oppure alla papaina per migliorare la digestione. 

Kiwi, fico, e natto, un alimento giapponese ottenuto dalla soia fermentata, sono altre fonti di enzimi come actinidina, ficina, e nattochinasi, caratterizzati da un’attività simile alla bromelina (21, 22). 

È bene, però, ricordare che l’assunzione per via orale di un integratore alimentare debba sempre seguire il consiglio medico, e vada valutata caso per caso, specialmente se si ha una diagnosi pregressa di patologie cardiovascolari, o si è in regime di politerapia; solo così può essere un valido supporto al funzionamento del microcircolo, con il fine ultimo di donare sollievo e leggerezza alle gambe affaticate.  

A garantire efficacia e sicurezza di questi preparati si impegna anche il Ministero della Salute, che periodicamente rivede e aggiorna i livelli di assunzione pro-dose e pro-die raccomandati per ciascuno dei componenti presenti nelle formulazioni (23). 

Si va, ad esempio, dai 200 mg per la quercetina, ai 300 mg per quercitrina, rutina, spireoside ed esperitina, ai 600 mg per l’esperidina. Per la diosmina, invece, non è fissato un limite massimo. Nel caso di un complesso di flavonoidi la dose giornaliera massima consentita può essere pari ad 1 grammo (23). 

Per quanto riguarda la bromelina, clinicamente risulta essere adeguato un dosaggio di 500-2000 mg al giorno, suddiviso in 2 o 3 assunzioni preferibilmente lontane dai pasti. Talvolta, l’attività della bromelina viene espressa anche in GDU (gelatin digesting unit), un’unità che permette di conoscere la quantità di enzima attivo.  

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