Giulia Paladini

Founder di BE INDIE Community e del Podcast Beauty World from A to Z

Bio...

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La realtà degli Indie Brand nel mondo della cosmesi mi ha sempre incuriosita, ma non avevo mai avuto modo di approfondire. Finchè a marzo, partecipando agli Experience Lab di Exsence, mi sono imbattuta nella presentazione dal titolo “Be indie community: strengthening connections. Growing together in the world of beauty”. Era l’occasione che aspettavo, non mi sono persa una parola della relazione, tenuta con grande entusiasmo da Giulia Paladini, e nel contempo mi si è aperto un mondo. Non solo i Beauty Indie Brand italiani sono tantissimi, ma c’è chi ha pensato di unirli in una vera e propria Community, la BE INDIE Community, fondata dalla stessa Giulia Paladini.

Eccoci, quindi, ad approfondire l’argomento per Beauty Horizons proprio con Giulia, con la quale si è stabilità da subito una bella connessione.



Grazie Giulia per aver accettato l’invito, da dove ti è arrivata l’idea di fondare la Community? 

Tutto è iniziato grazie al mio Podcast, Beauty World from A to Z, il primo Podcast dedicato al settore della bellezza in Italia. Ho iniziato creando episodi dove davo consigli sui prodotti beauty e come eseguire la corretta skincare routine, ma dopo poco iniziano a comparire anche le prime interviste con le Founder di brand beauty indipendenti italiani. Queste realtà mi hanno incuriosita sin da subito per la loro filosofia e i loro valori quali la sostenibilità, l’innovazione, la trasparenza, l’inclusività e il made in Italy. Mi rendo conto molto presto che queste storie andavano raccontate, proprio perché rappresentano la diversità del panorama cosmetico Italiana e grazie alla voce dei Founder e il mezzo del Podcast, ho dato voce a decine di piccoli brand con grandi storie. Sempre di più avvertivo la necessità di fare incontrare queste realtà, e questa sensazione ha portato poi ad un’idea imprenditoriale concreta. I founder che ho intervistato mi confidavano che avrebbero voluto conoscere altri imprenditori che stavano facendo lo stesso percorso di creazione di un indie brand per affrontare insieme alcune sfide del mercato e imparare reciprocamente, facendo networking. Inoltre, molti Founder erano dei solo enterpreneur, gestendo a 360° il brand neonato e avendo difficoltà ad affidarsi a fornitori esterni, da qui nasce l’idea della formazione. Dall’unione di queste due esigenze, nel 2023 nasce BE INDIE Community, la prima community di networking e consulenza per brand beauty indipendenti in Italia.


Quale sono le difficoltà che incontra un brand indie?   

I Founder di brand beauty indie, che hanno intrapreso scelte aziendali coraggiose si trovano ad affrontare spesso un mondo complesso e un settore beauty ancora abbastanza tradizione, per quanto riguarda l’Italia. Alcune delle difficoltà che mi sono state riferite dai founder come più impattanti sono: trovare il produttore conto terzi che realizzi anche dei lotti piccoli, impresa non facile se ci si interfaccia con i big player del mercato, oppure trovare dei distributori che abbiano dinamiche più di nicchia, trovare consulenti nel mondo della comunicazione digitale, poter partecipare alle fiere del settore che hanno soglie di ingresso troppo alte a volte e molte altre ancora.


Quanto è importante la formazione per i Founder? 

La formazione che facciamo in BE INDIE Community a mio avviso è fondamentale, perché stimola la curiosità e l’approfondimento di diverse tematiche legate al proprio business. Abbiamo trattato argomenti come: regolatorio per il settore beauty, aspetti legali, servizi per le aziende, come gestire una campagna di influencer marketing, l’approccio sui social media e molto altro ancora. Ogni professionista che svolge la sessione di formazione per BE INDIE Community è verificato, nel senso che ha compreso a pieno le esigenze dei Founder di brand indie più o meno giovani e ha in mente le loro esigenze e disponibilità economiche per questa tipologia di servizi. La sessione di formazione dura circa 30 minuti e tutti i founder hanno poi l’opportunità di contattare i professionisti privatamente in un secondo momento per delle sessioni 1:1 a prezzi agevolati.


Perché iscriversi alla Community?

 I vantaggi di prendere parte a BE INDIE Community sono:

  • Possibilità di stringere relazioni tra i brand
  • Partecipazione a workshop ed eventi tematici di formazione
  • Partecipare a eventi di networking per farsi conoscere
  • Aver accesso a servizi esclusivi di consulenza con dei professionisti del settore


Quali sono i criteri per cui decidi di ammettere i Founder nella Community? 

Quando valuto le candidature di Founder di altri beauty brand italiani che desiderano entrare nella community, mi baso su 5 categorie: innovazione tecnologica, innovazione di prodotto, sostenibilità, filiera produttiva, comunicazione.

Quindi prima viene valutato se il brand candidato abbia del valore aggiunto in queste categorie e in un secondo momento viene valutato anche la volontà personale dei Founder di mettersi in gioco, di condividere la propria esperienza con altri Founder dello stesso settore.


Come cerchi i Founder o sono loro che cercano te?

Entrambe: io faccio regolarmente scouting di nuovi brand che mi incuriosiscono per alcune caratteristiche come la modalità di comunicazione, l’impegno per il sociale, la sostenibilità, l’innovazione e dopo aver approfondito per conto mio online, chiedo ai founder la possibilità di fare una chiacchierata per conoscerci meglio. Mi è capitato anche che i brand mi scrivessero perché incuriositi dalla Community e come nel primo caso chiedo sempre di organizzare una call conoscitiva per capire meglio se siamo allineati su tutti i fronti.


Quali sono le prossime iniziative in programma? 

Come Community nel settore Beauty siamo sempre attenti agli eventi del settore; quindi, sicuramente come prossimo evento in programma c’è la Milano Beauty Week alla quale parteciperemo come visitatrici, inoltre sto lavorando all’organizzazione di un evento prima della fine dell’anno, ma non posso ancora dire troppo.


Quali sono i traguardi e i desideri che vorresti realizzare per la community nei prossimi 5 anni?

Un grande goal sarebbe quello di partecipare con uno stand in collettiva alle fiere più importanti del mondo beauty, cito Cosmoprof in primis, ma anche altre più di nicchia come Experience Lab.

La presenza di diversi brand beauty indie all’interno di uno spazio dedicato a loro aiuterebbe moltissimo a valorizzare la produzione italiana e la filosofia indie agli occhi di un pubblico attento. Inoltre, essere insieme e uniti dimostra come anche in Italia ci possa essere collaborazione tra i brand e crescita reciproca.

Mi piacerebbe anche accompagnare nel percorso di crescita i brand neonati della Community che hanno necessità di un affiancamento per poter mostrare a tutto il mercato la propria luce e la propria unicità.

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MONICA NIZZARDO

Editorial manager

BEAUTY HORIZONS - TKS Publisher

I dati riportati rappresentano la fotografia del settore delle fragranze a livello mondiale (PWC report for IFRA) ed evidenziano come le fragranze siano la parte centrale di una value chain complessa che include sia i fornitori di materie prime che i produttori di prodotti per i consumatori: il valore creato è legato a doppio filo al successo operativo di questa filiera complessa. L’industria delle fragranze grazie alle attività produttive e di R&D apporta valore aggiunto alla filiera e contribuisce alla creazione di posti di lavoro la cui professionalità è unica nel settore.

Da notare è la percentuale degli investimenti in ricerca e sviluppo (8% del turnover) che testimonia come il settore sia da sempre teso verso un’innovazione che risponda alle esigenze normative, di sostenibilità, di tendenza. Grandi investimenti per lo sviluppo di processi sostenibili sono stati fatti sia per una consapevolezza dell’industria rispetto alle problematiche attuali sia per rispondere ad una preoccupazione specifica dei consumatori.

Di fatto l’industria delle fragranze può essere letta come moltiplicatore del valore creato dato che l’impiego di queste sostanze, anche in quantità limitate nei prodotti finiti, è capillare nei prodotti destinati ai consumatori.


Come è cambiato il ruolo delle fragranze nel tempo? 


La storia delle fragranze e del loro impiego è strettamente legata alla stessa storia dell’umanità.

Già al tempo dei Babilonesi nei giardini si coltivavano spezie ed erbe odorose per produrre olii, alimenti e farmaci. Molti avvenimenti storici sono direttamente legati all’impiego di fragranze, alle materie prime per produrle e al loro uso; basti ricordare Marco Polo ed i suoi viaggi in Cina e le guerre fra inglesi, olandesi, portoghesi per controllare le vie di importazione di molte spezie.

Fu la nascita della chimica moderna a rivoluzionare la produzione di profumi e fragranze. Grazie alla chimica analitica e di sintesi vennero riprodotte in grande quantità molecole che imitano il profumo tipico di fiori, foglie, bacche, preservando così le specie rare o a rischio di estinzione.

La produzione di fragranze si è poi notevolmente evoluta, arrivando a riprodurre sostanze finalizzate a coadiuvare l’ottenimento di un generale stato di benessere e contribuire a migliorare la qualità di vita dei consumatori.  


Il settore risulta sempre in crescita, nonostante l’inflazione e le difficoltà che le famiglie italiane stanno riscontrando, come se lo spiega? 


Prodotti per la pulizia della casa, l'igiene personale, la profumazione degli ambienti e della persona sono ormai diventati beni indispensabili per il benessere dei consumatori a cui difficilmente si rinuncia.

Le fragranze creano l’identità di ciascun prodotto, determinandone di conseguenza il successo commerciale.

La chimica delle fragranze, originariamente nata come attività di piccoli artigiani che utilizzavano tecniche basilari, si è trasformata gradualmente in un'industria globale in grado di innovarsi continuamente, per garantire sempre la sicurezza dei prodotti finali e la sostenibilità ambientale. La coerenza dimostrata dal settore in relazione ai bisogni profondi dei consumatori (sicurezza, salute, protezione, piacere) e la grande spinta all’innovazione ha contribuito a garantire stabilità al settore.   


Qual è la proiezione futura? Come si evolverà il mondo delle fragranze? 


Quello degli ingredienti per le fragranze è un mercato in crescita che sfrutta creatività, sostenibilità ed innovazione. Già oggi i consumatori sono attenti alla presenza di sostanze di upcylce (riciclo) nei prodotti: certamente le case profumiere che per prime riusciranno ad impiegare tali ingredienti, offrendo uno storytelling che tocchi il percorso di sostenibilità, saranno premiate dal mercato. Non dimentichiamoci poi dei social e del mondo virtuale che hanno notevole ripercussione sulla realtà: di questo si deve tenere conto, anche nello studio di nuove tendenze.

E poi c’è il continuo progresso della scienza che studia la relazione tra le fragranze e la pelle e gli effetti del profumo sul corpo e sulla mente e le cui scoperte vengono poi impiegate nel marketing olfattivo. Le fragranze che hanno come base le “neuroscienze” uniscono prestazioni funzionali al profumo: non è troppo lontano il giorno in cui i consumatori richiederanno fragranze personalizzate e disegnate per rispondere a bisogni specifici.

La capacità delle fragranze di impattare sul nostro cervello è ampliamente impiegata nello scent scaping- l’arte di usare un particolare profumo per creare un ambiente olfattivo particolare, inoltre è oggetto di studi specifici (Olfactive design Politecnico Milano) che indaga i territori olfattivi di luoghi, oggetti e materiali, compresa la sua evoluzione storica, immaginando nuovi scenari, creando nuove esperienze, in uno dei campi del Design meno esplorati ed emozionanti di tutti i tempi.


Le trasformazioni sociali stanno superando molti schemi: una volta il make up era solo al femminile (con il maschio che rubava nell’armadietto in casa), poi c’è stato il passaggio al Men’s Grooming, oggi, specialmente tra i giovani, non ci si pongono molti problemi in uso più disinvolto del make a prescindere dal genere. Premesso che ci sono comunque limiti oggettivi determinati da una diversità fisiologica delle pelli, si può parlare di nuovi scenari futuri del make up? 


L’inclusività è una macro tendenza legata alla società attuale, gli hashtag gender free e inclusivity hanno milioni di followers tra i giovani ed i meno giovani, in tutto il mondo. Parità di sessi e accettazione delle diversità. I miei clienti mi richiedono costantemente dei prodotti gender free in colori e textures. E’ una macro tendenza che persisterà.  


Una domanda finale: il mass market è dominato, si sa, dai grandi marchi storici che indossiamo in tutto il mondo. Quale è lo stato di salute dei piccoli produttori (in termini di dimensione aziendale non certo di valore che anzi, sono spesso laboratori di innovazione), delle realtà di nicchia? 


Le Indies brands fioriscono dappertutto in Europa e nel mondo, sono portatrici di novità, leggerezza, flessibilità. Inoltre, fenomeno importante, le piu innovanti sono rapidamente acquistate dai grandi marchi.  

Le indies rappresentano delle comunità ed è la comunità che fa evolvere il brand tramite i commenti sui networks. Quindi il legame e diretto e la risposta è rapida e accresce la fiducia. 

Ho realizzato uno studio che presentero’ al Luxe Pack a Monaco nell’edizione di ottobre 2022. Che rappresenta uno status mondiale delle novità tecnologiche proposte dalle Indies.  

E’ un mercato in crescita, legato alla ricerca di autenticità e personalizzazione.