STILI DI VITA E ALIMENTAZIONE

INFLUISCONO SULLA FERTILITÀ?

LE SCELTE GIUSTE PER CONCEPIRE

Per affrontare un viaggio delicato ed emozionante come la maternità, quella macchina perfetta che è il corpo umano merita di essere tirata a lucido. Non è solo un problema di età, troppi chilometri spesso non garantiscono viaggio sicuro, ma è sempre più chiaro che occorre avere un assetto equilibrato, i giusti componenti, solo i pesi necessari e ben distribuiti. Negli ultimi decenni, buona parte della popolazione mondiale è nettamente in sovrappeso, scivolando sulla soglia di un'obesità che numerosi studi confermano avere una rilevante incidenza sulle varie fasi di una possibile gravidanza. Tra le donne in sovrappeso risulta triplicato il rischio di essere infertili o subfertili e i tempi per rimanere incinta, naturalmente o con fecondazione assistita, si allungano. Ma non basta. L'obesità porta con sé un rischio accentuato di aborti, parti prematuri, morte perinatale, difetti congeniti alla nascita, diabete gestazionale, ipertensione, preeclampsia e necessità di ricorrere al taglio cesareo, con possibile conseguente aumento di altre complicanze (1, 2, 3, 4). È dimostrato che ad un eccesso di peso corrisponde un calo nella risposta alla stimolazione ormonale ed anche un peggioramento della qualità dell'ovocita e dell'embrione (1, 3, 5). I problemi iniziano infatti proprio nella cellula uovo, un patrimonio di cui ogni donna dispone in numero limitato e non rigenerabile. Gli ormoni steroidei in eccesso prodotti dal tessuto adiposo ne alterano il metabolismo riducendone la capacità di formare un embrione in grado di impiantarsi e dare una gravidanza (2). Svantaggi che rispetto a una donna normopeso, una donna obesa si porta dietro anche nei processi di procreazione medicalmente assistita. Uno studio condotto su 1.950 donne alla ricerca di una gravidanza ha dimostrato che ad ogni 5 chilogrammi di incremento del peso corporeo corrisponde un aumento del 5 per cento del tempo necessario al concepimento (6). Da un altro lavoro, effettuato in Danimarca su un campione di quasi 65.000 donne in sovrappeso o obese, è emerso che la gravidanza è arrivata con una media di 2,84 giorni di ritardo in più per ogni chilo in eccesso rispetto al peso ideale (7).

IMPORTANZA DEL PESO

Ma c'è peso e peso, e non tutto il cibo è di ostacolo alla maternità, anzi. Se l'eccesso di chili ci spinge in zone a rischio, la composizione di ciò che mangiamo può influire sulle nostre possibilità di concepimento. Svariati studi hanno dimostrato che le probabilità di avere una gravidanza possono migliorare seguendo un'alimentazione di tipo mediterraneo (8, 9, 10, 11, 12). Al contrario, l'aumento nel consumo dei carboidrati ad alto indice glicemico può incidere in negativo sull’ovulazione (13). A confortare l'idea che anche in questo campo una alimentazione sana conviene ci aiuta uno studio delle abitudini alimentari di oltre cinquemila donne, i cui tempi per ottenere una gravidanza si allungavano di pari passo con una riduzione del consumo di frutta e un aumento di quello dei fast food (14). Le sorprese più interessanti vengono da una ricerca condotta in Iran su un campione di donne pronto ad iniziare un percorso di procreazione medicalmente assistita nei successivi tre mesi. Nel gruppo di potenziali mamme che erano state strettamente affiancate durante tutto il percorso da un nutrizionista si sono registrati miglioramenti sensibili in termini di sviluppo embrionale e gravidanza. Ancor più degno di nota è tuttavia il fatto che in questo gruppo sono aumentate anche le percentuali di donne rimaste incinta in modo naturale, senza dover dunque arrivare alla provetta, rispetto al gruppo di aspiranti mamme che aveva ricevuto solo generici consigli alimentari (15).

DIETA E FERTILITÀ

Nel corso degli anni la scienza si è preoccupata di confermare quello che a prima vista sembra solo un consiglio di buon senso: abitudini di vita lontane dagli eccessi non contribuiscono solo al benessere della persona, ma possono incidere anche sulla capacità di una donna di ottenere una gravidanza e portarla a termine. Ad oggi, un consolidato numero di studi dimostra per esempio che la percentuale di donne infertili è decisamente maggiore tra le fumatrici (16). Molteplici studi dimostrano come il fumo può aumentare significativamente i casi di aborto spontaneo, tanto nei casi di concepimento naturale quanto in quelli ottenuti attraverso un percorso di fecondazione assistita (17-19). Per non parlare della correlazione con le gravidanze extrauterine o degli effetti nocivi del fumo passivo, equiparabili - in termini di riduzione delle capacità procreative come per la salute del nascituro - a quello attivo (20-21).

GLI EFFETTI DEL FUMO

Se è dunque fondamentale non fumare, non meno importante è rimanere lontani dalle bevande alcoliche. Numeri chiari in questo senso arrivano da una review che raccoglie 19 studi che hanno coinvolto 98.657 donne in età riproduttiva: già assumere una quantità modesta di alcol, meno di 12,5 grammi al giorno (un’unità alcolica equivale a 12 g di alcol, che corrisponde alla quantità presente in un bicchiere di vino da 125 ml, una birra da 330 ml oppure in una porzione di superalcolico da 40 ml) significa ridurre dell'11% la fertilità nella donna (22). Superando questa soglia il calo di fertilità si spinge fino al 23%. Nel dubbio, meglio non stappare nessuna bottiglia, almeno fino al termine della gravidanza.

IL CONSUMO DI ALCOL

Sulla salute riproduttiva possono incidere anche gli effetti di un abuso di caffeina. Per le donne che desiderano concepire, l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare raccomanda di rimanere entro le classiche due tazzine al giorno. Un eccesso di caffeina, presente anche in altre bevande come gli energizzanti, abbassa i livelli di estrogeni circolanti (23, 24). Caffè e caffeina contengono inoltre numerose altre sostanze bioattive tra cui lignani e isoflavonoidi, entrambi appartenenti alla famiglia dei fitoestrogeni, che hanno possono agire come interferenti endocrini data la loro grande affinità per il recettore degli estrogeni, interferendo sulla salute riproduttiva (25).

L’ABUSO DI CAFFEINA

In questo quadro non può mancare un certo livello di attenzione sull'attività fisica: le donne che la praticano in modo regolare, con un peso regolare, hanno tassi di gravidanza più elevati, 39% contro 16%, e migliori percentuali di bambini nati, 24,4% contro il 7,4% (26). Anche in questo caso però, vanno limitati gli eccessi: allenarsi in modo troppo intensivo significa disperdere energie, con un impatto diretto sulla funzionalità ovarica.

E PER FINIRE: L’ATTIVITÀ FISICA

La ricetta, non miracolosa ma promettente, per aumentare le possibilità di successo nella ricerca di una gravidanza è dunque quella di combinare un sano stile di vita con una alimentazione corretta. L'obesità è quasi sempre il risultato derivante da abitudini alimentari insalubri e da una vita sedentaria. Ci sono studi che confermano l'incidenza positiva di una corretta alimentazione sullo stress ossidativo, infiammazione e insulino-resistenza, tratti tipici dell'obesità che, se ridotti, possono aumentare le possibilità di ottenere una gravidanza (8, 9, 10, 11, 12). Una strada che ha portato ad apprezzare l'importanza della dieta mediterranea nel possibile successo nella ricerca della maternità, sia per vie naturali che attraverso trattamenti medici per la cura dell’infertilità. Si tratta infatti di un regime alimentare con una grande capacità di ridurre l'effetto ossidante - riconosciuto come penalizzante per fecondazione, sviluppo embrionale ed impianto (27; 28) - grazie all'elevato consumo di cereali integrali, frutta verdura, pesce e olio d'oliva.


Dunque, in caso di ricerca di una gravidanza, è fortemente consigliato:

  • Mantenere il proprio peso corporeo intorno a valori di indice di massa corporea (BMI; Body Mass Index) compresi tra 18 e 24 (normopeso);
  • Seguire uno stile alimentare sano: aumentare il consumo di carboidrati integrali a scapito di quelli semplici, scegliere proteine di alto valore biologico come pesce, ricco anche di importanti acidi grassi essenziali, carni bianche e uova di qualità, consumare grassi buoni (ad esempio olio extravergine di oliva, avocado, frutta secca), garantire un giusto apporto di fibra da frutta e verdura, limitare il consumo di latticini, eliminare il consumo di prodotti industriali e di cibi spazzatura;
  • non bere alcolici;
  • non fumare e cercare di evitare l’esposizione al fumo passivo che può essere nocivo quanto il fumo attivo. Questo non solo aumenta la probabilità di concepimento e di portare a termine la gravidanza ma contribuisce a tutelare la salute della mamma e quella del futuro nascituro, riducendo di gran lunga il rischio di morte in culla (Sids) (29);
  • limitare il consumo di caffeina giornaliero a 200mg, pari a 2 caffè al giorno, così come raccomandato dall'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) per le donne che desiderano concepire, prestando attenzione non solo alle tazzine di caffè ma anche agli altri prodotti che possono contenere caffeina come gli energy drinks.;
  • praticare un’attività fisica moderata.

QUINDI COSA FARE?

L’impatto della nutrizione sulla fertilità e lo sviluppo embrionale è ormai oggetto di studio da diversi anni. Da qui emerge l’esigenza di una nuova figura di Biologo nutrizionista, specializzato nell’accompagnare le coppie durante il percorso di riproduzione sia naturale che medicalmente assistito. A Roma, presso l’Università degli studi “Sapienza” è nato il primo Master Universitario di II livello che si occupa di Nutrizione e Riproduzione Umana, con lo scopo proprio di formare biologi nutrizionisti specializzati in questo ambito.

Le dott.sse Fabozzi e Minasi, embriologhe e biologhe nutrizioniste, sono tra i docenti del suddetto master.

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NUTRIZIONE E FERTILITÀ

GEMMA FABOZZI1           MARIA GIULIA MINASI2

1GeneraLife | Italia

2Villa Mafalda | Italia

Bio...

Gemma Fabozzi, embriologa e responsabile area Nutrizione del centro di medicina della riproduzione GeneraLife di Roma, co-fondatrice del centro per la salute della donna B-Woman.



Maria Giulia Minasi, embriologa responsabile laboratorio del centro di medicina della riproduzione Villa Mafalda di Roma, biologa nutrizionista fondatrice della impresa individuale LaVITAminaSI per la nutrizione umana.