Cristiana Giussani 

Metodologa della ricerca clinica 

SIMeF 

Italia 


La crisi economica dovuta al Covid-19 ha visto crescere le vendite del canale farmacia di particolari classi di integratori alimentari. il consumo di vitamine è aumentato del 47%, mentre quello delle difese immunitarie del 68% e per i disturbi del sonno del 23%. Questi i dati di New Line Ricerche di Mercato. In lieve calo rispetto al 2019 sono il canale parafarmacia e GDO mentre è esploso il canale delle vendite online che segna un +87,5%.

Spesso l’integratore viene scelto e assunto dal consumatore senza il consiglio del medico o del farmacista e altrettanto frequentemente il paziente non riporta al medico quale sia l’uso che ne sta facendo anche quando c’è l’assunzione contemporanea di farmaci.

D’altra parte, è anche vero che spesso il farmacista e/o il medico non vengono messi in grado di riconoscere quali integratori siano realmente adatti al proprio paziente e quali no, o che il medico sottovaluti la capacità di alcune sostanze vegetali di interferire nei processi fisiologici.

Visto tutto questo SIMeF si propone di rispondere a queste esigenze con un progetto che si affianchi a quanto già in essere e previsto dal Ministero della Salute e dai vari organi competenti, ciò a tutela del consumatore e come guida per gli esperti del settore e aziende.


Silvana Maini ne parla con la Dott.ssa Cristiana Giussani, metodologa della ricerca clinica SIMeF. 


Prima di parlare del progetto NutraCheck-Up, il Check-Up dell’integratore alimentare, le chiedo di fare una breve presentazione di SIMeF (società Italiana di Medicina Farmaceutica) all’interno della quale nasce il progetto. 


La Società Italiana di Medicina Farmaceutica, SIMeF che vede come presidente in carica la Dr.ssa Marie George Besse è un’associazione scientifica senza fini di lucro, nata come SSFA nel 1964, ha aggiornato il suo nome nel 2018 per meglio essere in accordo con l’evoluzione della Ricerca Clinica ed allargare i suoi orizzonti. Ne fanno parte circa 1000 soci, provenienti dall'industria farmaceutica, da società di ricerca a contratto, organismi pubblici e strutture ospedaliere ed istituzionali e da liberi professionisti. Tra le sue attività propone formazione e informazione scientifica e professionale. A tal fine mantiene contatti con Istituzioni pubbliche e private nell’ambito della ricerca, con varie Università italiane e con altre società scientifiche a livello nazionale ed internazionale.

La contraddistingue un’organizzazione operativa rappresentata da dodici gruppi di lavoro dedicati a specifici argomenti quali appunto quello degli Integratori Alimentari e Alimenti Funzionali (IAAF).

Promuove la divulgazione di notizie e l’aggiornamento scientifico a mezzo della propria rivista on line “Il Giornale della SIMeF” e collaborando con testate di settore di partner esterni.   


Cosa vi ha portati al progetto NutraCheck-Up? Come si è formato? Ce lo può descrivere? 

  

Il progetto NutraCheck-Up nasce nel 2015 su impulso del GDL IAAF in conseguenza all’esigenza di prendere in esame un settore in grande sviluppo come quello del consumo di integratori alimentare che vede l’Italia anno su anno confermarsi primo mercato in Europa. Frequentemente il singolo gestisce in totale autonomia l’assunzione di questi prodotti senza consultare il proprio medico o il farmacista affidandosi sempre più al canale on-line. Inoltre il mondo delle aziende del settore alimentare è molto differenziato, si va dalle grandi aziende farmaceutiche a piccole realtà locali con standard qualitativi e commerciali molto diversificati. NutraCheck- Up si prefigge di fare libera informazione, di offrire formazione e dare maggiore chiarezza sui processi, lavorando insieme alle aziende, alle istituzioni ed agli specialisti per il bene dei consumatori.


Come è composto e come è organizzato il vostro gruppo di lavoro?


Il nostro GDL è composto prevalentemente da liberi professionisti, dirigenti e dipendenti di aziende del settore e professori universitari. Le competenze del gruppo spaziano a 360 gradi nel nostro settore e variano dall’allestimento dei prodotti al controllo di qualità, allo sviluppo scientifico e alla comunicazione scientifica e commerciale.


Come si esplica, state già raccogliendo dati e adesioni ? come “funzionerà”, mi passi la semplificazione, nella pratica? Che tempiste prevede?


Per realizzare gli obiettivi di NutraCheck-Up il gruppo opera le seguenti attività:

  • Organizza momenti di incontro per raccogliere opinioni e suggerimenti e per promuovere i risultati emersi durante lo stato di avanzamento del progetto.
  • Implementa questionari specifici indirizzati alle diverse categorie coinvolte; Il lavoro svolto sul questionario rivolto ai farmacisti ha già visto la sua pubblicazione con dati molto interessanti. Ora stiamo raccogliendo le risposte al questionario rivolto alle aziende che può essere completato entrando sul nostro sito.
  • coinvolge di volta in volta panel di esperti in grado di affiancare e supportare il gruppo non solo dal punto di vista dei contenuti ma anche e soprattutto per assicurarne l’integrità scientifica e l’eticità.

Visti i recenti limiti imposti dalla pandemia abbiamo dovuto convertire gli incontri in presenza in webinar e per il 2021 abbiamo organizzato un corso di formazione che ha visto svolgersi già 4 dei 6 eventi online programmati sui più vari argomenti, dalla qualità alla stabilità, all’armonizzazione alla biodisponibilità degli integratori, i prossimi toccheranno due argomenti decisamente odierni: il futuro della cannabis e dei suoi derivati e la nuova classe di integratori alimentari "i postbiotici". 


La normativa internazionale nei confronti di questi prodotti non è armonica, paesi diversi hanno normative diverse. Come superare questo ostacolo. 


In realtà i regolamenti e le direttive UE sono armonizzati, ma il recepimento, l'interpretazione nonche l'attuazione in uno Stato membro sono sotto la responsabilità nazionale, con conseguenti differenze nelle posizioni legali dei prodotti botanici. È abbastanza comune che lo stesso prodotto botanico possa essere venduto in un paese europeo come integratore alimentare (FS) mentre in un altro paese lo stesso prodotto possa essere un medicinale di origine vegetale (HMP). Secondo la Prof. Anna Rita Bilia che ha da poco tenuto un webinar per il nostro gruppo su questo argomento, si auspica che il quadro giuridico in vigore venga rivisto senza possibilità di interpretazione da parte dei singoli stati e che dovrebbero essere applicate regole di mercato chiare per tutti i prodotti di frontiera, HMP e cosmetici, dispositivi medici e integratori alimentari contenenti estratti vegetali.


Le prospettive aperte dalle tecnologie “4.0”, l’evoluzione della cosiddetta intelligenza artificiale, prospettano un futuro nel quale la tecnologia ci è particolarmente vicina: un esempio preso dalla cosmetica che volutamente estremizzo: oggi abbiamo app che al mattino ci suggeriscono di spalmarci sul viso una protezione solare con un certo valore di protezione. E’ pensabile arrivare a qualcosa di simile anche per quanto riguarda gli integratori alimentari ? NutraCheck-up è prevede passi anche in questa direzione?


Sicuramente qualche passo in tal senso già si vede, soprattutto nelle tecniche di marketing e comunicazione rivolti alle nuove generazioni che non sono raggiungibili utilizzando i canali tradizionali di informazione, è un argomento che ci sta molto a cuore e sul quale stiamo lavorando.