IL RUOLO DEGLI Ω-6 ED Ω-3

NEL CONTROLLO DELL’IPERTRIGLICERIDEMIA

E NELLA CASCATA INFIAMMATORIA

OMEGAs

Il fenomeno dell’allungamento della vita media, iniziato a partire dagli anni ’70, ha definito nuove richieste, sempre più pressanti, da parte della società al mondo della medicina.

Molti, dopo aver aggiunto anni alla vita, sono desiderosi di aggiungere “vita agli anni”, nel tentativo di spostare sempre più l’orologio biologico da quello anagrafico, senza però, essere disposti ad adottare stili di vita e comportamenti idonei a realizzare tutto ciò. Tanto è vero che, in una società in cui sono cambiati i valori tradizionali, il cibo ha perso la sua funzione nutrizionale, per assumere quella di elemento di aggregazione e gratificazione.

Ne consegue che mangiamo molto più del dovuto, determinando nel nostro organismo uno stato di stress energetico, prodromico ad una generale infiammazione metabolica. Risultato di tutto ciò, è un quadro di salute sociale in cui crescono sempre più le patologie dismetaboliche che portano ad un invecchiamento precoce ed una morte prematura.

    INTRODUZIONE

    Dai nostri studi sui rimedi per l’ipertrigliceridemia, siamo stati in grado di individuare una serie di sostanze capaci non solo di ridurre i valori di VLDL nel sangue, ma allo stesso tempo di generare sostanze endogene capaci di ridurre lo stato di infiammazione generale.

    È noto, che il recupero delle VLDL nel sangue, avviene tramite captazione di queste ultime ad opera di proteine trasportatrici degli acidi grassi, dette FATP prodotte per attivazione di recettori citosolici PPARα, ad opera di PUFA, quale ad esempio l’Acido Arachidonico.

    È uso comune, nella cura delle prime fasi dell’ipertrigliceridemia, utilizzare integratori alimentari a base di miscele di PUFA ω-6 ed ω-3, al fine di stimolare una maggiore produzione di proteine FATP.

    Tuttavia, questa supplementazione se non ben bilanciata nel rapporto ω3-ω6, è capace di promuovere parallelamente uno stato di infiammazione metabolica, in quanto dai PUFA ω-6 si formano agenti pro-infiammatori, quali le prostaglandine, mentre dai PUFA ω-3 agenti antinfiammatori, quali le resolvine.

    Si comprende così, come un rapporto sbilanciato in PUFA ω-6, tipico della dieta occidentale, possa generare uno stato di infiammazione metabolica prodromica di varie patologie quali diabete, ipertensione, malattie dermatologiche ed obesità.


    Partendo da tale assunto, abbiamo deciso di intervenire nel controllo della ipertrigliceridemia, non più somministrando miscele di PUFA ω-3 ed ω-6 quali, EPA, DHA, AA, già preformati, ma di utilizzare i loro precursori quali acido α-linolenico (ALA) per gli ω-3, ed acido alfa-linoleico (LA) per gli ω-6, sfruttando la capacità del nostro organismo di trasformare questi ultimi, attraverso le elongasi specifiche, nella corretta quantità di EPA-DHA ed AA, necessarie alle esigenze metaboliche richieste, senza avere elevate quantità di AA, capace di incrementare la cascata pro-infiammatoria. (Ref 1, 2, 3, 4, 5, 6).

    IL RUOLO DEGLI Ω-6 ED Ω-3 NEL CONTROLLO DELL’IPERTRIGLICERIDEMIA E NELLA CASCATA INFIAMMATORIA

    Fonte: Myers et al. Climate Change and Global Food Systems: Potential Impacts on Food Security and Undernutrition. 2017.

    Fonte: Myers et al. Climate Change and Global Food Systems: Potential Impacts on Food Security and Undernutrition. 2017.

    FABRIZIA GUERRA

    Università degli Studi di Napoli Federico II | Italia

    Bio...

    Fonte: Myers et al. Climate Change and Global Food Systems: Potential Impacts on Food Security and Undernutrition. 2017.

    Fonte: Myers et al. Climate Change and Global Food Systems: Potential Impacts on Food Security and Undernutrition. 2017.

    Una attenta analisi delle fonti vegetali disponibili, ci ha permesso di evidenziare che nei semi di Chia (Salvia Hispanica) è contenuta in un rapporto di 4:1, una elevata quantità di ALA precursore di ω-3, a fronte di una bassa quantità di LA precursore di ω-6.


    Studi farmacocinetici hanno mostrato che, somministrando in una capsula gastroresistente, una miscela oggetto di uno specifico brevetto (TrigoNorm®) a base di semi di Chia criomicronizzati e Vitamina E, è possibile ottenere un elevato assorbimento intestinale, evitando anche fenomeni di perossidazione dei PUFA presenti.

    In questo modo il notevole apporto di ALA, precursore di ω-3, permette di ribilanciare il rapporto ω-3/ω-6 della dieta e di ristabilire un giusto equilibrio tra produzione di Prostaglandine proinfiammatorie e Resolvine antinfiammatorie.


    Chiaramente, i PUFA biosintetizzati dai precursori ALA ed LA, sono anche in grado di attivare i recettori PPARα, inducendo una maggiore espressione di FATP capaci di ricaptare dal sangue le VLDL circolanti, riducendo così i valori di trigliceridemia (Ref 7, 8, 9, 10, 11).



    SEMI DI CHIA: RIEQUILIBRA LO STATO INFIAMMATORIO FISIOLOGICO DEL TUO ORGANISMO 

    A conferma di ciò, un trial clinico, condotto su 150 persone, ha permesso di evidenziare che l’assunzione giornaliera di due capsule gastroresistenti del nutraceutico contenente 500 mg di semi di Chia criomicronizzati e Vitamina E, è in grado di ridurre mediamente i valori di trigliceridi nel sangue di ben il 27,50%, laddove le comuni miscele di PUFA in commercio raggiungono al massimo valori compresi tra il 10 e il 15%. (Ref 12, 13)

    IL TRIAL CLINICO 

    I risultati di quest’ultimo aspetto sono riportati in uno studio, pubblicato su “Journal of Functional Foods”, ed il nutraceutico utilizzato rappresenta un valido esempio per riconsiderare alcuni aspetti della medicina occidentale che, molto spesso, invece di favorire il recupero dell’omeostasi fisiologica attraverso l’incremento di sostanze endogene capaci di promuovere tutto ciò, preferisce l’ausilio di farmaci capaci di spegnere i sintomi di squilibri fisiologici, senza però ripristinare un naturale e biologico equilibrio omeostatico. Alla luce dei dati ottenuti, il nutraceutico brevettato a base di Semi di Chia e Vitamina E, può essere considerato un rimedio naturale ed efficace per il controllo dei livelli lipidici plasmatici, con rilevanza clinica nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, ma anche un prodotto estremamente innovativo per ristabilire e mantenere l’equilibrio omeostatico dei processi infiammatori nei vari distretti del nostro organismo. (Ref 12, 13)

    LO STUDIO