Bio...

Paola Perugini1,2


1. Università di Pavia

2. Direttore Scientifico, 

Etichub (spin-off Univ. PV)

3. Marketing Specialist, 

Etichub (spin-off Univ. PV)

1. Università di Pavia

2. Direttore Scientifico, Etichub (spin-off Univ. PV)

3. Marketing Specialist,  Etichub (spin-off Univ. PV)

Camilla Grignani3

Bio...

SOS - Storie di Ordinaria Sostenibilità

Con questa rubrica vogliamo raccontare l’evoluzione delle nuove metriche di sostenibilità fornendo spunti costruttivi di riflessione che riguarderanno di volta in volta tutte le fasi di sviluppo del prodotto cosmetico.

Riferimenti bibliografici

Le risorse marine sono una fonte ampiamente disponibile e promettente di composti unici con potenziale cosmetico. Tra queste, le alghe rappresentano un vero tesoro presente nelle acque del nostro pianeta che sta guadagnando sempre più attenzione come risorsa sostenibile e rinnovabile.


RACCONTAMI DI PIÙ SU QUESTI ORGANISMI

In base alla loro colorazione e alla loro classificazione, le alghe possono essere classificate in tre gruppi: Rhodophyta (rosse), Phaeophyceae (marroni) e Chlorophyta (verdi) con una varietà globale di micro e macro alghe stimata in oltre 164.000 specie, di cui circa 9800 sono “seaweed”. La capacità di fotosintesi, unita al carattere rinnovabile e ad un eventuale ridotto contributo economico per la loro crescita, sottolinea generalmente un loro impatto positivo a livello ambientale.


DA UN PUNTO DI VISTA COSMETICO, CHE APPLICAZIONI POSSONO AVERE?

Ai molteplici vantaggi ambientali si aggiungono svariati effetti benefici come ingredienti funzionali per la cura della pelle. La loro varietà e versatilità consente di ottenere diversi composti bioattivi di interesse, in linea con la richiesta esponenziale di ingredienti di origine naturale. Questi composti possono essere utilizzati come additivi e attivi nella formulazione di cosmetici. In particolare, dalle alghe si possono ottenere polifenoli, polisaccaridi, proteine, peptidi, aminoacidi, lipidi, vitamine e minerali, responsabili di tutte le proprietà biologiche. Di conseguenza, i componenti delle alghe possono essere utilizzati sotto l’aspetto funzionale come addensanti, gelificanti, emulsionanti ed ancora texturizzanti, coprendo davvero un’ampia gamma di azioni potenziali.


L’UTILIZZO DI ALGHE È UNA TENDENZA GIÀ AMPIAMENTE IN ATTO A LIVELLO GLOBALE?

La ricerca sull'attività biologica dei composti delle alghe è progredita in modo significativo, ponendo l'accento su una loro applicazione estensiva e trasversale su più settori. Oggi, l'Europa stessa è uno dei maggiori importatori mondiali di alghe, la cui domanda è destinata a crescere ancora per raggiungere i 9 miliardi di euro nel 2030. Le alghe, infatti, oltre alla ricchezza da un punto di vista nutrizionale e applicativo in campo alimentare, farmaceutico, energetico e industriale, possono anche svolgere un ruolo cruciale come protagonisti di un sistema 'nature positive', mitigando l'impatto delle attività umane sugli ecosistemi, su cui il vecchio continente vuole puntare e per cui stanno nascendo diversi progetti.

QUINDI STIAMO PARLANDO DI SOSTENIBILITÀ?

Esattamente! Le macroalghe, in particolare, hanno la capacità di assorbire anidride carbonica dagli oceani alleviando le pressioni dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi marini, oltre a dissipare gli impatti delle onde e prevenire il fenomeno dell’erosione costiera. Possono anche assorbire i nutrienti in eccesso e altri materiali organici e quindi supportare la lotta all’inquinamento acquatico, giocando un ruolo nella mitigazione del fenomeno dell’eutrofizzazione costiera. Inoltre, la possibilità di valorizzare i flussi di rifiuti industriali e le fioriture algali le rende una materia prima interessante, a basso costo e appunto rinnovabile che l’industria cosmetica non vuole lasciarsi scappare.


IMMAGINO CI SIA ANCHE ALTRO…

Il mondo delle alghe è davvero variegato. Se i punti menzionati finora si rifanno perlopiù ad alghe autoctone o gestite in acquacolture controllate, sono anche altri gli ambiti da esplorare. Sto pensando, ad esempio, agli aspetti di valorizzazione delle specie invasive di alghe. Ciò potrebbe contribuire all’ottenimento di nuovi ingredienti gestendo al contempo il ripristino degli ambienti interessati dall’invasione, sempre in sinergia con lo sviluppo di metodi di estrazione sostenibili e rispettosi dell'ambiente, come da richiesta del mercato.

D’altro canto, lo sappiamo: le alghe molto spesso possono crescere in ambienti in cui non sono native, e questo può portare a una serie di conseguenze. Quando le alghe si introducono in ecosistemi a cui non apparterebbero naturalmente, possono andare ad alterare l'equilibrio naturale dell'ambiente e proliferare in maniera eccessiva, con un cambiamento del sistema ospitante. L’eccesso, inevitabilmente, può condizionare negativamente altre forme di vita acquatica. Ciò può portare alterazioni della biodiversità, causando squilibri ecologici significativi. Va anche precisato che il loro controllo può essere difficile una volta che si sono stabilite invasivamente in un ambiente, richiedendo interventi costosi e a lungo termine. Pertanto, puntare sulla processazione di questa tipologia di alghe potrebbe generale un duplice vantaggio: ottenere risorse di valore mentre si controlla e gestisce un potenziale cambiamento della biodiversità locale.


TUTTO BELLO MA IMMAGINO COMUNQUE CI SIANO CRITICITÀ…

La produzione standardizzata di ingredienti cosmetici derivati dalle alghe si confronta con sfide significative legate alla riproducibilità. Infatti, la composizione chimica delle alghe varia in base a diversi fattori, quali specie, condizioni ambientali di coltivazione e periodo di raccolta. La variabilità delle condizioni marino-ambientali influisce sulla qualità degli estratti algali, generando eventualmente incertezze nella riproducibilità dei diversi lotti. Per questo, visto che le alghe dipendono da condizioni ambientali specifiche, come temperatura, luce e nutrienti, mantenere una produzione costante e standardizzata può risultare complesso. Nonostante questo inconveniente, gli sforzi di ricerca e sviluppo stanno cercando di superare questa sfida. Ci sono, infatti, tecnologie emergenti e processi di coltivazione controllata che stanno progressivamente migliorando la stabilità e la qualità delle alghe trattate, garantendo una produzione più coerente. Una sfida aperta che sembra molto promettente per il futuro…