Il 14 ottobre 2020 la Commissione Europea ha pubblicato la CSS ovvero la strategia per la sostenibilità delle sostanze chimiche. Tale strategia fa parte del progetto zero-pollution ambition per un “toxic-free environment”, che è a sua volta un caposaldo del Green Deal europeo.


I 5 pilastri della CSS possono essere così riassunti: innovazione per sostanze chimiche sicure e sostenibili, quadro normativo più forte che affronti le questioni più urgenti legate ad ambiente e salute, semplificazione e consolidamento del quadro normativo, conoscenza completa sulle sostanze chimiche e volontà di essere d’esempio per una corretta gestione della chimica a livello globale.


Questi intenti, che sono assolutamente condivisibili, sono però stati declinati in 56 azioni che in breve tempo andranno ad impattare il mondo della chimica così come lo conosciamo e che spesso non tengono conto della realtà.


Voglio a questo punto ricordare che gli ingredienti cosmetici sono sostanze chimiche a tutti gli effetti e sottoposti quindi sia ai Regolamenti/Direttive che riguardano le sostanze chimiche che al Regolamento Cosmetico e beneficiano quindi di un quadro normativo molto rigoroso a completa tutela della sicurezza della salute dei consumatori.


Il Regolamento Cosmetico in vigore, ovvero il 1223/2009, stabilisce con estrema chiarezza nei suoi allegati gli ingredienti che è possibile utilizzare e a quali concentrazione mentre il SCCS (ovvero il Comitato Scientifico per la Sicurezza del Consumatore) formula pareri sui rischi connessi all’uso di sostanze chimiche presenti in prodotti non alimentari. Gli allegati vengono aggiornati costantemente grazie agli Omnibus Act. La CSS ha previsto una revisione del Regolamento Cosmetico ove si vorrebbe applicare tra le altre cose il principio di un approccio generico al rischio per usi non essenziali. Il Regolamento UE 2023/1545 ha inoltre introdotto 56 nuovi allergeni da indicare sull'etichetta dei prodotti cosmetici.


Detto questo, non vorrei sembrare prosaica e fare un semplice elenco assimilabile alla lista della spesa, ma trovo che sia fondamentale per ciascuno di noi capire quali altre legislazioni ci impatteranno in un futuro non troppo lontano. E’ prevista (anche se non nel programma di lavoro del 2024 della Commissione Europea) la revisione REACH che implicherà: registrazione polimeri, fattore di allocazione per le miscele (MAF), nuovi requisiti di informazione anche per le sostanze a basso tonnellaggio, nuove categorie di SVHC, riforma del processo di autorizzazione e restrizione, approccio generico al rischio, revoca del numero di registrazione per i dossier non conformi, commissione di test da parte delle Autorità, semplificazione della comunicazione lungo la supply chain, ruolo e fondi per ECHA, introduzione concetto uso essenziale.


In ambito REACH ricordiamo il Regolamento (UE) 2023/2055 del 25 settembre 2023

recante modifica dell’allegato XVII per quanto riguarda le microparticelle di polimeri sintetici ovvero le cosiddette microplastiche.


Molti ingredienti cosmetici sono ottenuti partendo da olio di palma/palmisto e derivati e dovranno affrontare il Regolamento (UE) 2023/1115 del 31/05/2023 sulle materie prime associate a deforestazione. E giusto per non farci mancare nulla è prevista anche la revisione del regolamento CLP che riguarda la classificazione, etichettatura ed imballaggio di sostanze e miscele. Tramite Atti Delegati si sono modificati gli allegati I, II, III e VI del per inserire le nuove classi di pericolo, ovvero Interferenti endocrini (ED) per la salute umana e l'ambiente, Persistente Bioaccumulabile e Tossico (PBT) e molto Persistente e molto Bioaccumulabile (vPvB), Persistente Mobile e Tossico (PMT) e molto Persistente e molto Mobile (vPvM). La Commissione ha inoltre introdotto una nuova definizione di sostanza multicostituente e un nuovo approccio per classificare le stesse simile a quello che si impiega per classificare le miscele, usando cioè dati dei costituenti disponibili per classi di pericolo CMR, ED, PBT,vPvB, PMT, vPvM. Il test sulla sostanza in sé potrà servire solo per confermare la classificazione riguardante tali endpoint e non potrà portare a declassificare.


Il 5 dicembre il Parlamento europeo ed il Consiglio hanno raggiunto l’accordo provvisorio sul nuovo Regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (ESPR), proposto dalla Commissione europea il 30 marzo 2022. Tale Regolamento prevedere la creazione di un “passaporto digitale del prodotto” che dovrebbe, nelle intenzioni, aiutare a compiere scelte più sostenibili. Nel 2024 è inoltre prevista l’adozione della direttiva sui Green Claims e del nuovo Regolamento Detergenti.


Ma alla fine cosa possiamo fare per essere pronti ad affrontare le sfide del futuro?

Faccio mia la frase di Kissinger che il nuovo Presidente di Federchimica ha usato nella sua relazione di insediamento: "A ogni punto di svolta, l’umanità avrà tre opzioni: limitarla, collaborare con essa, o rimettersi completamente ad essa”. Per collaborare occorre conoscere ed essere presenti a tutti i tavoli e in tutte le associazioni, la nostra adesione e partecipazione attiva sono l’unico modo per cercare di guidare il nostro futuro che deve essere sostenibile ma anche realizzabile, altrimenti non ci potrà essere alcun futuro.

Le future sfide legislative
per i produttori di ingredienti cosmetici