Editoriale

Carla Scesa

Direttore responsabile

TKS Publisher

Italia

Oggi il mondo intero si trova davanti a scelte importanti per assicurare la sopravvivenza dell’uomo.


La scienza è al primo posto in questa importante sfida di innovazione e anche la cosmetologia, scienza dell’uomo, ne affronta da tempo le varie problematiche: da una oculata scelta di ingredienti, alla formulazione di prodotti sicuri ed efficaci, dalla loro produzione all’utilizzo finale. Il mondo della bellezza è oggi definibile come il mondo del benessere globale, in cui l’uomo si riconosce e si re-inventa nel corso dell’intera vita. Dai piccolissimi che, fin dalla nascita, devono essere aiutati a costruirsi un sistema cutaneo di protezione verso il sole, l’ambiente, le aggressioni microbiche; agli adolescenti, quando la tempesta ormonale genera squilibri cutanei che spesso creano ansie e insicurezze. Conosciamo tutti il fiorire su viso e spalle di brufoli e acne, ma anche smagliature indelebili su cosce e glutei: un fenomeno in recente aumento anche nei maschi, da prevenire con una opportuna attenzione cosmetologica. Si continua poi negli anni della giovinezza con una cosmesi che diventa anche strumento di successo sociale per uomini e donne, sia attraverso il make up che la cura di pelle e capelli. Ecco infine la maturità, quando i capelli diventano bianchi e si hanno cedimenti e discromie cutanee. Ma è possibile creare una nuova forma di bellezza: attraverso il fascino nato dalle emozioni di un’intera vita, che rimarrà nel ricordo di figli e nipoti.


Il mondo cosmetico è quindi sempre vicino all’uomo, offrendoci aiuto e soluzioni.


Oggi gli ingredienti presentano una forte crescita nel green, poiché si va dalla ricerca di sostanze di origine naturale, provenienti da culture di tutto il mondo e tramandate da realtà talora antichissime che hanno studiato i segreti della natura: dal mare alle piante spesso sconosciute al mondo occidentale. Abbandonati ormai da tempo i derivati animali, nasce una nuova selezione di sostanze attive, prodotte con sofisticate tecniche di ingegneria genetica e di biotecnologia, che rispettano l’ambiente e riescono a selezionare il cuore attivo della natura. Una “natura” coltivata in appositi reattori, studiandone i contenuti chimici con grande rigore metodologico e tecniche analitiche che arrivano all’interno stesso delle strutture cellulari, fino a riconoscerne il DNA. Le cellule staminali sono un tipico, interessante esempio, insieme all’acido jaluronico: un principio attivo che costituisce una pietra miliare della bellezza umana e che è stato prodotto per sintesi biotecnologica alla fine degli anni ’70, diventando una delle maggiori scoperte nel mondo della bellezza. Molti altri esempi si potrebbero citare attraversando la chimica dei biopolimeri e le nuove strutture dei peptidi, che rappresenteranno sempre più un fondamentale sviluppo dell’interfaccia tra i sistemi biologici e il benessere umano.


La pelle (soprattutto i suoi meccanismi cellulari e i processi cutanei che ne derivano) viene studiata in vitro, con colture di cellule, cuti ricostituite, monitoraggio delle reazioni immunitarie e delle biostimolazioni derivanti dalla scelta formulativa dei prodotti cosmetici. In particolare, stanno cambiando le textures, sempre più sensoriali, per modulare la risposta attraverso i neurotrasmettitori cutanei che si affiancano ai più noti siti olfattivi. Si genera così benessere, attivando una efficacia cosmetica che inizia dall’aspetto esteriore, ma coinvolge sempre più la sfera della psiche.


Sono formule complesse, quelle dei nuovi cosmetici, prodotte con processi attenti all’ecosistema e alla sostenibilità ambientale. C’è quindi una grande attenzione al controllo delle emissioni di gas, ai consumi energetici, al controllo e riduzione dell’acqua di processo, fino alla più recente attenzione verso i materiali di packaging, per la protezione dell’ambiente dall’inquinamento da materiali plastici non biodegradabili. Ed ecco uscire dagli stabilimenti di produzione una nuova cosmesi eco-sostenibile ed efficace, di cui tuttavia il consumatore finale non riesce a cogliere il grande lavoro tecnologico e l’impegno scientifico che ne hanno reso possibile la creazione.


Tra i grandi protagonisti della ricerca cosmetologica dei nostri giorni, non possiamo dimenticare l’acqua: la base della vita sulla terra e la base della nostra salute e bellezza. Un’acqua che rappresenta il filo conduttore di tutte le tappe dello sviluppo cosmetico. Un’acqua da proteggere e da conservare, senza inquinamenti e senza sprechi: dal momento della purificazione degli ingredienti naturali fino alla produzione delle centinaia di migliaia di cosmetici finiti e al loro utilizzo quotidiano da parte di miliardi di persone in tutto il mondo. Dall’acqua nascono nuovi cosmetici che si trasformano sulla pelle quali le memory creams, detergendo e struccando senza risciacquo ma al tempo stesso idratando la pelle, attivandone le auto capacità di equilibrio e protezione: dalla stimolazione nella produzione di collageno e glicosoaminoglicani nel derma, alla riparazione della barriera epidermica dai danni dovuti all’età, alla fotoesposizione e all’inquinamento ambientale.


La sfida che Covid 19 ci ha lanciato per la sopravvivenza della specie umana e della nostra forma di civiltà è una sfida che interessa da vicino la scienza cosmetica, come ricerca del nuovo al servizio del benessere.


La cosmesi del futuro, la sua grande presenza in rete, l’apporto scientifico delle nuove discipline, ne stanno trasformando il ruolo sociale: da “arte del bello” a strumento del “benessere psico-fisico”. Nel momento dei lock down, dell’allontanamento sociale, della lunga permanenza in smart working, l’utilizzo personalizzato di cosmetici e uno sguardo allo specchio sono in grado di aumentare l’autostima, combattere stress e demotivazione, promuovere creatività e gioia di vivere.

La cosmetica:
il nuovo al servizio del bello e del benessere