Qual è il termine migliore quando si parla di contrastare i segni del tempo sulla pelle? 

“Antiage” farebbe intendere una cosmesi che lavora sull’evitare l’invecchiamento; mentre “Ageless” indica un miglioramento della pelle nel rispetto della propria età. Quindi come si può mantenere tale armonia? 

Fermo restando che la genetica è la “cornice” dalla quale non si esce, ciò che maggiormente influenza l’invecchiamento della pelle è determinato dallo stile di vita personale.  

Per quanto riguarda la skincare passeremo in rassegna alcune forme delle vitamine A, B, C che hanno interessanti azioni quali: accelerare il ricambio cellulare, ridurre la comparsa di iperpigmentazioni, supportare la produzione di collagene, elastina e riparare certi danni cutanei, tipici del fotoinvecchiamento. 

ANTIAGE O AGELESS?  

La retinaldeide o retinale, fa parte della famiglia dei retinoidi, noti sia per l’azione “anti-invecchiamento” sulla pelle, ma anche per alcuni effetti indesiderati come irritazione, pelle desquamata e sensibilità al sole. La famiglia dei retinoidi comprende diverse forme chimiche, alcune usate solo in campo medico-farmaceutico come l’acido retinoico ed i suoi derivati (Tretinoin, Isotretinoin), ed altre in ambito anche cosmetico come il retinolo ed i suoi derivati (Retinol, Retinyl-palmitate, Retinyl-acetate) ed ultimamente anche il retinale (Retinaldehyde)

In generale, i retinoidi costituiscono parte integrante di qualsiasi beauty routine per le azioni cutanee quali (Rif. 1,2,3,4,5):

  1. contrastare la degradazione di collagene ed elastina, soprattutto a livello di derma papillare, per una pelle più tonica
  2. velocizzare il turnover cellulare, per una superficie più liscia e levigata
  3. schiarire le iperpigmentazioni sia tramite maggior “esfoliazione cutanea” ma anche tramite un meccanismo che consente una migliore e più uniforme distribuzione della melanina, per un colorito della pelle più omogeneo
  4. ridurre al minimo la formazione di comedoni, utile per il trattamento di pelli impure ed acneiche
  5. aiutare la riparazione cutanea dai danni provocati dai raggi UV per l’azione antiossidante

Rispetto all’acido retinoico, che è la forma più efficace ma anche più irritante, come si collocano gli altri derivati?

Se ipotizzassimo una “scala dei retinoidi” per indicare, in ordine di efficacia cosmetica crescente, come si rapportano i diversi retinoidi, potremmo indicarli nel seguente modo:

retinyl palmitate e acetate -> retinol -> retinaldehyde o retinal -> retinoic acid

Questo significa che il retinale, a differenza del retinolo, è la forma cosmetica più vicina all’acido retinoico e quindi più efficace, ma senza gli effetti irritanti dell’acido retinoico sopra citati. Il retinale, per poter agire efficacemente a livello topico, viene prima metabolizzato dai cheratinociti e poi convertito in acido retinoico. Perciò costituisce un'ottima alternativa ai prodotti a base di retinolo in quanto più indicato per i tipi di pelle sensibile. È più comune nei sieri, ma può essere trovato anche in prodotti come creme per gli occhi e prodotti per la notte.

Nella maggior parte dei casi, la concentrazione di retinaldeide è compresa tra lo 0,05% e lo 0,1%, poiché concentrazioni più elevate potrebbero causare irritazione a chi ha la pelle sensibile. (Rif. 1)


Il retinale ha mostrato un’interessante azione antimicrobica verso P.acnes e S. aureus, tanto da essere ben consigliato anche nei trattamenti per l’acne perché favoriscono l’eliminazione dei comedoni maturi, riducono le formazioni di micro-comedoni ed esercitano effetti antinfiammatori (Rif. 3,4,5).

Infine esiste l’alternativa vegana al retinolo, nota come bakuchiol, derivato da semi della pianta erbacea Psoralea corylifolia. Da sempre usato in medicina cinese ed ayurvedica, è stato da poco reso noto dalla rivista British Journal of Dermatology (Rif. 6) per le interessanti azioni sulla produzione di collagene ed elastina, sul ridurre lo stress ossidativo e sull’azione antimicrobica, in particolare del P.acnes. Questo estratto vegetale ha azione ancora più delicata sulla pelle e merita ulteriori approfondimenti per scoprire tutto il suo potenziale. Ad oggi mancano ancora studi sia sul bakuchiol come ingrediente che “bakuchiol vs retinol” per poter capire quali dei due è più efficace (Rif. 6)

RETINALDEIDE O RETINALE (INCI: RETINALDEHYDE O RETINAL) 

BERENICE SCARABELLI          

Docente di cosmetologia & scrittrice | Italia


Bio...

La vitamina B ha interessanti azioni sulla pelle non solo se assunta come alimento od integratore, ma anche se applicata topicamente. Agisce prevalentemente sulla barriera epidermica, andando a migliorare la tonicità della pelle e a schiarire le macchie. In particolare (Rif. 7,8):

  1. Riduce le rughe e linee sottili della pelle, per l’aumentata differenziazione dei cheratinociti e del turnover cellulare e per l’incremento della produzione di collagene ed elastina. L’azione antiossidante è volta a ritardare il deterioramento cellulare causato dal danno ossidativo a seguito di raggi solari e della luce blu.
  2. Schiarisce le macchie cromiche tipiche della pelle fotoinvecchiata, soprattutto l’ingiallimento che deriva a seguito di reazioni ossidative tra proteine e zuccheri.
  3. Schiarisce gli arrossamenti e couperose per l’aumentata sintesi di ceramidi. Questo significa maggior idratazione (e riduzione della TEWL) ma anche aumentata resistenza agli agenti esterni
  4. Schiarisce le macchie da iperpigmentazione poiché rallenta il trasferimento dei melanosomi ai cheratinociti (Rif. 9)

Nei cosmetici, la nicotinamide è principalmente formulata a una concentrazione dal 4 al 5% e viene utilizzata per alleviare l'invecchiamento cutaneo come rughe, elasticità e la pigmentazione della pelle. Può essere combinata con i retinoidi e l’acido ascorbico oppure usata da sola per pelli sensibili che non tollerano i retinoidi.

NIACINAMIDE O NICOTINAMIDE

La vitamina C o acido ascorbico è una vitamina idrosolubile molto nota in dermatologia (Rif. 10) per la forte azione antiossidante e per la capacità di bloccare i ROS durante l’esposizione a raggi UV. La vitamina C funziona meglio se in presenza di molecole quali ad esempio glutatione, vitamina E, SOD, acido ferulico, ma anche tirosina e zinco.

Le sue azioni cosmetiche sono:

  1. Forte azione antiossidante e perciò contribuisce alla fotoprotezione cutanea
  2. Schiarente melanico perché interagisce con gli ioni rame nel sito attivo della tirosinasi inibendone la sua azione e quindi diminuendo così la formazione di nuova melanina
  3. Azione tonificante per la stimolazione della produzione di collagene, sia qualitativamente che quantitativamente su pelli giovani ma anche invecchiate. La vitamina C stabilizza le fibre di collagene e ne impedisce la loro degradazione.
  4. Promuove l’integrità della barriera cutanea perché promuove la differenziazione dei cheratinociti e ne previene la perdita di acqua (Rif. 11)

Il punto debole dell’acido ascorbico è la sua instabilità soprattutto all’ossigeno dell’aria: essendo molto suscettibile all’ossigeno, tende ad ossidarsi. Le aziende sono in continuo studio per trovare metodi di stabilizzazione della vitamina C senza però dover rinunciare all’efficacia.

La forma cosmetica ascorbil fosfato è maggiormente usata sia perché più stabile sia perchè viene facilmente assorbito dalla pelle. Tuttavia il fattore limitante per l'assorbimento è il suo rilascio dal veicolo e non la velocità di diffusione attraverso lo strato corneo come si potrebbe supporre. (Rif. 10)

Sono in corso ricerche approfondite per studiare microsfere, nanoparticelle e microemulsioni multistrato per la somministrazione topica graduale.

Attualmente l’ultima formulazione di nuova generazione è quella che vede l’acido ascorbico ed il glutatione coniugati a particelle submicrometriche d’oro. Questo speciale carrier non solo rende la formulazione più stabile ma anche più assorbibile dalla pelle (Rif. 12)


In conclusione il mix di queste tre preziose vitamine A, B, C non deve mai mancare nei cosmetici che promuovono l’azione di contrastare i segni del tempo.

ASCORBIC ACID

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