CAPELLI E COSMETICI:

IL PUNTO DI VISTA DELLA

TRICOLOGIA DERMATOLOGICA

HAIR CARE

I capelli: ambasciatori della nostra immagine di bellezza, che spesso vengono trattati come fossero inerti ed insensibili steli da acconciare nella maniera che più ci soddisfa, magari torcendoli con il calore. In realtà ogni capello è un organulo completo, perfettamente integrato nella cute dove alberga e vive subendo le influenze metaboliche ed ormonali dell’intero organismo. Derivano embriologicamente dall’epidermide e come questa sono costituiti da cheratinociti che realizzano però la proteina di base, la cheratina, in maniera diversa, arrotolandola in una doppia elica che rende ragione della loro differente consistenza e resistenza. Le cellule, che nascono nello strato basale della papilla ascendono verso la superficie, ricevendo dai melanociti il loro pigmento, la melanina, che darà loro il colore. Incontrano nella loro ascesa il sebo prodotto dalla ghiandola sebacea, a loro connessa, e sono circondati, soprattutto a livello della papilla, da vasi e nervi che li rendono il più importante strumento di sensibilità della pelle. Quando fuoriescono alla superficie con un’inclinazione diversa da etnia ad etnia, rimangono solo tre strati a comporre il fusto, che dall’esterno all’interno sono: cuticola, corteccia (dove sono contenute fibre e pigmento) e midollo (non sempre espresso).

STRUTTURA E FUNZIONI DEL CAPELLO

I capelli vivono nel cuoio capelluto dove ricevono nutrimento ed ossigeno. Questa regione cutanea è infatti molto vascolarizzata proprio per irrorare i capelli e per consentire la traspirazione termo-regolatrice. La sua particolare costituzione la espone spesso allo sviluppo di problemi particolari, anche su predisposizione genetica. La forfora ne è la principale dimostrazione ed affligge gran parte della popolazione, con un’espressione crescente che va dal semplice disturbo estetico al sintomo di malattie come la psoriasi. E' causata soprattutto da una micro infiammazione focale e dall’aumentata presenza della Malassezia furfur, lievito che scompone il sebo e lo rende irritante, aumentando così l’infiammazione. Proprio il sebo, insieme ad un più vasto stato infiammatorio e ad una più abbondante presenza di microflora micotica, caratterizza la dermatite seborroica, forse la dermatosi più diffusa tra tutte. In questi casi desquamazione e rossore sono molto evidenti e si estendono anche al di fuori del cuoio capelluto. Paradossalmente queste alterazioni, talora anche molto evidenti, incidono poco sulla vita dei capelli perché non ne determinano la cosiddetta “caduta”, anche se condizionano notevolmente l’immagine della persona e l’aspetto dei capelli. Purtroppo, altre volte il cuoio capelluto, è invece sede di vere e proprie malattie della pelle che si localizzano in questa zona e che possono determinare quelle alopecie note come “cicatriziali” che non permettono la ricrescita dei capelli. Un cuoio capelluto sano è dunque indispensabile anche alla salute dei capelli.

PRINCIPALI ALTERAZIONI CUOIO CAPELLUTO 

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Molte condizioni possono alterare la fisiologia del follicolo pilifero e con essa la salute e l’aspetto del fusto capillare. È importante sottolineare che, ad esclusione di quelle forme di debolezza acquisita del fusto, per aggressioni da cause esterne come una cosmesi ed acconciature improprie, la fragilità dei capelli deriva per lo più da alterazioni del ciclo fisiologico pilare. Queste possono produrre vere e proprie alopecie come la calvizie o alopecia androgenetica che insieme al telogen effluvium o all’alopecia areata configurano i maggiori quadri delle “alopecie disfunzionali”. In tutte queste condizioni i capelli si indeboliranno, diverranno sottili, cadranno in maggior quantità rispetto alla norma. A volte anche eventi stressanti e diete esagerate ledono il ciclo di crescita del capello, orientandolo verso la fase finale (telogen), e/o accorciando la sua fase di crescita (anagen), producendo sul fusto del capello sempre lo stesso risultato. Un fusto fragile, che addirittura si spezza quando ci si pettina, lo incontriamo anche nelle alopecie da frattura del pelo come la tricoressi nodosa o la sindrome dei capelli impettinabili. Qui un’alterazione delle fibre cheratiniche crea nodosità o rende la superficie dei capelli irregolare e meno resistente. Ma anche i trattamenti cosmetici impropri, come lo styling realizzato ad alte temperature o le decolorazioni troppo aggressive e tanti altri trattamenti a fini estetici, possono portare pian piano ad una maggior fragilità del fusto dei capelli. Perfino un’igiene mal condotta, una contaminazione ambientale eccessiva per lo smog che sui capelli si deposita, un’insolazione eccessiva, tutte queste cause possono condurre ad una maggior fragilità dei capelli.

IL FUSTO DEL CAPELLO PUÒ DIVENTARE FRAGILE 

Questi prodotti sono i guardiani dell’aspetto e della salute dei nostri capelli. Tuttavia ancora oggi molti luoghi comuni ne condizionano l’uso e quindi la validità. Lavare i capelli, non li fa cadere anche se ancora oggi molti presumono che lavaggi frequenti possano portare ad una eccessiva caduta. Questo in parte è motivato dal fatto che quando si fa lo shampoo si raccolgono molti capelli. È vero, ma ciò è dovuto al fatto che l’azione meccanica della frizione e trazione esercitata sui capelli con il lavaggio, fa sì che quei capelli, ancora trattenuti nel follicolo pilifero ma prossimi alla caduta, vengano portati via in quel momento. In altre parole cadrebbero comunque nei giorni successivi in maniera certamente meno evidente. Se allora ci si abitua ad una frequenza costante di lavaggio, vedremo che man mano non cadono più tanti capelli durante lo shampoo. Un lavaggio frequente rimane il modo migliore per trattare la seborrea del cuoio capelluto, al contrario di quanto qualcuno ritenga perché non è vero che lavare i capelli li fa re-ingrassare. Anzi, non detergendoli in modo opportuno, si accumula diventando un pabulum di crescita micotico-batterica. Ogni 72 ore circa il re-ingrassamento dei capelli raggiunge il suo massimo in accordo con la maturazione delle cellule sebacee che lo producono. Se 100 colpi di spazzola fanno bene per il loro presunto effetto di stimolare la crescita dei capelli, in realtà evitare traumi al fusto del capello utilizzando un buon balsamo dopo lo shampoo, sicuramente lo rende più lucente e pronto ad essere adeguatamente acconciato, proteggendolo da insulti meccanici.

SHAMPOO E BALSAMO PER IL BENESSERE DEI CAPELLI 

La caduta dei capelli, soprattutto l’alopecia androgenetica, rimane un problema molto diffuso e grandemente sentito che interessa uomini e donne. Nonostante tutti gli sforzi ancora oggi solo due farmaci sono ammessi legalmente per trattare la caduta dei capelli: minoxidil e finasteride. Non scevri di effetti collaterali e caratterizzati da difficoltà nella loro applicazione o assunzione, non sempre raggiungono lo scopo desiderato. Ad essi si associano così nel trattamento una “miriade” di altri prodotti, dalle lozioni capillari agli integratori alimentari. I dermatologi utilizzano con convinzione tali prodotti per i loro pazienti perché, privi di quegli effetti collaterali tipici dei farmaci, consentono di coadiuvare la loro terapia medica per l’alopecia che stanno trattando. Il principio guida di tali prodotti è quello di fornire ai follicoli piliferi quelle sostanze di cui i capelli stessi sono costituiti o di intervenire su quei meccanismi che condizionano l’espressione del ciclo pilare in maniera fisiologica senza produrre effetti secondari. L’utilizzo di sostanze topiche dotate di capacità antiandrogene, soprattutto perché interferiscono con l’enzima convertitore di tali ormoni nelle cellule del follicolo pilifero (5-alfa-reduttasi), trovano vasto impiego nelle lozioni capillari, ma anche negli integratori alimentari. In quest’ultimo caso bisogna però porre attenzione a chi vengono somministrati perché forse non adatti nell’adolescenza o alle donne in gravidanza. Sostanze revulsivanti come il nicotinato di etile ed altri, vengono impiegati per aumentare l’apporto plasmatico ai follicoli piliferi, a cui si cerca anche di far giungere, insieme all’uso degli integratori, altre sostanze come gli aminoacidi solforati (cistina, cisteina etc.) necessari per la realizzazione dei fusti capillari. Anche vitamine, glicosaminoglicani e peptidi specifici, trovano impiego in queste lozioni.

I PRODOTTI PER RIDURRE LA CADUTA DEI CAPELLI 

Se da un lato molto si può fare per la salute dei capelli man mano che la tricologia medica pone loro attenzione, non possiamo trascurare però il loro aspetto estetico e le richieste di miglioramento di questo desiderio irrinunciabile per uomini e donne. Ma tingere i capelli…fa male? Ecco un altro grande problema che ancora viene dibattuto anche nell’ambito della comunità scientifica. Sebbene le tinture siano realizzate con sostanze indubbiamente molto reattive ed in grado di per sé di esplicare attività mutagena o cancerogena, il livello di esposizione dell’individuo nell’ambito di un uso razionale e corretto di questi prodotti, non sembra costituire un rischio concreto di sviluppare patologie ad esso connesse. L’eventuale sviluppo di reazioni allergiche non rappresenta una connotazione delle tinture come “prodotti dannosi”, visto che l’allergia di per sé è possibile per tantissime sostanze ed è legata alla predisposizione genetica individuale. Il margine di sicurezza (MoS) dei singoli ingredienti utilizzati nelle tinture è tale da rendere il loro impiego sicuro, forse anche, sebbene in maniera attenta e limitata, per quei pazienti che (magari in seguito a terapie oncologiche) abbiano sperimentato un incanutimento dei loro capelli e abbiano un grande bisogno di migliorare il loro aspetto e la loro qualità di vita. Comunque, se si ha un problema di capelli, è sempre utile rivolgersi dapprima al dermatologo e poi sottoporre la propria capigliatura ai trattamenti estetici, evitando soprattutto “il fai da te”.

APPROCCIO A TINTURE E PERMANENTI IN SICUREZZA