COSMETICA SOLIDA:

UNA CONCRETA

OPPORTUNITÀ SOSTENIBILE

NUOVE FORMULAZIONI

Il tema della Sostenibilità Ambientale resta un soggetto di primaria importanza nello scenario globale della cosmetica e si sta assistendo a una moltiplicazione di proposte in tal senso, che vanno dalla semplice presenza di ingredienti di origine naturale nel formulato, alle certificazioni conseguite sui prodotti (come ad esempio NaTrue e Cosmos), piuttosto che ad approvazioni derivanti da Istituti specializzati che attestano l’ecocompatibilità dei vari formulati, passando poi per i materiali di packaging improntati alla riduzione dell’impatto ambientale. 

Vi è il rischio che in questa caleidoscopica serie di proposte, fra loro molteplici e diverse, il consumatore possa apparire un po’ confuso, a tratti scettico se non addirittura reso indifferente da megafoni che sembrano far apparire tutto “naturale”, tutto “unico”, tutto “enviromentally correct”; peccato che invece, in molti casi, tali proposizioni si rivelino meri esercizi di marketing con tanta comunicazione emotiva e poca scienza fattuale! 

STRUTTURA E FUNZIONI DEL CAPELLO

Un ruolo rilevante – anche se non decisivo di per sé – ricopre la “product form”, ovvero quel connubio tra formulazione e packaging che porta davvero un prodotto a far capolino nei meandri della vera innovazione, lasciando così un po’ da parte il puro esercizio commerciale. 


Un esempio è rappresentato dalla cosiddetta “waterless technology”, cioè dalla soluzione di formulazioni cosmetiche ottenute in fase solida, sostanzialmente prive cioè di acqua di processo e con un’elevata concentrazione di principi attivi, da diluire opportunamente in fase applicativa con l’impiego semplicemente dell’acqua corrente: una soluzione “do it yourself” che permette anche di adattare alla propria pelle il preparato e renderlo così ancora più efficace e personalizzato. 


Vi sono molteplici esempi di formulati “waterless” che vanno dai semplici prodotti lavanti (body wash e shampoo, ma anche balsami e alle maschere per capelli) fino ai più sofisticati prodotti skin care (maschere viso, booster antiage, struccanti, ecc.) e che - da un punto di vista tecnologico – spaziano da ben note soluzioni “syndet”, oggi elaborate e realizzate quasi completamente con ingredienti di origine naturale, a nuove product-form, come capsule cosmetiche contenenti in forma concentrata gli attivi, o come anche tabs compresse, entrambe le forme da diluire opportunamente in modo tale da creare in situ il prodotto desiderato. 


Sebbene queste soluzioni possano di primo acchito apparire come “di nicchia” e magari un po’ complesse, esse tuttavia costituiscono una risposta chiara, specie rivolta a coloro che aspirano a soluzioni dove il packaging è fortemente ridotto e privo di elementi plastici (un semplice cartoncino o tutt’al più un astuccio basta a contenere i preparati) e che guardano a offerte realmente compatte e concentrate, derivanti anche dal mondo professionale. 

PRINCIPALI ALTERAZIONI CUOIO CAPELLUTO 

EDIZIONE SPONSORIZZATA DA:

In maggior dettaglio, ad esempio, le capsule, realizzate in pullulano e contenenti gli attivi più svariati in forma di polvere micronizzata, offrono la possibilità di realizzare numerose formulazioni “ready to go”  che vanno dall’acqua micellare struccante a maschere di bellezza in gel dalle proprietà antiage, piuttosto che purificanti o anche idratanti, a seconda del target di riferimento: queste soluzioni offrono peraltro un impatto ambientale davvero minimizzato e possono essere anche corredate da ingredienti costituenti a sua volta derivanti dagli scarti di lavorazioni primarie, prima fra tutte dallo scarto alimentare, un tema di rilievo nella comunità scientifica in questi tempi.  


In tale modo si determina un’adesione totale al tema della Sostenibilità Ambientale, non solo per aspetti meramente formulativi o di packaging ma anche di scelta diretta degli ingredienti, quali sottoprodotti di altri impieghi e non per questo meno preziosi, poiché potenzialmente ricchi in sostanze quali polifenoli e antociani dallo spiccato effetto antiossidante e quindi antietà. 


Questi naturalmente sono solo degli esempi, ma che offrono uno spunto di come la cosmetica si possa presentare al “Tavolo Verde” con proposte autenticamente credibili, sostenibili e all’avanguardia e non soltanto con i consueti compromessi”,  dove prevale una bella etichetta la cui ispirazione “green” dovrebbe spingere il consumatore a una scelta eticamente consapevole e in realtà costituisce solo uno specchietto per le allodole e magari un’occasione (visti i tempi) per posizionare il prodotto a scaffale a un prezzo più “sostenibile” (per l’Azienda però!). 


Il mondo delle certificazioni di conseguenza dovrebbe pertanto evolversi e abbracciare contesti autenticamente innovativi e più ampi e non rimanere legato a logiche fondamentalmente basate sulla scelta degli ingredienti in base alla loro origine, secondo una lista predisposta: ciò che conta infatti è l’insieme di packaging e formula in una forma di prodotto che deve contenere in sé la risposta ambientale più adeguata e autenticamente ecosostenibile. 

IL FUSTO DEL CAPELLO PUÒ DIVENTARE FRAGILE 

La cosmetica ha così di fronte due principali vie di sviluppo nell’ambito della “Green Tech”: quella più tradizionale che conserva grosso modo le abitudini correnti e si focalizza su aspetti eminentemente legati alla natura delle sostanze (ivi incluso il tipo di plastica, con una preferenza naturalmente per la plastica riciclata PCR) e una - realmente alternativa come la “waterless technology” in tutte le sue forme - che porta a riconsiderare in modo significativo i gesti quotidiani ma che sicuramente offre un impatto più rilevante in termini di  innovazione, con una focalizzazione particolare sui temi dell’assenza di superfluo e della minimizzazione dello spreco in un’ottica di completo riciclo.

SHAMPOO E BALSAMO PER IL BENESSERE DEI CAPELLI