GAMBE LEGGERE IN ESTATE?
SI PUÒ!

Bagni nell’argilla, getti d’acqua calda e fredda alternati ad intervalli regolari stile Kneipp, fanghi, scrub, e bendaggi drenanti, impacchi, pediluvi, poggiapiedi o cuscini ergonomici, camminate a piedi nudi, e altro ancora: cosa non si fa per cercare un po’ di beneficio e liberarsi dalla sensazione di pesantezza alle gambe in estate. Gesti semplici da compiere quotidianamente, anche in vacanza, che possono apportare un sollievo più o meno duraturo, aiutandoci ad affrontare meglio le giornate. Infatti, già a partire dalla primavera, il sopraggiungere di temperature più miti, insieme all’incremento dell’attività fisica svolta all’aperto, mette a dura prova la circolazione linfatica e sanguigna che, contrastate dalla forza di gravità, tendono ad essere più difficoltose, contribuendo al gonfiore ( 1 , 2), e poiché le gambe sostengono il nostro corpo, sono le prime a “pagarne” le conseguenze.


INTRODUZIONE

Sebbene comunemente si pensi che il benessere e la bellezza delle gambe siano minacciati soltanto dagli inestetismi di cellulite e smagliature, in realtà esistono numerosi altri piccoli disturbi che, anche a causa di alcune abitudini errate tra cui abbigliamento, sedentarietà, ed alimentazione, possono comprometterne funzionalità ed estetica (3). Inoltre, la pelle di queste zone, a differenza del resto del corpo, è caratterizzata da una minore presenza di ghiandole sebacee. Ne consegue una riduzione dell’idratazione cutanea e dell’efficienza dei sistemi di drenaggio dei liquidi interstiziali, nonché una difficoltà negli scambi di ossigeno e sostanze nutritive a livello dei tessuti. Tra le manifestazioni visibili si osservano un peggioramento dell’aspetto della pelle, ed una spiacevole sensazione di prurito che si avverte prevalentemente di sera, a fine giornata. Nulla che non si possa risolvere ricorrendo settimanalmente a blandi trattamenti esfolianti, ma comunque segni da non sottovalutare perché possono essere il preludio di una stasi venosa (2, 3, 4). Mai sentito parlarne? 

La stasi venosa è una condizione di rallentamento della circolazione sanguigna, spesso a carattere recidivante, che compare nel momento in cui si verifica una perdita di elasticità delle pareti venose (2). 

Ciò comporta un difficoltoso ritorno del sangue al cuore e, a livello degli arti inferiori, la formazione di edemi e gonfiori per via di una maggiore fragilità ed un aumento della permeabilità venosa (2). 

La prevalenza è maggiore nelle donne (5), ma non bisogna comunque dimenticare che i disturbi circolatori dipendono anche da fattori di natura costituzionale come la genetica e l’etnia (3, 6, 7).  

Anche chi pratica attività fisica ad alti livelli può soffrirne, probabilmente in relazione al cambiamento delle proprietà reologiche del sangue. 

A complicare il quadro contribuiscono anche comportamenti nemici del benessere delle nostre gambe, quali: 

  • Sedentarietà; 
  • Alternanza tra aumento di peso e diete drastiche; 
  • Alimentazione ricca di grassi e povera di fibre, vitamine, e oligoelementi; 
  • Aumento dell’apporto di sodio; 
  • Abitudine di indossare indumenti stretti, antitraspiranti, e tacchi alti che, comprimendo piedi e gambe, rendono più difficile il ritorno venoso. In realtà, anche calzature completamente piatte non sono proprio un toccasana per la circolazione; tuttavia, il classico tacco a spillo, limita il movimento di flesso-estensione del piede. Infatti, modificando la postura, può interferire con la salute dell’organismo in generale;  
  • Attività lavorative che costringono a mantenere a lungo una posizione eretta;  
  • Assunzione costante e protratta di anticoncezionali; 
  • Stress, e ansia, situazioni psicologiche che comportano un aumento della produzione di mediatori chimici dannosi per la circolazione; 
  • Fumo e alcol, che predispongono la struttura dei vasi sanguigni e linfatici al rischio di subire danni, anche irreversibili
    (3, 6).  


LEGS’ HEALTH VS STASI VENOSA

L’individuazione precoce di eventuali alterazioni circolatorie a livello degli arti inferiori e l’adozione di strategie preventive di carattere comportamentale, nutrizionale, e dermocosmetico, rappresentano sicuramente validi aiuti per prevenire manifestazioni di diversa entità (2, 3, 6).  

Con qualche accorgimento, quindi, potremo evitare che l’estate diventi, letteralmente, una “palla al piede”. 

  • Attenzione alle abitudini alimentari. Una dieta equilibrata, povera di sodio (4, 7), che preveda almeno 5 porzioni al giorno di frutta e verdura, privilegiando uva, frutti rossi, mirtilli (preziose fonti di polifenoli, utili per tonificare le pareti dei vasi sanguigni), e ortaggi a foglia verde, bere molta acqua, succhi di frutta ricchi di vitamine, e tisane non zuccherate, possono aiutare a mantenere il peso forma, ma soprattutto a ridurre la ritenzione idrica (7);  
  • Evitare fumo ed alcol
  • Indossare abiti aderenti e tacchi alti solo in occasioni importanti;  
  • Attività fisica, anche in acqua. L’acqua fresca tonifica le gambe, contribuendo al loro benessere. Sono consigliate le attività fisiche da svolgere in acqua: via libera, allora, a nuoto, acquagym, lunghe passeggiate, un idromassaggio, o semplici docce fresche (1). Molto efficaci, infatti, le docciature secondo la tecnica scozzese: getti caldi e freschi si alternano, per concludere con un getto freddo (7). La direzione della docciatura deve essere sempre a partire dal basso verso l’alto (dalla pianta del piede all’inguine). Bene attività aerobica, Yoga e pilates, che migliorano l’ossigenazione dei tessuti. 
    Meglio evitare bagni in acqua troppo calda, saune, e prolungate esposizioni al sole: è il calore a compromettere la circolazione delle gambe (3).  
  • Stretching. Se si è costretti a svolgere un lavoro sedentario, oppure a trascorrere lunghe ore in piedi, meglio concedersi ogni tanto una pausa durante la quale svolgere qualche breve esercizio per riattivare la circolazione: ruotare le caviglie, sollevarsi sulle punte a intervalli regolari, oppure tenere sollevati i piedi anche quando si è seduti al computer. Sconsigliato sedersi con le gambe accavallate o incrociate (1). 

  • Massaggi linfodrenanti. Il massaggio linfodrenante è una tecnica eccezionale per riattivare la circolazione delle gambe e ridurre la ritenzione idrica, ma è importante affidarsi a mani esperte; il movimento eseguito dal basso verso l’alto dona immediatamente sollievo agli arti inferiori gonfi e pesanti. Ci si può concedere un massaggio casalingo sotto la doccia, optando per scrub drenanti e rivitalizzanti. Dopo la doccia, basta ricordarsi di spalmare oli o creme, magari aggiungendo qualche goccia di olio essenziale di rosmarino, o betulla, procedendo sempre dal basso verso l’alto, con movimenti circolari e profondi; sarà un sollievo! (7
    Un roller massaggiante può essere, invece, utile per alleviare la sensazione di pesantezza causata da un’eccessiva tensione muscolare; in commercio ne sono disponibili diverse varianti, ideali anche per combattere gli inestetismi della cellulite, perché benefici per il microcircolo.  

STRATEGIE ANTI-CALDO PER LE GAMBE

Cosa mettere nel beauty case per “difendere” le gambe dal caldo estivo? 

Alcuni trattamenti dermocosmetici, appositamente formulati per garantire sollievo e freschezza immediati, possono entrare a far parte di una “leg routine” quotidiana che aiuti a ridurre le sensazioni di pesantezza, gonfiore, e lentezza.  

Si tratta, generalmente, di prodotti in spray, gel, o emulsioni leggere, scorrevoli e a rapido assorbimento, che contengono ingredienti funzionali selezionati per le loro attività protettive e tonificanti su vene e capillari. (8)  

Diversi i meccanismi:  

  • Regolazione del tono vascolare, con l’obiettivo di “far fare ginnastica” alla muscolatura liscia delle pareti vasali; 
  • Protezione dell’endotelio dei vasi sanguigni; 
  • Stabilizzazione della permeabilità capillare; 
  • Attivazione e miglioramento del microcircolo; 
  • Attività eutrofica a livello di epidermide e derma.  

Alcuni esempi? Aloe vera, e mentolo rinfrescanti, amamelide, centella asiatica, edera, equiseto, frutti di bosco, gingko, ginseng, ippocastano, rusco (comunemente noto come pungitopo), e vite rossa, che contengono fitocomplessi costituiti da saponine triterpeniche e flavonoidi (3). 

Le saponine triterpeniche aumentano la resistenza delle pareti capillari e ne diminuiscono la permeabilità, favorendo di conseguenza il riassorbimento degli edemi e la riduzione del ristagno di liquidi intercellulari. Questa attività è sinergica con quella antiossidante dei flavonoidi, in particolare, glucosidi di rutina e quercitrina, kaempferolo, cumarine e tannini (3).  

Vale sempre la regola dell’applicazione con massaggio che parte dalla pianta del piede verso la caviglia, per poi salire verso il polpaccio e la coscia, in modo da favorire il ritorno venoso. (8) Buona idea conservali in frigorifero per un booster di freschezza.  

LEGS' ROUTINE A PROVA DI ESTATE

E se, nonostante avessimo seguito scrupolosamente tutti questi consigli riguardo le buone abitudini per prenderci cura delle nostre gambe, continuassimo a non percepire i risultati sperati? 

E se un solo prodotto non fosse sufficiente a ristorare le nostre gambe? 

Vi è più di un’alternativa dalla nostra parte per fugare i nostri dilemmi, peraltro legittimi, a riguardo. 

Infatti, in commercio, accanto ai classici prodotti cosmetici “all-in-one”, multifunzionali a rapido assorbimento (9), “must-have” perfetti per chi ha una vita frenetica e quindi poco tempo da dedicare ad una leg beauty routine completa ma non vuole comunque rinunciarvi, si aggiungono le cosiddette “combo”, ovvero un cosmetico ed un integratore alimentare in sinergia per un’azione locale e sistemica, tutta a beneficio del tono del microcircolo. 

La composizione di questi prodotti prevede usualmente la presenza di un pool di botanicals, ovvero estratti e preparati vegetali, derivati da meliloto, orthosiphon, finocchio, ed equiseto, che favoriscono il fisiologico processo di eliminazione dei liquidi in eccesso grazie alle loro ben nota azione drenante, oppure di natura polifenolica come i bioflavonoidi troxerutina (nota anche come vitamina P4, presente in tè, caffè, cereali, ma spesso estratta dai fiori di Sophora japonica) (10), esperidina, esperitina, e diosmina (abbondanti nei frutti del genere Citrus, quindi, gli agrumi) dall’attività flebotonica (11, 12, 13), ma anche vitamina C, necessaria per la sintesi del collagene, vitamina E antiossidante, ed oligoelementi essenziali. 

Possiamo dimenticare la bromelina? Questo interessante ingrediente non è
altro che una complessa miscela di enzimi proteolitici estratti da
polpa, buccia, ma soprattutto dal gambo dell’ananas, dalle comprovate proprietà diuretiche e drenanti, utilissime in caso di edemi, ritenzione idrica (14) e disfunzioni del microcircolo; per queste ragioni, può essere d’aiuto per la prevenzione ed il trattamento della cellulite. 

Scoperta nel 1891 dallo scienziato venezuelano Vicente Marcano, è la più studiata tra le proteasi derivate dall’ananas; tuttavia, è stato necessario molto tempo prima di riuscire ad isolarla e caratterizzarla (15, 16). 

La letteratura riporta numerose ricerche che dimostrano un effetto sinergico della bromelina in combinazione con trattamenti convenzionali per diverse condizioni patologiche (17, 18, 19, 20). 

Possiamo, infatti, trovarla nella formulazione di integratori, in associazione alla nattochinasi per promuovere il benessere cardiovascolare, alla curcumina per aumentare l’effetto antinfiammatorio, al mirtillo rosso per combattere la cistite, oppure alla papaina per migliorare la digestione. 

Kiwi, fico, e natto, un alimento giapponese ottenuto dalla soia fermentata, sono altre fonti di enzimi come actinidina, ficina, e nattochinasi, caratterizzati da un’attività simile alla bromelina (21, 22). 

È bene, però, ricordare che l’assunzione per via orale di un integratore alimentare debba sempre seguire il consiglio medico, e vada valutata caso per caso, specialmente se si ha una diagnosi pregressa di patologie cardiovascolari, o si è in regime di politerapia; solo così può essere un valido supporto al funzionamento del microcircolo, con il fine ultimo di donare sollievo e leggerezza alle gambe affaticate.  

A garantire efficacia e sicurezza di questi preparati si impegna anche il Ministero della Salute, che periodicamente rivede e aggiorna i livelli di assunzione pro-dose e pro-die raccomandati per ciascuno dei componenti presenti nelle formulazioni (23). 

Si va, ad esempio, dai 200 mg per la quercetina, ai 300 mg per quercitrina, rutina, spireoside ed esperitina, ai 600 mg per l’esperidina. Per la diosmina, invece, non è fissato un limite massimo. Nel caso di un complesso di flavonoidi la dose giornaliera massima consentita può essere pari ad 1 grammo (23). 

Per quanto riguarda la bromelina, clinicamente risulta essere adeguato un dosaggio di 500-2000 mg al giorno, suddiviso in 2 o 3 assunzioni preferibilmente lontane dai pasti. Talvolta, l’attività della bromelina viene espressa anche in GDU (gelatin digesting unit), un’unità che permette di conoscere la quantità di enzima attivo.  

Quante “armi” a nostra disposizione! 

Estate? Non ti temiamo! 

ALL-IN-ONE O COMBO? POLIFENOLI IN SINERGIA

Riferimenti bibliografici

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