L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che mira a prolungare la vita dei prodotti attraverso politiche di riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo. Il termine "circolare" si riferisce al principio di mantenere i materiali nel ciclo produttivo, aumentando il loro valore e sfruttamento, in contrasto con il modello lineare "usa e getta". Gli obiettivi principali dell'economia circolare includono la protezione dell'ambiente (riduzione delle emissioni e della perdita di biodiversità), la diminuzione della dipendenza dalle materie prime, la creazione di posti di lavoro e il risparmio per i consumatori.

La sostenibilità e l’economia circolare sono spesso citati insieme ma è importante sottolineare che l’economica circolare è uno degli strumenti per raggiungere la sostenibilità.

La sostenibilità è infatti un concetto olistico che sposa la causa di non compromettere le future generazioni consumando oggi tutte le risorse disponibili; questo concetto può essere tradotto in un bilanciamento tra la protezione dell'ambiente, il progresso economico e il benessere sociale, in modo tale che questi tre pilastri possano essere tutelati e coesistere a lungo termine.

L'idea di sostenibilità è stata formalizzata a livello globale con l'adozione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) delle Nazioni Unite nel 2015, che definiscono 17 obiettivi volti a eliminare la povertà, proteggere il pianeta e garantire la prosperità per tutti entro il 2030.

In particolare, molti dei SDGs affrontano e riprendono questioni legate al tema degli alimenti. Questa forte attenzione è la conseguenza di grandi sfide che la filiera alimentare deve affrontare oggigiorno; per citarne alcune: la produzione alimentare ha un impatto significativo sul consumo di risorse naturali, come l'acqua e l'energia, e sulla degradazione degli ecosistemi; un terzo di tutto il cibo prodotto a livello globale viene attualmente sprecato; l’utilizzo di pesticidi, fertilizzanti chimici e tecniche dannose per l'ambiente è spesso sottostimato; le diete malsane sono una delle principali cause di malattie non trasmissibili come diabete, obesità e malattie cardiache.. si potrebbe continuare.

Tra i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs), possiamo citarne 3 direttamente correlati alla filiera alimentare: l’obiettivo 2: sconfiggere la fame, l’obiettivo 3: salute e benessere, l’obiettivo 12: consumo e produzione responsabili.


Parliamo di novel food, ora. Che cosa sono i novel food o alimenti innovativi?

Un novel food è un alimento o ingrediente che non è stato consumato in misura significativa nell'Unione Europea prima del 15 maggio 1997. Questo termine include una vasta gamma di prodotti alimentari che derivano da nuove fonti, processi di produzione innovativi o tecnologie all'avanguardia. In Europa, il controllo dei novel food è definito dal Regolamento (UE) 2015/2283; gli alimenti considerati novel possono rientrare in diverse categorie, per esempio nuovi estratti di piante, nuove sostanze isolate, alimenti generati da nuovi processi produttivi, alimenti con struttura chimica modificata.

Il processo di autorizzazione è centralizzato e gestito dalla Commissione Europea e dall’ Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). Il richiedente presenta un dossier che dimostra la sicurezza del nuovo alimento, fornendo dati su tossicità, allergenicità e stabilità. L'EFSA valuta i rischi per la salute e, se favorevole, la Commissione Europea autorizza l'immissione sul mercato.

Che ruolo possono avere i novel foods nella transizione verso un modello di sviluppo più sostenibile?

Una lista non esaustiva può essere: nella riduzione degli sprechi alimentari, nell’utilizzo di risorse non convenzionali, nell’incentivazione di produzioni a ciclo chiuso (dove i rifiuti diventando risorsa per altro), per la diversificazione delle fonti alimentari e per il miglioramento della salute umana.

In tal senso, alcune proteine alternative (insetti e alghe) possono essere coltivate su rifiuti organici o sottoprodotti agricoli, trasformando materiali di scarto in nuove fonti di cibo; alcuni novel food possono essere studiati per essere integrati in sistemi agricoli circolari. Le nuove tecnologie di produzione sono spesso meno impattanti dal punto di vista ambientale rispetto agli alimenti tradizionali; ad esempio, la coltivazione di insetti richiede meno acqua, terreno e mangimi rispetto all'allevamento tradizionale di bestiame. Anche le alghe, che crescono rapidamente e non richiedono risorse terrestri, rappresentano una risorsa sostenibile.

In ultimo, i novel food possono diversificare le fonti di approvvigionamento alimentare, riducendo la dipendenza da risorse limitate o vulnerabili, come la carne e il pesce. La diversificazione permette di ridurre il rischio di esaurimento delle risorse e di rendere il sistema alimentare globale più sostenibile a lungo termine. Proteine a base di microrganismi, per esempio, (come micoproteine o proteine fermentate) sono una fonte di cibo ad alta efficienza, che può essere prodotta con un impatto ambientale molto inferiore rispetto alle proteine animali tradizionali. Non dimentichiamo che l’innovazione porta, anche, alternative alimentari più salutari di quelle presenti, esempio i dolcificanti naturali a sostituzione degli zuccheri.


Qualche esempio pratico di novel food?

Alga spirulina: ricca di proteine, vitamine e antiossidanti, è utilizzata in integratori e prodotti alimentari. Ha benefici per la salute cardiovascolare e può contribuire a combattere la malnutrizione.

Farine di insetti: fonti proteiche sostenibili come la farina di grillo offrono alternative alla carne con basso impatto ambientale, riducendo le emissioni di gas serra e promuovendo la sicurezza alimentare.

Semi di chia: ricchi di omega-3, fibra e minerali, migliorano la salute metabolica e cardiovascolare. Hanno avuto successo economico per la loro versatilità in alimenti funzionali e prodotti da forno.

In conclusione, la correlazione tra novel food e sostenibilità rappresenta una delle aree più promettenti, ma al contempo più complesse, dello sviluppo alimentare. Un esempio emblematico di questa connessione è la carne coltivata, un prodotto altamente innovativo che, tuttavia, non ha ancora ottenuto l'autorizzazione dalla Commissione Europea. Le potenzialità della carne coltivata in termini di sostenibilità sono evidenti e variegate: essa potrebbe contribuire in maniera significativa alla riduzione dell'impatto ambientale, alla protezione della biodiversità e degli ecosistemi, a un uso più efficiente delle risorse energetiche e alla diminuzione dell'impiego di antibiotici, riducendo così i rischi di malattie legate agli allevamenti intensivi. Inoltre, la produzione di carne coltivata è potenzialmente scalabile e localizzabile, offrendo soluzioni innovative per le filiere alimentari future.

Tuttavia, nonostante i benefici prospettati, il mondo dei novel food si trova ancora di fronte a sfide significative, sia sul piano scientifico che regolatorio. Assicurare la sicurezza alimentare, convincere i consumatori ad accettare queste innovazioni e adattare i processi industriali sono solo alcune delle difficoltà da affrontare. La sostenibilità, sebbene rappresenti una delle motivazioni chiave per l'adozione di nuovi alimenti, richiede una strategia complessa e integrata che coinvolga legislatori, aziende e consumatori. È chiaro, quindi, che la strada verso un sistema alimentare più sostenibile e innovativo passa attraverso un dialogo continuo tra innovazione, scienza e società.

 Sostenibilità ed economia circolare: le potenzialità dei Novel Food

Riferimenti bibliografici

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