Bio...

Paola Perugini1,2


1. Università di Pavia

2. Direttore Scientifico, 

Etichub (spin-off Univ. PV)

3. Marketing Specialist, 

Etichub (spin-off Univ. PV)

1. Università di Pavia

2. Direttore Scientifico, Etichub (spin-off Univ. PV)

3. Marketing Specialist,  Etichub (spin-off Univ. PV)

Camilla Grignani3

Bio...

SOS - Storie di Ordinaria Sostenibilità

Con questa rubrica vogliamo raccontare l’evoluzione delle nuove metriche di sostenibilità fornendo spunti costruttivi di riflessione che riguarderanno di volta in volta tutte le fasi di sviluppo del prodotto cosmetico.

Riferimenti bibliografici

In questa nostra esplorazione continua del nucleo dell’industria cosmetica, abbiamo già affrontato svariati punti cruciali che riguardano la sostenibilità del prodotto ma non abbiamo ancora toccato un elemento che sicuramente rappresenta un potente punto di dibattito e innovazione: il packaging. La natura ed i requisiti che deve soddisfare cambiano ed evolvono insieme alla nostra società che ad oggi si orienta sempre più verso la sostenibilità con una visione eco-centrica.


PACKAGING E COSMETICA CHE RAPPORTO HANNO?

Lo sappiamo tutti: l'aspetto dei cosmetici gioca da sempre la sua parte, anzi, può decretare il successo o il fallimento di un prodotto. La scelta quotidiana di acquisto è inevitabilmente guidata dall’impatto visivo e dall’ impressione che suscita. Un packaging dal design pratico e funzionale ma esteticamente accattivante è diventata una prerogativa del cosmetico tanto da funzionare come un fattore eye-catcher all’interno del punto vendita o elemento attrattivo dell’attenzione nelle vetrine online. Lungi dall’essere un semplice elemento contenitore, ogni barattolo, giara o flacone diventa così parte integrante dell’esperienza di acquisto e della comunicazione di prodotto.

A maggior ragione, si può trasformare in uno strumento per affermare o comprendere anche la responsabilità sostenibile dell’azienda, complice un vivo interesse per la scelta dei materiali maturato dal consumatore e conseguentemente la forte attenzione alla sostenibilità del prodotto. E se, come ripetiamo fin dal principio della nostra rubrica, il miglioramento del benessere umano, attraverso la giusta distribuzione degli oneri e la promozione dell'equità sociale, e la salvaguardia della robustezza dell'ecosistema sono i fattori da mantenere in equilibrio per avvicinarsi alla sostenibilità di un prodotto, ciò deve valere anche per il suo packaging.

SEMBRA UNA SFIDA PARTICOLARMENTE DIFFICILE…

Lo è, ma il packaging fa parte del prodotto: contribuisce al suo mantenimento, stoccaggio trasporto e costo. Peraltro è un fattore che pesa non poco nella valutazione della sostenibilità, specie nella sua accezione ambientale in relazione al materiale utilizzato e al suo processo di produzione. Sulla base della natura del prodotto da confezionare, infatti, si possono scegliere materiali diversi che includono plastica, carta, vetro, metallo. Ognuno ha i suoi pregi e difetti ma soprattutto è caratterizzato da una diversa impronta, sia durante che al termine del ciclo di vita del prodotto, cosa che può pesare in larga parte sulla sua scelta.


QUALI SONO I FATTORI DA CONSIDERARE?

È vero che sono diverse le scelte plausibili per l’imballaggio cosmetico ma è altrettanto vero che spesso queste convergono su materiali plastici, i più utilizzati grazie alle loro qualità di leggerezza, basso costo, modellabilità, fluidità, colori variabili o trasparenza, e interazione con il contenuto. Tuttavia, la natura di questo materiale è un grande motivo di preoccupazione ecologica per il consumatore perché è molto ampio il dibattito che si è aperto a riguardo. Infatti, l'ombra delle statistiche allarmanti che lo riguardano avvolge il consumatore: ogni anno, tonnellate di plastica e altri materiali non biodegradabili derivanti dall'industria cosmetica si riversano nell'ambiente, minando la salute degli ecosistemi terrestri e acquatici. A livello globale, la plastica è utilizzata soprattutto per gli imballaggi, che rappresentano quasi la metà dei rifiuti di plastica prodotti. Di questi, però, solo il 2% viene riciclato come materiale da imballaggio a livello globale, mentre il restante viene incenerito o finisce in discarica, nelle acque e nei rifiuti.


QUINDI BASTEREBBE GESTIRE UNA RACCOLTA DIFFERENZIATA PER RIPARARE AI DANNI?

Bisogna fare una precisazione: va tenuto conto che per gestire il fine vita di un packaging cosmetico non ci si deve limitare solo a migliorare la raccolta e il riciclo dei materiali, ma anche occuparsi di analizzare più da vicino i tipi di packaging presenti sul mercato. E da questo punto di vista, bisogna ricordare che il 30% degli imballaggi a base di plastica è troppo complesso o troppo piccolo per essere riciclato, come i materiali multistrato e i sacchetti o gli incarti di piccole dimensioni. Questo scenario ci porta ad affermare che è evidente l’urgenza di ripensare radicalmente le scelte del packaging proprio da un punto di vista del design di prodotto.


QUALI SARANNO DUNQUE GLI SCENARI PLAUSIBILI?

Senza nascondersi, il raggiungimento della sostenibilità assoluta per ciò che concerne il packaging è una sfida tanto importante quanto ambiziosa, che, a volte, deve anche superare convinzioni che non hanno un riscontro scientifico o comunicazioni scorrette ai cittadini. Nella moltitudine di fattori che lo caratterizzano, l’imballaggio necessita di strategie e tecnologie di ultima generazione in grado di rispondere dei nuovi requisiti, sia sotto il punto di vista di strutture e materiali eco-responsabili che di sistemi di erogazione che assicurano la fuoriuscita del prodotto al 100% o quasi, senza dimenticare l’educazione sui messaggi di attributi ecologici. Insomma, c’è così tanto di cui discutere che non vediamo l’ora di continuate questo viaggio alla scoperta del packaging sostenibile nelle prossime puntate…