PROPRIETÀ DI

SCHISANDRA CHINENSIS

NELLA COSMESI

La S. chinensis, originaria dell'Asia e della Russia, è una pianta rampicante che offre una serie di proprietà interessanti riconosciute dalla medicina tradizionale cinese (MTC), dalla medicina tradizionale russa e ora anche dalla fitoterapia occidentale, per quanto riguarda la gestione dello stress psico-fisico e delle tensioni nervose.

Si tratta di una sorta di liana che ricorda un po' le viti perché i suoi frutti sono bacche di colore rosso riunite in grappoli, mentre il tronco robusto tende ad arrampicarsi lungo alberi di medio e alto fusto, raggiungendo anche gli 8-9 metri di altezza, cosa che non sempre agevola la raccolta delle bacche stesse.

Nella MTC il frutto di S. chinensis è stato tradizionalmente impiegato per quanto riguarda la terapia dei seguenti disturbi: tratto gastrointestinale, insufficienza respiratoria, patologie cardiovascolari, stati di affaticamento, debolezza corporea e disturbi del sonno. Nella medicina tradizionale russa, invece, è stato descritto come un tonico capace di mitigare l'appetito, affrontare l'affaticamento, ritardare il processo di invecchiamento, accrescere la vitalità e migliorare la salute mentale (1).


    INTRODUZIONE

    La costante indagine e ricerca dei costituenti fitochimici presenti nella S. chinensis, insieme alle loro implicazioni farmacologiche e nutraceutiche (1, 2, 3), ha suscitato notevole interesse sia nella comunità scientifica che tra i consumatori. A seconda del metodo di valutazione e degli estratti di S. chinensis, le azioni studiate sono diverse e qui, per semplicità, vengono illustrate le principali:

    1. Antiossidante: lo stile di vita e l’ambiente in cui si vive sottopongono continuamente a stress ossidativo l’organismo, per cui è necessario contrastare giornalmente l’azione dei radicali liberi che aggrediscono le cellule. La S. chinensis ha dimostrato ottime proprietà antiossidanti dovute alla presenza di flavonoidi, acidi fenolici, vitamine E, C ed A, antociani e soprattutto lignani. I suoi composti attivi possono eliminare direttamente i ROS (specie reattive dell’ossigeno), attivare il sistema di difesa antiossidante endogeno in condizioni normali ed agire come pro-ossidanti in condizioni patologiche (3, 4).
    2. Adattogena: aiuta l’organismo ad adattarsi meglio agli effetti dello stress e quindi ne migliora l’umore, i riflessi e la memoria a breve e medio termine (1). Proprio per questo, è indicata anche per gli sportivi, come integrazione alimentare, al fine di implementare la resistenza e la concentrazione soprattutto sotto stress fisico e mentale. Può essere indicata anche quando la stanchezza rischia di diminuire il rendimento nelle attività quotidiane come il lavoro e lo studio e in importanti cambiamenti di vita quali ad esempio la menopausa. Mostra, inoltre, attività antidepressiva senza indurre sonnolenza (1, 5), azione cardioprotettiva, azione neuroprotettiva e di potenziamento cognitivo grazie alla presenza dei lignani stessi (6).
    3. Epatoprotettrice: L’azione benefica di S.chinensis sul fegato è dovuta a diverse sostanze che operano su più fronti, ovvero: proteggono le cellule epatiche dallo stress ossidativo, aumentano l’attività epatica del glutatione mitocondriale, riducono gli effetti deleteri delle epatotossine, prevengono la degenerazione funzionale e biologica degli epatociti e infine, aumentano la concentrazione di vitamina C nel fegato (1).

    PROPRIETÀ BIOLOGICHE DI S. CHINENSIS

    BERENICE SCARABELLI

    Docente di cosmetologia & scrittrice | Italia

    Cosa rende la S. chinensis così interessante e continua ad essere oggetto di studio? Sicuramente, il potenziale ancora inesplorato dei suoi principali costituenti biochimici rappresenta un fattore significativo. Inoltre, la loro distribuzione variabile tra bacche, foglie e fusto offre opportunità di sfruttare specifiche azioni piuttosto che altre.

    Per praticità sono elencate un po' tutte le componenti biochimiche riscontrate quali:

    Saccaridi: sia semplici che complessi come glucosio, galattosio, mannosio ed arabinosio.

    Lignani: rappresentano un grande gruppo di polifenoli ampiamente presenti nel mondo vegetale. Chimicamente i lignani possiedono una struttura simile agli steroidi, e per questo motivo sono definiti fitoestrogeni o estrogeni vegetali; appartengono alla categoria dei polifenoli non flavonoidi e nelle piante (principalmente nei semi), mostrano spiccata attività antiossidante. Gran parte delle attività biologiche di questa pianta sono riconducibili alla presenza di diversi tipi di lignani, in particolare desossischisandrina, schisandrina A, B e C, schisandrolo A e B, schisantenolo, schisanterina A e B e gomisina (13) e sono presenti soprattutto nei frutti (6, 10).

    Olio essenziale: in particolare monoterpeni e sesquiterpeni. Ylangene, β-himachalene, α-bergamotene e β-camigrene sono i componenti principali, che costituiscono circa il 75% dell'olio essenziale (4).

    Acidi organici (acido citrico, fumarico, malico e tartarico) e acidi fenolici (acido clorogenico, p-cumarico).

    Vitamine (A, C ed E) e sali minerali (Ca, Mg, Fe, Mn, B, Zn, Cr, Ni, Cu, Co).

    Altri antiossidanti: antociani (non sono presenti i carotenoidi), flavonoidi (quercetina, rutina), fitosteroli (stigmasterolo, β-sitosterolo).

    Rispetto ai frutti, le foglie sono una fonte più ricca di composti fenolici, come gli acidi fenolici, e di terpenoidi, come i triterpeni (1).

    PRINCIPALI COMPONENTI DI S.CHINENSIS

    La S. chinensis risulta un ingrediente innovativo utile nell'industria cosmetica e farmaceutica in quanto gli estratti di S. chinensis hanno mostrato proprietà antiossidanti, schiarenti, antiage, lenitive e antimicrobiche che contribuiscono a preservare la bellezza della pelle in tutti i suoi aspetti. Ecco le principali azioni di interesse cosmetico testate fino ad oggi:

    1. Antimicrobiche: nelle emulsioni cosmetiche O/A è in grado di contrastare lo sviluppo microbico di batteri quali Staphylococcus aureus ed Escherichia coli, per cui risulta un’ottima candidata come conservante cosmetico per la sua buona attività antibatterica (7).
    2. Antiossidanti: bloccando l’azione dei ROS e la perossidazione lipidica, è risultata valida sia per la protezione della pelle, che per la stabilità del cosmetico stesso. La presenza di diversi sistemi antiossidanti e soprattutto dei lignani garantisce un’ampia azione antiossidante e protettiva della pelle, tanto che la S. chinensis trova impiego sia nella cosmesi antiage che nella cosmesi anti-pollution (8, 10, 11, 12). Test in vivo eseguiti su volontarie esposte all'inquinamento urbano hanno mostrato una conservazione della TEWL basale, un miglioramento della luminosità cutanea e un miglioramento della microcircolazione e dell'ossigenazione tissutale (11).
    3. Attività inibitoria della tirosinasi: inibisce l’attività della tirosinasi (8) e la formazione dei dendriti dei melanociti (13, 14), per cui può essere utilizzata come agente schiarente nel contrastare la formazione di macchie melaniche ed uniformare meglio il colorito della pelle.
    4. Purificante: risulta molto interessante sulle pelli con acne perché i lignani sono grado di contrastare sia l'infiammazione indotta da P. acnes che la presenza dello stesso P. acnes. Inoltre, l’azione astringente ad opera dei tannini sugli osti follicolari va a ridurre la fuoriuscita di sebo. Per questi motivi, la S. chinensis risulta un ingrediente cosmetico molto utile per pelli acneiche e seborroiche (9, 12).
    5. Antiage: studi in vitro su cheratinociti e fibroblasti hanno evidenziato le potenzialità di S. chinensis nel trattamento della senescenza cutanea (12, 13, 15). In particolare, protegge i fibroblasti esposti ai raggi UVB da fotoinvecchiamento inibendo la secrezione di MMP (metalloproteinasi) e di elastasi, riducendo così la degradazione del collagene e delle fibre elastiche. Inoltre, migliorando il sistema di difesa antiossidante della pelle, la S. chinensis ne sopprime la perossidazione lipidica, migliora i livelli di glutatione (GSH) andando così a ritardare l’invecchiamento cellulare (12, 13). La componente Schisandrina B ha ridotto la morte cellulare dei cheratinociti in vitro, il danno al DNA e l'ossidazione delle proteine in queste cellule sottoposte a stress ossidativo (15).
    6. Lenitiva: poiché i tannini hanno azione astringente, agiscono sui vasi sanguigni riducendone sia l’afflusso di sangue nelle zone tissutali che la presenza di citochine ad azione infiammatoria. Anche in campo dermatologico, la S. chinensis, avendo mostrato interessanti proprietà antinfiammatorie, risulta una valida alternativa all’applicazione topica di corticosteroidi su pelli infiammate e con ridotta barriera epidermica (13, 14).

    IMPIEGO IN COSMESI

    Il nome originale delle bacche di S. chinensis è “Wu Wei Zi”che significa “dai 5 sapori” in quanto esse ricordano i cinque gusti, ovvero dolce, acido, piccante, amaro e salato presenti contemporaneamente durante la degustazione. Possono essere usate sia in ambito culinario sotto forma di marmellate, tè, succhi ed estratti ma anche in ambito dell’integrazione alimentare, perchè la S. chinensis rientra nella categoria degli ingredienti vegetali ammessi negli integratori alimentari dal Ministero della Salute (16).

    I vantaggi dell’assunzione di S. chinensis sono volti soprattutto a sfruttare l’azione antiossidante, adattogena e antiage.

    Nell’ambito dell’industria alimentare, la S. chinensis viene utilizzata come conservante e come additivo per aumentare ed esaltare il sapore, il gusto e il valore nutrizionale degli alimenti (15).


    IMPIEGO ALIMENTARE

    Nonostante le numerose proprietà riscontrate che sicuramente affascinano ed invitano alla scoperta di ciò che la natura ci offre, quando si parla di S. chinensis, è importante, capire a quale estratto ci si riferisce (semi, foglie, radici) e possibilmente in ambito alimentare, anche la tua titolazione. Rimane comunque sempre doveroso ricordare che prima di assumere per via orale questo rimedio, è bene fare sempre una valutazione con il proprio medico sia che si tratti di voler raggiungere un maggior benessere che di aumentare le prestazioni in ambito sportivo.

    Nel campo della dermocosmesi, invece, la S.chinensis rimane oggetto di studio per tutte le potenzialità riscontrate. Diversi studi in vitro invitano a guardare questa pianta e più precisamente ai vari estratti fitochimici con attenzione nei prossimi anni e a sviluppare formulazioni sempre più d’avanguardia ed efficaci per il benessere della pelle. Tutto questo sempre avvalorato anche da studi clinici che possono avvalorare tutte le potenzialità della pianta.


    CONCLUSIONI

    Riferimenti bibliografici

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