AROMACOLOGIA

L'INFLUENZA DEI PROFUMI SU MENTE E CORPO

L’aromacologia è la scienza che studia l’influenza delle fragranze sul cervello e sul corpo umano. Non si limita solo all’effetto emotivo dei profumi, ma esamina i loro impatti a livello cognitivo e fisiologico, come la riduzione dello stress, l’incremento delle prestazioni mentali e la modulazione del benessere generale. Le fragranze interagiscono con il sistema olfattivo, il quale è direttamente collegato al sistema limbico, la parte del cervello che regola emozioni, memoria e comportamento. In alcuni casi possono persino avere anche influenza sulla salute fisica come mezzo coadiuvante nella gestione di alcune situazioni patologiche.

L'aromacologia indaga i meccanismi scientifici dietro la risposta olfattiva, si distingue per l'uso di test controllati in ambienti clinici, studiando parametri fisiologici (come frequenza cardiaca e livelli di cortisolo) e psicologici (livelli di ansia e prestazioni cognitive) per misurare l’impatto delle fragranze. Questa combinazione di psicofisiologia e neuroscienze rende gli studi pionieristici sull’aromacologia i precursori di ciò che oggi viene indagato seguendo i principi della neurocosmesi.


L’INGREDIENTE “ACQUA”

IL SENSO DELL’OLFATTO: UN PONTE TRA MONDO ESTERNO E INTERNO

Il nostro senso dell'olfatto è unico nel suo genere. A differenza degli altri sensi, l'olfatto ha un accesso diretto al sistema limbico, la parte del cervello responsabile delle emozioni e della memoria. Il metodo di interazione delle fragranze con mente e corpo si basa su meccanismi associativi. Il profumo attiva recettori olfattivi nel naso, inviando segnali elettrici al bulbo olfattivo, che poi trasmette tali segnali all'amigdala e all'ippocampo, coinvolti nell'elaborazione emotiva e mnemonica.

Questo collegamento spiega perché gli odori possono evocare ricordi vividi e influenzare il nostro stato d'animo in modo così potente nel modulare lo stato mentale, innescando reazioni come il rilassamento o la vigilanza.

Come evidenziato nel documento "Aging Well with your sense of smell" (1), l'olfatto non è solo un senso passivo, ma contribuisce attivamente alla nostra qualità della vita determinando il sapore e la gradevolezza dei cibi, avvertendoci di pericoli come incendi o fughe di gas, aiutandoci a prendere decisioni e migliorando il nostro benessere generale.

Performance cognitive

Uno studio significativo, "Effects of Olfactory Stimulation on Performance and Stress in a Visual Sustained Attention Task" (1991), ha indagato l'effetto della stimolazione olfattiva sulle prestazioni cognitive durante compiti di vigilanza visiva. I partecipanti esposti a fragranze come Mughetto o Menta piperita (2) hanno mostrato un miglioramento nella rilevazione dei segnali rispetto al gruppo di controllo, sebbene non vi fosse un impatto significativo sui livelli di stress (3). Questo suggerisce che gli odori piacevoli possono migliorare l’attenzione, con potenziali applicazioni in ambienti lavorativi ad alta concentrazione.


Riduzione dello stress e salute della pelle

Il white paper di Theresa White per il Sense of Smell Institute evidenzia come alcune fragranze, tra cui lavanda e rosa, possano ridurre lo stress e migliorare la salute della pelle (4). Il legame tra stress psicologico e condizioni cutanee come eczema e psoriasi è ben documentato, e l’uso di profumi rilassanti può mitigare i disturbi della pelle. Questo dimostra l’importanza dell’aromacologia sia in ambito cosmetico che terapeutico.


Riduzione dello stress in ambienti sanitari

L'aromacologia si è dimostrata particolarmente efficace nella riduzione dello stress in contesti sanitari. Uno studio ha rilevato che l'uso della lavanda ha significativamente abbassato i livelli di cortisolo, riducendo lo stress in pazienti di studi dentistici (5). In ambito diagnostico, l’aromaterapia con eliotropina, una fragranza dalle note talcate e vanigliate, ha dimostrato di ridurre l'ansia del 63% nei pazienti sottoposti a risonanza magnetica (6). Inoltre, l’utilizzo di aromaterapia ha contribuito a ridurre l'ansia e la claustrofobia nei pazienti sottoposti a esami diagnostici complessi, diminuendo il numero di scansioni interrotte (7).


Miglioramento dell’umore (8)

Le fragranze agrumate hanno dimostrato effetti antidepressivi significativi. In uno studio, i pazienti esposti a questi profumi non solo hanno mostrato miglioramenti dell'umore, ma anche una riduzione dell’immunosoppressione indotta dallo stress (4). Questo suggerisce che la stimolazione olfattiva può avere un ruolo nella promozione della funzione immunitaria, rendendo le fragranze utili in contesti sanitari.


Fragranze e analgesia

Alcuni studi hanno comprovato che i profumi possano influenzare la percezione del dolore. Si ipotizza che odori piacevoli, specialmente quelli dolci come la vaniglia, possano attivare i sistemi di ricompensa del cervello legati agli oppioidi, riducendo l'intensità del dolore attraverso un meccanismo simile a quello del gusto dolce. Uno studio ha dimostrato che un profumo dolce aumentava significativamente la tolleranza al dolore rispetto a un profumo solo piacevole, ma non dolce (9).

MOLTEPLICI EFFETTI DELLE FRAGRANZE

Figura 1. I contaminanti dell'acqua

Approfondendo i meccanismi neurali dietro gli effetti dei profumi sul benessere si è arrivati a constare che il sistema olfattivo è strettamente legato al sistema limbico, che regola le emozioni (4). I profumi piacevoli possono quindi modulare il sistema nervoso autonomo, riducendo la pressione sanguigna e inducendo rilassamento. Al contrario, gli odori sgradevoli possono innescare risposte di stress. Ciò evidenzia il potenziale terapeutico dei profumi, specialmente per i pazienti con disturbi legati all'ansia.

INTERAZIONE TRA PROFUMO E NEUROSCIENZE

Figura 1. I contaminanti dell'acqua

  1. Lavanda: Rilassante, riduce lo stress e migliora la qualità del sonno.
  2. Menta Piperita: Stimolante, migliora l'attenzione e la vigilanza.
  3. Rosa: Riduce l'ansia e ha effetti positivi sull'umore.
  4. Agrumi: Migliora l'umore e riduce l'immunosoppressione.
  5. Sandalo: Rilassante, favorisce il benessere mentale e fisico.

ESEMPI DI FRAGRANZE CON RISULTATI SIGNIFICATIVI IN AROMACOLOGIA

Figura 1. I contaminanti dell'acqua

Riferimenti bibliografici

Anche se il Sense of Smell Institute non è più operativo, le sue ricerche avanguardistiche continuano a influenzare la neurocosmesi. Gli studi mostrano che le fragranze migliorano le prestazioni cognitive, riducono lo stress e promuovono il benessere della pelle, aprendo nuove prospettive connettendo mente e corpo. Con l'interesse crescente per la neurocosmesi, il ruolo delle fragranze potrebbe diventare sempre più centrale come elemento chiave nei prodotti cosmetici a fini differenti del profumarsi, come veicolo di comunicazione e nel migliorare la qualità della vita.


CONCLUSIONI

“6.8.4 WATER TREATMENT EQUIPMENT SHOULD BE SET UP SO AS TO AVOID STAGNATION AND RISKS OF CONTAMINATION”

Vogliamo terminare questo articolo soffermandoci sul punto 4. Esso, come il punto 1, necessita a nostro avviso di particolare attenzione. Abbiamo già detto che l’acqua purificata tende a ricontaminarsi, questo è tanto più vero tanto più essa rimane statica. E’ altresì importante notare che ciò è valido non solo per il processo di purificazione, ma anche per le fasi di stoccaggio e distribuzione che devono quindi essere altrettanto accuratamente progettate e realizzate. E’ proprio su queste ultime fasi, spesso poco conosciute nella pratica, che vogliamo dedicare il nostro approfondimento.

Si entra qui nel vivo di una parte molto specifica che in ogni azienda varia a seconda dei layout delle aree di produzione, delle abitudini e dei flussi di lavoro, ma ci sono dei criteri che valgono trasversalmente per tutti.

Come garantire quindi che l’acqua purificata prodotta mantenga una qualità idonea fino al momento dell’utilizzo nelle preparazioni cosmetiche?

Innanzitutto, è necessario creare un sistema di ricircolo continuativo (avoid stagnation) a valle del sistema per la purificazione dell’acqua che parta dal serbatorio di stoccaggio e arrivi fino ai punti d’uso per poi tornare di nuovo nel serbatoio, definendo così quello che viene chiamato P&ID (Piping & Instrumentation Diagram). In esso verrà dettagliata la sequenza dei componenti atti al mantenimento dei parametri chiave per la qualità dell’acqua. Di seguito, per meglio chiarirne il concetto, riportiamo un esempio di P&ID:

Il primo elemento rappresentato nel P&ID è il serbatoio di stoccaggio, esso presenta alcune caratteristiche costruttive fondamentali per la conservazione dell’acqua quali: un filtro di ventilazione (tipicamente multistrato, per la rimozione dei contaminanti aerodispersi e della CO2 che causerebbe una lenta acidificazione dell’acqua), un fondo conico per garantire lo svuotamento totale, una spry ball per il lavaggio della parte di testa e delle pareti, una lampada UV e un sensore di livello a pressione. Ognuno di questi accessori verrà collegato mediante connessioni “pulite” che non creino interstizi di ristagno dell’acqua (il tipo di connessione TRI-CLAMP, ad esempio, è ritenuta una delle migliori connessioni in tal senso). L’acqua viene poi spinta verso i punti d’uso, tipicamente le elettrovalvole comandate da un batch-controller e posizionate nei pressi di ogni turboemulsore, mediante delle pompe correttamente dimensionate per garantire una portata e una velocità di flusso sufficienti a generare un moto turbolento all’interno dell’anello di distribuzione. Grazie a questo fenomeno, infatti, si avrà un effetto di autopulizia che renderà molto meno agevole il deposito di biofilm sulle pareti.Dopo essere transitata per i punti d’uso, indipendentemente dal rispettivo utilizzo, l’acqua tornerà al serbatorio e ricomincerà il suo ciclo. Questo permetterà di evitare che l’acqua ristagni nei periodi di inattività produttiva legati ai tempi morti tra una lavorazione e l’altra.Nell’esempio di P&ID in figura abbiamo aggiunto anche alcuni elementi accessori che riteniamo utili al nostro scopo. Essi possono essere definiti di volta in volta a seconda delle specifiche esigenze e sono rappresentati da: un passaggio su UV (il continuo irraggiamento dell’acqua in ricircolo riduce la proliferazione microbica), una filtrazione in linea su filtro 0,22 (si tratta di un filtro assoluto quindi di un’efficacissima barriera al passaggio dei m.o.) e un sistema di campionamento sanitario prima del rientro sul serbatoio per agevolare le operazioni di prelievo microbiologico e migliorarne l’affidabilità. In conclusione, l’esempio di cui sopra potrebbe essere arricchito con molti altri accorgimenti, ad esempio un sistema di abbattimento della temperatura, ma questo tipo di dettaglio esula dallo scopo di questo articolo che intende invece condividere una visione d’insieme per la corretta gestione dell’ingrediente ACQUA, in quanto fattore critico per le esigenze del settore cosmetico dove esso è molto spesso al primo posto nella lista INCI di un prodotto finito raggiungendo percentuali superiori al 60%. La qualità di un prodotto cosmetico è legata a doppia mandata alla qualità dell’acqua utilizzata in produzione che rappresenta quindi un asset fondamentale per lo sviluppo di prodotti premium, innovativi e sostenibili.

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(2a PARTE)