Blush Blush Urrà!

Se ne parla già da almeno un anno, il grande ritorno del blush (o fard) è ormai una certezza.


Nei primi decenni degli anni 2000 imperavano la tecnica del contournig (far risaltare le zone più scure del viso con giochi di luci e ombre per valorizzarne i tratti) e successivamente dello strobing (illuminare tutte le zone più sporgenti del viso: naso, fronte, zigomi, mento); il fard era passato in secondo piano sino quasi a scomparire del tutto proprio perché gli zigomi venivano enfatizzati non attraverso il colore ma utilizzando il metodo del chiaroscuro.


Negli ultimi anni, complice anche la tendenza “less is more”, il blush ritorna prepotentemente in auge rivisitato, però, da un punto di vista formulistico non solo per soddisfare le esigenze delle consumatrici ma anche perchè materie prime nuove e più tecnologiche si sono rese disponibili. Infatti ad oggi il compito del fard è di dare alle guance un tocco di colore in trasparenza cioè donare al viso un aspetto altamente naturale con un “effetto seconda pelle”. Questa è una caratteristica riscontrabile sia nei prodotti in polvere che in quelli in crema (sia anidri che in emulsione). L’utilizzo di polveri trattate, cioè rivestite per aumentarne l’affinità con la cute o per favorirne la scorrevolezza in applicazione, di esteri leggeri capaci però di esaltare la resa colore, di cere fondenti che creano un film sottile e impalpabile, sono la base formulativa per la realizzazione del fard. Tra gli attivi, di grande tendenza è l’impiego di una molecola in grado di reagire con il pH cutaneo conferendo un colore rosato capace di adattarsi perfettamente all’incarnato di ciascuno.


Naturalmente l’effetto è modulabile, quindi più prodotto si utilizza più il colore sulle guance sarà acceso.


Anche le polveri texturizzanti sono ampiamente utilizzate: sferiche per aumentare la scorrevolezza in applicazione, sferiche e cave con funzione sebo-assorbente per contrastare la lucidità delle pelli miste o oleose lasciando un effetto finale setoso e naturale senza accumuli o viraggio di colore.

Navigando sui social ci si imbatte nell’ultima tendenza in fatto di trucco per le guance: il Purple Blush. Non si tratta di un prodotto dalla texture particolare e straordinariamente performante, ma è solo una questione di colore. E’ stato infatti osservato che tutte le sfumature del viola, dal lilla più chiaro al melanzana più intenso, sono particolarmente indicate per accentuare l’effetto bon ton e helthy glow molto più delle classiche tonalità rosate. Naturalmente la gradazione di viola va scelta in base alla tonalità della pelle e su alcune il fard viola risulta persino più rosa di un fard rosato.


Il blush risulta essere uno dei più trasversali tra i prodotti di make-up: soprattutto se si considera la forma in stick può essere utilizzato indifferentemente sulle guance come sulle labbra e/o sugli occhi. Questa sua versatilità ben si sposa con il concetto di cosmesi sostenibile: con un unico prodotto posso truccare ben tre zone diverse del viso. Se poi si abbina un packaging riciclabile, materie prime di origine naturale ecco che diventa davvero il cosmetico amico dell’ambiente. Ma c’è ancora un’ulteriore importante caratteristica che lo contraddistingue: la mancanza di acqua in formula. Secondo le ultime previsioni l’acqua sta diventando il bene più prezioso e in un futuro prossimo sarà difesa come risorsa protetta. Ormai i consumatori sono ben consapevoli di ciò e si adoperano per adottare comportamenti nella vita quotidiana che permettano un risparmio idrico concreto e tangibile. Naturalmente anche le aziende si sono allineate a questa esigenza mettendo in atto nuove modalità per limitare al massimo l’utilizzo di acqua. In quest’ottica il panorama della beauty routine sta lentamente ma inesorabilmente cambiando: partendo dai prodotti per la cura della persona sino ad arrivare a quelli di make-up.


Sicuramente ci sarà un nuovo approccio e una nuova modalità di utilizzo ma questo fa parte della sfida all’innovazione che costantemente alza l’asticella della qualità dei cosmetici.