Giulio Fezzardini

Mktg & Sales

TKS Publisher

Italia

 Estate! Tutti solari! Ma con giudizio

Un giorno d’estate di tanti anni fa, in fila alla cassa di un supermercato, ho colto una conversazione tra due uomini di giovanile aspetto che parlavano di creme solari. Uno di questi ad un certo punto disse con noncuranza: “Ah, io non ne ho bisogno, ho la pelle di un elefante”. “Auguri…” mi sono detto.

L’estetica della abbronzatura meriterebbe un capitolo a sé. Sappiamo che nel ‘700 il nobile, sia in Europa che in Estremo Oriente, stava ben attento a non abbronzarsi; anzi, faceva uso di ciprie e ombrellini per distinguersi dalla vil plebe impegnata nel lavoro nei campi e quindi esposta agli agenti atmosferici.


Le cose cambiano: oggi una pelle moderatamente abbronzata è sinonimo di salute, ma il desiderio, legittimo, di una bella abbronzatura, il benessere che si prova a sdraiarsi su un lettino o uno scoglio, o su un campo da sci, spesso ci portano a sottovalutare un vero e proprio pericolo testimoniato dal crescente numero di patologie cutanee.


Che in Italia la “cultura del solare” abbia bisogno di maggiori impulsi lo vediamo sulle spiagge. Premesso che la prima spalmatura dovrebbe avvenire in casa, non è che si vedano, specialmente tra gli uomini, decisamente più pigri, grandi ritocchi durante la giornata, e non è raro verso il tramonto vedere uscire dall’acqua Veneri di Botticelli con la pelle pronta a un trattamento a base di olio di oliva, prezzemolo e maionese.


Storicamente la prima crema solare nasce negli anni ‘30 in Australia grazie al chimico Milton Blake. Sarà un altro chimico, Eugene Schueller , fondatore de L’Oréal, a sviluppare una crema protettiva entrata nella storia come “Ambre Solaire”.


Da lì in avanti si sviluppa un cammino multidisciplinare che coinvolge chimici, chimici cosmetologi, dermatologi in un incessante lavoro di ricerca e sviluppo. La diffusione del solare inizia negli anni Quaranta, ma ci sono voluti altri anni per arrivare al mercato della protezione solare che conosciamo oggi.


Va detto che il grande booster di questi prodotti è stato il fenomeno delle vacanze estive. Le vacanze di massa sono iniziate in Italia negli anni del boom economico e della industrializzazione. Chi è nato allora ricorderà lo svuotamento totale delle città in agosto, quando tutte le attività si fermavano e trovare un ferramenta aperto per piantare un chiodo nel muro era praticamente impossibile.


Le vacanze della mia famiglia erano ancora più che altro gite. Si partiva all'alba con l’utilitaria, ombrellone, teglia di pasta fredda, anguria, e si tornava nel tardo pomeriggio. Devo dire che l’unico rapporto che avevamo con le creme solari era la visione dei cartelloni pubblicitari di una nota marca con la bambina e il cagnolino. Ovviamente della giornata restava un ricordo, spesso doloroso, sulla pelle, che lampeggiava nel buio della notte come una melanzana lucida tra i lamenti del graticolato.

Oggi le cose sono cambiate, sia in peggio che in meglio. In peggio perché l'inquinamento atmosferico, una diversa irradiazione solare, le moderne abitudini di vita inclusa una massiccia detersione, il vivere in ambienti chiusi, hanno indebolito notevolmente la nostra pelle. Dall'altro la ricerca scientifica ha intensificato i suoi sforzi e ci offre oggi una protezione solare efficace.


Premessi i benefici di una ragionevole esposizione ai raggi solari, ricordiamo il rachitismo, carenza di vitamina D, effetto di malnutrizione (fenomeno diffuso nel dopoguerra, tante le colonie marine per bambini sorte successivamente), credo sarebbe importante a livello di mass media una ulteriore sensibilizzazione alla protezione solare. Che, oggi lo sappiamo, coinvolge l’aspetto nutrizionale, richiamando un adeguato rapporto vitaminico. E ambientale visto il pericolo rappresentato per flora e fauna marine dai residui di solari rilasciati nelle acque.


Detto questo il messaggio finale è relax! Che la pausa estiva possa essere un momento di vero riposo per tutti.


Un pensiero speciale alla meravigliosa Romagna e ai suoi meravigliosi abitanti.

La Romagna ha creato un modello di turismo unico al mondo. Ancora oggi, di più, oggi più che mai, saprà essere dono per tutti coloro che, ci auguriamo in tanti, rinnoveranno con quella terra il loro abbraccio d’amore.

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