TRENDS: SEMPLICE, RAPIDO, BREVE, SOSTENIBILE, NATURALE.
ANCHE IL PROCESSO DEVE ESSERE RAPIDO!
Rapidi ed invisibili come Diabolik!
Nell’immaginario collettivo i concetti di semplice, rapido, breve sono coerenti con la sostenibilità, con la naturalità.
Per la nostra mente, soprattutto a livello inconscio, ciò che è semplice e rapido è di per sé preferibile a ciò che è lungo e complicato.
In tempi recenti poi, tutto ciò che è semplice si è associato alla sostenibilità, perché attribuito di essere meno costoso, meno lungo, meno inquinante.
Da qui il passo è breve alla riscoperta del minimalismo, come trend in cosmetica, se non addirittura il fascino della decrescita, della estrema semplificazione.
A partire dal packaging, cominciano ad andare di moda le etichette stampate ad un solo colore, di sola carta, non plastificata, su confezioni dallo stile essenziale.
Per quanto riguarda il prodotto, c’è sicuramente “l’INCI corto”. I formulatori sono sfidati dal mercato e dai sacerdoti aziendali di questo culto (le persone del Marketing) a creare formule efficaci, gradevoli, stabili, con pochissimi ingredienti, qualcuno chiede un massimo di 5 (cinque) inclusi conservanti e profumo, che è come dire, esclusa acqua e profumo e nel caso la formula si conservi da sola, possiamo inserire al massimo tre materie prime e nessuna di esse può essere una miscela, altrimenti nella lista ingredienti ovviamente vale due!
LA SOSTENIBILITÀ SPINGE IL NUOVO MINIMALISMO
Qui si vede il formulatore, direte voi, ma in questo caso il formulatore deve essere come Diabolik, misterioso, rapido ed invisibile, per ottenere un prodotto non dico meraviglioso nella efficacia e gradevolezza, ma anche solo accettabile.
Nella pratica, uno shampoo può contenere un solo tipo di tensioattivo, che non esiste nella realtà, perché dovrebbe essere contemporaneamente il massimo dell’efficacia detergente, il massimo del potere schiumogeno, a pH eudermico, con la viscosità giusta (un eventuale viscosizzante non ce lo possiamo permettere) e del minimo potere di irritazione per pelle o occhi.
Una crema si può permettere un emulsionate ed un olio solamente. Un prodotto solare si può permettere un solo tipo di filtro.
Ovviamente la soluzione si trova immediatamente: facciamo tanti prodotti, ciascuno con un solo tensioattivo, così che il consumatore possa scegliere di comprare quello più adatto a sé, anzi ne può comprare più di uno e mescolarli a piacere.
In questo modo tuttavia la complicazione si sposta dalla formula alla gamma di prodotti (una grandissima gamma è il paradiso degli esperti di marketing, così che possono spaziare nel mix, nelle categorie, nelle promozioni come un delfino saltella nel mare) e si passa al consumatore un concetto incoerente, che prima o poi viene smascherato.
Per nostra fortuna niente sta fermo, figuriamoci le mode e mentre i macro trend hanno vita medio-lunga, i micro trend sono continuamente modificati, con vita molto breve.
Pochissimi ora insistono con il limite al numero degli ingredienti (anche se si continua a tendere a formulare senza creare liste di ingredienti lunghe una pagina, come invece era tendenza negli anni ’90, per attestare che il prodotto era buono e rispondere alla accusa che nei cosmetici ci fosse solo acqua e profumo) ma sta sorgendo un nuovo trend: la fabbricazione semplice.
DIABOLIK, IL PRINCIPE OSCURO DEI FORMULATORI
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Sempre più le aziende di materie prime stanno proponendo sistemi di ingredienti che sono facili da lavorare, esempi di formule che si producono con basso dispendio di energia, con tempi di lavorazione ridotti, con impianti semplici, eliminando tubazioni, recipienti ausiliari, sistemi complicati di mescolamento.
Il razionale di tutto ciò si riassume nella proposta di essere semplici e rapidi (e quindi sostenibili) anche nel processo di lavorazione del cosmetico, utilizzando meno energia e meno macchinari.
Stanno prendendo forma proposte di formulazioni che possono essere realizzate in un solo contenitore (“All in one pot”) aggiungendo sequenzialmente le apposite materie prime, in momenti differenti e in condizioni differenti di temperatura ed agitazione.
Sono sistemi che eliminano la necessità di recipienti ausiliari, dove eseguire preventivamente miscelazioni che se eseguite nel recipiente principale, farebbero sorgere incompatibilità fra ingredienti e snaturamento delle loro funzioni nella formula. Sono in pratica delle particolari formulazioni che si possono fabbricare utilizzando un solo contenitore dotato di tecnologie tradizionali.
Queste formulazioni hanno la limitazione di poter essere realizzate solo con materie prime specifiche, che permettono questa semplificazione, ma difficilmente si possono quindi ottenere tutti i tipi di prodotti, ad esempio è molto complicato inserire polveri come pigmenti o filtri solari fisici.
E IL PROCESSO…?
Un’altra strada molto interessante che sta facendosi largo passa per l’utilizzo di macchine che semplici non sono, ma questa complessità va comunque a braccetto della sostenibilità, eliminando la necessità di macchinari ausiliari come fusori od omogeneizzatori e riducendo drasticamente i tempi necessari per fabbricare un prodotto.
Possiamo chiamarla “ALL IN TECHNOLOGY” e si tratta di aggiungere tutte le materie prime di una formula all’inizio della lavorazione nel contenitore della macchina, che provvederà a miscelare, scaldare, omogeneizzare, raffreddare, il tutto sottovuoto spinto (pochi millibar).
Il risultato è paragonabile e anche migliore rispetto a quello che si ottiene coi tradizionali turboemulsori e si realizza in tempi drasticamente ridotti.
E’ una tecnologia applicabile a tutti i tipi di cosmetici ed a tutti i tipi di materie prime, senza rinunciare alla giusta complessità della formulazione, spesso necessaria per ottenere il giusto risultato.
Unica accortezza è quella di aggiungere le materie termolabili alla corretta temperatura, eventualmente quindi, lavorando in due fasi distinte invece che una sola: in ogni caso un grande passo avanti per quei prodotti che per la fabbricazione industriale necessitano di sette o anche otto fasi differenti.
Non è necessario adattare le formule alla macchina, come spesso succede quando si cambia una macchina nei reparti produttivi, ma tutte le formule esistenti sono fabbricabili senza modifiche
Non ultimo, si semplifica enormemente la fase di industrializzazione delle formule ovvero il passaggio dal laboratorio alla produzione, dato che, essendo in pratica una sola fase, non è necessario adattare alcunché dal laboratorio alle macchine industriali.
In conclusione, si utilizza una macchina complessa (ma sostenibile per consumi di energia inferiori) per rendere il processo molto semplice, con notevoli risparmi di tempi e costi e senza sacrificare nulla nella composizione, efficacia e gradevolezza della formula.
ALL IN TECHNOLOGY
Del resto, anche Diabolik, rapido ed invisibile, per portare a termine con successo i suoi leggendari “colpi” usava tecnologie sofisticate e, appunto, macchinari diabolici ideati e costruiti da lui stesso.
In fondo, Diabolik è un antesignano di questa “cosmetica rapida” che non ruba niente a nessuno, anzi, fa risparmiare tanto tempo, altrimenti sprecato.
RAPIDI ED INVISIBILI
ROBERTO LEONARDI
Progetti e Prodotti SRL | Italia
Bio...
Roberto Leonardi matura un'irripetibile esperienza in qualità, chimica analitica, regulatory, organizzazione, processi, formulazione, marketing in una azienda di prodotti per estetica professionale. Poi in una multinazionale ricopre ruoli di responsabilità globale, ideando prodotti per capelli di alto impatto. Dopo un periodo come consulente entra nell’Ufficio Acquisti Materie Prime di un'importante azienda del make up. Recentemente apre una società di consulenza per la cosmetica ed altri campi. E’ stato insegnante in diversi atenei.
MEMBRO DEL COMITATO SCIENTIFICO di BEAUTY HORIZONS ITALIA
PEER REVIEWED
COSMESI: PASSATO & FUTURO