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Propolis

UTILIZZO A TAVOLA

In greco πρόπολη, ossia “davanti la città” (pro= per, in difesa di; polis= città), a volerne già quasi descrivere le capacità protettive e difensive, la propoli, o meglio propoli, è da sempre conosciuta dall’umanità, per le sue molteplici qualità e per i suoi mille utilizzi. Nota anche come colla d’api, si tratta di un materiale resinoso sintetizzato dalle api attraverso una complessa lavorazione a partire da gemme ed essudati delle piante, pollini e cere i quali vengono poi mescolati con enzimi salivari delle api stesse. In questo modo si ottiene un materiale che risulta essere morbido, malleabile e appiccicoso a temperature elevate e molto dura e friabile a temperature intorno a 0°C. Queste proprietà meccanico-fisiche vengono sapientemente sfruttate dalle api che la utilizzano principalmente come vero e proprio cemento per la costruzione dell’alveare, per la riparazione di crepe o per sigillare spazi aperti; così facendo sono in grado di mantenerne l’umidità e la temperatura interna costante per tutto l’anno; inoltre le proprietà antimicrobiche di propoli permettono alle api di scongiurare la proliferazione di possibili malattie le quali, portate sia dalle api che da altri insetti, potrebbero infettare l’intero alveare [1][2].

Nel caso di propoli, l’uomo si è ispirato ed ha appreso molto da quelli che sono gli utilizzi delle api stesse, traendone insegnamento e utilizzandola in maniera analoga, per lo meno in alcuni casi, come vedremo.


Nei testi antichi, molti fanno riferimento ad essa chiamandola “cera nera”[3], mentre tra i primi a chiamarla propoli si annoverano Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia (Caii Plinii Secundi) e Aristotele. Oltre al nero, propoli può assumere diverse colorazioni, in dipendenza dalla pianta da cui le api ricavano le materie prime per la sua produzione: passiamo quindi dal nero (prevalenza betulle) al marrone-rossiccio (prevalenza pioppi) al giallo-verde (prevalenza pini) fino ad arrivare al verde-marrone (tipica colorazione della propoli verde brasiliana da Baccharis dracunculifolia DC)[2][4].

La storia di utilizzo da parte dell’uomo inizia molti anni fa, vista anche la divinazione e il simbolismo dell’ape che caratterizzava civiltà come quella egiziana, romana e greca: fin dal 300 a.C. in Egitto, come le api la utilizzano per rivestire gli insetti che intrudono nel favo, veniva adoperata come fondamentale miscela nei processi di imbalsamazione e mummificazione, garantendo una protezione antibatterica alla salma ed una sua migliore conservazione. Gli antichi romani le conferivano molto più valore del miele, tanto che ogni legionario prima di partire per una missione se ne portava un po' da usare in caso di ferite, per velocizzarne la cicatrizzazione e la guarigione, garantendo anche un’ottima disinfezione. Ci sono testimonianze provenienti dalla Georgia medioevale a proposito di unguenti di propoli adoperati per strofinare l’ombelico dei neonati o i denti malati. In Francia apparve per la prima volta intorno al XVI secolo in alcuni scritti di Ambroise Paré (medico francese, 1510-1590). La sua popolarità crebbe poi molto a partire dal XIX secolo durante la guerra boera in Sudafrica (ma anche successivamente durante la seconda guerra mondiale) dove i medici inglesi la impiegavano per la disinfezione delle ferite. Infine, a partire dal 1969, nell’USRR fu riconosciuto l’uso terapeutico della soluzione alcolica al 30% di propoli[3][5][6].

Sulle nostre tavole gode sicuramente di meno utilizzo rispetto al prodotto apistico per eccellenza, ossia il miele, ma può essere sicuramente utilizzata, soprattutto come aromatizzante, in alcuni deliziosi piatti: alcuni la usano per infondere un particolare odore e sapore alle “quenelle di ricotta”, ossia un tipico piatto francese analogo dei canederli che caratterizzano il sud-tirolo, adagiando a fine cottura piccole scaglie di propoli sullo gnocco, oppure a gocce in preparazioni come insalate, torte ed altre[7][8]. A livello alimentare/culinario, la caramella risulta sicuramente un ottimo metodo di assunzione in grado di unire il gusto dolce all’azione terapeutica, con l’obiettivo di sfiammare e calmare problematiche orali. Per prepararle a casa, quello che occorre sono:

  • 1 parte di gomma arabica
  • 1 parte di estratto di propoli (preferibilmente di estratto glicolico ridotto per evaporazione)
  • 10 parti di zucchero in polvere

Si mescola fino all’ottenimento di una pasta omogenea e quasi solida, andando a formare una palla; questa poi viene stesa su una superficie di zucchero fino a formare uno strato sottile, per poi essere tagliata a quadratini o rondelle che si pongono a seccare per ottenere la caramella nel suo formato finale[9]. Infine, aggiunta a gocce, funge da additivo naturale per migliorare la conservazione degli alimenti.

Riferimenti bibliografici

BOTANICA & FITOCHIMICA

Essendo “fabbricata” in diverse aree geografiche, da diverse specie di api e a partire da diverse specie vegetali, la composizione chimica risulta essere molto diversificata[10][11], per cui non è possibile ottenere un prodotto monospecifico, a differenza di altri prodotti fitoterapici. Anche le condizioni climatiche hanno un’influenza sull’esito fitochimico, infatti la raccolta di questa pasta malleabile avviene durante le ore calde della giornata, in modo da sfruttare la consistenza più morbida; in zone temperate la raccolta è massima durante la stagione estiva e si riduce gradualmente in autunno, mentre nelle regioni tropicali avviene nell’arco dell’intero anno.

In scala generale risulta essere composta da[12]:

  • 50-60% resine
  • 30-40% cere e acidi grassi
  • 5-10% porzione essenziera, ovvero oli essenziali e terpenoidi
  • 5-10% polifenoli
  • 5% polline nella propoli grezza
  • 5% macro e microelementi tra cui vitamine

Le moderne tecniche analitiche e strumentali hanno permesso di analizzare tramite metodi cromatografici, come HPLC e GC-MS[13], i composti più rappresentativi tra cui[14]:

La suddivisione di propoli in base alla fonte da cui le api raccolgono la materia prima ed all’origine geografica, per quanto difficile, può essere fatta, e qui riportiamo le tipologie più comuni e più studiate[15]:

I composti più rappresentativi sono sicuramente i flavonoidi insieme all’acido caffeico e al CAPE. Le proprietà di propoli sono dovute alla combinazione dell’intero complesso fitochimico, per cui i metodi di estrazione con etanolo e la concentrazione V/V % dello stesso, possono avere delle ripercussioni sull’attività farmacologica[18].

Riferimenti bibliografici

UTILIZZO IN TERAPIA

Incredibilmente vasta risulta essere la produzione scientifica su propoli che dimostra di avere spiccate proprietà farmacologiche e di possedere molteplici meccanismi d’azione i quali, nel corso degli anni, sono stati largamente indagati.

Sussiste però una grande problematica come anticipato nel precedente paragrafo: infatti relativamente allo sviluppo di prodotti farmaceutici c’è una totale mancanza di standardizzazione delle preparazioni a base di propoli ad uso fitoterapico, accompagnata da uno scarso numero di riferimenti clinici. Per questo, non risultano esserci monografie di propoli in nessuna Farmacopea Europea e non sono presenti neanche schede nelle Monografie dell’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) e dell’ESCOP (European Scientific Cooperative on Phytotherapy): in base a quanto detto, quindi, i preparati a base di propoli sono legati in modo inevitabile ad una problematica di variabilità nella sua composizione e, dunque, anche dell’attività biologica[4][19].


Come ci racconta la storia di impiego etnobotanico, numerose sono le proprietà attribuibili a propoli le quali, grazie al progresso scientifico e al sempre crescente interesse nei confronti dei prodotti naturali, sono state, ad oggi, scoperte, studiate e appurate come l’attività antiossidante, antibatterica, antivirale, antifungina, analgesica, cicatrizzante, antiulcera, antinfiammatoria e nella modulazione del sistema immunitario.

Tra le tante, quella che sicuramente spicca su tutte è la sua attività antibatterica, tanto da risultare “l’antibiotico naturale” per eccellenza: è infatti in grado di degradare la membrana citoplasmatica della cellula batterica, provocandone la lisi; in particolare la quercetina è in grado di modificare la permeabilità di membrana e di interferire con altri processi come la sintesi di ATP e la motilità, provocando dunque la morte dei germi e impedendone la proliferazione[4][20][21][22].

Questa attività antibatterica risulta essere particolarmente elevata nei confronti dei ceppi Gram+ che colonizzano il cavo orofaringeo come Streptococcus e Staphylococcus spp., caratteristica che ne spiega il largo utilizzo all’interno degli spray gola; in relazione alle diverse preparazioni varia la concentrazione battericida ma, comunque, i risultati migliori sono stati evidenziati anche a concentrazioni inferiori a 250 mg/L. Questo evidenzia una fortissima sinergia dei componenti del fitocomplesso di propoli rispetto ai singoli CAPE, galangina e pinocembrina, i quali risultano essere i costituenti più attivi[4]. Alcuni studi hanno inoltre evidenziato sinergia nell’attività antibatterica di estratti di propoli con macrolidi e betalattamici mentre altri che si sono concentrati sull’attività antivirale hanno dimostrato che, anche in questo caso, l’intero fitocomplesso è più attivo dei singoli costituenti[4][23][24].

Spiccate risultano essere anche le proprietà antifunginee, in particolare contro Candida albicans, nei confronti della quale ha dimostrato di avere un’efficacia paragonabile al miconazolo ma con meno effetti di resistenza[4][25][26].


Alcuni studi condotti utilizzando i flavonoidi, l’acido caffeico e il CAPE, sono stati in grado di dimostrare una certa attività antiproliferativa e citotossica dose-dipendente su cellule trasformate MDA-MB-231 (cancro mammario), rivelando che il ciclo cellulare viene arrestato nella fase S. Inoltre il CAPE ha anche un ruolo nell’inibire la fase G2 e M, ovvero gli step finali in cui avviene la divisione cellulare che origina le due cellule figlie][18][27].

Nel 2019 l’attività antiproliferativa del CAPE è stata ulteriormente confermata da studi sulle cellule epiteliali umane HEp2; il meccanismo molecolare coinvolge la pathway Stat3/Plk1 che è alla base dell’arresto del ciclo cellulare in fase S[28].

Tra i flavonoidi la genisteina ha un ruolo analogo al CAPE nelle cellule cancerose prostatiche, in quanto è in grado di interrompere la proliferazione a livello della fase G2 e della successiva mitosi (fase M); ciò avviene in seguito alla ridotta espressione cellulare della ciclina B, direttamente coinvolta della progressione del ciclo cellulare[29].

La propoli rossa contiene vari isoflavonoidi tra cui il vestitolo; esso agisce a livello molecolare sull’assemblaggio degli ottameri istonici, in particolare inibendo la trascrizione a livello nucleare dei geni dell’istone H3, cui consegue una disregolazione della condensazione della cromatina. Il vestitolo è inoltre in grado di interrompere la progressione del ciclo cellulare nelle cellule cancerose alterando strutturalmente i microtubuli, soprattutto a livello dell’alpha-tubulina[30][31].

Inoltre, da studi effettuati, risulta che la propoli rinforza i capillari, favorisce la diuresi e l’assimilazione della vitamina C. Apporta benefici anche all’apparato digerente, migliorando la secrezione dei succhi gastrici e risulta essere anche un ottimo rimedio contro il virus dell’herpes e per sciogliere il catarro in gola[21][22].

Nonostante propoli sia considerata una sostanza sicura, è bene porre un'attenzione maggiore su alcuni casi particolari. Risulta infatti essere sconsigliata in gravidanza, allattamento e nei bambini sotto i 3 anni di età. Inoltre potrebbe causare la comparsa di effetti collaterali come disturbi gastrointestinali, affezioni del cavo orale in casi di elevata sensibilità e reazioni cutanee e dermatiti in soggetti allergici[21][22].

Riferimenti bibliografici

NUTRA

La propoli è sicuramente uno di quegli esempi per cui a volte può valere la frase “l’uomo non ha inventato nulla”: in questo caso infatti la prefabbricazione e gli utilizzi da parte delle api hanno semplicemente dato degli ottimi spunti di utilizzo all’uomo il quale è stato poi in grado di trarne vantaggi e approfondirne la conoscenza, soprattutto grazie al progresso scientifico. Sicuramente due settori che hanno tratto grandi benefici da questo fantastico prodotto naturale sono il COSMETICO (BEAUTY) e il NUTRACEUTICO (NUTRA).


I circa 300 elementi costitutivi dai quali derivano almeno 50 ingredienti attivi, permettono di far sì che propoli abbia numerose attività su una grande quantità e varietà di problematiche, specialmente quelle legati ai cambi stagionali come mal di gola, tosse e batteri[55][56].

Viene ampiamente utilizzata in nutraceutica sotto forma di soluzione, compresse, pillole e altri, per l’alimentazione umana, con lo scopo di prevenire le malattie e di migliorare la salute, da sola o combinata con altri prodotti naturali, spesso con il miele[57].

Di fatto, propoli è sempre stata inquadrata come agente immunomodulante e sia saggi in vitro che in vivo hanno fornito nuove informazioni sui suoi meccanismi d'azione. I meccanismi della propoli sulla produzione di anticorpi e sulle diverse cellule del sistema immunitario sono stati largamente indagati, rivelando un coinvolgendo sia della risposta immunitaria innata che adattativa. Infatti, aumenta l'attività microbicida di macrofagi, monociti e neutrofili, nonché l'attività litica delle cellule NK contro le cellule tumorali[58].

Oltre che nelle affezioni delle vie aeree, la propoli viene utilizzata anche nel trattamento delle patologie in ambito gastrointestinale, e in particolare per il suo effetto gastro-protettivo. Questo è legato ai suoi effetti antiossidanti, antisecretori e citoprotettivi ed alla presenza di composti polifenolici nella sua composizione chimica. Una review ha infatti affermato che la propoli ha un buon potenziale come agente gastro protettivo per la gestione di ulcera da FANS [59]

Recenti studi hanno confermato come propoli sia efficace nella cura dell’Helicobacter Pylori, da sola o in associazione con antibiotici; in particolare, il suo utilizzo risulta essere interessante nei soggetti caratterizzati da allergia agli antibiotici[60].

Diverse sono le preparazioni presenti sul mercato e diverse le indicazioni: da pura a in granuli fino a tintura madre, come estratto idroalcolico o alcolico, i quali sono presenti all’interno di formulazioni di spray per la gola, sciroppi e caramelle contro la tosse ed il mal di gola.

In soluzione glicolica, viene utilizzata per il trattamento di afte e gengiviti, o per calmare il dolore ai denti.

Per quanto riguarda il suo utilizzo nella forma pura, se ne mastica in piccole quantità in caso di patologie del cavo orale, mal di denti, sintomi influenzali, infiammazioni a livello dello stomaco ed infezioni a carico delle vie urinarie[61] oppure, lasciando semplicemente sciogliere in bocca qualche granulo, nella dose massima di circa 3 grammi al giorno[21][22].

Per i pazienti pediatrici esistono prodotti appositi e formulati in maniera specifica, i quali differiscono da quelli per gli adulti per composizione ed ingredienti. Un esempio è dato dall’alcool, presente nelle formulazioni per adulti per la sua azione battericida ma che può rappresentare un pericolo per i più piccoli. Al di sopra dei tre anni di età, quindi, lo sciroppo o lo spray al propoli sono un rimedio estremamente efficace, che possono essere utilizzati nella fase acuta del disturbo, insieme all’utilizzo dell’antibiotico ed in prevenzione delle tipiche malattie stagionali, grazie alla sua attività immunostimolante[62].

Per quanto riguarda la posologia, le gocce di propoli pura vanno assunte per via orale, diluendole in una bevanda calda: la dose ideale è 15 – 20 gocce per tre volte al giorno per almeno una settimana[21][22].

La tintura madre di propoli è la forma sicuramente più conosciuta ed utilizzata in gocce, soprattutto per la sua versatilità.

In base al tipo di trattamento può essere utilizzata nei seguenti modi[21][22]:

  • Qualche goccia tutti i giorni, per 2-3 volte al giorno, diluita in acqua tiepida o miscelata con un po' di miele, come prevenzione dai malanni stagionali
  • Qualche goccia da applicare su una garza sterile, per disinfettare e velocizzare la guarigione di ferite, scottature, micosi della pelle o herpes.
  • 20-40 gocce, per 2-3 volte al giorno, diluite in acqua tiepida o miscelate con uno o due cucchiaini di miele, per trattare mal di gola, tosse e altri sintomi influenzali.
  • Qualche goccia disciolta in acqua tiepida per lavande esterne contro la candidosi.

In pastiglie o perle masticabili viene impiegata come sfiammante orale. La formulazione prevede spesso l'aggiunta di miele, agrumi e sostanze balsamiche come menta e eucalipto. Le pastiglie di propoli somigliano a vere e proprie caramelle e per questo è la formulazione ideale per i più piccoli.

Non è tutto: la quantità di formulazioni a base di propoli che possiamo trovare in commercio è pressoché infinita[21][22]

  • Sciroppi contro tosse e mal di gola alla propoli
  • Spray nasali e per la gola alla propoli
  • Oleolito di propoli
  • Dentifrici e collutori alla propoli

LO SAPEVI CHE…

  • Il prezzo della propoli pura oscilla tra i 60 e i 120€ al kg, un range molto ampio dovuto all'immensa varietà esistente, che implica di conseguenza qualità di propoli molto diverse tra loro[21][22].
  • Il mercato commerciale globale della propoli è stato valutato a 607,10 milioni di dollari nel 2020 con un tasso di crescita annuo previsto del 5,48% nel 2021-2026[63].

Riferimenti bibliografici

BEAUTY

La propoli è sicuramente uno di quegli esempi per cui a volte può valere la frase “l’uomo non ha inventato nulla”: in questo caso infatti la prefabbricazione e gli utilizzi da parte delle api hanno semplicemente dato degli ottimi spunti di utilizzo all’uomo il quale è stato poi in grado di trarne vantaggi e approfondirne la conoscenza, soprattutto grazie al progresso scientifico. Sicuramente due settori che hanno tratto grandi benefici da questo fantastico prodotto naturale sono il COSMETICO (BEAUTY) e il NUTRACEUTICO (NUTRA).


Nell’ambito della cosmetologia, i derivati dell’apicoltura variano in maniera importante per quantità e qualità di utilizzo: da quelli destinati all’uso di preparazioni casalinghe, le cosiddette “ricette della nonna”, al campo di applicazione della chimica cosmetologica, dove vengono impiegati come ingredienti di base di molti prodotti di consumo[32][33]. Le proprietà della propoli sono incredibilmente diverse e si adattano a svariati disturbi di cui l’organismo può soffrire[34]. Viste le enormi potenzialità di azione e un uso tradizionale noto nel trattamento di problematiche della pelle, questo prodotto dell’apicoltura è oggi più che mai al centro della ricerca dermocosmetica: basti pensare che nell’ apicosmesi vengono utilizzati miele, polline, pappa reale, veleno delle stesse api e naturalmente propoli. Nei dettagli, il miele viene sfruttato per le sue proprietà emollienti, idratanti e sebo-regolatrici, mentre la propoli per la sua attività dermopurificante, cicatrizzante e antiossidante[35]. La molteplicità di effetti sulla pelle dipende dal fatto che la propoli contiene più componenti attivi che possono essere rilasciati simultaneamente, in modo che l’attività complessiva dipende dall’attività sinergica del fitocomplesso che è unico in sé. Tra le varie materie naturali i ricercatori considerano propoli un’alternativa promettente in studi effettuati in varie parti del mondo per il trattamento di infiammazioni topiche ed altre patologie della pelle correlate a processi infiammatori cronici[36]. Grazie alle sue proprietà antiossidanti dovute ai flavonoidi e alle numerose vitamine che si trovano al suo interno, è adatta a contrastare la nociva azione dei radicali liberi con la conseguente protezione dall’invecchiamento cutaneo. I polifenoli e i flavonoidi, possono agire con diversi meccanismi antiossidanti includendo l’inibizione di enzimi coinvolti nella formazione di specie reattive dell’ossigeno (xantina ossidasi, proteina C chinasi, lipossigenasi e ciclossigenasi). È stato anche descritto il meccanismo d’azione chelante verso metalli quali rame e ferro che agiscono come potenziali attivatori di radicali liberi, ma anche come stabilizzanti di quest’ultimi, i quali sono coinvolti nei processi di ossidazione[37][38]. Inoltre la proprietà antiossidante della propoli è stata utilizzata come parametro per testare l’attività antiossidante di formulazioni topiche[39] e valutare il rilascio di principi attivi. La ricerca fitocosmetica negli ultimi anni si è concentrata nel valutare l’effetto antagonista o sinergico nella formulazione di prodotti ad uso topico contenenti l’associazione di propoli con altre sostanze antiossidanti. Il risultato osservato è stato quello di implementare e migliorare in toto l’effetto antiossidante della formulazione derivante dall’associazione. Le virtuose proprietà antiossidanti della propoli sono recente oggetto di studi che la vedono come possibile ingrediente per formulazioni topiche come protettore solare. I polifenoli infatti hanno un’attività promettente in quanto mostrano uno spettro di assorbimento che può schermare le radiazioni UV riducendo di conseguenza gli eventuali danni al DNA e soprattutto il fenomeno di stress ossidativo foto-indotto[40]. I flavonoidi invece sono composti interessanti in quanto assorbono i raggi UV che sono responsabili della vasodilatazione venosa, della perdita di collagene, della disidratazione cutanea e del cancro della pelle[40]. Due sono gli studi disponibili sull’attività della propoli in formulazioni topiche come foto-protettore: il primo del 2009, compara l’attività antiossidante e fotoprotettiva di propoli verde e rossa, mostrando come la prima sia molto più efficace nel ridurre e schermare l’assorbimento di raggi UV, correlando tale attività con la diversa composizione fitochimica della propoli verde[41]; il secondo studio ha invece utilizzato diversi estratti secchi di propoli in etanolo in formulazioni topiche, testando l’attività foto-protettiva come possibile filtro solare e comparandola all’attività di altre sostanze chimiche usate allo stesso scopo. Il risultato è stato entusiasmante, confermando tale ruolo e il possibile impiego come filtro naturale[40]. La propoli può essere ulteriormente utilizzata per mantenere in salute la propria pelle, per agevolare la cicatrizzazione di ferite e per combattere batteri e funghi. È stato suggerito che l’utilizzo della propoli nel processo di cicatrizzazione delle ferite è benefico non solo grazie alle già discusse proprietà antibatteriche e antimicotiche, ma anche perché è in grado di promuovere il processo di riepitelizzazione cutanea. L’effetto è sostenuto da studi condotti sulla propoli rossa di origine brasiliana e malesiana su fibroblasti del tessuto connettivo[42][43]. Propoli promuove l’attività dei fibroblasti, la loro proliferazione e la differenziazione. Inoltre sostiene la concomitante sintesi di collagene di tipo I e III. Queste proprietà sono state valutate anche da altri studi che hanno visto propoli come rimedio protagonista nel trattamento delle ustioni di secondo grado, delle abrasioni di entità medio-grave, delle bruciature solari e infine delle ulcere[44][45][46]. Ricerche sul mercato confermano come la crema a base di propoli sia un toccasana per brufoli e pelli arrossate, grazie al suo potere lenitivo, vaso-protettivo e antiossidante. Per l'acne è infatti uno dei classici “rimedi della nonna”: la crema purificante di propoli è perfetta anche in associazione con altre sostanze per migliorare la texture della pelle del viso[47]. L’effetto anti-acne è promosso non solo dall’attività antibatterica intrinseca, ma anche dall’attività antiossidante e antinfiammatoria sostenuta dall’acido caffeico, dagli esteri fenolici dell’acido caffeico, dalla quercetina e dalla naringenina che agiscono come inibitori di leucotrieni, prostaglandine e ossido nitrico[47]. Anche l’attività cicatrizzante stessa contribuisce al miglioramento delle imperfezioni cutanee rendendo la propoli un potenziale agente terapeutico nella gestioni dei disordine della pelle[48]. Grande attenzione è rivolta verso la ricerca dei composti fenolici come potenziali mediatori di eventuali danni alla barriera cutanea[49]. Grazie alle sue proprietà, la propoli può essere utilizzata in qualsiasi tipo di routine, che si tratti di pelle secca, mista o grassa. Non è un ingrediente che nutre la pelle come l’olio di cocco o il burro di karité, ma è molto leggero e agisce creando una barriera che protegge il derma, mantenendo l’idratazione e impedendo che gli agenti esterni (batteri, fumo, inquinamento, etc.) penetrino nella pelle. Sempre nell’ambito della protezione, propoli viene spesso utilizzata in creme e sieri, poiché è in grado di proteggere da agenti atmosferici come acqua, vento e freddo, un po’ come le api lo utilizzano per proteggere l’alveare dall’ambiente esterno[50]. Oltre a creme e sieri, propoli è stata testata per la formulazione di lucidalabbra. Propoli è stata valutata sia per le proprietà reologiche che per la texture del preparato escludendo l’impiego di sostanze chimiche come conservanti, profumi e coloranti. I risultati sono stati incoraggianti confermando la stabilità del preparato (10 g/kg di propoli) e soprattutto la viscoelasticità anche con incrementi di temperatura pari a 30 °C[51]. Nell’ambito della cosmesi tradizionale la propoli viene utilizzata per uso esterno sotto forma di oleolito (soluzione in olio EVO o girasole) piuttosto che in soluzione idroalcolica, per evitare di applicare l’alcool sulla pelle. Per acne e punti neri è molto efficace una miscela di miele e propoli da lasciare in posa tutta la notte. Per le sue proprietà detergenti e antisettiche, la propoli è efficace anche per la cura dei capelli: potete aggiungerne una piccola quantità allo shampoo[52].

Riferimenti bibliografici

RICETTA OLEOLITO ALLA PROPOLI


Propoli secca tritata finemente 10%,

olio (EVO, girasole, riso) 90%

Unire gli ingredienti in una bottiglia di vetro scuro.

Esporre al sole per 40 giorni agitandolo ogni giorno.


Nella ricerca tecnico-farmacologica e dermocosmetica propoli è attualmente oggetto di studio per la realizzazione di prodotti atti ad un rilascio e ad un assorbimento mirato sulla pelle attraverso la creazione di sistemi di delivery a base di nano e micro emulsioni. Abbiamo esempi di micro emulsioni O/A formulate con estratti etanolici di propoli in associazione con PEG-8-estere caprilico con lo scopo di rilasciare sulla pelle ex vivo i composti fenolici della propoli[53], al fine di sfruttarne al massimo il potenziale antiossidante; un altro esempio riguarda l’impiego di nanoemulsioni a base di estratto acquoso di propoli e licopene per testare e valutare il potenziale foto-protettivo delle due sostanze[54].