BEAUTY HORIZONS ha inaugurato la sua avventura nel 2021 proponendosi di diffondere informazioni aggiornate e di alta qualità scientifica sull'infinita gamma di argomenti legati al mondo della cosmesi in tutte le sue sfaccettature.


In questo percorso di esplorazione, un tema in particolare si è distinto per la sua natura pionieristica, per la costante ricerca scientifica e per la velocità di crescita, tutte caratteristiche che rispecchiano i principi fondamentali della cosmesi italiana e la filosofia stessa alla base di BEAUTY HORIZONS. Infatti, innovazione, evoluzione, complessità e scienza si intrecciano senza alcun dubbio quando si parla di microbiota della pelle. Nel corso degli anni, abbiamo assistito a un rapido incremento dell'interesse e della conoscenza riguardo al microbiota della pelle e ne abbiamo riportato, grazie ai nostri autori, l'evoluzione costante e l’interconnessione profonda col mondo della cosmesi.


Il numero che vi presentiamo oggi sarà un compendium esclusivo, una sorta di cronaca della crescita di questa tematica all'interno delle pagine di BEAUTY HORIZONS. In questa edizione speciale abbiamo riunito tutti gli articoli che i nostri autori hanno dedicato al microbiota della pelle in questi 3 anni. Ma non ci siamo fermati qui: abbiamo arricchito il numero con tre nuovi contributi, frutto delle ultime scoperte e delle tendenze emergenti nel campo. Lo scopo è quello di offrire una panoramica completa dello sviluppo e della maturazione del tema nel corso del tempo, dimostrando come il microbiota della pelle rappresenti ormai un elemento centrale e imprescindibile nella cosmetica contemporanea.

I primi studi a riguardo si sono concentrati sulla definizione di microbiota e microbioma della pelle e sulla sua composizione, in termini di specie rappresentate (batteri, funghi, parassiti e virus) e di quantità presenti. È risultato subito evidente come lo studio del microbiota cutaneo fosse complesso, in quanto la sua composizione è influenzata da moltissimi fattori, non sempre quantificabili, che lo rendono diverso e facilmente mutabile. L’identificazione di questi fattori è stata una delle tappe fondamentali della ricerca; l’età, l’eredità materna e il sesso sono alcuni dei più studiati e approfonditi.


Oggetto di studio è stata in seguito la funzione del microbiota, che funge principalmente da barriera contro l’invasione, la colonizzazione e le infezioni da parte di microrganismi esterni e patogeni, ma è anche coinvolto nella regolazione dell’attivazione del sistema immunitario, dell’infiammazione e della riparazione. Queste attività protettive vengono meno in condizioni di disbiosi ovvero quando l’equilibrio precario in cui vive il microbioma si rompe, in particolare in conseguenza di una situazione patologica. Studi ulteriori hanno accertato che, quando il microbiota non è in equilibrio, assume un ruolo importante nella patogenesi di diverse affezioni dermatologiche come dermatite atopica, psoriasi, rosacea, acne, lupus eritematoso sistemico etc.


Come si possa preservare questo equilibrio rimane ancora una questione aperta ma è a questo punto che può intervenire la cosmesi. La cosmetica, infatti, accompagnando le normali abitudini della vita quotidiana delle persone, va ad interagire continuamente con il microbiota cutaneo e in essa si è vista la possibilità di intervenire sul microbiota per proteggerlo e riequilibrarlo. Gli studi si sono concentrati principalmente sull’utilizzo di pre-, pro-, post- e parapro- biotici per ristabilirne la composizione, con la pubblicazione delle prime evidenze scientifiche sulla loro efficienza nella prevenzione o nel miglioramento delle manifestazioni cliniche dermatologiche. Le definizioni dei biotici nel contesto specifico dei cosmetici sono state fornite nel giugno del 2022 (anche la parte regolatoria si deve aggiornare!).


Recentemente, per modulare il microbiota, l’attenzione si è spostata, oltre che sui biotici, anche su ingredienti attivi similari, su peptidi anti-microbici come la filaggrina, e sul trapianto di microbiota cutaneo, con i primi cenni di efficacia. In generale, la comunità scientifica si sta focalizzando sul comprendere sempre più a fondo i meccanismi alla base della disbiosi per poter poi intervenire direttamente per ristabilire l’equilibrio e migliorare le patologie dermatologiche. Vanno in questa direzione anche gli studi di identificazione di uno specifico ceppo batterico associato a una specifica condizione patologica, come è avvenuto per Cutibaterium Acnes. Inoltre, di grande attualità sono gli studi riguardanti l’impatto dell’ambiente, dello stile di vita e dell’urbanizzazione sulla biodiversità microbica della pelle; la possibilità di intervenire dall’interno e non solo a livello topico, data la ormai sempre più affermata teoria intestino sano-pelle sana è un’altra delle linee di ricerca attuali.


La continua crescita globale della presenza sul mercato di prodotti dedicati al trattamento del microbioma cutaneo indica che la cosmetica del futuro non potrà più prescindere dal prendere in considerazione l’azione dei prodotti cosmetici sul microbiota della pelle e da considerarla anche come un’opportunità. Tuttavia, sono ancora necessari ulteriori studi per approfondire le sue funzioni e i suoi attributi meccanicistici nel contesto della dermatologia umana.


In poche parole, il meglio deve ancora venire: è questa la bellezza della ricerca!


Buona lettura!

 Compendium - Microbiota della pelle