BELLEZZA SOSTENIBILE: NECESSITÀ, FONDAMENTI,
E INNOVAZIONE*
La sostenibilità ha molte sfaccettature e si compone di tre pilastri: economico, sociale e ambientale. Vista un tempo come una politica o una tendenza nel settore cosmetico, la sostenibilità è diventata un'esigenza imprescindibile per chiunque. Gli ultimi cinque anni hanno prodotto una forte accelerazione da parte di tutti i players del settore impegnati nell’implementare il loro profilo di sostenibilità. In tutto questo l'impatto del Covid-19 ha ulteriormente sensibilizzato i consumatori nei confronti delle proprietà sanitarie, degli impatti ambientali e sociali di un prodotto.
Gli obiettivi di crescita “green” di un' azienda dovrebbero riflettere al tempo stesso una riduzione dell'impatto ambientale e una politica virtuosa di responsabilità sociale. L' innovazione e il design non possono essere due entità disgiunte tra loro e lungo tutta la filiera è prioritario “pensare” in modo olistico e garantire la tracciabilità di un prodotto per avvalorarne le affermazioni di claim, le indicazioni di etichetta e confortare e adeguatamente condurre il consumatore nella sua decisione di acquisto.
INTRODUZIONE
La Terra ha confini che una volta superati portano il nostro pianeta sull’orlo della inabitabilità per l’impossibilità di attivarne il ripristino ecologico. Ad oggi sono stati definiti nove limiti planetari: tra questi la perdita di biodiversità, la deforestazione e l'inquinamento dell'acqua e dell'aria. Attualmente il limite, l’equilibrio ecologico del pianeta è in fase di rottura in aree come il cambiamento climatico e, appunto, la perdita di biodiversità.
Per rispondere alle esigenze del pianeta e promuoverne al contempo la prosperità, nel 2015, nell'ambito dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno adottato 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (1). Molte aziende stanno trasformando questi obiettivi in politica di Responsabilità Sociale d'Impresa riorganizzandosi per allineare al meglio i loro prodotti nei confronti delle impellenti esigenze sociali e ambientali.
IL QUADRO GENERALE: ESIGENZE PLANETARIE E SOCIALI
MARK SMITH
NATRUE - The International Natural and Organic Cosmetics Association | Belgio
Bio...
Il dott. Mark Smith ha conseguito una laurea in chimica e un dottorato interdisciplinare tra chimica e genetica. Prima di entrare a far parte di NATRUE nel giugno 2014, ha lavorato nel campo della ricerca biotecnologica (Leeds, Regno Unito) e farmaceutica (Montréal, Canada), dove è stato coinvolto nel coordinamento di progetti interdisciplinari strategici e collaborativi a livello internazionale. Mark è diventato Direttore generale di NATRUE nel luglio 2016, dove è responsabile della gestione dell'associazione e assume il ruolo di guida in tutti gli affari politici, normativi e scientifici.
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LE ASPETTATIVE DEI CONSUMATORI: FIDUCIA E TRASPARENZA
Nel 2014 uno studio di mercato della Commissione Europea sulle indicazioni ambientali per i prodotti non alimentari (2) ha rilevato che sebbene 3 prodotti su 4 presentino un'indicazione o un'etichetta ambientale nell'UE, che il 57% dei consumatori UE sia ricettivo alle indicazioni ambientali al momento della decisione d'acquisto, la maggioranza (61%) ha comunque difficoltà a capire quali prodotti siano veramente ecologici.
Questa incertezza può amplificare la sfiducia nelle informazioni di carattere ambientale dei prodotti. Come se non bastasse, nel 2014 è stato riportato che il 44% dei consumatori ha dichiarato di non fidarsi di questo tipo di informazioni.
Nel 2020, quando la Commissione europea ha pubblicato l'Eurobarometro 501 (3) sull'atteggiamento dei cittadini europei nei confronti dell'ambiente, si è registrato un aumento scioccante della sfiducia segnalata dai cittadini; in pratica l'81% di loro in tutta l'Unione era totalmente o tendenzialmente d'accordo sul fatto che tali informazioni non fossero veritiere.
Per facilitare la transizione verso un'economia più verde, più equa e più sostenibile, è evidente come il comportamento di consumo svolga un ruolo determinante e proattivo.
Tuttavia, proprio per arrivare ad una scelta informata e affidabile, i consumatori devono prendere le loro decisioni di acquisto basandosi su fatti e fiducia. Di conseguenza, le caratteristiche dei prodotti e le affermazioni riportate, devono essere basate su informazioni affidabili, verificabili e comparabili. Se sono in atto pratiche commerciali che contribuiscono a creare disinformazione e confusione, non possiamo aspettarci che i consumatori facciano le giuste scelte ambientali o sociali. Le conseguenze di informazioni vaghe o fuorvianti, possono tradursi in minore fiducia da parte dei consumatori, in una maggiore confusione, in un impatto ambientale negativo e, in ultima analisi, in una frammentazione del mercato che si realizza in un campo di gioco che non può essere competitivo a causa di una mancanza di uniformità da parte della concorrenza. Per garantire la fondatezza di un claim, i produttori hanno bisogno di informazioni dettagliate sull'origine e la produzione delle sostanze che utilizzano, nonché di una gamma sempre più ampia di materie prime efficaci, naturali e sostenibili con cui lavorare.
L'uso della chimica verde abbinata a materie prime da biomassa rinnovabile, può contribuire a sostituire la dipendenza dai prodotti a base fossile. Tuttavia, la sostenibilità richiede una maggiore enfasi su un approccio circolare olistico, end-to-end. Ciò significa principalmente considerare i fattori d'impatto nell'intero ciclo di vita di una sostanza, di un prodotto finito o del suo imballaggio, tenendo conto di aspetti quali l'approvvigionamento, la lavorazione, la funzionalità, l'efficienza, la sicurezza, l'ecotossicità, la biodegradabilità, i rifiuti e la riciclabilità o il riutilizzo.
Una tendenza innovativa in crescita è l'upcycling, che può contribuire a valorizzare e ridurre i flussi di rifiuti e sottoprodotti trasformandoli in nuove materie prime o prodotti redditizi. Una fonte importante di materie prime riciclate proviene dal settore alimentare e delle bevande. Ad esempio, il riutilizzo dei fondi di caffè, degli scarti dell'olio d'oliva o delle bucce di frutta per produrre scrub naturali, saponi e balsami per le labbra. Abbiamo anche esempi di profumeria in cui l'olio essenziale di sandalo è stato riestratto da trucioli di legno riciclati.
Oltre all'upcycling dei prodotti naturali, sono in costante aumento le tecnologie di bio(ri)trasformazione per produrre semplici elementi costitutivi per la diversificazione, come l'etanolo o l'acido acetico, convertendo il carbonio dai rifiuti solidi urbani (4), dal biogas o utilizzando la tecnologia di cattura del carbonio (5) per sequestrare la CO2 dai rifiuti industriali.
Le nuove sfide dell'innovazione riflettono anche i metodi di produzione, estrazione e lavorazione utilizzati, nonché i flussi di rifiuti di tali metodi. In termini di estrazione, stiamo assistendo a sforzi per riciclare l'uso di un solvente a base di combustibili fossili tecnicamente inevitabile per l'estrazione di sostanze, come l'esano, fino all'eliminazione totale di questi solventi non naturali per sostituirli con alternative naturali o derivate naturali, come recentemente riportato per l'assoluta di lavanda (6). Per quanto riguarda la produzione e la lavorazione, oggi si pone maggiore enfasi sull'uso di una produzione sostenibile certificata per i materiali di origine vegetale (ad esempio, palma (7) o cocco (8)) e i loro derivati, nonché sullo sfruttamento delle biotecnologie verdi, blu e bianche, che vanno dalle tecnologie delle cellule staminali alle alghe marine coltivate fino alla fermentazione microbica, per sviluppare nuove sostanze o sostituti delle materie prime sottoposte a pressione ambientale.
L'innovazione di prodotto ha visto un aumento degli investimenti per ridurre l'impronta idrica dei cosmetici poiché, a seconda della categoria di prodotto, in media i prodotti di bellezza possono contenere dal 60% all'85% di acqua, con prodotti a risciacquo come i gel doccia che possono contenere fino al 95% di acqua. La scarsità d'acqua in molte regioni del mondo sta spingendo la domanda verso un uso più consapevole dell'acqua lungo tutta la filiera cosmetica, anche in Europa, dove un numero maggiore di consumatori è alla ricerca di cosmetici privi di acqua, in particolare di sostituti solidi per i prodotti tradizionalmente in formato liquido, che rappresentano un'ottima base per la NPD e l'innovazione. I sostituti solidi sono disponibili in formati come barrette, polveri, balsami e burri che possono essere utilizzati per la cura della pelle, dei capelli e del make-up. A causa delle loro formule concentrate, di solito vengono "attivati" con l'acqua. Alcuni detergenti e sieri in polvere possono essere sciolti con altri prodotti cosmetici, come le creme idratanti. Un numero crescente di prodotti solidi è stato progettato per essere un cosmetico "all in one”, un “tutto in uno", multifunzionale, che può essere utilizzato al tempo stesso per la cura del corpo, del viso e dei capelli. Il passaggio da liquidi a solidi si traduce anche in una drastica eliminazione degli imballaggi in plastica tradizionalmente utilizzati nei prodotti cosmetici, in particolare nella categoria dei prodotti da risciacquo, poiché i solidi possono essere confezionati in materiali facilmente riciclabili come carta o cartone. In termini di trasporto, i solidi possono anche contribuire a ridurre l'impronta di carbonio dei prodotti, poiché occupano molto meno spazio dei liquidi.
In termini di packaging, gli investimenti stanno aumentando in una moltitudine di settori, dal riutilizzo e dalla ricarica a una maggiore enfasi sulla riduzione dei rifiuti, sulla sostituzione dei materiali, sulla semplificazione e sulla riciclabilità a ciclo chiuso. Ad esempio, mentre tradizionalmente l'imballaggio primario riciclabile di un prodotto veniva inserito in un imballaggio secondario in cartone, ora l'imballaggio viene consolidato per evitare un coperchio aggiuntivo (variazione di materiale) e rimuovere la scatola in cartone (materiale aggiuntivo), mantenendo però la stessa riciclabilità, con l'utilizzo di un'alta percentuale di materiali riciclabili post-consumo (PCR). L'imballaggio ridotto e l'eco-design consolidato possono anche pesare molto meno, con un conseguente impatto sulle emissioni di trasporto. Tuttavia, un problema attuale con il PCR è il costo, la fornitura e la capacità del produttore di valutare adeguatamente la sicurezza. Infine, il miglioramento delle prestazioni del prodotto contribuisce alla sostenibilità dell'imballaggio attraverso il miglioramento della durata del prodotto e la riduzione dei rifiuti (ad esempio, la rimozione dei residui).
INNOVAZIONE
Dalla pubblicazione del 2019 del Green Deal europeo (COM/2019/640 (9)), la Commissione europea ha lavorato con le parti interessate per sviluppare diverse iniziative verdi, digitali e pulite. Di recente è stata pubblicata una nuova comunicazione della Commissione (10) sull'interpretazione e l'applicazione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali in materia di dichiarazioni ambientali e sostenibilità e una raccomandazione sull'uso di metodi di impronta ambientale (11). Nel 2022 è previsto un pacchetto di proposte legislative incentrate sul diritto dei consumatori (12) e sulle indicazioni verdi (13) volte a stabilire requisiti minimi per i loghi e le etichette di sostenibilità, nonché a prevenire informazioni ambientali esagerate (greenwashing).
Per garantire la circolarità e la sostenibilità dei prodotti, oltre a fornire supporto alle affermazioni fatte su di essi, la tracciabilità è fondamentale e possiamo aspettarci una continua enfasi sulla “due to diligence” della catena di approvvigionamento con il supporto di passaporti digitali dei prodotti (14).
Inoltre, continueranno le revisioni e le verifiche in corso per ridurre i rifiuti da imballaggio (15) e per proteggere meglio i cittadini e l'ambiente promuovendo l'innovazione per prodotti chimici sicuri e sostenibili (16) in tutti i settori.
Allo stesso tempo, gli standard volontari che consentono la certificazione di parte terza continuano a essere aggiornati, così come il toolbox per i prodotti a base biologica (CEN/TC 411), la certificazione dei biomateriali (ISCC Plus), le linee guida sulla catena di custodia (ISO 22095:2020), gli standard e le linee guida per l'economia circolare (ISO/TC 323) e le iniziative dell'industria per standardizzare la metodologia di valutazione dell'impronta ambientale dei prodotti.
SVILUPPO DI NORMATIVE E STANDARD
I consumatori, l'industria e le autorità di regolamentazione, vedono crescere le aspettative e l'importanza della sostenibilità. Si prevede un aumento degli investimenti finanziari, tecnologici e normativi con l'obiettivo collettivo di apportare benefici all'ambiente e alla società. Con la transizione verso un'economia sempre più circolare e con la crescente complessità della sostenibilità, tutti gli stakeholder, dai consumatori alle aziende agli investitori, avranno bisogno di informazioni sempre più affidabili, costruite attraverso la fiducia e una maggiore cooperazione, per prendere le decisioni più ecologiche ed eticamente corrette necessarie.
*Articolo ripreso e tradotto da HPC Today, March/April 2022, Vol 17(2).
CONCLUSIONE
ECONOMIA CIRCOLARE
PEER REVIEWED