L'INFLUSSO DEI
TREND ALIMENTARI
INNOVA L'INDUSTRIA
DEL PET FOOD*

Nei Paesi sviluppati, la crescente umanizzazione degli animali domestici è uno degli aspetti che sta influenzando l'evoluzione del mercato del pet food. I proprietari spendono per i loro animali da compagnia come i genitori spendono per i propri figli. Secondo l'indagine Voice of the Consumer Lifestyle di Euromonitor International, il 71% dei padroni in tutto il mondo considera gli animali domestici membri della famiglia (1). 

I consumatori sono sempre più interessati ad alternative fresche e naturali per i propri pets, ma gli alimenti secchi perfomano sempre meglio rispetto ad altre categorie in crescita, tra cui i cibi personalizzati e l'acquisto online. I produttori di mangimi secchi hanno puntato sull'innovazione e stanno introducendo sul mercato mangimi con nuovi ingredienti, spesso influenzati dai trend dei prodotti umani, in modo da poter offrire un numero sempre maggiore di soluzioni con indicazioni sul benessere e sulla naturalità. 

Tuttavia, un prodotto formulato per la dieta umana non è necessariamente adatto al consumo animale. Quali tendenze dell'alimentazione umana si sono trasferite nel mondo del pet food? Temi come la sostenibilità, il biologico, gli ingredienti a marchio pulito e le nuove fonti proteiche sono in aumento nell'industria degli alimenti per animali domestici. 

    INTRODUZIONE

    NUOVE PROTEINE

    Le nuove proteine a base vegetale sono un punto di riferimento fondamentale quando ci si ispira alle tendenze dell'alimentazione umana. L'interesse per le nuove proteine, come le proteine di piselli, patate e canapa, è visibile in diverse formulazioni. I piselli, le lenticchie, i ceci e i fagioli sono stati utilizzati come materie prime negli alimenti per animali domestici per oltre vent'anni; la loro inclusione è aumentata negli ultimi anni a causa della popolarità delle diete prive di cereali che stanno entrando nel mercato dei nostri amici a quattro zampe per sostituire i cereali più convenzionali come il riso e il mais. 

    Da alcuni anni anche le proteine degli insetti si stanno facendo strada nel mondo del pet food e dell'alimentazione umana. Sebbene si tratti ancora di una categoria nascente di ingredienti (secondo i dati Mintel, le indicazioni sulle proteine degli insetti rappresentano meno dell'1% dei lanci di prodotti per pet food a livello globale), il suo potenziale come fonte proteica alternativa, che allevia la carenza di altri ingredienti proteici e promette di essere più sostenibile, ha catturato molta attenzione, curiosità, investimenti, ricerche e copertura mediatica (2). 

    SUPERFOOD

    Anche i superfood sono ora presenti in alcuni mangimi per animali domestici: scientificamente parlando, non esiste una definizione ufficiale di superfood se non quella di alimento che offre alti livelli di sostanze nutritive desiderabili in grado di fornire agli animali benefici simili a quelli che si ottengono sugli esseri umani, per lo più considerati sicuri nelle quantità corrette e in grado di prevenire malattie e disturbi. L'industria del pet food ora cerca banane, zucche, carote, cavoli, fagiolini, spinaci (ecc.) da aggiungere ad alcune formulazioni con lo stesso motivo per cui vengono utilizzati negli alimenti umani. 

    Anche le alghe sono diventate molto popolari grazie ai loro benefici funzionali e alla loro sostenibilità: tradizionalmente le aziende produttrici di petfood aggiungono l'olio di pesce per aumentare il livello di omega 3.  Oggi quasi il 90% delle riserve ittiche marine è già sfruttato e le aziende sono alla ricerca di alternative per supportare le loro esigenze nutrizionali e di sostenibilità. La nuova tendenza è quella di passare alle microalghe come nuovo superfood che fornisca proteine e lipidi. Gli scienziati, infatti, sanno da tempo che le attuali pratiche agricole sono una delle principali fonti di emissioni di gas serra e di inquinamento ambientale, che minacciano la sicurezza alimentare a lungo termine per miliardi di persone in tutto il mondo. Un gruppo di ricercatori dell'Università della California di San Diego (UCSD) ha evidenziato che le microalghe - un termine che comprende migliaia di specie microscopiche di alghe e altri organismi fotosintetici presenti negli ambienti acquatici, come i cianobatteri - potrebbero essere un nuovo tipo di superfood grazie al loro elevato contenuto proteico e nutrizionale (3). 

    Nell'alimentazione umana c'è una ricerca di nuove proteine, compresi i prodotti a base di cellule coltivate. La carne coltivata è una realtà inarrestabile da quando ne è stata approvata  la vendita a Singapore nel 2020. Secondo MCKInsey, entro il 2030 il mercato potrebbe valere 25 miliardi di dollari. Ciò offre all'industria degli alimenti per animali domestici l'opportunità di esplorare la carne coltivata come alternativa sostenibile rispetto alle attuali pratiche di allevamento. Finora esiste solo un'azienda di pet food, una start-up con sede a Londra, "God Dog Food", che sviluppa carne coltivata per animali domestici, includendo carne etica sostenibile nelle sue formulazioni. 

    PROBIOTICI

    Negli ultimi anni l'importanza delle soluzioni personalizzate nel contesto della salute intestinale è in costante aumento. L'assunzione di probiotici come integratori è un'area di ricerca attiva nell'uomo dal momento in cui studi recenti hanno dimostrato che il cervello influisce sulla salute dell'intestino e viceversa. Il sistema di comunicazione tra l'intestino e il cervello è chiamato asse intestino-cervello. 

    Più impariamo a conoscere il microbioma intestinale, più ci rendiamo conto di quanto sia fondamentale per la salute e il benessere dei nostri cani e gatti e di noi stessi! 

    Ma perché i probiotici per gli animali domestici? Proprio come gli esseri umani, la maggior parte del sistema immunitario di un animale domestico risiede nel suo intestino. L'intestino è il più grande organo immunitario del corpo e contiene circa il 70% di tutte le cellule immunitarie. Pertanto, mantenere il sistema digestivo in uno stato ottimale è essenziale per una vita sana e attiva.  

    Fino a qualche anno fa, i probiotici che somministravamo ai nostri animali domestici erano in realtà probiotici umani, il che significa che non erano mai stati testati per vedere se rimanevano vitali anche nelle specie animali. Tutte le specie hanno un diverso equilibrio del pH intestinale; quindi, se i batteri non possono prosperare in quell'ambiente, il probiotico non solo è uno spreco, ma può addirittura essere dannoso. 

    La ricerca veterinaria sta ora iniziando ad approfondire le modalità di integrazione in cani e gatti con una varietà di batteri buoni. Attualmente solo 6 probiotici sono stati approvati dalla Commissione Europea e registrati come additivi per mangimi per cani e gatti, cioè testati per la stabilità, l'efficacia e la sicurezza proprio in queste due specie e quindi solo questi forniscono ampie garanzie di utilizzo (4). 

    Infine, è stata riconosciuta l'importanza di mantenere un microbioma equilibrato, perché una buona immunità significa benessere della pelle e del pelo e persino salute cerebrale e cognitiva. Come nell'alimentazione umana, una dieta veterinaria integrata con i giusti probiotici e fibre prebiotiche è fondamentale per raggiungere e mantenere una popolazione microbica normale e sana nel tratto gastrointestinale del cane o del gatto. 

    Possiamo quindi concludere che mentre il legame tra gli esseri umani e i nostri animali domestici si consolida, la ricerca di alimenti più sani, sostenibili e tecnologicamente avanzati continuerà a far progredire il settore pet food e a contribuire a un futuro più luminoso e sostenibile per tutti.

    CONCLUSIONI

    Riferimenti bibliografici

    EDIZIONE SPONSORIZZATA DA:

    GIULIA CANDOTTI

    CEO, Italfeed  

    Bio...

    Giulia Candotti

    Dopo la maturità internazionale, Giulia Candotti si diploma alla Scuola Superiore Interpreti Traduttori di Milano e in seguito consegue la Laurea Magistrale in Lingue e Letterature Straniere. 
     
    Vanta una lunga esperienza maturata nella chimica industriale in Italia e all’estero, per poi passare - alla fine degli anni ’90 - al mondo della chimica naturale, in Sochim International SpA. 
     
    Ha conseguito il Master Executive alla Luiss Business School e dal 2019 fa anche parte anche del Consiglio di Amministrazione di SISTE (Società Italiana di Scienze Applicate alle Piante Officinali e ai Prodotti Botanici per la Salute) per il settore veterinario.

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